di Nuria Kanzian
Martedì 28 settembre 2010 si è svolto un incontro pubblico a Trieste per discutere su “Il Parco e la Villa Cosulich: piano regolatore e progetti d’utilizzo” nel salone della parrocchia della Chiesa di Santa Maria del Carmelo a Gretta. Presenti, oltre all’organizzatrice Liviana Picech, anche Roberto Sasco (Pres.Commissione urbanistica del Comune di Trieste), Sandro Menia (Pres. III Circoscrizione Roiano Gretta), Fabrizio Grioni, rappresentante della famiglia Cosulich, e padre Roberto. Il parco di Gretta è risaputo essere l’unica zona di “verde pubblico” del rione. Viene quotidianamente utilizzata dagli abitanti del luogo, e non solo, per diversi scopi. Giovani, bambini ed anziani vi si recano volentieri tra gli alberi di ciliegio per poter stare in tranquillità a leggere il giornale, giocare, parlare e divertirsi all’aria aperta. Vi si potrebbe costruire un asilo nido, o semplicemente realizzare una casa della cultura come alcune Associazioni di volontariato auspicano, ma per il momento tutto è bloccato …
La zona di Gretta è saltata recentemente agli onori della cronaca per delle costruzioni vicino a Rio Martesin, che sta per essere accerchiato dalla morsa del cemento. La zona ha anche subito forti disagi per alcune sacche di degrado con episodi di microcriminalità, anche se, malgrado tutto, si annotano delle attività di rianimazione. Lo “Spazio Gretta” è infatti un progetto realizzato dalla “Microarea” con il Comune e l’Azienda Sanitaria, che ha coinvolto persone appartenenti alla quarta età.
Grazie all’ausilio dell’Associazione Kallipolis sono state risanate un paio di aiuole di via Carmelitani tra le case Ater e sono stati apposti due tabelloni di legno per gli avvisi pubblici.
La realtà di Gretta è contrassegnata dalla costruzione di nuovi cento alloggi nelle vie Gradisca e Gemona, come asserisce Rocco Lobianco (Pres.Ater). Il rione sta crescendo in modo esponenziale, ma senza servizi ambientali adeguati e barriere architettoniche sufficienti. Vecchi e nuovi abitanti di quartiere rischiano di rimanere scontenti, lo spazio vitale sta diminuendo e così anche i fiori e le piante. Il giardinetto di via Gorizia, conosciuto per i due grandi scivoli, viene utilizzato come deposito di moto e parcheggio di automobili e ciò ha riscosso un basso gradimento.
L’art. 26.1 della Variante Generale n.118 del Piano Regolatore Generale Comunale prevede che buona parte del Parco di Villa Cosulich (chiamata Villa Argentina da Antonio Cosulich nel 1920 dopo un lungo viaggio in Argentina) divenga edificabile, con destinazione turistica, e non sia più destinata a verde pubblico accessibile a tutti. Buona parte in questo caso significa 8/9 dell’intera superficie attuale del parco, dunque rimarrebbe solo 1/9 di verde pubblico e precisamente solo tre delle quattro terrazze dove si trovano i giochi per i bambini: la prima con il trenino, la seconda con le casette e la terza con lo scivolo verde.
L’appello degli abitanti all’Amministrazione Comunale ha prodotto una raccolta di circa milleduecento firme in poco meno di due mesi, che sono state inviate al Sindaco, al Presidente della Commissione Consiliare VI Urbanistica ed Ambiente e al Presidente della III Circoscrizione il 10 settembre 2010.
Nell’appello viene richiesto alle Autorità competenti che sia rivisto tale provvedimento, in modo che il parco continui a essere quella preziosa area verde accessibile a tutti (com’era d’altronde nell’intenzione del suo ex-proprietario Cosulich che l’ha donata al Comune a tale scopo).
Sandro Menia ha rassicurato comunque gli abitanti che rumoreggiavano in sala, già preoccupati per l’aumento del traffico a Monteradio dopo l’apertura della Sissa, e ha affermato che il parco non sarà toccato.
Come fermare allora la variante?
Come fermare il “meme” economico, o unità minima d’informazione (anche culturale), che non guarda in faccia nessuno e tende allo sfruttamento massiccio del territorio ?
Il giardino di circa 10 mila metri quadrati per ora è aperto a tutti. Per farlo restare ancora aperto è stata stesa una proposta di emendamento alla variante del Prg in cui si chiede d’inserire questa garanzia al parco di Villa Cosulich: «il Piano attuativo dovrà considerare in via prioritaria la conservazione e l’uso pubblico dell’intero parco esistente» grazie all’interessamento di alcuni privati cittadini.
Si chiede dunque che venga eliminata ogni possibilità di costruire o di trasformare l’area in altra destinazione. Ci sono dei vincoli che impediscono la realizzazione di residence, l’antica villa va invece salvaguardata.
Non più tardi dell’anno scorso i bambini della scuola Umberto Saba in salita di Gretta avevano raccolto delle castagne di Ippocastano, albero che fino a qualche decennio fa veniva utilizzato come rimedio portafortuna contro il malocchio.
Poi le hanno piantate e vorrebbero vederle crescere e trasformarsi negli anni in grandi alberi.
Il bene denominato “Villa Rutherford-Cosulich e parco di pertinenza” è stato dichiarato di interesse culturale (ai sensi dell’art.10 comma1 del D.lgs 22/1/04 n.42), e gli alberi, che sono stati etichettati con le apposite targhette, non possono più essere tagliati.
Compito del Comune è quello di conservare il patrimonio culturale e favorirne la pubblica fruizione e valorizzazione e per attuarlo c’è tutto il tempo a disposizione.