“Forzando il paragone, equivarrebbe ad aprire una pista d’atterraggio in
via dei Fori Imperiali, tra il Colosseo e piazza Venezia, a Roma;
oppure, a installare un eliporto in piena piazza del Duomo, a Milano.
Un’offesa al paesaggio e alla natura, insomma. Una minaccia per
l’ambiente e per la salute della popolazione locale. E anche un
attentato a quello straordinario patrimonio di edifici e costruzioni
antiche, beni culturali e opere d’arte di cui abbonda questo cantone del
Belpaese.”
La Repubblica, 29 settembre 2008
L’aeroporto in 4 punti
(a cura del Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano-Siena)
- L’idea di ampliamento dell’aeroporto di Siena non ha seguito alcun processo democratico di partecipazione: è stata una decisione presa agli inizi del 2007 da pochi amministratori locali, in accordo esclusivo con il fondo internazionale di investimenti Galaxy.
- A nostro giudizio, e secondo l’autorevole parere di decine di esperti da noi consultati (professori universitari, tecnici ed economisti), trasformare in scalo commerciale il piccolo aeroporto senese è un progetto disastroso sotto molteplici punti di vista: una operazione a bilancio economico, sociale ed ambientale negativo.
- Il “miracoloso intervento del finanziatore internazionale Galaxy” è stato presentato in un clima mediatico di ricatto, con argomentazioni povere ed imbarazzanti del tipo: “o perseguiamo l’ampliamento dell’aeroporto o subiremo la piaga della recessione”. La realtà è che questo progetto è una inutile operazione finanziaria speculativa, in ultimo a danno dei soldi pubblici e a discapito di una grossa porzione del nostro territorio.
- Il progetto di ampliamento dell’aeroporto senese nasce al di fuori di una pianificazione regionale e nazionale dei trasporti, in contrasto con tutti i documenti di indirizzo e pianificazione del territorio, in una provincia servita da una rete ferroviaria inadeguata a binario singolo, e da collegamenti stradali migliorabili. L’area interessata dall’espansione dell’aeroporto di Ampugnano è situata alle pendici della falda del Luco, che fornisce acqua potabile a gran parte della provincia di Siena. Costituisce un raro complesso naturale continuo ed esteso di oltre 36.000 ettari di boschi, alvei fluviali, praterie e aree agricole tradizionali disseminate di pievi romaniche.
Riscontriamo una evidente mancanza di coerenza tra il piano paesaggistico del PIT, che secondo il documento di avvio “mira al mantenimento dei livelli di sostenibilità delle risorse essenziali del territorio…… e alla salvaguardia e ricostituzione del sistema eco-ambientale con valore paesaggistico” e il Master plan degli aeroporti.
All’interno del quadro conoscitivo del Master plan degli aeroporti non esiste alcuna analisi relativa alle caratteristiche paesaggistiche e ambientali e alle conseguenti interferenze negative. Vi si afferma solo che l’aeroporto è situato “in una piana di particolare pregio paesaggistico” e anzi se ne auspica un potenziamento quando si dice che “il suo sviluppo e la sua autosufficienza economica sono strettamente legate alla sua promozione e quindi ad un suo uso più intenso, assolutamente possibile grazie alle valenze storiche, artistiche, paesaggistiche del contesto nel quale è inserito”.
Ricordiamo che la Piana di Rosia, dove è situato l’aeroporto, presenta tutti i valori che concorrono alla definizione di paesaggio inteso come patrimonio territoriale (approccio estetico-percettivo, qualità ambientale e organizzazione ecosistemica) espresso nel documento di Avvio del procedimento di integrazione paesaggistica del PIT della Toscana, dove si dice anche che “le azioni di trasformazione devono essere valutate mediante un bilancio complessivo dei loro effetti su tutti gli elementi costitutivi del patrimonio stesso in modo che nessuno di questi elementi possa essere ridotto o pregiudicato in modo irreversibile”.
Qualsiasi progetto di potenziamento dell’aeroporto, a nostro avviso, è da considerare incompatibile con la tutela del territorio e in particolare delle risorse idriche, superficiali e profonde, della biodiversità e delle attività economiche attualmente presenti, agriturismo e agricoltura biologica: non c’è bisogno di ricordare quanto il traffico aereo contribuisca in ingente misura alle emissioni di anidride carbonica, all’inquinamento dell’aria, con la ricaduta a terra delle sostanze inquinanti, e alla dispersione nel terreno, e quindi nelle acque, di carburanti, anticongelanti, grassi e residui gommosi, a cui si aggiungono i non meno importanti inquinamenti acustico ed elettromagnetico.
Ricordiamo inoltre che nell’ambito circostante l’aeroporto sono presenti due Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) per la regione biogeografica mediterranea in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, denominate “Alta Valle di Merse” (IT5190006) e “Montagnola Senese” (IT5190003) e di tre aree sottoposte a vincolo paesaggistico.
Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano – Siena
www.comitatoampugnano.it