Recentemente, grazie alla denuncia di Italia Nostra è apparso sulla cronaca senese che la Congregazione Benedettina Olivetana sarebbe prossima alla costruzione di un impianto fotovoltaico da 199 KW con un’estensione di 4.500 m2 nel comune di Asciano.
L’impianto sarebbe sito, in località Bollano, in un’area agricola di pregio, nella zona meglio conservata delle Crete Senesi.
La normativa di riferimento è la legge della Regione Toscana sul Fotovoltaico (Legge Regionale 11/2011) che definisce non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici, le aree agricole di pregio paesaggistico e culturale. Consente tuttavia delle eccezioni fino a 200 KW, purché soddisfino due precisi requisiti. Ebbene, nessuno di essi è soddisfatto dall’impianto di Bollano:
· per stessa ammissione dei promotori, come pubblicato in un’intervista sul Corriere di Siena del 14 gennaio, l’impianto in questione da 199 KW è volto a finanziare le “manutenzioni ordinarie e straordinarie del complesso” dell’Abbazia, e non è pertanto destinato ad “attività connessa all’ agricoltura ai fini del mantenimento del presidio del territorio” così come invece esplicitamente richiesto dalla Legge.
· La Legge richiede inoltre che “l’impianto sia inserito con modalità tali da assicurare il minore impatto paesaggistico” e anche questo secondo requisito non è oggettivamente soddisfatto. Il campo risulta infatti visibile da tutta la vallata Est del fiume Ombrone, poiché giace sul crinale di una collina in posizione elevata e non già in luogo incassato o nascosto, in una zona ricca di sentieri storico naturalistici riportati nelle guide turistiche della Provincia. Non si tratta poi di uno o due pannelli, ma di una superficie di ben 4.500 metri quadrati.
Si teme fortemente che il meccanismo di tutela del territorio, fino ad oggi particolarmente efficace, sia sul punto di essere scardinato. Si ha la sensazione che la febbre del business del fotovoltaico usi il cavallo di troia della green energy per rompere la diga di protezione del territorio. A tal proposito si ha la sensazione che i promotori dell’iniziativa possano aver affrontato questo progetto con ingenuità, forse sotto la pressione dell’azienda fornitrice di pannelli, sottovalutando del tutto l’impatto paesaggistico ed assumendo rilevanti esposizioni finanziarie ancor prima di avere ottenuto l’autorizzazione all’ installazione, che va chiarito, non è stata ancora rilasciata.
Ci si augura che la Provincia di Siena che ha convocato una conferenza di servizi il giorno 8 Febbraio, per discutere l’autorizzazione, neghi l’approvazione all’impianto di Bollano, onde evitare di innescare una spirale di trasformazione dei luoghi, che sancirebbe la fine di quell’unicum che le Crete Senesi hanno da sempre espresso, e che rispetti la nuova volontà governativa in materia di energie rinnovabili.
A tal proposito ricordiamo che il Ministro delle Politiche Agricole Catania ha dichiarato lo stop al land grabbing (intervista al Sole 24 Ore del 31.12.2011), ovvero alla progressiva sottrazione di terreni all’agricoltura per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, affermando che “sulle energie rinnovabili in agricoltura serve una immediata inversione di tendenza, distinguendo tra le iniziative buone e quelle che non lo sono”.
Più di recente anche il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini si è espresso contro il land grabbing dichiarando “Basta utilizzare i terreni agricoli per gli impianti fotovoltaici, nei campi bisogna coltivare i pomodori”.
Informazioni:
http://viverelecrete.wordpress.com/
BASTA con questi impianti fotovoltaici costruiti su suoli agricoli (utilizzate i tetti dei capannoni, delle palestre, degli stadi, dei condomini, ecc.), sono uno sperpero di denaro pubblico ed un deturpamento del nostro territorio. Andate a leggere quello che sta accadendo anche in Sardegna (Narbolia), dove i terreni vengono acquisiti da società cinesi per la costruzione di mega impianti fotovoltaici solo perchè il nostro governo paga gli incentivi praticamente il doppio rispetto agli altri paesi europei. Inoltre che cosa accadrà fra 20 anni quando i pannelli dovranno essere smaltiti?
Caro agricoltore… ma finora come hai fatto a campare? Ma scusa, secondo me, con un pò più di accortezza… avrai sicuramente un capannone e un tetto dove installare i tuoi pannelli, la gente a Siena non ci passa soltanto in macchina, ci dorme e ci mangia, si chiama turismo, dà da lavorare a un sacco di persone nella tua zona… allora dico io, mettiamo l’eolico dove si deve, in modo da non sciupare l’ambiente e il paesaggio. Anche perché con l’eolico piantato tutti i tuoi campi nel futuro si svaluteranno.
Le Crete Senesi… credevo fosse impossibile solo immaginarlo di mettere i pannelli proprio lì!
chiaccherate perchè non ci abitate,io sono agricoltore, negli ultianni è diventata dura abitare in questo bellissimo paesaggio che dite voi, se devo campare male per far vedere un bel paesaggio a voi che passate con la macchina, e non ne sapete nulla di campagna, sinceramente mi è venuto a noia, l’agricoltura và malissimo, c’era lo spiraglio per fare energia pulita, e farci entrare qualche soldino nel borsellino, ma il paesaggio è più importante di agricoltori che muoiono di fame….
Penso che non c’è ragione di fare grandi impianti dove il territorio è più bello e conservato. Sono a favore dei piccoli impinti per ogni casa. I tetti brillanti non danno fastidio, anzi ci regalano un paesaggio brillante se visto dall’alto di giorno. Si potrebbe scaricare dalle tasse il costo dell’impianto fotovoltaico, almeno in parte, visto che costa di più.Ma nessuno ci vuol pensare mi sembra.
Sarebbe una stupidaggine tremenda rovinare questo paesaggio meravigigioso quando la stessa area da destinare a pannelli fotovoltaici si può trovare sui tetti di qualsiasi area industriale della pro vincia.
[…] Fonte: Salviamo il paesaggio […]
Sono sbalordita da tanta arroganza, specialmente da persone che dovrebbero difendere a spada tratta quel ben de Dio e non svenderlo per sostentarsi.
Si risvegliassero tutti i conventuali ed esigessero dal vaticano quella minima parte della miriade di tesori, regali, orpelli che conservano nel chiuso del ricchissimo staterello per salvaguardare il vero tesoro che è il Giardino d’Italia che li ospita.
Credo che si debba fare di tutto per salvaguardare il nostro paesaggio, unico al mondo. Abbiamo il dovere di consegnare alle generazioni future la natura così come è stata preservata per noi dalle generazioni che ci hanno preceduto. SOLO QUESTO E’ SVILUPPO SOSTENIBILE! TUTTO CIO’ CHE ESULA DAL SUDDETTO COMPORTAMENTO RIENTRA NELLA FATTISPECIE DELLE CHIACCHERE (dei nostri politici, ovviamente).
E’ una follia. Io voglio milioni di micro impianti sui tetti di ogni casa attuale. Poco mi importa se non è efficiente o piú costoso. Tutto il mondo ci invidia la bellezza di questo Paese, ed è l’ultima cosa unica e non copiabile da cui potremo ripartire dopo il disastro.
Se ti interessano approfondimenti clicca sul link
http://viverelecrete.wordpress.com/
Basta rovinare il paese! Il paesaggio è un bene comune, il paesaggio è di tutti!!!!