(articolo di Ines De Marco – da www.ilpaesenuovo.it)
GIUGGIANELLO (Lecce) – Il Consiglio di Stato ha detto sì al progetto del mega parco eolico nel “Bosco dei fanciulli e delle ninfe”: tre impianti industriali per la produzione di energia, venti torri da 125 metri di altezza nelle campagne di Minervino, Giuggianello e Palmariggi.
Un luogo ribattezzato dagli studiosi “la Stonehenge megalitica italiana” per i suoi massi e i suoi dolmen, i menhir e il silenzio che avvolge l’area, difesa da comitati che da tempo si muovono contro la realizzazione degli impianti.
Il Tar di Lecce aveva accolto il ricorso degli ambientalisti ma il Consiglio di Stato ha dato ragione alle ditte e alla Regione Puglia e le pale gireranno.
Ad alzare la voce i circoli di Legambiente e del Wwf Otranto, l’associazione Italia Nostra affiancata nei ricorsi ad adiuvandum dalla Provincia di Lecce e dai comuni del circondario interessato ai quali si aggiunge anche il Comitato Nazionale contro il fotovoltaico e l’eolico nelle aree verdi che ha esposto il problema all’attenzione di Montecitorio.
Il geosito salentino, per gli ambientalisti, sarà sfigurato dalle pale che oltre a “rovinare la Collina, cambieranno il senso del paesaggio dell’entroterra salentino, una summa del territorio, come più volte ha ripetuto il regista Edoardo Winspeare che non a caso a girato qui molte sequenze del suo repertorio filmico.
Le pietre-sculture presenti in loco hanno nomi ormai conosciuti, basti pensare al “Letto della vecchia” oppure il “Piedi di Ercole”, nomi che sono stati riportati anche nell’interrogazione parlamentare depositata presso la Camera dei Deputati, così come nella lettera inviata al Ministero ai Beni Culturali e nella petizione di Italia Nostra inviata al Presidente della Repubblica.
Per saperne di più:
Torri eoliche nella collina delle pietre vive (leggi articolo) >
Leggi la lettera al ministro per i Beni Culturali (scarica file pdf, 600 Kb) >
Andrebbe processato per crimini contro l’umanità, chi vuole violare luoghi così suggestivi ed incantevoli…