Bracciano, 11 febbraio 2012: Dopo lo scandalo sulla speculazione edilizia di Bracciano, che sta portando in tribunale l’amministrazione in carica, ecco un’altra tegola, stavolta riguardante la discarica di Cupinoro.
E’ stato scoperto un documento riservato, del 23 novembre scorso, con il quale la Bracciano Ambiente (società pubblica di proprietà del Comune di Bracciano) offre alla Regione Lazio di “…sviluppare altre volumetrie di discarica per un valore attuale stimato per difetto di circa 1.200.000 mc; tale volumetria aggiuntiva servirà al conferimento dei sowalli dell’attività di trattamento dei rifiuti, ove necessario prodotti anche in ambito provinciale e regionale… “.
Mentre il sindaco propone alla Regione Lazio diraddoppiare la discarica, a distanza di qualche giorno, il 1° dicembre scorso, Bracciano si sveglia tappezzata di manifesti della Bracciano Ambiente e del Comune, con frasi del tipo ”abbiamo fatto centro!”, inneggianti al raggiungimento dell’obiettivo “differenziata 100%”. Ma nella realtà era soltanto sparito qualche vecchio cassonetto, sostituito con alcuni contenitori colorati per la differenziata.
Nulla era cambiato, perché la raccolta è ferma al 25%. Il Comitato Rifiuti Zero del Lazio, ha così annullato l’atto di impegno sottoscritto dall’amministrazione comunale e scrive al sindaco: “Ci riferiamo alla pessima scelta di procedere alla realizzazione di un impianto di selezione per la produzione di CD.R. da destinare ad incenerimento, invece di prendere in considerazione la realizzazione di un impianto di selezione ma per il riciclo e recupero dei materiali derivati dalla frazione secca, che avrebbe attivato una filiera industriale veramente sostenibile ad impatto zero. Così come appare anomalo il progetto di ampliamento della discarica di Cupinoro, che pure dovrebbe vedere un dimensionamento limitato ad una previsione di esclusione del talquale e quindi una riduzione volumetrica almeno pari la metà del conferimento attuale. Alla luce di tutte queste considerazioni appare a noi chiaro che l’apposizione della tua firma, senza che si sia fatto alcun passo concreto negli impegni presi, è per noi e per i cittadini di Bracciano un fatto grave che dimostra in questo caso la distanza trai buoni amministratori che onorano gli impegni presi e gli altri. Riteniamo quindi annullato l’atto di impegno sottoscritto con la tua Amm.ne”.
Un grave danno per noi cittadini di Bracciano che vogliamo e crediamo nella differenziata, e ancora una volta, poca trasparenza sulla discarica di Cupinoro. Cosa ci riserverà il futuro? La Regione ci ha chiuso l’ospedale e in compenso potrebbe regalarci una immensa discarica.
Associazione Salviamo Bracciano (aderente al Comitato Salviamo il Paesaggio)
00062 Bracciano (Roma)
Sono un giornalista scientifico. A mio avviso è un tentativo di scacco matto in due mosse. Stante le forti opposizioni alla realizzazione della disacrica di servizio con megainceneritore a Pizzo del Prete / Le Macchiozze, si amplia qualcosa di già esistente, Cupinoro, cosa più facile, per trasformarla nell’impianto che dovrà alimentare detto nuovo inceneritore.
Poi ai comitati locali a Ladispoli, Torrimpietra, Poggio Valcanneto Ceri etc si tira l’osso costituito dalla rinuncia alla discarica di servizio per realizzare solo un unico impianto “modello” (sic) di ultimissima generazione (sic) che profuma (sic) e che dovrà trattare il prodotto finale di selezione di: Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano.
Se i comitati locali agiranno in stile No-TAV, quanto ho scritto avverrà di certo. E’ la contraddizione rispetto ad un ciclo virtuoso che va denunciata. Finché si dice “non qui, qui no” viene percepita dall’opinione pubblica la sensazione “a chi tocca, si lamenta, meglio lì che dietro casa mia”.
E’ il cicolo discarica – selezione per fare combustibile (e non per riciclare-inceneritore che va impedito a monte, in quanto scelta cretina e illogica, scelta vecchia, scelta inefficace anche economicamente; non in quanto scopro che lo vuoi fare da me, perché la risposta logica è “da qualche parte lo debbo pur fare se no ti tieni il sacchetto a casa”.
Incenerire invece di differenziare per riciclare, frutta molto più denaro concentrato a pochi gestori, questo è il vero problema.
Gli inceneritori per poter essere efficienti debbon essere grandi, e se son grandi poi sono affamati di rifiuto, rifiuto che viene loro conferito pagando al gestore dell’inceneritore tanto al chilo. Più si differenzia, meno chili arrivano, meno guadagno per il gestore.
Adesso, si tratterebbe di vedere “chi” (leggasi: quale cordata) c’è dietro l’inceneritore progettato a Pizzo del Prete. Inceneritore che potrebbe essere lì, o spostato per decreto all’ultimo momento a Cupinoro, forse (ma su questo non ho dati).
Signori, pochi blocchi stradali e poche mucche in mezzo alla strada, poco chiasso coi coperchi delle pentole e molta informazione. Alla testa dei comitati cercate di mettere non capetti rumorosi e desiderosi di mettersi bene in vista, ma gente documentata e che parli un italiano coi congiuntivi a posto e sia in grado di controbattere parola per parola anche in un confronto pubblico con i tecnici. Se passa l’immagine “è solo una sindrome NIMBy, vanno capiti, a chi tocca tocca” vi tenete discariche, inceneritori e magari pure un deposito di scorie, sul lungo periodo.
Il centro del discorso dev’essere “noi VOGLIAMO positivamente la raccolta differenziata cui segua il trattamento differenziato e la selezione differenziata con recupero di materia seconda non per combustibile ma per riutilizzo” e “noi VOGLIAMO positivamente la riduzione a monte del rifiuto con una politica legislativa di incentivi e disincentivi sul piano degli imballaggi e dei vuoti a perdere”.
Perché sul piano teorico l’unica soluzione al problema dei rifiuti è tendere a non produrne, non imballare un CD allegato a un quotidiano con mezzo m2 di cartone un bel pezzo di polistirolo e un m2 di cellophane e poi guardarsi intorno preoccupati con un grosso sacchetto nero in mano.
Signora Laura, la sua preoccupazione è anche la mia e di tanti altri. Io da anni seguo la vicenda di questa discarica e già nel lontano 2001/2002 doveva chiudere. In quel periodo si sono organizzate manifestazioni, sit-in, petizioni, protrattesi fino al 2004, ma purtroppo nulla è cambiato. Nel frattempo, in questi ultimi anni, in particolare dal 2008, in taluni paesi, in particolare quelli del Lago di Bracciano è iniziata la Raccolta Differenziata, con alterne percentuali che non si conoscono, perchè la Bracciano Ambiente, società che gestisce il sito, non fornisce i dati (ma anche i Comuni non sono da meno). In questi ultimi mesi si è venuti a conoscenza che la suddetta Società ha inviato in Regione una lettera per il suo ampliamento. Questo ha scatenato una reazione veemente di alcune forze politiche e ora ne diventerà una disputa elettorale perchè a Bracciano in primavera si vota per il rinnovo del Comune. Staremo a vedere come finirà questa seria vicenda.
Penso che, sotto sotto, si stia preparando “Malagrotta 2” a Bracciano probabilmente anche con inceneritore! Ho notato da tempo che si stanno facendo movimenti di terra e scavi tutti intorno a Cupinoro e la cosa mi preoccupa moltissimo. Spero tanto che non sia così!