L’isola di La Maddalena da parecchi anni è vittima di colate impressionanti di cemento, che vanno a deturpare immensi e fantastici paesaggi. Le costruzioni sono vittima di concessioni edilizie affidate senza un minimo di criterio. L’intento è esclusivamente quello di realizzare edifici da vendere ai maddalenini (ma la gran parte di loro ha già una propria abitazione o comunque in affitto presso altri edifici già presenti) e in particolar modo per far sì che il turista investa nell’Arcipelago.
Un posto da favola, che sin dalla notte dei tempi è stato un luogo assai frequentato da grandi conquistatori, da Lord Nelson al Barone Des Geneys, compreso l’Imperatore di Francia Napoleone Bonaparte, e senza dimenticare numerosi inglesi che qui vi transitarono e che, come il misterioso James Philippes Webber, vi si stanziarono e vi realizzarono le proprie abitazioni (la nota Villa Webber, che “ospitò” in qualità di progioniero, Benito Mussolini, è ancora oggi presente, ma quasi allo stremo perché fatiscente e pronta a crollare nel giro di poco tempo!). Non sarebbe bello non ricordare poi l’Eroe dei Due Mondi, che più esattamente nell’isola di Caprera decise di renderla il proprio rifugio per il resto dei suoi giorni.
Quell’immenso patrimonio paesaggistico, storico e culturale in diverse aree dell’isola madre rischia di scomparire, a causa di concessioni edilizie che abbondano da diversi anni. Fra gli unici ad interessarsi in maniera attiva alla conquista di numerosi terreni per far sorgere “colombaie e appartamenti a nido d’ape“ vi è un bimestrale locale, che ha stizzito molti politici e imprenditori locali per le supposizioni fatte, ovvero la presenza o meno d’infiltrazioni camorristiche e/o mafiose all’interno degli ambienti competenti al rilascio delle autorizzazioni ed anche delle ditte costruttrici.
Alcuni anni fa, nel Comune s’insediò una Giunta di centro-destra, la prima che abbia conosciuto l’isola, la quale, attraverso l’assessore competente in materia di Urbanistica, apportò delle modifiche radicali al P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale) aumentando sostanzialmente le aree di terreno edificabili e “liberandole” da quei vincoli paesaggistici che sino a poco tempo prima le tutelavano!
Aree non edificabili immprovvisamente mutarono destinazione d’uso, grazie ad una firma giustapposta per scatenare una pioggia violenta di cemento, che nell’arco di dieci anni ha visto sorgere una miriade di complessi residenziali, di cui diversi hanno invaso colline e aree ad altissima valenza storico-artistica. Ci si domanda in che modo siano state affidate le concessioni edilizie, il perché diversi enti presenti non si siano attivati tempestivamente per la tutela e la slavaguardia del territorio, il perché la Soprintendenza, organo di altissimo livello nella tutela del paesaggio, non abbia sferrato le sue carte o non abbia fatto rispettare appieno le leggi.
La popolazione sull’argomento è divisa: da un lato vi sono coloro che investono per la costruzione dei numerosi edifici o hanno parenti o amici che lavorano all’interno delle ditte; dall’altro tanti sono stufi e stanchi di questi continui soprusi e violenze che il paesaggio riceve costantemente.
La beffa che aggrava lo stato dei fatti è data soprattutto dal fatto che molti di questi edifici sono sfitti e invenduti. Non s’investe più come prima e non vi è oggi quel turismo di massa che tanti si auguravano per far decollare un’Arcipelago che, invece, potrebbe benissimo vivere di un turismo di altissimo livello, culturale e rispettoso del territorio. Ciò non interessa e basta vedere e toccare con mano l’area dell’Ex Arsenale e dell’Ex Ospedale Militare oltre che tutto lo specchio acqueo prospicente, che avrebbero dovuto essere un formidabile volano di sviluppo per la città. Queste immense strutture sono purtroppo note a tutti perché avrebbero dovuto ospitare il G8 del 2009, ma poi furono dirottate dal Governo Berlusconi presso la terremotata e tormentata città di L’Aquila, col risultato che, grazie alla cattiva gestione da parte della ormai nota Cricca, entrambi i due territori, La Maddalena e L’Aquila, sono stati privati della loro identità e costantemente seviziati. Fortuna vorrà che la Magistratura condanni tutti coloro che hanno approfittato di questa situazione per porre la parola “fine” ad una lunga vicenda. Ad oggi, nell’isola di La Maddalena è certo che il bacino d’acqua prospicente alla struttura dell’Ex Arsenale, ad oggi in mano alla Mita Resort, sia inquinato e che quindi i necessari lavori di bonifica potrebbero far slittare l’apertura estiva di quest’incantevole luogo, mettendo a rischio anche tanti posti di lavoro.
In conclusione, così come gli abitanti de L’Aquila hanno diritto a essere aiutati nel riottenere la propria città, fulcro di Arte e Storia, anche La Maddalena ha necessità di respirare aria nuova, . E’ bene che le leggi vengano rispettate da tutti e che non si facciano passare in secondo piano gravi atti di devastazione del territorio in nome del cemento selvaggio!
Sicuro!Si sta pensando di costituirne uno in tempi celeri, perché le costruzioni edilizie proseguono e spesso selvagge! Aiutateci a diffondere questo malessere. Poi c’è chi tenta in tutti i modi in Consiglio Regionale di sbloccare la cosidetta legge salva-coste, ma questi principi andavano presi in considerazione anche qui, invece no! Bisogna costruire con coscienza, ma si prosegue indistintamente a dare concessioni su concessioni. Il Parco come dice lei, sembra inesistente in questa faccenda, nonostante dia il nullaosta per portare avanti ciò! VERGOGNOSO!
Caspita. Sì è proprio tristissimo. Ci vuole un comitato locale di Salviamo il Paesaggio.
Ma pure le grandi associazioni ambientaliste devono darsi una mossa.
L’articolo non dice che l’Isola della Maddalena fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena!
Mi sono chiesto ma come è possibile che si verifichi una tale devastazione edilizia in un Parco Nazionale?
Ma che caspita fa l’ente parco? Mette la testa sotto la sabbia?
Per favore rispondete a questa domanda. A me pare una follia.
Si il Parco a La Maddalena è presente da un sacco di anni e non ho mai visto un intervento di tutela in tal senso. E’ triste vedere che non solleciti un’azione forte di protesta anche nei confronti degli enti preposti! E’ davvero folle tutto ciò ed è per questo che mi auguro che anche nell’isola si costituisca un comitato come quelli presenti in altri luoghi d’Italia.