Una vera e propria selva di pale eoliche potrebbe sorgere in provincia di Viterbo, alterando gravemente il paesaggio e modificando irreparabilmente la skyline di scorci memorabili di territorio.
Alle 20 pale eoliche già in esercizio a Piansano si ne potrebbero aggiungere altre 250 circa. Le relative richieste di autorizzazione sono state presentate, da varie aziende, alla Regione Lazio e sono in fase istruttoria. Sono infatti le regioni a detenere tutti i poteri in materia, pur se subordinati alle linee guida emanate dai ministeri competenti.
I vari parchi dovrebbero avere una potenza complessiva di 496 mw. Ogni pala è in grado di produrre circa 2 mw, quindi, per raggiungere la produzione di energia elettrica prevista, ne servirebbero 250.
Ma non è ancora tutto. I tralicci dovrebbero sorgere tutti, o quasi, in Maremma: Tuscania, Tarquinia, Montalto di Castro, Arlena, Tessennano e via dicendo. Un comprensorio ricco di giacimenti archeologici, spesso sottoposto a vincoli paesaggistici. L’area, inoltre, è caratterizzata da un’attività agricola intensa, che sforna prodotti di alta qualità.
Senza contare che quel territorio, dal punto di vista energetico, ha già dato. Basti pensare alla centrale Enel di Pian de’ Gangani e agli impianti fotovoltaici, tra i più grandi d’Italia, realizzati a tempo di record.
- Impianti a biogas: in fase istruttoria impianti per circa 1 mw di potenza (già autorizzati 0,5 mw);
- Fotovoltaico: in istruttoria impianti per 513 mw (già autorizzati 870,503 mw);
- Idroelettrico: in istruttoria una richiesta per 0,213 mw;
- Gas di discarica: in istruttoria richieste per 0,99 mw:
- Impianti a biomasse: in istruttoria richieste per 3 mw (già autorizzati 12 mw).
NON chiamiamoli “parchi”…. sono impianti industriali!
A quanto ne so uno dei siti potenzialmente interessati dall’operazione è l’università agraria della Roccaccia (Tarquinia). Ne sarei addolorato.