Il Borgo di Cascina Gatti , importante realtà storico ed ambientale del Comune di Sesto San Giovanni, sotta la minaccia di devastante intervento urbanistico.
La storia
Il Borgo di Cascina Gatti (o di Cascina de’ Gatti) è uno degli insediamenti più antichi di Sesto San Giovanni, la sua prima comparsa in un documento ufficiale, sotto il nome di “Sundro”, risale infatti ad un atto dell’842. Il termine (di origine longobarda) indicava un grande terreno di proprietà di un’unica persona o di un gruppo familiare. Solo nel 1200 prese il nome che conosciamo: quello della famiglia dei Gatta o Gatti, che lì risiedeva.
I possedimenti della Cascina Gatti erano molto vasti e attorno all’agglomerato principale sorsero numerosi altri cascinali, ed alcuni di questi (le cascine Bergamina, Colombo e Parpagliona) sopravvivono tutt’ora. Con queste e il Mulino del Tuono, Cascina Gatti costituiva un organismo unico. Pur vivendo una propria realtà individuale, le varie cascine erano collegate tra loro per le attività agricole che svolgevano, e le varie feste che scandivano la vita contadina attiravano a Cascina Gatti gli abitanti ed i lavoranti delle cascine circostanti.
Fino al 1869 è stato un Comune autonomo, ed un antico villaggio rurale (XIII-XIV secolo) il cui nucleo originario (l’antica Sundro), pur rimaneggiato, è ancora esistente. Della sua storia resta la testimonianza nel quadro “Madonna con bambino” del ’500 (attribuito al pittore Zavattari) ed un affresco del 1580 presente alla Galleria delle Carte Geografiche del Vaticano. Pur essendo situato vicino a insediamenti produttivi fino agli anni ’50 il quartiere è rimasto zona agricola intensamente coltivata, con la presenza di fornaci di argilla. Oggi il Borgo conserva importanti edifici storici e un’ampia verde.
La minaccia di oggi
Un breve excursus storico, che troverete meglio tratteggiato in questa pagina dell’ente Parco Media Valle del Lambro, per dire che in questo contesto (che richiederebbe interventi conservativi e di valorizzazione del patrimonio storico-architettonico nonché la realizzazione di insediamenti compatibili), incombe oggi sul Quartiere, in una estesa area verde a ridosso del suddetto antico Borgo, il Piano Integrato d’Intervento “Bergamella”, del noto (alle cronache giudiziarie) arch. sestese Marco Magni. Un ennesimo intervento urbanistico ad elevato impatto ambientale (500 nuovi appartamenti su 240.000 mq. su un’area verde interamente perimetrabile nel Parco Media Valle del Lambro) che stravolgerà l’identità architettonica del Borgo e la vita dei residenti, come dimostra l’ immagine plastica di quanto verrà realizzato, prodotta a titolo informativo dai preoccupati cittadini del Quartiere riunitisi nel Comitato di Cascina Gatti.
Il Comitato di Cascina Gatti
… niente di nuovo naturalmente, ma se non ci convinciamo che per amministrare ci vogliono competenze, formazione perpetua perenne, ‘patente’… e che noi amministrati possiamo e dobbiamo controllare e indignarci e protestare, perdiamo anche -forse- il diritto di lamentarci! oph!
[…] Il terreno indicato (sopra), in via Fratelli di Dio, alla Bergamella, era all’interno del Parco di Interessi Pubblico Sovracomunale. Era l’ultima area verde agricola che consentiva di leggere la memoria di quello che era una volta il suolo sestese, proprio a ridosso di una presenza storica significativa. […]
Scempio del borgo rurale e incompatibilità con le cascine della zona strettamente attique, orrendo l’impatto ambientale tra il vecchio e il nuovi palazzoni. Ma la commissione paesaggistica del comune dov’era quando ha dato il parere favorevole?
Veramente inguardabile ci sono passato oggi in bicicletta grattacieli vista cascine, ma abbiamo davvero bisogno di altro cemento? e sopratutto esistono aree che vanno preservate, un borgo agricolo ancora conservato merita una maggiore tutela non certamente circondandolo con del cemento.
Esiste un Area Falk abbandonata immensa in cui potete dare sfogo al cemento lasciate stare Cascina Gatti VERGOGNA !!!!
bisogna sempre lottare contro l’abuso di potere. VERGOGNA!!!(ALBA ROSA)
il programma era a tutti noto, i cittadini hanno votato per continuare e quindi
viva la democrazia!
i soliti palazzinari di Sesto colpiscono ancora. Tutta la città è un blocco cementifero senza un minimo di cura ne’ per le persone che ci abitano ne’ per il territorio