Anche a Bernareggio (MB) cresce la preoccupazione: le nuove autostrade, tra cui la Pedemontana, e le opere connesse, come la “bananina” che sarà realizzata ad est del centro abitato, porteranno traffico, inquinamento e cemento. Il rischio è di non avere più aree agricole e boschi tra un paese e l’altro, ma nastri di asfalto, aree di servizio e nuove urbanizzazioni, soprattutto industriali.
Chi semina asfalto raccoglie traffico, inquinamento e malattie
Questo è il titolo del comunicato stampa trasmesso da Partito della Rifondazione Comunista, Società Civile ed Ecologisti e Civici che lanciano l’allarme.
“Da una parte la nuova, eventuale, autostrada Pedemontana e la “storica” Tangenziale Est, dall’altra la “bananina” che sarà realizzata ad est di Bernareggio (opera connessa alla Pedemontana che passerà a Sud di Villanova ed avrà una gigantesca area di sosta e manutenzione automezzi tra Bernareggio e Ruginello), i bernareggesi saranno le vittime predestinate (insieme alla scomparsa di aree verdi/agricole/boschive) di queste opere inutili, dannose e costose.”
Ancor più preoccupante è il fatto che la nuova “bananina” passerà a ridosso di uno dei punti più sensibili del territorio comunale: la zona scolastica. “I più penalizzati saranno i bambini della scuola materna, i ragazzi della scuola primaria e secondaria e tutte quelle persone residenti nelle fasce a ridosso di queste strade inquinanti” continua il comunicato. “La “bananina” non sarà né in galleria, né in trincea, ma a raso e questo determinerà un fortissimo inquinamento sia acustico che atmosferico che si riverserà sulle aree scolastiche non più protette e quindi intossicate!”.
La nuova autostrada
La Pedemontana (87 km di nuova autostrada più 70 di viabilità locale) come le altre nuove autostrade programmate in Lombardia, non ridurranno il traffico, soprattutto a Bernareggio, ma avranno esattamente l’effetto contrario. “Gli Amministratori locali non informano, mentre i comuni vicini attendono la realizzazione della “bananina” per scaricare il traffico pesante su questa e poi sulla Pedemontana, Brebemi, Tem, A1 e A4. Infatti i paesi a Nord/Est di Bernareggio puntano ad espandere ulteriormente i loro poli industriali quando entrerà in servizio la “bananina”, facendo aumentare in modo esponenziale il transito dei mezzi pesanti e non solo.”
La riflessione si chiude sulle responsabilità politiche di queste scelte: “Possibile che i nostri Amministratori affrontino questo problema, con tale incoscienza, senza avvertire la gravità del disastro umano ed ambientale che ne conseguirà? I più colpiti saranno i bambini. I veleni, scaricati durante la costruzione e successivamente dal transito di decine di migliaia di veicoli, saranno i compagni di viaggio di tutta l’infanzia dei bambini Bernareggesi. L’Amministrazione di Bernareggio dovrebbe informare la popolazione, dovrebbe difendere i più inermi e trovare, da subito, gli accorgimenti per impedire che sulla via principale del paese transitino mezzi pesanti con carichi pericolosi e dovrebbe individuare soluzioni disincentivanti alle elevate velocità raggiunte da altri veicoli in transito. Dovrebbe altresì impegnarsi per lo sviluppo del trasporto pubblico con collegamenti efficienti con l’ospedale e con le stazioni ferroviarie e metropolitane. Diversamente ci dimostri quale dovrebbe essere il vero interesse per la comunità bernareggese su un tema così importante dalle conseguenze così devastanti”.
Nubi all’orizzonte
La tratta D della nuova autostrada Pedemontana, 18,5 km dalla Tangenziale Est all’A4, da Vimercate ad Osio, è quella che lambisce il territorio di Bernareggio e che prevede tra l’altro, la realizzazione di un’area di servizio e manutenzione di ben 3000 mq. Questa tratta potrebbe essere l’ultima ad essere realizzata rispetto alle altre e la speranza è che questo territorio venga in extremis risparmiato, magari per mancanza di fondi. Peggio sarebbe se per raggiungere l’obiettivo di avere l’autostrada pronta per l’EXPO del 2015, i lavori venissero accelerati a discapito degli interventi di mitigazione che potrebbero essere i primi ad essere tagliati.
Speculazione e interessi economici enormi sono altre “nuvole nere” che incombono minacciose su quest’opera: i cittadini non ci stanno e fanno sentire con forza la loro preoccupazione.
Luca D’Achille