Catania: nuove case abusive nell’oasi del Simeto, le associazioni in rivolta

Dopo anni di stop, nella riserva naturale catanese dell’Oasi del Simeto, quella che in tutto il mondo ci invidiano, si riprende a costruire abusivamente.

Si costruisce nella zona dei villaggi Azzurro ed Ippocampo di Mare, in beffa a quelle associazioni di cittadini catanesi – Legambiente in testa – che in una preziosa riserva naturale vorrebbero evitare di trovare cemento e discariche abusive, tanto meno di rifiuti pericolosi.

Eppure, nell’Oasi del Simeto, di case abusive ce ne sono oggi circa 3500, di cui parte di villeggiatura, abitate d’estate e per il godimento individuale di un bene comune dall’inestimabile valore naturalistico.

A volte anche con una certa arroganza, che in molti casi ha visto sorgere cancelli automatici e telecamere di sicurezza per limitare l’accesso ai veri proprietari, vale a dire l’intera cittadinanza.

Una questione trentennale quella dell’abusivismo nell’Oasi del Simeto, che parte negli anni ‘80 – quando la  riserva viene formalmente istituita con Decreto 14 marzo 1984, e in gran parte riconosciuta Sito di Importanza Comunitaria (SIC ITA070001) e Zona di Protezione Speciale (ZPS ITA070029). E che già ancora prima, negli anni ’70, aveva visto sorgere le case comunque abusive, se pur senza riserva.

Oasi del Simeto: Il canneto della vecchia ansa del fiume Simeto. Immaginiamo qualche albergo, anche di 30-40 piani, sullo sfondo! (immagine tratta dal sito di Legambiente Catania)

Al momento, dunque, le questioni da risolvere sono due: bloccare le nuove costruzioni e demolire quelle famose 1700 case. Una battaglia che è stata ripresa con forza da Legambiente, stavolta insieme al Comitato di Catania e Provincia della rete nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori ed il Forum catanese Acqua Bene Comune.

In merito al primo punto, in attesa che l’Amministrazione dia qualche segnale, le associazioni si rivolgono direttamente al procuratore Giovanni Salvi, che ha già dimostrato la propria disponibilità ad intervenire.

Anche perché, sul piano della legalità e della giurisprudenza, le questioni sono varie e tutte gravi, arrivando ad ipotizzare anche la circolazione di atti notarili fasulli di vendita, visto che risulta un controsenso la possibilità che case abusive possano essere vendute nel rispetto della legge.

Più complicato, invece, il secondo punto, quello della demolizione massiccia, che è in realtà l’unica soluzione radicale in grado di salvare la riserva naturale e dare un chiaro segno di legalità alla città.

“1700 sono le case per cui si chiede la demolizione”, ci fa sapere ancora de Pietro. Si tratta di quelle ubicate nei villaggi di Primo Sole Beach, Primo Sole II, San Giorgio, Aurora, Ippocampo di Mare e Azzurro. Meno gravi, invece, nella generosa ottica del male minore, quelle rientranti nei villaggi ex Paradiso degli Aranci e Vaccarizzo.

2 milioni di euro il costo totale dell’operazione, compresa di smaltimento dei materiali e la totale bonifica. Insomma, un intervento del tutto fattibile e comunque ben meno impegnativo delle risorse che, ad esempio, richiederebbe al Comune il tanto pubblicizzato progetto Corso Martiri della Libertà. Quei 40 mila metri cubi di edilizio residenziale previsti nel progetto Cucinella, potrebbero infatti essere devoluti per l’edilizia popolare, visto che di immobili privati a Catania ne abbiamo già più del necessario.

Chiara, però, la ragione per cui negli anni non si è mai deciso di risolvere la questione: la demolizione è ovviamente una scelta impopolare. Ma è vero anche che lo è solo apparentemente: se da un lato, infatti, toccherebbe fare i conti con le opposizioni di persone certo poco gestibili, di cui molti neppure residenti a Catania, è vero anche che ce ne sono ben più altre che ne sarebbero invece contente. Senza contare che tale azione dovrebbe ritenersi comunque obbligatoria, visto che ci si trova di fronte ad un reato.

Ed invece, non solo il reato non si punisce, ma si premia pure chi lo commette.

Stiamo parlando  dell’intervento PRUSST “Vivere la Natura dell’Oasi del Simeto”, quello che prevede un piano di recupero per i villaggi abusivi del valore di 150 milioni di euro; soldi da destinare alla realizzazione di servizi primari e secondari per gli abusivi della zona.

Quello stesso Piano di recupero che verrà discusso in conferenza dei servizi il 18 luglio, parallelamente al mega progetto edilizio della Portnall italiana spa e che prevede la cementificazione della quasi totalità della preriserva del Simeto, la cosiddetta Zona B.

Una vera e propria sanatoria, in un terreno che anche per ragioni di rischio idrogeologico non potrebbe neppure ospitarle quelle case; e soprattutto un premio all’illegalità, che non fa altro che minare la già flebile fiducia nel cambiamento di quei catanesi che, senza alcun premio e con estrema difficoltà, cercano ogni giorno di vivere nel rispetto delle regole.

Valentina Vella
Salviamo il Paesaggio Catania

10 commenti

  1. Gli studi sul rischio idrogeologico Sic e Zps sono assolutamente falsi in quanto fanno riferimento alla piena del 1951 quando non esistevano le dighe e le portate erano enormemente maggiori e per trasporto solido si formavamo dune alte 10 metri allo sbocco a mare per cui la piana si allagava tutta. Ora esisteva erosione e non esistono allagamenti inventati da studi falsi. Quindi è un diritto richiedere studi giusti e veritieri. Attualmente i contributi europei dati alla riserva sono un furto.

  2. E’ incredibile osservare come l’opinione di un essere umano sia schiava degli interessi personali. L’opinione dovrebbe essere libera, imparziale, se fossimo esseri liberi ed imparziali. Si assiste invece ad una schiera di persone contrarie alle costruzioni, tutta costituita da persone che non hanno immobili in quella zona, e ad una schiera favorevole alle costruzioni, tutta costituita da persone che ormai hanno una casa in quella zona. Il trionfo del pensiero imparziale sarebbe quello di una persona proprietaria di un immobile in quella zona e favorevole alle demolizioni. Mi dispiace per coloro che hanno costruito, mi rendo conto che è dura, ma non ci sono dubbi, quelle case andrebbero tolte. Non si può costruire senza un Piano Regolatore, non si può costruire senza una rete fognaria, non si può costruire in mezzo agli eucalipti, non si può costruire a 20 metri dal mare, sulla sabbia. Forse la cosa peggiore, come recita l’articolo, è la presenza di cancelli automatici, telecamere e simili, che rappresenta l’apoteosi della presunzione. Come, costruisci in riva al mare, sfrutti un bene pubblico, e ti chiudi pure come fosse un residence? Ed avete provato ad entrare? Vi buttano fuori! Si sentono alla scogliera…con case regolari. L’argomento, a loro difesa, unico e monotono, è sempre lo stesso: ho costruito quella casa con sacrifici! Mi dispiace, lo ripeto, ma non è un argomento valido. Hai commesso una illegalità con sacrifici. Anche una rapina si può condurre con il sudore della fronte, ma il sudore, per quanto possa essere, non la trasforma in un atto lecito, non la giustifica. Comunque sia, sapete qual’è il problema più difficile da risolvere? Ve lo spiego. Molti pensano che in quelle migliaia di abitazioni villeggino o dimorino in modo permanente famiglie così….di pensionati, disoccupati, operai e simili. Tanto che, se si dovesse gridare “Ora demoliamo le case” si udirebbe solo un coro di disperati che vorrebbero difendersi dalle istituzioni. Non è così semplice. In quelle case dimorano migliaia di avvocati, carabinieri, medici, poliziotti, impiegati comunali anche di alto livello, politici, e via dicendo. In quelle case dimorano alcune le stesse figure che dovrebbero procedere con la demolizione. Diviene così quasi impossibile procedere, a meno di un governo forte, vero, come solo un tempo, ormai storico, poteva esistere. Oggi andrebbero (cosa di cui si parla molto poco) rintracciasti e puniti gli allora responsabili che non vigilarono su questo abusivismo. Non divaghiamo…ci sono e molti sono ancora vivi sebbene in pensione (ma la pensione non da l’immunità). Andrebbero demolite le costruzioni più “ardite”. Ce ne sono sin quasi dentro il mare….Andrebbe punito l’ente erogatore dell’energia elettrica, che porta energia, cabine, contatori e contratti…dove la legge non vede abitazioni. Andrebbero puniti i notai, che consentono contratti di acquisto/vendita e locazione dove la legge non riconosce abitazioni. Andrebbero rimossi tutti i divieti di accesso al mare, perchè non puoi chiuderti dentro un’oasi come fosse il tuo domicilio. L’unica cosa e che, fatto ciò, forse si potrebbe risparmiare una demolizione di massa. Bisognerebbe eliminare i principali orrori, punire tutti i responsabili di tutto il compiuto, ma sanare parte di quanto esiste. Sanare la rete fognaria, e quanto altro. Questo perchè demolendo tutto ma proprio tutto, resterebbe un deserto di macerie e sabbia. Allora meglio ridimensionare e lasciare un paio di villaggi, ma sanati, puliti, ordinati, con una buona tutela del verde intorno e con rigidi controlli su fogne, rifiuti e quanto altro. Buona parte dei fondi per migliorare il verde intorno, creare una architettura che sani il fatto, e quanto altro, potrebbe venire da multe e tasse applicate agli abusivi. Facciano la loro parte se non vogliono la demolizione di massa. La cosa più importante ovviamente è essere assolutamente intransigenti sulle nuove costruzioni. Non scherziamo, ora basta.

  3. La legge è uguale per tutti la case devono essere buttate tutti a terra abbattute.ma poi quale oasi nell ‘aria una puzza di spazzatura !!!!!!Bella oasi !!!!

  4. Che ormai non avete piu’ speranze, la legge italiana x voi non esiste, avete distrutto un’oasi naturale stupenda (sono stato alla fine degli anni 70 al paradiso degli aranci). Riguardando con google maps la zona mi e’ venuto il vomito a vedeRe lo schifo.
    Immagino gli scarichi fognari dove possano finire!!
    Nuotate ormai nella ….

  5. Che prima dove aveva costruito mio padre con sacrifici era zona b poi la fecero diventare zona a per demolire le case site in villaggio azzurro.La mafia e il signor sindaco Bianco che ha abbattuto i sogni e i sacrifici delle persone.E per giunta e dinuovo sindaco ma a lui ci pensa Dio.Di fatti che oasi e se anno lasciato lo schifo dopo aver demolito le case e prima che schifo di oasi era piena di spazzatura e quattro alberi.Puntualizzo mio padre la casa la fatta con le sue mani e che dio castighi tutta questa merda di politica che rubano e si divrrtono a fare loro quello che vogliono del cittadino.Questa e mafia uguale politica.

  6. Articolo molto interessante… di sicuro non sempre i soliti consigli triti e ritriti… grazie per lo spunto.

  7. Cosa penso ,che con gli uccelli non si mangia ,con il prusst il lavoro potrebbe prendere una svolta diversa nella città di Catania ,anche se io amo la natura ,ma conoscendo la così famigerata oasi del simeto ,della zona b ,dove ci sono 4alberi secchi, e tanta immondizia ,preferisco il lavoro ,che in questo periodo che stiamo attraversando non è una cosa malvagia.

  8. dott. De Pietro come si sente in questo momento che è perseguitato da un’ingiustizia? Credo male! Così come ci sentiamo da 27 anni noi abitanti della pre-riserva dell’oasi del simeto. Le auguro al più presto e a noi tutti possa ritornare il sereno come negli anni ’70 quando l’oasi non era protetta, oggi è solo degrado come lo è la città di Catania. Momenti di vero sconforto ne abbiamo passati ma poi torna il sereno. Maria

  9. Basta con questi abusivi!
    Questi criminali stanno ricoprendo la Sicilia di cemento distruggendo un patrimonio comune. L’abusivismo di necessità non esiste; è un modo “gentile” per coprire un crimine contro la comunità. E poi se è abusivismo di necessità come fa questa gente a trovare i soldi per i materiali, gli arredi, gli operai, ecc.? Ma quale abusivismo di necessità! E’ una balla per fottere la gente che ha rispetto del patrimonio comune. Servono solo le ruspe.
    DEMOLIZIONI SUBITO

  10. Premesso che parlo a difesa dell’antica contrada Vaccarizzo e per il riscatto sociale delle famiglie che vivono nei luoghi anche per necessità e non solo per villeggiare…… ed anche se fosse paghiamo regolarmente tasse e tributi senza avere in cambio niente, solo insulti ed umiliazioni.
    Io dico che siete tutti pronti per andare verso Marte o in un mondo paradisiaco terrestre …. chiusi dentro una bolla di sapone…. un’assurda presa di posizione che chiamerei gelosia per un bene che non vi appartiene almeno no in questi termini e lo sapete perché? è tutto difforme dalla realtà parlate di nuove costruzioni in zona protetta…. ma fatemi il piacere nessuna cementificazione è prevista in habitat naturale degli uccelli zona A)…… state prendendo proprio un abbaglio di sole certamente il gran caldo di questi giorni ha accentuato l’odio verso tutto ciò che ci circonda. E lo sapete perché? mal sopportate l’idea che proprio l’oasi è abusiva perché istituita con una planimetria allegata illegittima laddove vi erano alberi di eucalipto e aranci erano già sorte 4.000 case! Orbene come volete che si abbattano le case così con una bacchetta magica? Dopo 30 anni di pene e d’ingiustizie ed i soldi ce li mettete voi ambientalisti o pseudo tali? ma lo sapete che mi fate ridere….!! già lo sapete che primosole e primosole beach saranno no contenti ma strafelici di essere abbattuti insieme ad Azzurro e proprio lì non ci sarà proprio nessuna costruzione la natura dovrà riprendersi ciò che l’uomo ha violato ed allora qual’è il Vs. problema? Non parlate di Vaccarizzo perché divento agguerrita, altro che Procura qualcuno è da galera e lo sapete il perché…. vaccarizzo è stato penalizzato ingiustamente, solo per non disegnare l’oasi a macchia di leopardo… laddove non vi è nulla da proteggere e poi Aurora … con un boschetto artificiale che non esce nelle carte dei siti regionali e gli eucalipto piantati negli anni ’60 a protezione dei giardini per la brezza marina perché lì era zona balneare… e voi l’avete inserita in area protetta….. anche Aurora quindi è nei Vs. desideri abbattere … non pensate di pretendere troppo e non otterrete nulla proprio per questo per la Vs. avidità di espandervi sempre di piu’ in territorio che non vi appartiene perché non esistono zone umide …. e poi finitela di fare guerra a tutti datevi una calmata qui c’è la possibilità di proteggere finalmente ciò che si doveva fin da subito proteggere (le poche zone naturali e non 15 km di territorio), urge l’approvazione del Piano di utilizzo particolareggiato prima dell’avvio del PRUSST questa è cosa seria e sensata, perché avete cambiato opinione per zone B per i villaggi a mare. Ma che proposte fate? siete veramente fuori dal mondo se pensate che il Sindaco o chiunque altro, la procura in testa vada a sindacare all’interno di un progetto approvato dal consiglio comunale nel 2003 a pieni voti (grazie alla precendente amm.ne Bianco) che non ha nulla di anomalo… solo perché a tutti i costi volete ottenere quanto è Vs. auspicio :… abbattiamo tutto per non costruire niente…! e il benessere, il lavoro, l’occupazione dei nostri figli e il nostro futuro? Bisogna ragionare con il cervello non con l’odio verso ciò che non è frutto delle nostre aspirazioni. Oggi bisogna fare un passo indietro caro De Pietro se no non si arriva da nessuna parte…. abbattere ciò che si deve abbattare e sanare ciò che possibile sanare, riqualificare ed urbanizzare è la parola d’ordine del PRUSST nelle zone b) rinaturalizzare e restituire il vero habitat alle zone A) è previsto leggete bene ciò che propone il PRUSST non pensate solo al porto canale e al grattacielo di 40 piani che poi si faranno ho i miei dubbi? bo’ è da vedere necessita della concessione edilizia quindi scordatevi che ci saranno altri abusi edilizi… sarebbe come andare all’inferno senza ritorno e nessuno lo permetterà tantomeno l’amministrazione comunale e l’organo che dovrà adottarlo questo benedetto PRUSST e necessita anche del Vs. illustre pensiero. Altro che guerra ed abbattimenti solo per il piacere di abbattere… sensa senso e senza investire una lira! ma dove vivete in un’altro pianete? i privati hanno la necessità di un ritorno economico proprio perché intendono riqualificare e rinaturalizzare oltre che urbaizzare le aree dei villaggi a mare a costo zero per l’Amministrazione e voi che fate? pensate ad abbattere con i soldi del progetto di Corso Martiri. Ma non ve ne sta bene neanche una in questa città? Sapete che vi consiglio andate a Ponte barca (grazie alla Provincia regionale che ha mantenuto le promesse) e blindatela prima che qualcuno pensi di edificare proprio lì ed allora si bisognerà abbattere da subito perché in area protetta… cosa ne pensate di lasciarci vivere finalmente in pace?
    Non me ne voglia dott. De Pietro, ma mi aspettavo un confronto per il ripristino della legalità in questo territorio ma mi accorgo che non riuscite a ragionare con il cuore e siete avvelenati d’intenti e di potere. La conferenza dei servizi si avvicina anch’io ho posto le mie osservazione e non sterili opposizioni, voglia nel frattempo ammorbidire la Sua posizione e raggiungere la pace dei sensi con una proposta seria e qualificata la prego faccia da promotore agli altri comitati civici sorti a difesa di chi non ho ancora capito gli interessa anche questo territorio a quelli di ognina…. o di altre realtà è come se io di Vaccarizzo vada a sindacare da loro ma vi sembra corretto? Io la reputo una persona altamente seria ed intelligente, dopo 30 anni non stia a ripetere sempre le stesse sue posizioni senza ritenere che anche altri essere viventi abbiano un’anima e delle necessità, se necessario per il bene di tutti: ambiente, uccelli e persone faccia anche un passo indietro gliene saremo tutti grati. Con la massima stima che nutro per Lei.
    Maria Siracusa

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