Un raddoppio dell’area di Fiumicino è previsto per il 2012-2016.
Il Documento tecnico pluriennale, con il piano di investimenti e il traffico passeggeri, è stato presentato da ADR il 13 dicembre: l’ampliamento dello scalo avverà sul territorio di Maccarese e Fregene, con l’oasi di Macchiagrande sullo sfonfo, come rappresenta bene l’immagine fornita dal Comitato FuoriPista. Eventuali osservazioni potranno essere inviate all’Enac entro e non oltre la data del 10 gennaio 2012.
Il Comitato è, paraltro, impegnato da anni in una battaglia contro l’inquinamento acustico prodotto dal’aeroporto “Leonardo da Vinci” e lo scorso 3 dicembre ha depositato un esposto presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia, competente per il territorio di Fiumicino, per chiedere l’applicazione e il rispetto delle norme comunitarie, nazionali e regionali in materia. Il Comitato ricorda come “a Marino e Ciampino è stato appurato che il rumore prodotto dagli aerei è associato all’ipertensione e a un aumento dell’annoyance, mentre a Cesorate è stato registrato un aumento della mortalità per malattie respiratorie del 54,1%. Quali saranno gli impatti sulla salute della popolazione nell’intorno aeroportuale di Fiumicino dovuti all’inquinamento derivante dagli oltre 360 mila movimenti annuali?”, si chiede il Comitato.
La Relazione sullo Stato di salute della Popolazione e sulle attività dell’azienda ASL Roma D, RSPA 2007/2008 per il distretto di Fiumicino, segnala il Comitato, documenta nei bambini tra 0 e 14 anni “un numero di ricoveri significativamente superiore all’atteso in entrambi i sessi. Un terzo dei ricoveri è avvenuto per malattie dell’apparato respiratorio e per asma; altre cause significativamente in eccesso sono i tumori maligni, le malattie dell’apparato respiratorio e l’insufficienza renale cronica”. Il bombardamento sonoro ininterrotto, con decibel alle stelle per i decolli e gli atterraggi a Fiumicino, cui sono sottoposte le popolazioni che vivono nei centri abitati circostanti, raggiunge livelli allarmanti, con picchi che superano i 100 decibel.
Comitato FuoriPISTA
“Più efficiente non più grande”
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Lettera di Ernesto Benelli
Da qualche anno un nero fantasma si aggira sulle fertili terre di Maccarese, un fantasma che potremmo definire: la “Grande Opera”! Ossia una di quelle realizzazioni improntate alla monumentalità e allo sperpero di soldi pubblici (quantificabile tra i 10 e i 12 miliardi di euro) che a detta di alcuni – guarda caso sempre interessati economicamente – è in grado di: risolvere il gap infrastrutturale della nostra nazione, rilanciare l’economia di un distretto o di una macroregione, aumentare sensibilmente il livello occupazionale e – last but not least – (perché un tocco d’inglese in queste cose non si nega mai) preoccuparsi della tutela ambientale e della salute pubblica!
La “Grande Opera” in questione è l’ampliamento dell’aeroporto Leonardo da Vinci in direzione di Maccarese, per adeguare lo scalo romano all’aumento futuro del numero di passeggeri che – secondo i piani di Aeroporti di Roma (attuale gestore, AdR) – dovrebbe arrivare allo sbalorditivo numero di 100 milioni nell’anno 2050, in sostanza triplicando i numeri odierni.
Per fare fronte a tutto questo il progetto prevede: l’esproprio di circa 1200 ettari di terreni agricoli, tutti ricadenti nell’area della Riserva Statale del Litorale Romano, l’abbattimento di diverse costruzioni sparse e di alcuni ex centri dell’azienda Maccarese, la costruzione di una nuova pista d’atterraggio (che avrebbe una posizione parallela e binaria con la terza pista) e -nel gigantesco spazio che si creerebbe tra le due piste (valutabile nell’ordine di 6-700 ettari)- la realizzazione ex-novo di due grandi aerostazioni dotate di tutti i servizi annessi (che vanno dalle officine, ai depositi, alle caserme, ai depuratori e chi più ne ha più ne metta)!
Un progetto di una dimensione volumetrica e ampiezza territoriale che sarà in grado di trasformare il futuro Leonardo da Vinci nell’aeroporto di Maccarese e non più di Fiumicino!
Sono anni che sul territorio si sente parlare di un progetto d’ampliamento; tanto che, nel momento della costruzione della terza pista (nel 1973, tredici anni dopo l’inaugurazione dell’aeroporto), si provvide a realizzare un imponente sottopasso in grado di collegare una eventuale nuova aerostazione costruita verso il mare con l’autostrada e la linea ferroviaria Fiumicino-Roma.
Quel vecchio progetto prevedeva l’utilizzo della terza pista come pista di atterraggio e la costruzione, in direzione del mare, di una nuova pista di partenza (per capirci: l’idea era di costruire una nuova pista che terminasse poco prima dell’oasi WWF di Macchiagrande a Fregene).
Ma i tempi cambiano e oggi, visti i vincoli paesaggistici e la crescente attenzione ai temi ambientali dell’opinione pubblica, nessuno ha più il coraggio di parlare di quel vecchio progetto che deturperebbe una delle aree più preziose e vincolate della Riserva del Litorale e di compromettere per sempre la qualità della vita di Fregene Nord.
Ma perché abbandonare l’idea dell’ampliamento? Perché perdere l’occasione di lucrarci sopra decine di miliardi di euro? Che cosa ha allora pensato di fare la società ADR? Riprendere il vecchio progetto dandogli una bella rispolveratina, così da tirar fuori dai calzoncini una soluzione che sembra quella di Eta Beta (ve lo ricordate il buffo personaggio di Walt Disney?).
Invertire la direzione della quarta pista in modo da posizionarla non più in perpendicolare ma parallela al mare, facendo in modo di farla ricadere quasi tutta nei terreni della Maccarese SpA.
Però c’è un però, come suggerisce un vecchio proverbio, che dice: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!
Progettando l’aeroporto in questo modo e seguendo i condizionamenti dei venti prevalenti la quarta pista diventa d’atterraggio e non più di partenza. Allora sorge spontanea la domanda che verrebbe in mente anche al signor de Lapalisse: ma che ci farebbe l’aeroporto di Fiumicino di tre piste di atterraggio e di solo una di partenza? (pure corta, a detta dei tecnici).
Nella bella e partecipata riunione organizzata dal Comitato Fuoripista al liceo di Maccarese i partecipanti che hanno avuto il modo di visionare i progetti di massima presentati da ADR all’Enac (ente nazionale per l’aviazione civile) una risposta nella loro testa se la sono data.
Si tratta di un gigantesco e aberrante conflitto d’interessi che nulla ha a che fare con la necessità di dotare Roma di un grande ed efficiente aeroporto internazionale, e anzi potrebbe trattarsi di una delle truffe più plateali degli ultimi decenni di storia repubblicana.
Oltre l’80% dei terreni espropriabili sono di proprietà della Maccarese SpA (oggi Benetton) e la famiglia Benetton è anche il più grande azionista di AdR. Quindi… AdR chiede all’Enac di espropriare con soldi pubblici i terreni di Maccarese (quasi tutti Benetton) per poi realizzare tutte le necessarie infrastrutture del nuovo aeroporto e assegnarli con contratto quarantennale a AdR (sempre Benetton). Non dimentichiamoci poi che è facile prevedere che la Maccarese potrà chiedere in prospettiva una modifica del piano regolatore per attrezzare le aree esterne al nuovo aeroporto con case, servizi e alberghi. Come dire, con parole meno diplomatiche: cercare di fare tombola con i soldi nostri presentando uno dei progetti più cretini, inconcludenti e criminogeni che si possa immaginare. Più che un progetto di imprenditori sani di mente, quello di Totò e della sua banda di falsari.
Bene ha fatto il comitato Fuoripista a contrastare la realizzazione del progetto e bene ha fatto il Sindaco a chiedere un parere ai capogruppo, dei partiti presenti in Consiglio comunale, in una delle prossime riunioni del Consiglio. In quell’occasione sarebbe proprio il caso che, fuori dell’aula del Consiglio comunale, i cittadini si radunassero numerosi, come – si spera – numerose saranno le prese di posizione dei vari comitati locali e dell’associazioni nazionali che si occupano di tutela del territorio e di corretto uso delle risorse.
Sarà quello il luogo e il momento di vigilare attentamente affinché i capogruppo dei nostri partiti locali non si rendano complici di una tale e smaccata idiozia (perché, come tutti sanno, anche le idiozie, dove girano tanti soldi, sono un grande attentato alla moralità dei politici).
Una volta preso atto dell’inconcludenza del progetto il sindaco e la cittadinanza tutta farebbero bene a suggerire (con quella forma tipica che deriva dalla saggezza popolare) a AdR (la mano sinistra di Benetton) di valutare seriamente, vista l’attuale nuova stagione politica, la posizione dell’ingombrante (in senso lato) Dott. Palenzona (uno di quei personaggi sopravvissuti alla prima e alla seconda repubblica che, visto con gli occhi dell’oggi, sembra capace più di lavorare per costruire monopoli privatistici che non di operare in un regime di libera concorrenza); e, quindi, di smetterla di sperperare denari per sovvenzionare quella società inglese che sta provvedendo alla stesura del progetto e di adoperare quei soldi per adeguare e migliorare le strutture del nostro bell’aeroporto.
Affinché, con quel cospicuo gruzzolo da investire, si dia davvero compimento al motto coniato dal comitato fuoripista: non più grande, ma più efficiente! Di ricordare poi agli altri azionisti di AdR che alla guida di questo sgangherato veicolo c’è un guidatore che: se vince, vince solo lui! Se perde perdono tutti, specialmente loro!
E, tanto che ci siamo, il Sindaco e la cittadinanza tutta suggeriscano anche alla mano destra di Benetton (Maccarese SpA) di smetterla di gestire la parte sud dell’azienda agricola (per la quale il massimo obiettivo auspicato da anni è quello di un bell’esproprio) come se fosse un enorme latifondo abbandonato e realizzarci (tanto per fare uno degli esempi possibili) un bel progetto di ripristino ambientale (il primo di tale portata realizzato in Italia); seguendo quei modelli già ampliamente realizzati nei paesi dell’Europa del nord e ampliamenti finanziati dalla CEE. Un progetto, tanto per dirne uno, che preveda la ricostruzione parziale dell’antico stagno di Maccarese da destinare all’acquacoltura e la reintroduzione dell’allevamento delle bufale, da cui per secoli si produceva il famoso provolone di bufala di Maccarese!
P.S. Tanto per dirne un’altra: l’area dove si vorrebbero realizzare le nuove aerostazioni è collocata proprio sopra l’antico stagno dove tutto quello che si costruisce, affonda!!!
Ernesto Benelli
Salve e grazie per le vostre informazioni e il prezioso lavoro di tutela del territorio. Da tempo prevedo di trasferirmi a maccarese nei pressi della stazione omonima. Tutte queste nefaste previsioni ovviamente mi spaventano e mettono sull avviso. A che punto sono i progetti di ampliamento dell’ aeroporto? È un fantasma ancora vivo oppure posso progettare il mio trasferimento in maggior serenità?grazie a chi vorrà aiutarmi
Progetti di mal-sviluppo dell’area del Comune di Fiumicino
Roma, 23.1.2012
(Valeria Grilli)
Questo appunto è stato ispirato dall’Assemblea tenutasi a Maccarese sabato 14 gennaio 2012 convocata dal “Comitato Fuoripista” per raccontare ai cittadini quali sono i progetti per lo sviluppo di Fiumicino che consistono nella costruzione di un 2° aeroporto principalmente sui terreni agricoli della Maccarese SpA (di proprietà Benetton), coprendo 1200 ettari di suolo agricolo con una ulteriore e inutile gigantesca struttura con altre 3 piste, alberghi, shopping center, nuove strade, ecc..Si tratta, di un enorme affare per Benetton. I dettagli dell’operazione sono in un appunto specifico che trovate qui di seguito.
Ma una ulteriore minaccia pesa su questo territorio che, per una politica scellerata, sta per trasformarsi definitivamente da zona agricola di pregio, nota per gli allevamenti bovini e la produzione di latte fresco, carne e ortaggi a servizio della città di Roma, nel peggiore esempio di “green economy”. Mi riferisco al progetto di discarica di Pizzo del Prete, a Palidoro. Anche lì si distrugge una azienda agricola zootecnica modello, inserita in un paesaggio magnifico pieno di rovine e tombe etrusche per farci una discarica e un inceneritore. Si parla di circa 200 ettari.
La discarica di Malagrotta, a pochi chilometri, si sarebbe dovuta chiudere da molti anni poiché completamente fuori legge e satura. Invece con una proroga emanata il 31 Dicembre 2011, le si consente di operare fino a giugno 2012.
Per ultimo, l’attuale impianto di compostaggio di Maccarese, assolutamente insufficiente, sarà quadruplicato non prima di tre, quattro anni, e nel frattempo. il preziosissimo compost in eccedenza, viaggia verso Padova per la modica cifra di 1.600.000 euro l’anno, questo perché altrimenti finirebbe in discarica tal quale e le multe sarebbero ancor più spaventose
Ecco il futuro del territorio di Torre in Pietra, Fiumicino e Palidoro: due discariche, una mega centrale di compost, il secondo aeroporto di Fiumicino. Tutto questo genera inquinamento ambientale: sonoro, dovuto al rumore degli aerei, la dispersione dei carburanti degli aerei nell’aria, la compromissione della falda acquifera di Malagrotta, la crescita delle malattie respiratorie, cancro in primis, già verificata a Malagrotta.
Ma chi sceglierà più di vivere, lavorare, abitare in questo territorio così fortemente caratterizzato da tutto quello che nessuno vorrebbe avere vicino a casa sua?
Che cosa succederà dei valori fondiari dopo che Benetton e gli altri avranno concluso i loro affari facendosi profumatamente espropriare i terreni necessari per il Fiumicino 2, e che ne sarà degli altri, le aziende agricole localizzate all’interno che subiranno solo gli effetti negativi dei nuovi insediamenti?
E le abitazioni ? Chi vorrà andare a vivere vicino alla discarica con cancro assicurato e puzza garantita e rumore degli aerei, certo più di ora?
Questo è lo scenario peggiore, ma non è frutto della fantasia di un gruppo di associazioni ambientaliste fanatiche, è il progetto di sviluppo del Comune di Fiumicino che naturalmente promette migliaia di posti di lavoro. E’ il ricatto di questi tempi, pane e lavoro, pagati da un degrado dal quale non si potrà tornare mai più indietro.
Penso che questo progetto debba essere ostacolato e respinto. Noi come associazioni ambientaliste nazionali abbiamo il dovere di sostenere i Comitati locali nelle loro battaglie, utilizzando gli strumenti legali, dando visibilità agli eventi, informando il maggior numero possibile di cittadini sui danni che questi progetti comportano.
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