La realizzazione di uno stabilimento balneare con tanto di ristorante e la costruzione di un caseificio rischiano di stravolgere la spiaggia di Torrazza, area naturalistica protetta in provincia di Trapani. Ma c’è chi dice no: un comitato di cittadini e il sindaco del comune di Petrosino, col sostegno di Legambiente e di Slow Food.
Situata nel territorio del piccolo comune di Petrosino, fra Marsala e Mazara del Vallo, la spiaggia di contrada Torrazza è, assieme a Capo Feto, l’unico tratto di costa della fascia sud della provincia trapanese rimasto pressoché intatto. Tant’è che l’area è compresa nel Sito d’interesse comunitario, destinario di protezione speciale, denominato “Paludi di Capo Feto e Margi Spanò”; inoltre, con decreto del governo regionale, è stata dichiarata Zona umida d’importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.
Quindi un’area di rilevanza ambientale, per la quale nel 2009 è stato approvato un piano di gestione approntato dalla Provincia regionale di Trapani.
Ma nonostante leggi e regolamenti che dovrebbero salvaguardarla, la spiaggia di Torrazza è oggetto di mire speculative, di progetti imprenditoriali che mal si conciliano con le peculiarità naturalistiche del sito. Nello specifico: un complesso balneare con l’installazione di 120 ombrelloni e un ristorante sulla spiaggia, nonché la realizzazione di un caseificio in cemento armato di 9.000 metri cubi, praticamente a ridosso della costa. Due progetti distinti ma proposti dalla stessa ditta, la Roof Garden Srl che – dopo alterne vicende, pareri negativi e favorevoli, e modifiche varie – ha ottenuto le autorizzazioni necessarie ad avviare i lavori. E appare a dir poco emblematica la circostanza che il Comune di Petrosino abbia rilasciato l’autorizzazione (a carattere stagionale) per lo stabilimento balneare proprio il 7 maggio 2012: giusto lo stesso giorno dell’elezione del nuovo sindaco Gaspare Giacalone. Il quale si è subito impegnato in questa vicenda affinché leggi e ambiente siano rispettati.
Un atteggiamento apprezzato dal Comitato spiaggia di Torrazza che, in un proprio documento, sottolinea come il nuovo sindaco “ ha mostrato chiaramente di volere contribuire alla salvaguardia del nostro litorale, convocando una conferenza di servizi con tutte le amministrazioni coinvolte nella vicenda”.
E anche dall’assemblea delle condotte siciliane di Slow Food è venuta “adesione e sostegno all’azione di legalità intrapresa dal sindaco Gaspare Giacalone”. Posizione condivisa altresì dal segretario nazionale dell’associazione Daniele Buttignol.
Che “Torrazza è di tutti” lo affermano con forza da mesi i cittadini aderenti al comitato nato a difesa della spiaggia, dal primo momento critici per un progetto che – così come concepito – limiterebbe la pubblica fruizione del luogo. Presente alle iniziative di protesta pacifica, Legambiente Sicilia ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Marsala”per fare luce sull’intricato e poco chiaro iter autorizzativo seguito in questa vicenda”.
Ad esempio, per lo stabilimento balneare la Roof Garden srl ha proposto strutture e soluzioni che non hanno per nulla le caratteristiche – autorizzate – di smontabilità e stagionalità. E come “stabilimento balneare” nel progetto viene anche descritto un vero e proprio ristorante sulla spiaggia. Un’altra delle anomalie indicate nell’esposto di Legambiente, è la menzionata presenza nel sito dov’è previsto lo stabilimento balneare, di una discarica con probabili rifiuti tossici, di cui però non si prevede alcuna bonifica.
Cosa poi c’entri un caseificio con strutture in cemento armato in riva al mare, con il recupero ambientale di una zona umida tra le più importanti della Sicilia, sono in molti a domandarselo e a chiederlo agli organismi preposti che hanno rilasciato l’autorizzazione.
Carmelo Maiorca
Sicilia, regione bellissima ma purtroppo rovinata da questo abusivismo edilizio….
Dove e’ possibile bisogna riportare la natura nelle coste e non cemento!!!!!
Conosco il lido torrazza e spero che sia solo ripulito e curato ma non cementificato!!!
non la vedo da un po’ ma la ricordo bellissima, senza cemento.
E’ bellissima così com’è Torrazza
Non può passare inosservato lo scempio che si sta consumando. Cemento su una zona umida. Spiaggia divenuta proprietà privata. Non ci sono parole. Invito tutti i gentili lettori che potranno e vorranno al convegno che il comitato terrà a dicembre. Per info, cercate comitato cittadino spiaggia torrazza su facebook. Salviamo questo paesaggio, per noi e per le future generazioni.