Nella zona di S.Filippo, in un’area a vocazione agricola, verrà costruito un villaggio composto da 7 villini con 600 mq di giardino ciascuno.
E non è l’unico progetto.
Un ecovillaggio al posto di campi coltivati, vigne e uliveti. Sta prendendo forma il progetto relativo all’insediamento abitativo di S. Filippo, alle porte di Anagni, in provincia di Frosinone. Circa un ettaro di terra a storica vocazione agricola e ad alto valore paesistico verrà trasformato e stravolto dopo la costruzione, entro l’anno, di 7 villini con 600 metri quadri di giardino ciascuno.
Certo, si tratta di edilizia ecosostenibile, ma i dubbi e le perpressità spingono molti a porsi domande sulla bontà dell’iniziativa.
“La zona di S, Filippo è stata ed è ancora a carattere agricolo”, racconta Giuseppe, residente della zona e una delle voci contrarie al progetto, “perchè tutti gli appezzamenti di terra vengono lavorati o adibiti a fieno o pascipascolo; ci sono vigneti e uliveti. Quindi ci sono agricoltori diretti e indiretti e tutti hanno qualche animale e coltivano la terra, producono olio e vino”.
Con la realizzazione dell’ecovillaggio verrebbe così a snaturarsi il ruolo e l’identità dell’area. “Far fare le case a chi vuole lavorare la terra va bene, ma distruggere l’ambiente no. E questo è solo un piccolo assaggio”.
La zona in questione infatti è già stata interessata da progetti edili nel recente passato e altri se ne preparano. La Ewall non è la sola realtà imprenditoriale che ha messo gli occhi sulla zona. “Una seconda ditta aveva cominciato a costruire un altro villaggio ma ha edificato solo cinque scheletri di villini e poi è andata fallita, lasciando lo scempio. Una terza ditta infine, nella stessa zona, ha in progetto di costruire centinaia di villini su un costone di collina, ancora in contenzioso, e per fortuna ancora fermo”.
Sul sito internet della Ewall costruzioni si può leggere del progetto a S. Filippo con dovizia di particolari: “Complesso edilizio ecovillaggio S. Filippo Localizzazione Anagni (FR) Loc. S. Filippo Intervento, 7 ville con giardino, Intervento edilizio con certificazione dell’Istituto Nazionale Bioachitettura. Classe energetica: A; Superficie lorda parte abitativa, compresa serra solare: 140 mq Superficie portico: 15,5 mq. Superficie balcone: 6,80 mq, Superficie terrazzo: 15,5 mq Giardino: 600 mq (circa) Impianto fotovoltaico: da 5Kwp su falda + 5 Kwp su apposita pensilina in giardino Impianto solare termico : su falda inclinata per 5 persone”.
Un capolavoro di achitettura verde, quindi.
Il problema, semmai, è che tale realizzazione ecosostenibile si andrebbe ad inserire in un contesto già insostenibile per il territorio e il paesaggio.
“Buona parte di Anagni e Osteria della Fontana è già coperta da costruzioni” aggiunge Giuseppe, “e questo vale per tutti i paesi limitrofi al nostro. Ci sono tante case da ristruttutrare, tante case sfitte e tante nuove invendute ma non c’è una pianificazione seria”.
La questione, infatti, non è solo costruire nuovi edifici con criteri innovativi, ma è soprattutto fermarsi a riflettere su cosa si è già costruito negli ultimi decenni in Italia e come lo si è fatto.
Pensare che la terra è un bene non rinnovabile, una volta perduto sotto tonnellate di materiale, e che essa non appartiene a chi vi abita in un determinato momento, ma a tutti gli esseri umani che verranno. Non possiamo disporne anche per le future generazioni.
Ad Anagni, così come in ogni altra parte del Paese, la terra non ci appartiene. Semmai è vero l’opposto.
Marco Bombagi