Un’oasi per volatili e amanti della natura dall’indiscusso valore, rischia di essere sfregiata in barba ad ogni possibile vincolo, anche quelli di sicurezza idrogeologica.
Non è sufficiente essere contemporaneamente:
– Riserva Regionale del Pian di Spagna e Lago di Mezzola
– Area umida tutelata dalla Convenzione mondiale per la protezione delle zone umide (Ramsar)
– Zona di Protezione Speciale secondo la direttiva europea “Uccelli”
– Sito di Importanza Comunitaria secondo la direttiva “Habitat”.
L’interesse privato spinge a superare ogni vincolo e proporre l’edificazione di una casa colonica con annesse serre per la coltivazione di frutti e spaccio dei prodotti aziendali.
Siamo a di Gera Lario (CO), a nord del lago, in un’area a soli 150 metri dalla riva del lago di Como, sui campi di foraggio fra l’Adda e il canale Borgofrancone, fino ad oggi scampata all’edificazione, molto frequentata dagli amanti della natura soprattutto per il birdwatching: migliaia di uccelli migratori passano da qui.
Il permesso di costruire rilasciato nello scorso mese di giugno oltre a non tener conto dei vincoli ambientali trascura pericolosamente il fatto che l’area, vicino alla foce dell’Adda, è definita a rischio di esondazione dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) della Regione Lombardia!
La mobilitazione di associazioni e popolazione è culminata nel presidio dello scorso 7 luglio, con l’obiettivo di informare la popolazione e sollecitare le amministrazioni locali.
Le associazioni locali invitano tutti a farsi sentire inviando una mail con questa cartolina al comune di Gera (tributi@comune.geralario.co.it)
(basta cliccare sul tasto destro del mouse e selezionare “invia immagine”)
Nella cartolina si vede la zona a rischio trasformazione e le gru che oggi la popolano con la speranza che quest’immagine non sia prossimamente solo un ricordo, dopo che altre gru, quelle portate dall’uomo, possano irrimediabilmente sconvolgere questa realtà.
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Per approfondimenti
Legambiente Lecco – lecco@legambiente.org; http://www.legambientelecco.it/
Legambiente Lario Sponda Orientale – lario.lombardia@legambiente.org; http://www.legambientelario.blogspot.it/
WWF Valtellina – Valchiavenna – vanvilliam@gmail.com; www.wwfvaltellina.it
CROS Varenna – cros.varenna@libero.it; http://crosvarenna.blogspot.it/
….che come diceva mio padre “l’uomo è la più stupida, crudele, ignorante delle bestie”. Ora, io adoro le bestie, ma con il genere umanità ho diversi problemi
E’ un ripetersi continuo di scelte dissennate!
Pare che in Italia non ci sia mai nulla di definitivamente tutelato!
No al cemento nella riserva naturale!
E’ probabile che non salveremo né la terra dei padri, ne la terra dei padroni, ne la terra
dei nullatenenti se preservare l’ambiente continuerà ad essere un concetto asservito
all’esigenza di una sola specie: la nostra (una specie che non ha ancora
concettualizzato come perseguire gli interessi generali sempre soccombenti davanti
all’interesse di pochi).
Penso che questa vicenda sia paradigmatica.
Se la prepotenza di un privato riesce ad averla vinta anche a Pian di Spagna, con tutti i riconoscimenti che vanta, il danno è incalcolabile.
Questa battaglia non si può perdere!
Hai ragione Filippo, hai colpito nel segno!Infatti è assurdo che nell’anno 2012 la prepotenza di un privato possa ancora dettare legge. Ed è ancora più assurdo che le istituzioni lo permettano!! E svendere così il proprio territorio per denaro è una cosa abominevole.
Lorenza F.
Trovo che noi italiani non ci smentiamo mai…tutte le meraviglie che abbiamo (mi riferisco al paesaggio, alla biodiversità, ma anche all’arte) siamo in grado di ridurle in pessimo stato o addirittura di distruggerle…
Già gran parte del Paese è devastata dal cemento, dobbiamo distruggere anche le poche zone verdi restanti?
Penso che siamo sempre i soliti idioti al solo pensiero di sostituire l’erba col cemento….