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Il castello di Colleferro e la collina su cui sorge (l’antico Collis de Ferro da cui la cittadina ha tratto il nome) sono minacciati da un progetto presentato nel 2009 dalla ditta Furlan s.r.l., proprietaria del castello e della collina, e in fase di approvazione da parte del comune di Colleferro.
In sintesi il progetto prevede la cessione al Comune del Castello e di parte dell’area verde circostante alla sola condizione che venga garantita al proprietario (nonché costruttore) la possibilità di realizzare un consistente nucleo edilizio da considerarsi come una vera “compensazione economica” per la cessione stessa.
In dettaglio il progetto prevede:
- La costruzione di 9 palazzine a ridosso del castello per un totale di 81 unità residenziali, garage interrati accessibili attraverso rampe carrabili che siaprirebbero lungo via Fontana Bracchi; altre 4 palazzine, 58 unità abitative, sono previste in via Colle Bracchi;
- La presenza di un percorso carrabile centrale e di spazi laterali a ciascun edificio da utilizzare come parcheggi o arterie di collegamento con via Fontana Bracchi;Il castello verrebbe adibito ad albergo, ristorante, uffici direzionali, sala sfilata con passerella; davanti all’ingresso è previsto un parcheggio.Il parco verrebbe relegato alla parte più scoscesa della collina (zona nord-ovest).
Attualmente l’area del castello è sottoposta a vincolo paesaggistico in quanto bene avente valore di testimonianza dei caratteri identitari, archeologici e storici (art. 134 c.1c D.lgs. 42/04; art. 13 c. 3a L.R. 24/98). Sulla medesima area ricade anche il vincolo cimiteriale (esteso secondo il vigente P.R.G. ad una fascia di 200 m intorno al cimitero comunale). Per permettere la realizzazione di volumetria edilizia il Comune ha già concesso una variante del P.R.G. vigente e la riduzione del vincolo cimiteriale da 200 a 100 m (delibera di C.C. n. 85 del 22 dicembre 2009). Senza quest’ultimo provvedimento (che la legislazione attuale non giustifica) l’area non sarebbe edificabile, si tratta di una vera e propria regalia.
Il Piano, pertanto, consiste in una suddivisione dell’area che prevede: 65.000 m2: totale area parco + castello78.732 m2: superficie territoriale del lotto da edificare (a cui si aggiungono anche i 7.799 m2 da edificare in via Colle Bracchi)
E’ evidente la SOSTANZIALE e DRASTICA RIDUZIONE dell’AREA VERDE che oggi circonda il castello, gran parte della quale verrebbe IRREVERSIBILMENTE cancellata e destinata ad uso residenziale privato.
Con l’ipotetica approvazione di questo progetto il proprietario/costruttore avrebbe la possibilità di fare profitto a spese di una delle ultime aree verdi rimaste a Colleferro, per di più una delle zone a più elevato valore storico-artistico; la città riceverebbe in cambio un edificio storico difficilmente fruibile a causa della presenza di attività non consone ad un pieno uso pubblico e un’area verde mozzata e deturpata ai margini di un nuovo contesto di edilizia residenziale.
Negli anni scorsi sono stati presentati progetti e proposte di recupero e valorizzazione rispettose dei caratteri ambientali, storici ed estetici dell’area del Castello e adeguate a garantire la più ampia fruizione pubblica della struttura; tra queste ricordiamo:
- Ipotesi progettuale della dott.ssa D. Fiorani, docente di Restauro architettonico presso l’Università La Sapienza di Roma. In virtù dei valori storici e delle peculiarità architettoniche del castello, il progetto prevede un recupero della struttura come centro culturale in cui riunire funzioni sparse sul territorio o del tutto prive di collocazione ufficiale (sala mostre, spazi per conferenze e incontri pubblici, biblioteca, antiquarium, etc.) senza incidere pesantemente sulle strutture del castello attraverso sistemazioni e impianti invasivi;
- Ipotesi progettuale di F. Manciocco, tesi di laurea Il “giardino medievale” al castello di Colleferro: progetto di un parco tematico-didattico per la riqualificazione paesaggistica di un sito storico degradato. Il progetto prevede un esperimento senza precedenti in Italia, la realizzazione di un parco tematico che ricalchi la tradizione dei “giardini medievali”: lo spazio viene articolato in aree chiuse ciascuna delle quali ispirata ad un testo della tradizione letteraria medievale, dalle novelle di Boccaccio alle lettere di Petrarca. L’altra parte della collina verrebbe adibita a parco pubblico.
Queste soluzioni costituiscono delle alternative realmente coerenti con i caratteri del sito del Castello e con le esigenze di fruizione pubblica dell’area, ma non sono mai state prese in considerazione dall’Amministrazione.
Da ultimo segnaliamo che la Comunità europea ha già finanziato progetti simili in altri comuni italiani.
Di fronte a questa situazione noi cittadini di Colleferro e di un territorio già massacrato dall’inquinamento e dal consumo di suolo
chiediamo
- che venga abbandonato lo scellerato disegno del costruttore Furlan che prevede il dimezzamento dell’esistente polmone verde, soffocandolo sotto centinaia di metri cubi di cemento
- che siano presi in considerazione altri progetti e proposte di recupero e valorizzazione rispettose dei caratteri ambientali, storici ed estetici dell’area del Castello e adeguate a garantire la più ampia fruizione pubblica della struttura.
Colleferro non ha bisogno di altro cemento!
Non possiamo seppellire sotto una colata di cemento le radici stesse della sua storia!
Rete per la Tutela della Valle del Sacco
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