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Aggiornamento del 14 settembre 2012
Il disegno di legge di Catania è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri.
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Leggi l’articolo di agosto 2012:
La proposta normativa contro il consumo di suolo presentata recentemente dal Ministro Mario Catania raccoglie il favore di associazioni e movimenti per l’ambiente e la tutela del paesaggio
Una legge che tuteli i terreni agricoli, il paesaggio e l’ambiente per contenere il consumo di suolo.
La speranza si è materializzata lo scorso 24 luglio a Palazzo San Macuto a Roma, in occasione del convegno “Costruire il futuro: difendere l’agricoltura dalla cementificazione”, sotto forma di bozza normativa presentata da Mario Catania, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
“È determinata l’estensione massima di superficie agricola edificabile sul territorio nazionale,” si legge al comma 1 dell’articolo 2 del disegno di legge, “tenendo conto dell’estensione e della localizzazione dei terreni agricoli rispetto alle aree urbane, dell’estensione del suolo che risulta già edificato, dell’esistenza di edifici inutilizzati, dell’esigenza di realizzare infrastrutture e opere pubbliche e della possibilità di ampliare quelle esistenti, invece che costruirne di nuove“. Si vuole quindi porre un freno ben chiaro al consumo di suolo, quantificando l’estensione massima, a livello nazionale, delle superfici agricole sulle quali poter costruire, e contestualmente puntare sul riuso degli edifici già esistenti, ristrutturando e ammodernando, piuttosto che aggredire ulteriormente il territorio con nuovi progetti, spesso di dubbia utilità.
“I terreni agricoli in favore dei quali sono stati erogati aiuti di Stato o aiuti comunitari” prosegue poi il testo all’articolo 3, commi 1 e 2, “non possono avere una destinazione diversa da quella agricola per almeno dieci anni dall’ultima erogazione. Negli atti di compravendita dei suddetti terreni deve essere espressamente richiamato il vincolo indicato nel comma 1, pena la nullità dell’atto“. Significa il congelamento del cambio di destinazione d’uso per i terreni agricoli che hanno ricevuto soldi dallo Stato o dall’Europa: per 10 anni non puoi rendere edificabili quei terreni. Un altro freno a eventuali mire speculative su suoli liberi. Anche perché in caso contrario scattano le sanzioni.
“Nel caso di trasgressione al divieto di cui al comma 1” si spiega al comma 3 dello stesso articolo, “si applica, al proprietario, la sanzione amministrativa non inferiore a euro 5.000,00 e non superiore a euro 50.000,00 e la sanzione accessoria della demolizione delle opere eventualmente costruite e del ripristino dello stato dei luoghi“. Non è tanto la multa, quindi, quanto l’obbligo di demolire i manufatti costruiti e riportare l’area allo status precedente i cantieri.
E poi l’ultimo aspetto, forse il più importante, all’articolo 6 del disegno di legge: “E’ abrogato l’art. 2, comma 8, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2007, n. 285, come modificata dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 2011, n. 27“. Dietro al linguaggio criptico dei numeri e delle sigle si nasconde una rivoluzione: l’abrogazione della norma che oggi permette ai Comuni di utilizzare gli oneri di urbanizzazione, ciò che i privati pagano come tassa per poter costruire, per finanziare la spesa corrente, ovvero i servizi erogati ai cittadini.
In soldoni, I comuni spesso in rosso oggi possono autorizzare migliaia di metri cubi di edificazione per incamerare i conseguenti oneri di urbanizzazione con i quali coprire il costo dei servizi ordinari. Fermare tutto questo costituirebbe un cambiamento epocale. Impedirebbe la svendita alla speculazione di intere aree delle nostre città, sacrificate sull’altare dei debiti e della mala politica.
In un Paese devastato dal cemento come l’Italia, l’esigenza di vedere finalmente tutelate le bellezze paesaggistiche e le preziose coltivazioni si è fatta molto forte. Fino ad oggi, tuttavia, le Istituzioni avevano fatto mancare il proprio appoggio ad associazioni e movimenti da tempo impegnate nella lotta all’avanzata del cemento. L’iniziativa del Mipaaf, Ministero politiche agricole, alimentari e forestali quindi, è quantomai benvenuta. Ora, però, la proposta deve diventare legge dello Stato. La speranza tradursi in realtà. Per questo il nostro Forum nazionale sta attentamente valutando la prima bozza del DDL e si prepara a segnalare integrazioni, modifiche, migliorie …
Marco Bombagi
sollecitare le nostre regioni e comuni di appartenenza a fare approvare la legge di difesa del verde agricolo sena codicilli trabocchetto. il Comitato contro sprechi e privilegi si attiverà verso regione Puglia e Comune di Bari
se ci fosse una forte mobilitazione dei “movimenti” si potrebbe sperare in una approvazione prima che scada la legislatura?
Un utile sguardo all’indietro: la sconfitta di Sullo:
“Fiorentino Sullo: una pagina di storia italiana”
Data di pubblicazione: 15.08.2007
Autore: De Lucia Vezio
Una introduzione ai temi, al contesto, alle prospettive della riforma urbanistica così come tentata nei primi anni ’60 dal ministro democristiano Sullo
http://www.eddyburg.it/article/articleview/9489/0/273/
Ps: Occorrerà anche salvaguardare le entrate dei Comuni, mantenendo l’IMU.
A memoria di un 45 enne come me, non è mai stato proposto nulla di simile da un governo nazionale. A prescindere dai dettagli, la ritengo una svolta epocale. Anche il risalto che è stato dato dai media è un segnale importante. Il movimento deve tenere alta l’attenzione su questo provvedimento, fino ad approvazione. Le lobby sono in agguato.
Bisogna stare col fiato sul collo a Governo e Parlamento. Il Parlamento deve subito mettere in calendario la discussione e approvazione del provvedimento. Subito.
Facciamo pressione sui parlamentari che conosciamo. Forza che magari stavolta succede qualcosa di buono!
incontriamo i parlamentari dei nostri territori, a prescindere dalla collocazione politica. Ma incontriamoli presto, insieme a chi ha da tempo dichiarato il proprio amore per il territorio con tante azioni quotidiane, per esempio i tanti piccoli contadini che fanno fatica a mantenere le loro attività in zone difficili, ma resistono alla tentazione di abbandonare.
ma coinvolgiamo anche i sindaci che hanno posto un limite al consumo di territorio ed aiutiamoli per fare capire che sono sulla strada giusta.
Beata l’ora che qualcuno lassù si accorga del problema e proponga qualcosa di serio! E speriamo che sindaci (vi ricordate le manifestazioni di piazza promosse da sindaci di dx e di sx, a favore di non ricordo quale condono fiscale, anni addietro?), speculatori, immobiliaristi e lobbisti vari non si mettano di traverso.
Questa volta potremmo anche scendere in piazza a difendere questo nostro bene comune.
Evviva la terra!
L’aspettavamo da una vita. Chissà che non siano le solite grida pre-elettorali! Addirittura bisognerebbe rendere parzialmente retroattiva la cosa per tutte quelle opere devastanti già in odore di cantierizzazione!
Alessandro Schiavo (VI)
mi sembra che questo ministro dia finalmente dei segnali di ottimismo nei confronti di cose cosi’ importanti per noi e per la nostra progenie. mentre scrivo alla radio(rai 3) dicono che il progetto di legge è stato approvato alla camera. bravi!
saluti a tutti gli amanti della vita, sonia
http://agrestemente.wordpress.com/2012/09/02/596/
Era ora! Perchè non ci impegnamo a sostenerla tra la gente, affinchè cresca coscienza e consapevolezza, e con la gente con una sottoscrizione pubblica?
fate presto!
Devono fare alla svelta! Se Monti a quanto pare non si ricandiderà alle prossime elezioni, Catania se ne andrà con lui e ad Aprile 2013 ci ritroveremo coi soliti politicanti di mestriere finanziati e sponsorizzati dai cementificatori. Mi auguro che questo governo sia tanto solerte nell’applicare questa norma quanto lo è stato con i vari “decreti salvaitalia” ecc, altrimenti resterà solo una proposta al vento.
Mi auguro che le associazioni pongano in essere la giusta pressione affinchè questa legge venga implementata al più presto
EVVIVA L’ARTICOLO 6!E speriamo che he si approvi in fretta prima che i nostri cari Sindaci consumino tutto il territorio!
Speriamo in bene… e presto. Anche perchè troppo spesso la trasformazione in legge di una proposta comporta trasformazioni che snaturano e trasformano radicalmente le intenzione di chi le propone.