La risposta di Bersani a Roberta De Monticelli

Vorremmo ringraziare il Segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, per la lettera, molto articolata e meditata, che potete leggere cliccando qui.

Aggiungo un particolare ringraziamento anche a Michele Sarli e agli altri amici del Circolo Pd di Gubbio centro, che in occasione di un incontro su “Bellezza e giustizia” da loro organizzato, mi hanno consegnato la lettera in questione.

Essa risponde in effetti a una lettera aperta che avevo indirizzato al Segretario del Pd (in occasione della sua venuta a Milano, a un incontro con Libertà e giustizia, nello scorso mese di luglio), sulle devastazioni irreversibili dei nostri paesaggi storici, una fra le poche risorse anche economiche rimaste al futuro di questo Paese, provocate purtroppo in modo ormai bipartisan, da una ventina d’anni almeno, da troppe amministrazioni locali – comunali, provinciali, regionali – dedite a cementificazioni, lottizzazioni, consumo di suolo e dissipazione di risorse comuni (litorali e spiagge, pinete, colline, montagne, borghi storici, siti archeologici attuali e virtuali, parchi faunistici e botanici): paesaggi insomma che costituivano il volto stesso dell’Italia ed erano considerati patrimonio dell’umanità.

Oggi la notizia di due fatti di segno opposto, che meritano tutta la nostra attenzione, ci aiuta a vedere l’estrema attualità, anzi l’urgenza, di mettere a fuoco con precisione le questioni che la lettera di Bersani ripropone, e di sviluppare un’opposizione adeguata e adeguati programmi alternativi in materia.

Da un lato si prevede purtroppo per questi giorni, se non ci sarà una valida opposizione, l’approvazione del “secondo pacchetto di semplificazioni” per lo sviluppo e la crescita, che con berlusconiano abuso di linguaggio chiama purtroppo “semplificazioni” quelle che sono a tutti gli effetti abolizioni di vincoli ambientali e paesaggistici.

Il pacchetto prevede infatti, sotto l’ingannevole titolo “Snellire le procedure burocratiche”, la re-introduzione del principio del silenzio-assenso (dove vige attualmente invece il silenzio-rifiuto) da parte dei Comuni del permesso di costruire in caso di esistenza di un vincolo ambientale, paesaggistico o culturale, e addirittura la cancellazione dell’ obbligo per i sindaci indire conferenza dei servizi in assenza del parere delle soprintendenze (Fonte: “Corriere della sera”, 18 settembre, pagina 6, pezzo non firmato).

Dall’altro lato occorre segnalare il disegno di legge in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo (“Decreto Salva-suolo”) proposto dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania, che è stata approvato il 14/09 in via preliminare dal Consiglio dei Ministri. Oltre a una serie di misure per porre fine all’andazzo che ha portato all’aumento del 166% del territorio nazionale edificato dal 1956 al 2012, con un aumento che si calcola oggi in cento ettari al giorno, il Ddl Catania contiene un punto potenzialmente rivoluzionario, e che bisognerebbe vegliare con estrema attenzione a che non sia cancellato nella fase finale. E cioè l’abrogazione della norma che consente che gli oneri di urbanizzazione siano destinati alla copertura delle spese correnti da parte dell’Ente locale. E’ infatti soprattutto questo “permesso” che sta inducendo i Comuni, prosciugati dalla sciagurata abolizione dell’ICI, a distruggere l’Italia a furia di cemento, per assolvere alle spese correnti.

Ecco perché ci permettiamo un’unica osservazione a commento della parte della riflessione di Bersani che riguarda le misure concrete previste dal Pd in questo settore, come ad esempio “battersi insieme contro i tagli lineari, per eliminare la piaga dell’uso degli oneri di urbanizzazione al fine del sostegno di bilanci sempre più grami”. Non basta adoperarsi contro le tentazioni, occorre proprio proibire di cedervi se veramente la si vuole eliminare, questa piaga.

Su questo punto il Ddl Catania è più avanti del programma del Pd: voglia il cielo che questo non sia un cattivo auspicio quanto alla grande speranza che il Decreto Salva-suolo venga approvato definitivamente nella sua integralità, compreso questo punto – che da solo equivale a una rivoluzione verso la virtù.

Roberta De Monticelli

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Leggi la lettera aperta di Roberta de Monticelli (link) >

Leggi la risposta di Bersani (formato pdf, 80 kb) >

13 commenti

  1. al mio paese, dove un sindaco PD governa da 4 legislature, il paesaggio è irriconoscibile. Le aree agricole di pregio paesistico, boscate, vincolate, ecc. sono diventate lottizzazioni di ville più o meno chic. Poichè il Piano Territoriale Paesistico Regionale del 2007 avrebbe dovuto tutelarle, l’amministrazione (sostenuta dal PD, scusate se insisto) ha deciso di chiedere alla Regione di adeguarlo al Piano Regolatore (approvato nel dicembre 2009). In questo modo si possono condonare tutti gli abusi delle grandi società che, con il permesso del comune, hanno stravolto il territorio, in barba a leggi e regolamenti. Così, il piccolo proprietario diventa fuorilegge per il suo piccolo abuso, mentre per le grandi società si cambiano le leggi. Non ditemi che Bersani non sa queste cose!!!

  2. Ad una intervista al sindaco di Reggio Emilia,egli aveva sostenuto che nel suo mandato stava autorizzando solo il 10 % delle richieste di cementificazione contro una richiesta del 40%.AGGIUNGEVA:che sin che il privato ha interesse a vendere,sin che il privato hs interesse a costruire,sin che il comune ha interesse ad incassare,non c’è scampo!Proponeva un ‘acquisizione da parte comunale dei terreni potenzialmente appetibili, il Comune avrebbe poi deciso nel tempo, secondo le effettive necessità. Credo che le necessità non ci siano più.Si faccia una legge Severa e senza raggiri.

  3. Vivo da sempre in Emilia-Romagna, governata dal dopo guerra dalla sinistra (sono stato sempre un suo fedele elettore), ma ciò non averrà più: chiunque può osservare quale sia il livello di cementificazione e la devastazione stradale, che il partito di Bersani ha deciso di continuare, nonostante gli eterni impegni elettorali/amministrativi (almeno da trent’anni)di potenziamento dei servizi regionali e metropolitani ferroviari. Ad ogni tornata elettorale, si parla di “basta al consumo di suolo, stop a nuove strade, ambiente sostenibile, stop alle auto nei centri storici, ecc”: tanta propaganda, ma nei fatti non abbiamo visto nulla di tutto questo.
    Perciò non perderò il mio tempo a leggere la sua lettera!

  4. Bellissime le intenzioni anche se dal tono della lettera traspare ancora un pregiudizio nei confronti di chi vorrebbe limitare i danni al territorio,dice infatti”da noi finora i partiti ecologisti non hanno mai attecchito forse per un loro congenito limite di astrattezza…..(io non credo che sia questa la ragione,ma credo semplicemente che i tempi siano cambiati,che le problematiche ambientali non si possano più ignorare,che per fortuna la cultura ambientale oggi è più sviluppata nelle persone che nella classe politica) “.Paesaggio,ambiente,cultura,sono ancora concetti visti come astratti e separati dagli altri e sembrerebbe anche meno importanti.Ma l’Italia ha una vocazione turistica o vuol vivere di solo sviluppo industriale e infrastrutturale?(ma queste infrastrutture non finiscono mai?E’ come uno scheletro che continua a crescere senza raggiungere mai uno stadio utile e definitivo.Chi si dovrà occupare di dare al paese delle linee guida sulla gestione del nostro patrimonio ambientale se non lo stato Italiano,almeno in un primo momento,visto che la nostra Costituzione,per prima tutela cultura e paesaggio.Si dice:”Salvare la bellezza non sarà un fatto tecnico-burocratico accentrato a Roma”,forse no ,ma di sicuro dovrà essere ben radicata in una legge dello stato valida come base per tutte le regioniper tutto il territorio nazionale.

  5. Continua
    Spero “ardentemente” che i partiti, propulsori di un potere autoreferente e, da loro convincimento, assoluto ed assolutista, lontano anni luce dagli interessi dei cittadini, loro dispensatori di quella vitalità altrimenti inesistente, possano SPARIRE nel volgere di un tempo talmente rapido che, un lampo, al confronto, sia un’interminabile accezione temporale.

  6. Cosa vogliamo aspettarci da un “presidente” di partito che ha malgovernato, inseme alla destra, il nostro Paese negli ultimi vent’anni? All’onestà “intellettuale” di Bersani, inoltre, credo profondamente POCO O NULLA. Alla professoressa, alla quale mi sembra non faccia difetto una buona dose d’ingenuità, visibile anche attraverso una lettera aperta indirizzata a chi, anche se non in modo totalmente personale, abbia contribuito allo sfascio dell’Italia sotto ogni aspetto (una RELATA’ vissuta quotidianamente da OGNI cittadino), suggerisco di rivolgersi ad altre realtà “politiche” che in qualche modo stanno progredendo, per cercare quella collaborazione utile, anzi indispensabile, alla salvaguardia del nostro territorio, inteso nella globalità degli aspetti, non certo quello autoassolutorio propalato dall’esimio Bersani.

    1. basta assistere alla politica scellerata degli enti locali in mano al PD. Forse tutelano il paesaggio e il territorio? mi sembra che facciano a gara per sfruttarlo fino all’ultimo filo d’erba

  7. Politico di classe… Persona intellettualmente onesta…. Ma dove? Ma quando? In queste otto pagine di mrisposta se la suona e se la canta da politico consumato e consunto. Classe mi sembra una parola grossa.
    Vagheggiare di un PD grande partito ambientalista è a dir poco patetico: potevano farlo anche prima se ci credevano!
    Rimandare alla prossima legislatura le leggi in difesa del paesaggio è una presa in giro bella e buona: cosa impediva al PD di dotarsi di leggi e piani locali in quelle Regioni/Province/Comuni in cui governa ed ha governato da secoli?
    Reclamare, sottolineare i comportamenti e i risultati positivi degli amministratori per bilanciare le migliaia di “porcate” compiute in ogni dove e senza pudore, è un distortecere la realtà: non c’è niente di cui vantarsi quando un amministratore/un politico fa le cose giuste, questa dovrebbe essere banalmente la norma.
    E non si guadagnano punti che compensino una sola delle migliaia di porcate che all’ombra del PD si sono consumate.
    Diamoci un taglio con questo atteggiamento autoassolutorio sig. Bersani!
    La verità è che le amministrazioni di centrosinistra (detto da un reggiano) si sono prestate – meglio vendute – alle peggio speculazioni edilizie da decenni e senza tentennamenti nè rimorsi.
    Non cambieranno una virgola di quanto hanno fatto fino ad oggi e l’impegno di Bersani è solo quello di scrivere otto pagine per dircelo.

    Valterio Ferrari, Reggio Emilia.
    PS: A chi vuole approfondire il Bersani-pensiero, consiglio di andare a cercarsi la lettera dell’allora Ministro Bersani all’Ordine dei Medici dell’Emilia-Romagna che sie era permessa di prendere posizione contro la costruzione di altri inceneritori in regione.
    (http://ambienti.wordpress.com/testi/bersani-dixit/)
    Su questo tema, va detto, Bersani e Renzi la pensano “curiosamente” in modo identico ….

  8. Interessante questa lettera ma Bersani dovrebbe strigliare i Sindaci, gli assessori regionali, provinciali, comunali,consiglieri ecc. Predicano bene e razzolano male molte volte. A parole sono semper favorevoli quando come associazioni ci confrontiamo ma poi nei fatti non e’ cosi’. Un esempio della Toscana visto che si parla di qusta Regione, l’assessora regionale all’ambiente Bramerini ha piu’ volte detto in pubblici incontri con le associazioni che la tenuta di San Rossore che fa parte del Parco regionale di Migliarino SanRossore Massaciuccoli non sara’ privatizzata. Nei Giorni scorsivi abbimao ricevuto un documento preliminare del bilancio regionale che prevede di togliere la Tenuta di San Rossore alla gestione del Parco per affidarla a un’agenzia regionale che, insieme ai privati, la gestirà con prevalenti finalità produttive.
    E’ stato approvato in una seduta dove la Bramerini e la Marson erano assenti.
    Il patrimonio forestale è gestito in base ai piani fatti dal Parco e questa competenza dovrebbe restare; la parte agricola è il 10% della superficie ed è tutta ad agricoltura biologica; sicuramente però la gestione con finalità prevalentemente produttive è un bel cambiamento visto che il Parco ha gestito la Tenuta con finalità prevalentemente conservative.Il vero problema comunque è l’enorme e sovradimensionato patrimonio immobiliare, che passerebbe (anche se nel documento non si capisce bene) ad essere gestito con criteri produttivi con l’apporto di investitori privati. Sono una decina di complessi, ognuno di migliaia di metri quadri, su cui da quasi un anno come Parco abbiamo fatto delle proposte specifiche cui la Regione non ha dato risposte e adesso viene fuori con la decisione di estromettere il Parco dalla gestione.

  9. Commovente, scusatemi l’ironia, e politicamente molto corretta. Penso che Bersani sia una persona intellettualmente onesta ma, chiedo, nelle amministrazioni locali governate dal PD le cose vanno come lui sostiene? Per la mia esperienza la risposta è no, o, quanto meno, non abbastanza, assolutamente non abbastanza. Invece le questioni stanno venendo rapidamente ‘al pettine’, e sarà sempre più necessario un nuovo pensiero e nuovi modi. Cordialmente, Luca Bartolucci

    1. Risposta molto diplomatica, da politico di classe, ma non convincente. Dove è stato il PD quando venivano fatti degli scempi ambientali? Solo ora si accorgono di questo? Non ho mai visto riprendere un sindaco o presidente di regione per il suo operato in campo ambientale dai vertici del partito. Spero in un cambiamento di rotta, ma ho paura che sia solo la classica e solita propaganda elettorale acchiappa-voti.Credo che ormai sia tempo di nuove formazioni e movimenti politici.

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