Parco Colli d’Oro al Labaro, un “luogo del cuore” minacciato dal cemento

La costruzione di un palazzetto dello sport incombe sul parco Colli D’oro al Labaro, anche se l’area è stata inserita tra i candidati nel censimento 2012 del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, come patrimonio da tutelare.

Senza cuore. Una pineta di 10 ettari, unica area verde in un quartiere densamente popolato della periferia nord di Roma, il Labaro, ricca di alberi ultracentenari e luogo si svago, socializzazione e incontro per tutti i residenti, è minacciata dalla realizzazione di un palazzetto dello sport da 1,100 posti, destinato alle squadre Lazio pallavolo maschile e femminile, con relativo parcheggio per 350 auto, più altre strutture collaterali, tra cui hall e foresteria.

Un progetto, risalente al 2006, che lascia decisamente perplessi, oltre che per luogo e modalità, anche per dimensioni, in una realtà piccola e perciò inidonea a gestire flussi di traffico che si annunciano imponenti, specie nelle giornate di gara.

A rendere la vicenda, già assurda, del tutto surreale è intervenuto il recente inserimento del parco Colli D’Oro nella lista dei candidati per il Censimento F.A.I. “I Luoghi del Cuore” 2012, iniziativa, realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, che raccoglie le segnalazioni per i luoghi italiani che i cittadini hanno a cuore e che vorrebbero vedere tutelati e protetti per le generazioni future. Ebbene, in questa speciale classifica dei patrimoni italiani, l’area verde del Labaro è il primo Parco Urbano più votato d’italia.

L’ennesimo tesoro che rischia di essere seppellito dal cemento, per giunta contestualmente all’eventuale nomina a “luogo da tutelare e proteggere”, da parte di una delle più grandi realtà nazionali in materia di promozione e protezione di natura e cultura del Belpaese.

Uno scandalo, anche in considerazione del fatto che le alternative per la realizzazione delle strutture sportive che dovrebbero sostituirsi al parco, non mancano e vengono fornite dagli stessi cittadini del Labaro, attraverso il proprio sito web.

Una delle proposte alternative sulla collocazione nel XX municipio dell’impianto sportivo di pallavolo”, si legge su parcocollidoro.it , potrebbe essere l’area di Saxa Rubra dove il Comune di Roma ha recentemente ricollocato il Gran Teatro Tenda spostandolo da Tor di Quinto”.

Un’area, quella proposta dai residenti, di cui il sito fornisce anche la mappa Google, che sarebbe più idonea ad ospitare il progetto per diversi motivi: “Non bisogna tagliare 103 alberi ad alto fusto del parco“, si legge ancora sul sito; “non si deve costruire in una zona residenziale ad alta densità abitativa con tutti i disagi che un cantiere del genere arrecherà negli anni“. E poi la possibilità di usufruire di tutti i collegamenti su rotaia con il centro e con la periferia, più la stazione degli autobus già presente, senza dimenticare che il parcheggio di 350 auto sarebbe meno impattante sul territorio e più facile da realizzare visto la presenza nell’area di Saxa Rubra di enormi piazzole di sosta già asfaltate.

In ultimo, si eviterebbe di portare avanti un progetto indifendibile agli occhi dei cittadini del Labaro che, fortemente contrari “non all’impianto sportivo in sè, ma alla location scelta”, si puntualizza su parcocollidoro.it, hanno dovuto sopportare anche la beffa di veder rientrare il progetto-palazzetto tra gli interventi destinati a “riqualificazione di zone periferiche degradate”.

Definizione bizzarra, visto l’oggetto della stessa, che apre interrogativi sul ruolo avuto in questo contesto delle Istituzioni competenti, appunto. “Il progetto, incredibilmente, sembra aver superato molti passaggi tecnico-amministrativi”, sottolineano i cittadini in difesa del parco, “sebbene la zona sia sottoposta a numerosi, importanti vincoli di varia natura: paesistica, trovandosi limitrofa al Parco di Veio; archeologica, la villa di Livia è a due passi, così come le zone ricchissime di reperti della Celsa e di Saxa Rubra; idrogeologica, la struttura progettata verrebbe ad insistere anche su un fosso che raccoglie acque piovane ed il disboscamento metterebbe a serio rischio di inondazione numerose abitazioni”.

Un altro tesoro, patrimonio naturale e culturale di Roma, rischia di sparire sotto l’avanzata delle ruspe, per un pregetto insensato che potrebbe essere realizzato altrove, in aree davvero in preda al degrado, bisognose di interventi volti alla riqualificazione.

Si può e si deve promuovere lo sport nella Città Eterna, ma non a danno delle comunità e del verde pubblico da tutelare. Abbiate cuore.

Marco Bombagi

16 commenti

  1. PRESENTATO RICORSO AL TAR, SERVE IL VOSTRO AIUTO !!!

    I cittadini per poter far valere le loro battaglie hanno una sola alternativa: far ricorso al TAR.
    Il ricorso è già stato presentato, sono state riscontrate diverse irregolarità di legge, ma bisogna andare avanti, abbiamo quasi raggiunto l’importo richiesto per le spese legali, con il tuo aiuto riusciremo a far vincere la giustizia sulla prepotenza.
    Collegati alla pagina dedicata sul sito dell’associazione no-profit BuonaCausa.org e con un click potrai fare una piccola donazione e sarai partecipe del progetto.
    http://www.buonacausa.org/cause/description/474

    Contiamo sul tuo aiuto

  2. VERGOGNA TOGLIERE IL PARCO AI BAMBINI AGLI ANZIANI ED AGLI HANDICAPPATI.INFATTI IL PARCO CONFINA CON UNA SCUOLA MATERNA ED UN NIDO COMUNALI E QUANDO I BAMBINI ESCONO DA SCUOLA VANNO NEL PARCO A CORRERE A GIOCARE DOPO ORE DI STAR SEDUTI NEI BANCHI ;forse proprio per questa vicinanza al parco il comune aveva scelto di fare una scuola proprio li. pensiamo poi a tutte le persone con handicap che possono passeggiare senza essere investiti dalle auto che sfrecciano nella strada. Mi chiedo se siamo proprio sicuri che non c’era un altro parco da sacrificare forse davanti casa di Veltroni ?Ed i verdi che appena sentono odore di tagliare un albero anche se pericolante si ERGONO a difesa protestando con ogni mezzo !! dove sono andati a finire tutti i verdi ? a loro l’argomento non interessa proprio .Io ho contattato una onlus a difesa del verde ma appena hanno saputo che si tratava del parco di colli d’oro si sono DILEGUATI. qualcuno sa spiegarmi perchè ?Eppoi come fa ha fatto quell’area del parco ha diventare edificabile? Ricordo che molti anni fa poichè un povero cittadino aveva cominciato a costruire sul suo terreno a saxa rubra un piccolo appartamento l’allora sindaco Rutelli si fece fotografare in prima pagina mentre ordinava alle ruspe di buttare giù il manufatto .Sarebbe veramente bello leggere di nuovo sul giornale che il sindaco Alemanno ha dato ordine di non COSTRUIRE perchè ai bambini non si può togliere il diritto di correre

  3. Si Grazie Bruno, è esattamente quello che stiamo facendo, nei prossimi giorni partirà la petizione con le 3000 firme al Sindaco, ed abbiamo già preso contatti con un avvocato esperto di diritto pubblico-amministrativo che è pronto a sostenerci per un ricorso al TAR, ed è partita sabato la raccolta di fondi per sostenere le spese per il ricorso, ci vogliono 5-6 mila di euro, stiamo cercando oltre al contributo dei cittadini anche quello di sponsor, le associazioni ambientaliste che per ora non ci hanno dato quasi nessun aiuto.

    Martedì 25 settembre, alle 7.00 in via Valbondione Ingresso parco di Labaro, verrà la RAI con le telecamere del programma televisivo “Buongiorno Regione” in diretta.

    ma dobbiamo FARE PRESTO perchè hanno già tagliato i primi 15 alberi
    http://www.parcocollidoro.it/2012/requiem-per-il-parco-di-labaro/

  4. Complimenti per l’articolo!
    Credo che sarebbe opportuno agire immediatamente per bloccare i lavori. Ad esempio:
    1) Il Comitato potrebbe consegnare immediatamente al Campidoglio una petizione con le 3000 firme degli abitanti, affinché si faccia carico di sostituire l’area del nuovo insediamento con la zona di Saxa Rubra, anche in considerazione dello sconvolgimento del traffico che subirebbe la zona del Labaro, non facilmente accessibile;
    2) Contemporaneamente, lo stesso Comitato, dovrebbe denunciare immediatamente al TAR l’incompatibilita’ ambientale e artistica (FAI) dell’opera, in modo di bloccare immediatamente i lavori.

  5. “La parte più pregiata del Parco non viene toccata dai lavori, ma solo un piccola porzione scoscesa e poco alberata”
    Ma scusa, cosa stai dicendo? Dove vivi, sulla luna?
    invece di vedere Labaro da Google Maps (che non è aggiornato da alcuni anni) perché non vieni a vedere oggi il Parco? Vedresti una bella recinzione nera che abbraccia il 90 per cento del parco, e avresti visto e udito, pensa un po’, anche le motoseghe che hanno iniziato a tagliare gli alberi, 7 alberi tagliati solo nella giornata di ieri, li ho contati io, erano tagliati di netto e sdraiati in orizzontale su un grosso camion che li ha trasportati lontano lontano … ehmmm…. questi non credo proprio che si riprenderanno… no no, non credo proprio….
    Forse domani mattina, quando mi sveglierò, vedrò effettivamente come dici una porzione del parco “poca alberata”, con dei ceppi (7 per la precisione) alti poco più di mezzo metro.

    1. (X Maurizio Trimaldi): Come ho scritto, vivo a Labaro. Il palazzetto occuperà 8.000mq su un totale di 80.000mq di parco, cioè 1/10 del totale: non è un piccola porzione? Non è vero che è la più scoscesa e la meno alberata? Il sacrifico degli alberi abbattuti sarà compensato dalla ripiantumazione di 191 nuovi alberi, come da progetto! Piuttosto assicuriamoci che quanto progettato venga realizzato senza inmbrogli!

  6. (x ABITANTE DI LABARO) o non sei un’abitante di labaro, o non sei informato per nulla, o sei in malafede.
    1) Io abito in uno di quegli appartamenti che affacciano sul parco, in via Trasaghis, quindi posso confermare tutto quello che è scritto in quest’articolo
    2) Sono un Perito Agrario e posso garantirvi che il trapianto di quel tipo di alberi ha una percentuale di riuscita di attecchimento e vita pari al 10 %, quindi il 90% degli alberi che verrebberoo zollati e ripiantati sono destinati a M-O-R-I-R-E nel giro di un paio mesi, lo posso mettere per iscritto in una eventuale perizia giurata.
    3) come si fa ad affermare che verranno ripiantati alberi in numero doppio? lo hai letto in qualche documento ufficiale? non c’è scritto in nessuna delibera che ho letto (è un mese che leggo tutti gli atti) sono le stesse parole usate da d’Arpino che non sa nemmeno quanti sono gli alberi da abbattere, in ogni intervista cambia numero, quindi è una persona completamente INATTENDIBILE, anche perchè ha mandato dei suoi dipendenti in giro a fare volantinaggio ai commercianti di zona raccontando un sacco di balle sulla riqualificazione e rivalutazione della zona. FESSERIE !! una zona senza verde è DEGRADATA non valorizzata, provalo a spiegare ai tuoi figli, nel prossimo futuro.
    4) ” ma solo un piccola porzione scoscesa e poco alberata” questa è proprio una grande balla! malafede? comunque il Parco è 8 ettari, di questi 6,5 verranno recintati e dati in concessione a d’Arpino rimarranno si e no 1,5 di Parco (e queste non sono chiacchiere, ma è scritto nella delibera 155/2010 vattela a leggere prima di parlare.

    1. Ribadisco: sono un abitante di Labaro che, come penso abbiate fatto voi, ha cercato di informarsi per farsi un parere su questa faccenda e, semplicemente, è giunto a conclusioni diverse dalle tue ma non per questo meno rispettabili. Per quanto riguarda le tue osservazioni:
      1) “posso confermare tutto quello che è scritto in quest’articolo”. Una falsità su tutte: il parco è l’unica area verde del quartiere, questa da sola basta a squalificare il redattore dell’articolo. Un’altra: “la struttura progettata verrebbe ad insistere anche su un fosso che raccoglie acque piovane ed il disboscamento metterebbe a serio rischio di inondazione numerose abitazioni” per rispondere cito Marco Tolli: “Il progetto del palazzetto prevede la realizzazione di una vasca da 250 mila litri utile anche dal punto di vista del risparmio delle risorse naturali perché avrà la funzione di conservare le acque meteoriche a fini irrigui e per usi sanitari. L’impianto nelle giornate di pioggia non rilascia neanche un litro di acqua raccolta nei circa 8000 mq di superficie urbanizzata (edificio e accessori). Semmai, il lento rilascio nelle giornate di sole garantisce la costante pulizia della fognatura.”. Potrei andare avanti ribattendo punto su punto…
      2) Non ho mai parlato di trapianti, ma di ripiantumazioni
      3) Basta leggere il Computo Metrico (ufficiale!) allegato al progetto, nel quale sono previsti oltre 27.000€ per piantare 191 “Celtis australis”. D’altronde nella “Indagine Agroforestale”, anch’essa parte integrante del progetto, si legge che gli alberi interessati dal possibile abbattimento sono 49, per cui sono anche stato prudente nel dire che ne saranno ripiantati il doppio, avrei potuto dire il quadruplo!
      4) Perché malafede? Non è forse la parte più scoscesa e meno pregiata quella dove stanno realizzando la struttura? Il fatto che il parco venga recintato non vuol dire che non rimarrà disponibile per gli abitanti, semplicemente diventerà un parco, come lo sono i più belli in città, liberamente accessibile di giorno e chiuso di notte. Le strutture realizzate occuperanno 8.000mq su 80.000mq totali, quindi circa 1/10 del totale!

  7. “unica area verde in un quartiere densamente popolato della periferia nord di Roma”… ma siete mai stati lì? Basta dare un’occhiata alle mappe di Google per endersi conto di quanto sia falsa questa affermazione!
    La parte più pregiata del Parco non viene toccata dai lavori, ma solo un piccola porzione scoscesa e poco alberata (come si vede bene dalla foto con la ruspa al lavoro). Tra l’altro il progetto prevede che vengano ripiantati alberi in numero doppio a quelli da abbattere, quindi il quartiere ed il parco stesso alla fine ne guadagnerà!
    E’ fastidioso il ricorso a pretesti di qualsiasi natura ed insostenibili per chiunque abbia un minimo di cognizione di causa (disboscamento, inondazioni, presunti vincoli archeologici) per difendere la tesi dei pochi contrari alla realizzazione di un’opera che creerà un importante punto di aggregazione per i giovani ed un’occasione di crescita per tutto il quartiere.

  8. Marco Bombagi hai raccontato con un articolo coi fiocchi una situazione allucinante.
    Ma non c’è un sistema per fermarli a questi palazzinari travestiti da sportivi e a questi affaristi travestiti da Amministratori del bene pubblico?
    Non c’è un magistrato che possa bloccare tutto?

  9. Ottimo articolo! Ottimo, esplicativo, riassuntiva, sintetica ma molto efficace! Ottimo, ottimo (lo ho ripetuto abbastanza? Grande Bombagi.

  10. Caro Renato, quel minimo è legge di stato n.108 del 16/03/2001 dove recepiamo il trattato di Aarhus come si vanta nel suo sito il ministero dell’ambiente, siamo uno dei primi paesi firmatari!
    Mai legge è stata meno rispettata qui a Roma in questi tempi, almeno che a me risulti, sicuramente non con la solerzia che richiede la idonea pubblicità ai residenti per un consulto preventivo!

  11. Come si fa a fare una cosa del genere? Ci vorrebbe un’autority che annullerebbe queste idiozie! Quando si sconvolge un ambiente il minimo sarebbe quello di chiedere PRIMA agli abitanti del quartiere se vogliono quell’opera. Vorrei che domani mattina una ruspa andrebbe sotto la finestra del Sindaco e incomincerebbe a scavare, scavare, scavare e poi lo sotterrerebbe con tutta la giunta municipale, PER SEMRPE!!

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