Il controverso progetto di allargamento dello scalo, da realizzare tra il 2012 e il 2016, desta preoccupazione. Cancellati 1200 ettari di terreni agricoli vincolati. Il ruolo di Benetton e l’ombra del conflitto di interessi.
Atterrano polemiche. La nuova versione extra large dell’areoporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino suscita perplessità tra i cittadini, molti dei quali allarmati dai rischi per la salute e l’ambiente che il progetto inevitabilmente porta con sé. Senza dimenticare l’ombra di un conflitto di interessi targato Benetton.
“Il Comune di Fiumicino vigilerà affinché venga assicurato il potenziamento dell’aeroporto nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini”, ha assicurato il sindaco della cittadina alle porte della Capitale Mario Canapini, intervenuto al convegno “Terra, Bonifica, Museo, Educazione” del 26/27 settembre, incentrato sulla riserva naturale del Litorale Romano.
Una dichiarazione che non ha soddisfatto i cittadini contrari all’opera riuniti nel comitato “FuoriPista”: “Forse il Signor Sindaco non si è accorto“, hanno risposto dal Comitato, “che è già tardi e che la Società ADR, Areoporti di Roma, sta procedendo a tappe forzate per avere dal Governo Italiano il via e procedere con il raddoppio dell’aeroporto, mentre le Istituzioni locali latitano“.
Una storia lunga, che nasce il 13 dicembre 2011, quando la società Areoporti Di Roma presentò Il Documento tecnico pluriennale nel quale veniva delineato il progetto di ampliamento dello scalo, da realizzare nel territorio di Maccarese e Fregene, con l’oasi di Macchiagrande sullo sfondo.
“Un’opera dal costo approssimativo quantificabile tra i 10 e i 12 miliardi di euro“, scrive Ernesto Benelli, scrittore e memoria storica della cittadina laziale, “realizzata per adeguare lo scalo romano all’aumento futuro del numero di passeggeri che dovrebbe arrivare, secondo i piani di Aeroporti di Roma, allo sbalorditivo numero di 100 milioni nell’anno 2050, in sostanza triplicando i numeri odierni. Il progetto prevede l’esproprio di circa 1200 ettari di terreni agricoli, tutti ricadenti nell’area della Riserva Statale del Litorale Romano, la costruzione di una nuova pista d’atterraggio e la realizzazione ex novo di due grandi aerostazioni dotate di tutti i servizi annessi“.
Lo scalo arriverebbe così ad avere 6 piste; un adeguamento necessario, secondo le previsioni di traffico di AdR. “I maggiori scali del mondo“, rispondono tuttavia da FuoriPista, “con circa 60 milioni di passeggeri hanno due piste, è il caso di Londra e Parigi, al massimo, come Francoforte, tre piste“. Ovvero le stesse di Fiumicino oggi. “Occorre poi assolutamente citare il nuovo aeroporto di Hong Kong, tra i primissimi al mondo per comfort ed efficienza complessiva, progettato per un massimo di 80/85 milioni di passeggeri l’anno, che ha 2 piste“, una in meno dell’attuale “Leonardo Da Vinci”.
All’estero, quindi, riescono quasi a doppiare il numero di passeggeri dell’aeroporto romano usufruendo dello stesso numero di piste e, a volte, avendone persino di meno.
È c’è poi il fronte salute. Il Comitato, già impegnato da anni in una battaglia contro l’inquinamento acustico prodotto dal “Leonardo da Vinci”, aveva peraltro presentato, in data 3 dicembre, un esposto presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia per chiedere l’applicazione e il rispetto delle norme comunitarie, nazionali e regionali in materia. “A Marino e Ciampino“, facevano notare gli esponenti di FuoriPista, “è stato appurato che il rumore prodotto dagli aerei è associato all’ipertensione e a un aumento dell’annoyance, mentre a Cesorate“, nei pressi dello scalo lombardo di Malpensa “è stato registrato un aumento della mortalità per malattie respiratorie del 54,1%. Quali saranno gli impatti sulla salute della popolazione nell’intorno aeroportuale di Fiumicino dovuti all’inquinamento derivante dagli oltre 360 mila movimenti annuali?”. E non c’è ancora stato l’ampliamento.
In precedenza era stata presentata, inoltre, la Relazione sullo Stato di salute della Popolazione e sulle attività dell’azienda ASL Roma D, RSPA 2007/2008 per il distretto di Fiumicino. Un documento allarmante in cui si documentava, nei bambini tra 0 e 14 anni del territorio interessato, “un numero di ricoveri significativamente superiore all’atteso in entrambi i sessi. Un terzo dei ricoveri avvenuto per malattie dell’apparato respiratorio e per asma; altre cause significativamente in eccesso sono i tumori maligni, le malattie dell’apparato respiratorio e l’insufficienza renale cronica”.
Ambiente e salute, quindi, ma anche i dubbi sul ruolo della famiglia Benetton.
“Oltre l’80% dei terreni espropriabili“, scrive ancora Ernesto Benelli, “sono di proprietà della Maccarese SpA, oggi Benetton, e la famiglia Benetton è anche il più grande azionista di AdR. Quindi, AdR chiede all’Enac di espropriare con soldi pubblici i terreni di Maccarese, quasi tutti Benetton, per poi realizzare tutte le necessarie infrastrutture del nuovo aeroporto e assegnarli con contratto quarantennale a AdR, sempre Benetton. Non dimentichiamoci poi che è facile prevedere che la Maccarese potrà chiedere in prospettiva una modifica del piano regolatore per attrezzare le aree esterne al nuovo aeroporto con case, servizi e alberghi“.
Tra interessi miliardari e ruoli ambigui i cittadini che si oppongono a questo progetto devastante proseguono la propria battaglia, richiamando le Istituzioni locali: “Mentre il Comitato” scrivono ancora gli esponenti di FuoriPista, “ha presentato numerose Osservazioni al contratto di programma presentato da ADR e, assieme alle più importanti associazioni ambientaliste e ad altre associazioni del territorio, ha presentato al Ministero dell’Ambiente altre Osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale, il Comune di Fiumicino non fa assolutamente nulla. Ricordiamo inoltre al Sindaco“, aggiungono, “che recentemente, a valle della pubblicazione da parte dell’ARPA Lazio dei preoccupanti dati sull’inquinamento acustico nel territorio di Fiumicino, abbiamo inviato anche a lui, come responsabile della salute dei cittadini, una lettera aperta per il ripristino della legalità con la messa a norma dei livelli acustici prodotti dagli aerei. Alla lettera non è stata data alcuna risposta“.
Un progetto abnorme e devastante, che cancellerebbe di fatto una delle aree più belle del Lazio. Rischi gravissimi per la salute dei cittadini e per l’ambiente. L’ombra dell’interesse privato che incombe sul bene comune e lo schiaccia. La gente deve pretendere chiarezza e trasparenza. E le Istituzioni devono tutelare gli interessi dei cittadini. Una volta tanto.
Marco Bombagi
Che schifo! Ma cosa si vuole pretendere dalla giunta di Fiumicino? Sono solo degli incapaci e degli impotenti davanti a coloro che si ritengono più forti. Non si tiene conto delle esperienze estere, ma tutto è buono per pappare altri soldi pubblici e andarseli a godere all’estero.a pensare a queste persone mi vergogno di essere cittadino italiano.