Il Comitato NO al rigassificatore di Agrigento ha ritenuto, a seguito dell’elezione a Presidente della Regione di Rosario Crocetta, di scrivere una lettera, chiedendo le adesioni ad associazioni e singoli cittadini, perché venga revocata in autotutela l’autorizzazione a costruire il rigassificatore di Porto Empedocle.
PRESIDENTE CROCETTA,
Chi l’ha preceduta ha voluto caparbiamente la realizzazione di un rigassificatore a Porto Empedocle a breve distanza dal Parco Letterario Luigi Pirandello e dalla Valle dei Templi.
Non elencheremo qui le ragioni dell’allarme e del dissenso verso tale impianto che le Direttive Seveso qualificano come impianto a rischio di incidenti rilevanti e la cui stessa utilità economica generale per il Paese è messa oggi fortemente e autorevolmente in discussione dai soggetti pubblici stessi che l’avevano promossa e sponsorizzata.
Non ricorderemo neanche le allarmanti risultanze investigative circa l’interesse alla realizzazione dell’opera da parte di personaggi di spicco della mafia.
Ci limitiamo a ricordare, per brevità, che l’iter procedurale che ha portato all’autorizzazione regionale del rigassificatore al confine della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco, non ha valutato, come avrebbe dovuto, il progetto sotto l’aspetto del rischio sismico, atteso che il territorio di Agrigento e Porto Empedocle è classificato di seconda categoria, esattamente come quella dell’Aquila, devastata dal violento terremoto del 2009.
Il suo predecessore bloccò il progetto del rigassificatore di Priolo-Melilli per motivi di sicurezza, mentre inspiegabilmente diede il via libera a quello di Porto Empedocle.
Signor Presidente, Lei avrà certamente seguito la vicenda della minaccia portata al sito Unesco di Villa Adriana presso Roma dalla costruzione di una discarica e la successiva netta presa di posizione netta da parte del Ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi, in seguito alla quale è stato bloccato l’indecoroso progetto. Il sito Unesco della Valle dei Templi di Agrigento non è di certo inferiore a quello di Villa Adriana, per cui ha diritto allo stesso trattamento di salvaguardia, anche per la responsabilità che noi Siciliani vogliamo assumerci di fronte al mondo della Cultura: esso guarda con grande preoccupazione alle minacce nei confronti dei siti Unesco presenti nel nostro territorio.
Per questi motivi, signor Presidente, Le chiediamo con forza di dare un segnale di vero e grande rinnovo della politica regionale bloccando la realizzazione di un progetto il cui iter autorizzativo suscita perplessità.
Del tutto certi, infatti, sono i gravissimi danni e rischi per la popolazione ed il territorio, senza contare l’inevitabile ignominia che ricadrebbe su noi Siciliani tutti, nella malaugurata ipotesi della costruzione dell’ecomostro al confine di una irrepetibile e già fragile zona archeologica, considerata tra le più pregiate al mondo e come tale inserita nella World Heritage List dell’Unesco.
Finora hanno aderito: Archeoclub Agrigento, ARCI John Belushi, ARCI Sicilia, Agrigento ArkeoPark, Associazione culturale il Tamburino, Associazione culturale Labmura, Associazione Guide Turistiche “Città di Agrigento”, Associazione Marevivo, Associazione “ReSeT” – Rete di Salvaguardia del Territorio, Associazione Salviamo la Valle dei Templi, Associazione Xèmina, Centro Studi Mediterranei, CIA Confederazione Italiana Agricoltori, Consorzio Turistico Valle dei Templi, Comitato per la Bellezza, Fondo Siciliano per la Natura, Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio, Rete Bioregionale Italiana, Terranostra contro le mafie, WWF Agrigento, Gian Joseph Morici, Gaetano Pendolino.