Palermo: la sfida del recupero della Conca d’Oro

Il paesaggio della Conca d’Oro, la pianura circondata da una corona di monti su cui sorge Palermo, è oramai da oltre un cinquantennio il ricordo di se stesso.

L’espansione a macchia d’olio della città ha cancellato giardini, agrumeti, orti, pascoli e quant’altro. Soltanto il 30% della originaria superficie agricola si è salvata dal cemento e dall’asfalto ma stenta a sopravvivere mantenendo intatte le sue connotazioni.

E’ sempre più difficile gestire un agrumeto o coltivare un orto senza perderci economicamente. Eppure questi luoghi hanno ancora delle potenzialità importanti che, opportunamente sfruttate e messe a regime, possono rendere possibile la loro tutela e il loro mantenimento.

La Conca d’Oro 80 anni fa

Per perseguire queste finalità, lo scorso mese di settembre si è costituito a Palermo il comitato civico Concadoro, promosso dall’Assessorato all’Ambiente e alla Vivibilità.

L’idea è quella di immaginare per l’agricoltura periurbana un futuro diverso – e condiviso con più partner – attraverso azioni di tutela delle aree agricole e del paesaggio ma soprattutto puntando su uno sviluppo economico basato su produzioni di qualità, filiere corte e consumi alimentari della città.

L’obiettivo del Comitato è quello di pervenire nei prossimi mesi all’elaborazione di un Piano d’azione integrato, condiviso e sostenibile per lo sviluppo dell’agricoltura periurbana della città di Palermo e di individuare i canali finanziari (pubblici e privati) necessari alla sua attuazione.

Fanno parte del Comitato diversi settori dell’amministrazione comunale, operatori agricoli singoli ed associati, gestori di orti sociali e di fattorie didattiche, Università, enti pubblici e privati, esperti di settore, associazioni culturali (compreso il comitato Salviamo il paesaggio di Palermo) e singoli cittadini che, nella consapevolezza delle potenzialità dell’agricoltura della conca d’oro, credono ai processi partecipativi e vogliono confrontarsi sui possibili scenari futuri di questa importantissima risorsa che riassume in sé istanze ambientali, paesaggistiche, culturali, storiche ed economiche.

La zona di Ciaculli, tuttora verdeggiante

Tantissimi gli interventi e le proposte avanzate durante il primo workshop del 14 novembre, che ha visto una grande partecipazione di pubblico ed esperti, e che – non a caso- è stato organizzato presso l’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia che si trova a Fondo Luparello.

Il Fondo Luparello è un ultimo lembo di Conca d’oro esteso circa 50 ettari, di grande importanza storica e naturalistica, dove si trovano sorgenti, grotte e alberi monumentali, vero e proprio polmone verde sopravvissuto finora alla sconsiderata espansione urbana della città e sul quale pesa la minaccia della costruzione di un mega centro direzionale regionale e di una tangenziale interna; progetto contro il quale c’è stata una vera e propria mobilitazione cittadina con la raccolta di circa 7000 firme di protesta promossa da molte associazioni culturali della città.

Arch. Lelia Collura
Salviamo il Paesaggio – Comitato Locale di Palermo

Per contattare il gruppo locale: salviamoilpaesaggio.palermo@gmail.com

5 commenti

  1. una meritoria iniziativa.speriamo che riuscirete a preservare l’ultimo lembo di bellezza e civilta’.vivo a castellana sicula,sulle madonie ma ritengo che quel territorio appartenga a me,cosi’ come le madonie appartengono a voi palermitani.
    Il vero scempio recente riguarda la cementificazione dell’intero territorio a valle di campofelice di roccella:una vergogna di cui nessuno parla.
    pino

  2. E’ cosa molto buona che i Palermitani stessi, come singoli, come aggregazioni, come Istituzioni si muovano per difendere il loro paese!
    Carla da Milano

  3. Sono così felice di leggervi che ho quasi le lacrime agli occhi.
    grazie.
    spero di incontrarvi quando scendo in sicilia !
    cristiana da roma

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