NO A ROMA CAPITALE DEL CEMENTO: invia anche tu una mail di protesta!

Approdato in Campidoglio il nuovo piano urbanistico della Giunta uscente: più di 100 milioni di metri cubi senza mercato incombono su ciò che resta del verde romano. 

Se il pulsante non funziona puoi inviare la mail seguendo le istruzioni qui di seguito:

Destinatari della mail (inserire tutti gli indirizzi nel campo “destinatario”, separati da virgola):

ld.gabinetto@comune.roma.it
marco.corsini@comune.roma.it
assessorato.ambiente@comune.roma.it
dino.gasperini@comune.roma.it
ld.ambiente@comune.roma.it
segreteriacapodigabinetto@comune.roma.it
sovrintendenza@comune.roma.it
XIcommissione-cons@regione.lazio.it
segreteria.presidente@provincia.roma.it
info@nicolazingaretti.it
presidente@regione.lazio.it
rbuonasorte@regione.lazio.it
pietrodipaolo@regione.lazio.it
lmalcotti@regione.lazio.it
salviamoilpaesaggio.roma.prov@gmail.com

Oggetto: NO A ROMA CAPITALE DEL CEMENTO

Testo del messaggio:

Egregio Sig. Sindaco, abbiamo appreso con grande preoccupazione che, grazie ad un pacchetto di 64 delibere in via di approvazione, stanno per abbattersi su Roma e in special modo sull’Agro Romano, più di 100 milioni di metri cubi di cemento (fonte Legambiente). Una simile colata porterà conseguenze inimmaginabili sull’ambiente e sul tessuto sociale della città di Roma.

In un territorio di 129 mila ettari di cui 55 mila già urbanizzati, si farebbero perdere alla collettività oltre 2 mila ettari di suolo, oggi agricolo, per costruire almeno 66 mila nuovi appartamenti.

Le chiediamo di astenersi dal sostenere e avallare questo scempio non motivabile da altro che dal profitto e dalla speculazione. A Roma non serve questa nuova colata di cemento, Lei può spendere il suo ruolo per promuovere invece una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, a partire da quello di proprietà pubblica, adeguandolo alle attuali normative per la sicurezza e per l’efficienza energetica. Così facendo, si metterebbe in moto un volano di crescita economica ma più ancora civile, operando perché Roma rimanga fra le capitali più straordinarie del pianeta, un gioiello che tutto il mondo ci invidia.

Idealmente, quindi, partecipo al presidio dei cittadini che silenziosamente siedono nell’Aula Giulio Cesare ogni volta che si riunisce l’assemblea pubblica in Campidoglio, li riconoscerà certamente dal foglietto appuntato sul petto con su scritto NO A ROMA CAPITALE DEL CEMENTO.

Firma ….

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Hai ricevuto una mail dall’assessore Luca Malcotti?
Leggi qui la nostra risposta >

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 Articolo di approfondimento

Roma difenda se stessa dal cemento:
no alla manovra Alemanno!

La sinistra profezia dei Maya potrebbe ancora avverarsi, almeno a Roma.

Se dovesse infatti essere approvata la manovra urbanistica targata Alemanno, approdata il 20 dicembre scorso in Consiglio Comunale, si abbatterebbe sulla Capitale un tale diluvio di cemento da far sfigurare la più plumbea delle previsioni precolombiane.

Tale infausto provvedimento, che non è stato votato per mancanza di numero legale, tornerà in aula subito dopo le festività natalizie e non promette nulla di buono per la città.

Le cifre parlano molto chiaro: stanno per piovere su Roma, e in special modo sull’Agro Romano, più di 100 milioni di metri cubi di cemento (fonte Legambiente) con un pacchetto di 64 delibere. Un piano che porterà conseguenze inimmaginabili sull’ambiente e sul tessuto sociale della città.

In questo modo Alemanno, in un territorio di 129 mila ettari di cui 55 mila già urbanizzati, intende assaltare altri 2 mila ettari, oggi agricoli, per costruire almeno 66 mila nuovi appartamenti destinati a restare invenduti, considerata la crisi in cui versa il settore immobiliare da anni. Una sorta di nuovo Piano Regolatore che peggiora quello dell’ex sindaco Veltroni, di cui si appresta a diventare una sorta di variante generale.

Non ci risultano studi effettuati sulla sostenibilità ambientale“, scrivono in un appello al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale dal Comitato Interassociativo No a Roma Capitale del cemento, che riunisce decine di sigle tra cui anche Salviamo il Paesaggio di Roma e Provincia, “nessuna pianificazione dal punto di vista della sostenibilità e autosufficienza energetica, nessuna quantificazione in termini di perdite economiche delle attività presenti sulle aree da cementificare nè come ripianarle“.

Insomma, prima si costruisce e poi ci si chiede perchè e in che modo.

Abbiamo constatato“, prosegue la nota del Comitato, “che sono programmati nuovi grandi centri commerciali in zone non previste dal piano regolatore generale  e che produrranno  la chiusura di decine di negozi  di vicinato e ulteriori difficoltà per i loro insostenibili  pesi urbanistici. I previsti insediamenti residenziali poi, sparsi nell’agro romano, si trasformeranno inevitabilmente in tanti dormitori in aggiunta a quelli di cui è purtroppo disseminata l’area della città metropolitana“. Una politica urbanistica che alla prova dei fatti appare caotica e casuale, lontanissima dalle effettive esigenze della collettività e che, così proposta, sembra  rispondere piuttosto agli interessi della speculazione edilizia e alle esigenze e difficoltà finanziarie dei costruttori e delle banche.

Gli effetti di un uso irresponsabile del suolo per eccesso di cementificazione e impermeabilizzazione“, aggiungono da No a Roma Capitale del cemento, “sono sotto gli occhi di tutti: il mancato approfondimento dei rischi idrogeologici con concessioni edilizie o condoni di abusi in aree esondabili o soggette a dissesto provoca danni e guasti e i responsabili di questi danni arrivano a volte a chiedere contributi e risarcimenti alle istituzioni, e cioé, in ultima analisi, ai cittadini che pagano le tasse“.

Le alternative alla sistematica distruzione del territorio e delle sue bellezze paesaggistiche, naturali e culturali sull’altare della speculazione e dei profitti illegittimi delle mafie del cemento non mancano di certo. Basta volerle prendere in esame.

Chiediamo che venga decisa“, si legge in conclusione della nota, “una moratoria ai provvedimenti urbanistici in agro romano e nelle residue aree libere nella città consolidata, e che si provveda invece a programmare prioritariamente il recupero e il riuso, specialmente a fini sociali, delle aree e strutture dismesse unitamente a un censimento degli edifici sfitti vuoti e inutilizzati della città di Roma, alla riqualificazione energetica di dette strutture e edifici e alla messa in sicurezza, anche a fini antisismici, degli edifici esistenti. Riteniamo che tali attività possano assicurare un importante livello occupazionale  e di qualità per le imprese del settore, senza dover ricorrere ancora una volta alla distruzione del territorio e trasformando roma in un modello unico in italia per lungimiranza e tutela del proprio patrimonio culturale e ambientale“.

Per una città che non sia più a misura di palazzinaro.

Marco Bombagi
Salviamo il Paesaggio – Coordinamento Romano

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APPROFONDIMENTI

ROMA, PIOVE CEMENTO: una mappa con tutte le delibere >

Elenco delle delibere all’ordine dei lavori >

Il dossier di Legambiente “ROMA AL METRO CUBO” >


38 commenti

  1. ieri sera ho mandato una mail,col testo da voi fornito a tutto l’elenco di indirizzi ricevuti ma tre mail esattamente la prima,la quinta e la quattordicesima sono tornate indietro.Gli indirizzi erano pertanto sbagliati.Spero che tutte le altre sortiscano l’effetto sperato ma voi correggete gli indirizzi.Spero che vi sia stato di aiuto.

  2. Ciao,
    sono Tiziano Grassi di Meda (MB) presidente del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera ( http://www.comitatoparcobrughiera.it ).
    Il 1° gennaio 2013 ho risposto così all’assessore Malcotti:

    La ringrazio per l’accurata risposta,
    tuttavia il fatto che le delibere in giacenza al Comune di Roma dove si prevedono ulteriori edificazioni, provengano da Amministrazioni precedenti (in questo caso di centro-sinistra) non intaccherebbe minimamente lo spirito con cui da anni associazioni ambientaliste a alcune forze politiche, si battono per fermare uno scempio generalizzato del nostro territorio. Un malcostume che nulla a che fare con una reale “riqualificazione del territorio e che decine di migliaia di cittadini romani attendono da anni”.
    Infatti, se la necessità di favorire nuove edificazioni sostenuta a “spada tratta” da tante Amministrazioni Comunali, fosse reale anche per il territorio e i suoi cittadini, non si capirebbe come mai interi quartieri residenziali, zone produttive e commerciali nuove sono vuote e invendute a causa di una crisi economica generalizzata (questa si, percepita da migliaia, anzi, milioni di cittadini non solo romani) e di cui non ci si preoccupa di quantificare e di chiedere la loro completa utilizzazione prima di costruire nuovi immobili!
    Ma sicuramente queste sono questioni che conoscete benissimo e di cui preferite che non se ne parli e che “i cittadini impieghino il loro tempo” occupandosi di altro, o meglio di non occuparsene!
    Per le questioni tra l’Amministrazione Romana e Legambiente sono “affari loro” di cui però sicuramente sarebbe interessante approfondire e rimando a Legambiente una loro spiegazione se lo riterranno opportuno, oppure ponga Lei la questione pubblicamente se ha dei dati certi.
    Ovviamente, il disastro urbano perpetrato nei decenni passati dai vari gruppi di potere politico ed economico e che ancora si vuole riproporre sulle ultime aree rimaste libere senza escludere nemmeno aree protette e parchi archeologici importantissimi che sono il fondamento del nostro invidiato “Paesaggio Italiano”, non c’entra nulla con le ripicche Amministrative con questa o quella associazione. E’ solo un modo per spostare la discussione che altrimenti sarebbe scomoda.

    Saluti
    Tiziano Grassi – Meda (MB)

  3. sono molto d’accordo con vito lolli e sottoscrivo in pieno quello che dice roberto.ciao a tutti, sonia

  4. Roma e’ nata facendo un solco con l’aratro primo strumento agricolo, ripartiamo da li’, torniamo all ‘antico. Qualcuno ha detto sara’ la zappa a salvare il pianeta.

  5. noi a milano siamo passati ai fatti cacciando l’inguardabile moratti

    (quella del : “.. a milano la mafia non esiste..”)

  6. Una cosa semplicemente osciena che farebbe perdere il senso di appartenenza a tantissimi Romani e all’intero territorio che dal punto di vista dell’assetto subirebbe delle conseguenze pesanti. Invito l’amministrazione di Roma a verificare le dimensioni del progetto e a dare un diverso inpatto al progetto, tenendo conto che la dimensione dichiarata comporta un notevole costo del settore primario che avrebbe ripercussioni produttive.

  7. Continua il massacro di quello che fu il Belpaese! Se tornasse Goethe a visitarci ci metterebbe fra i distruttori del paesaggio e della cultura!

  8. ho ricevuto dal sig Luca Malcotti la medesima email citata in precedenza alla quale ho risposto così:

    Salve signor Malcotti,
    ha qualche fonte da citare per dimostrare che quello che dice è vero?
    Può pubblicare o inviarmi qualcuna delle delibere che lei cita?
    Diversamente mi è difficile crederle, e tendo a credere molto di più
    alla campagna che è stata lanciata da una organizzazione che stimo
    molto perchè sta conducendo delle azioni molto serie, si tratta di
    http://www.salviamoilpaesaggio.it

    cordialmente

  9. Buonasera, a me Luca Malcotti ha così risposto alla mail:

    CEMENTO? VI STANNO PRENDENDO IN GIRO

    Ricevo una quantità industriale di mail, suppongo ispirate da Lega Ambiente, che denunciano una presunta colata di cemento. Credo che molti di quelli che spediscono queste mail siano stati presi in giro mentre gli ispiratori sono certamente in malafede.

    Le delibere di urbanistica in giacenza in Assemblea Capitolina (accumulate a causa dell’irresponsabile ostruzionismo dell’opposizione) non prevedono nessuna colata di cemento ma sono, in gran parte, delibere che vanno esattamente nella direzione della riqualificazione del territorio e che decine di migliaia di cittadini romani attendono da anni. Delibere che non sono mai state fatte perché non interessavano ai soliti palazzinari.

    In ogni caso tutte le delibere in giacenza NON prevedono aumenti di cubature rispetto al Piano Regolatore approvato da Veltroni senza grandi campagne di Lega Ambiente. Alcune delibere prevedono una diminuzione di cubatura. Alcuni contenuti aumenti, in qualche piano di zona, sono destinate per intero a SERVIZI PUBBLICI in aree dove, le precedenti amministrazioni, avevano dimenticato di inserire uffici pubblici, asili e centri anziani.

    I 2000 ettari ai quale fate riferimento non sono oggetto di nessuna delibera approvata dalla Giunta Comunale; si tratta dell’insieme di domande presentate da privati relative alle cosiddette aree di riserva. Nessuno le ha esaminate né approvate. Sarebbe un po’ come se in un concorso per 10 assunzioni al quale partecipano 10.000 persone, qualcuno dicesse che si stanno per assumere 10.000 persone. Vi stanno prendendo in giro. Roma ha bisogno di aree di riserva dedicate, a mio avviso, specialmente alla edilizia agevolata ma finora non esiste una delibera che proponga quante domande accogliere, né credo sarà possibile farla in questa consiliatura.

    Quindi i cittadini che partecipano al presidio, fisico o virtuale, in Assemblea Capitolina possono impiegare meglio il loro tempo: ad esempio potrebbero chiedere perché Legaambiente dispone di una grande sede dentro Villa Ada con un canone di circa mille euro al mese che una volta ospitava una scuola per la quale oggi il Comune paga un affitto di 300.000 euro al mese.

    Cordialmente.

    Luca Malcotti

  10. Abito sul Lago di Garda:è una vergogna;il cemento anche in questo momento non si ferma:i sindaci stessi dichiarano un migliaio di appartamenti invenduti a Desenzano,idem a Manerba,così come a Montichiari(a pochi km),a Padenghe come nei comuni confinanti più seconde case di quelle dei residenti,e quelli che non li dichiarano è perchè non lo sanno infischiandosene.E’l’ignoranza degli amministratori che distrugge il paesaggio e svende il territorio(mi limito a dire ignoranza ma è evidente che c’è dell’ altro…).
    Più il loro territorio è ambito dai cementificatori,più si sentono al centro dell’attenzione…se non è ignoranza questa!…o anche malafede…?
    E le soprintendenze,più volte interpellate,che fanno?Approvano.

  11. Gradirei cortesemente, prima di esprimere giudizi, di prendere visione dei provvedimenti oggetto della contestazione. La questione è apparsa anche su vari quotidiani. Ritengo fondamentale ed anche utile esaminare le delibere adottate alla luce di eventuali impegni dell’ente nei confronti dei privati e di quanto le nuove presunte aree a servizi possano incidere ad assicurare la minima dotabilità degli standards previsti per legge.
    Pregherei, quindi, di poter anticipare tale esame mettendo a disposizione tali provvedimenti, considerato che gli stessi, sono di pubblico dominio.
    Vincenzo

  12. Mi sembra di rivivere in scala molto più grande quello che succede nella mia città (Città di Castello) e nella mia regione. Sembra che tutti gli amministratori (o perlomeno la stragrande maggioranza di essi) abbiamo in testa l’idea che consumare suolo sia una vantaggio per la collettività. Evidentemenete c’è un ritardo culturale che ha delle ricadute pesantissime sulle nostre bellissime città che rischiano di essere sfigurate per sempre. Se a tutto ciò aggiungiamo anche la malafede, i traffici e gli affari più o meno leciti tutto diventa maledettamente più complicato. Ma non dobbiamo arrenderci, i cittadini attenti sono molti di più degli amministratori ignoranti e disonesti.

  13. Il solo e unico nemico di tutti è il partito del cemento, il più potente perché trasversale in quanto arricchisce chiunque governi in suo favore.

  14. Ma perché dove c’è un bel verde, si deve scatenare l’impulso a distruggerlo? Cos’hanno erbe, alberi, fiori da attirare la volontà
    di molti a seppellirli sotto il cemento? E non parlo solo di speculatori
    senza scrupoli…

  15. teniamo duro. Si fa quello che si può. Detto questo non riesco a mandare la mail che dite voi. Adesso riprovo con la mia mail privata

  16. mi è stato riposto così alla mail inviata:
    CEMENTO? VI STANNO PRENDENDO IN GIRO

    Ricevo una quantità industriale di mail, suppongo ispirate da Lega Ambiente, che denunciano una presunta colata di cemento. Credo che molti di quelli che spediscono queste mail siano stati presi in giro mentre gli ispiratori sono certamente in malafede.
    Le delibere di urbanistica in giacenza in Assemblea Capitolina (accumulate a causa dell’irresponsabile ostruzionismo dell’opposizione) non prevedono nessuna colata di cemento ma sono, in gran parte, delibere che vanno esattamente nella direzione della riqualificazione del territorio e che decine di migliaia di cittadini romani attendono da anni. Delibere che non sono mai state fatte perché non interessavano ai soliti palazzinari.

    In ogni caso tutte le delibere in giacenza NON prevedono aumenti di cubature rispetto al Piano Regolatore approvato da Veltroni senza grandi campagne di Lega Ambiente. Alcune delibere prevedono una diminuzione di cubatura. Alcuni contenuti aumenti, in qualche piano di zona, sono destinate per intero a SERVIZI PUBBLICI in aree dove, le precedenti amministrazioni, avevano dimenticato di inserire uffici pubblici, asili e centri anziani.

    I 2000 ettari ai quale fate riferimento non sono oggetto di nessuna delibera approvata dalla Giunta Comunale; si tratta dell’insieme di domande presentate da privati relative alle cosiddette aree di riserva. Nessuno le ha esaminate né approvate. Sarebbe un po’ come se in un concorso per 10 assunzioni al quale partecipano 10.000 persone, qualcuno dicesse che si stanno per assumere 10.000 persone. Vi stanno prendendo in giro. Roma ha bisogno di aree di riserva dedicate, a mio avviso, specialmente alla edilizia agevolata ma finora non esiste una delibera che proponga quante domande accogliere, né credo sarà possibile farla in questa consiliatura.

    Quindi i cittadini che partecipano al presidio, fisico o virtuale, in Assemblea Capitolina possono impiegare meglio il loro tempo: ad esempio potrebbero chiedere perché Legaambiente dispone di una grande sede dentro Villa Ada con un canone di circa mille euro al mese che una volta ospitava una scuola per la quale oggi il Comune paga un affitto di 300.000 euro al mese.

    Cordialmente.
    Luca Malcotti

    inoltre due degli indirizzi sono inesistenti.

  17. Io sono contro l’immobilismo economico.L’edilizia è un settore che da lavoro a milioni di persone.E’ un indotto che puo risolvere i problemi della disoccupazione,perchè intorno all’edilizia girano centinaia di altre imprese:industria del ferro,del legno,dei sanitari,del vetro,dell’idraulica,dei trasporti,dei cementifici,delle vernici,ferramenta,ecc…e architetti,ingegneri,geometri,carpentieri,muratori,agenzie immobiliari,avvocati,notai,eccc ecc..

    1. Certo. Anche quella degli armamenti è un’industria con un grosso indotto. Anche lo spaccio di stupefacenti, il controllo della prostituzione, la guerra tra cosche malavitose, danno lavoro. E oltre.
      Discorsi come il suo dimostrano che l’ etica del denaro non è in grado di considerare impatto e limiti del suo inarrestabile trasformare tutto l’esistente in profitto. I soli equilibri esistenti sono quelli biologici: una culturas che non ne tiene conto è selezionata per l’estinzione. E quelli come lei sono contenti di morire a pancia piena.

    2. Il modello di sviluppo economico basato sull’edilizia che distrugge il territorio è finito;e per sempre,e non solo in Italia.
      L’edilizia e l’indotto devono lavorare sul recupero dell’esistente,peraltro già incentivato,e avranno da lavorare per le prossime generazioni.Sai che solo il 7% circa del patrimonio edilizio è in classe A/B?E allora non manca il lavoro!Sai che ci sono milioni di appartamenti vuoti?E allora perchè non incentivare meglio l’affitto?Sai che in una società sempre più mobile la proprietà dell casa non è più una necessità così sentita?E’con la distruzione del territorio che vogliamo offrire lavoro?Sai che i mercati sono ciclici,possono esserci delle cadute,e alcuni possono anche scomparire,mai sentito parlare di diversificazione?E poi i costruttori…hanno mai pianificato il mercato,o hanno sempre pensato che tutto crescesse per sempre,facendo il 50% in nero,portando i soldi in Isvizzera,sottopagando o non pagando i contributi?Potrei continuare,ma nessuno vuol far perdere il lavoro,ma salvare il territorio di TUTTI.
      Ciao
      Roberto

    3. Ciao Cris,
      credo fermamente che bisogna invertire la sgangherata tendenza del consumo di suolo e pianificare in maniera mlto precisa, cosa per la quale siamo in un ritardo abnorme, lo stop al consumo di territorio agricolo e incolto. Almeno fin quando non sappiamo quanto abbiamo rovesciato sul paese.
      Studiare e darci da fare per recuperare i milioni di metri cubi già esistenti : questo darebbe lavoro eccome a professionisti, tecnici e maestranze qualificate per un recupero, restauro, riqualificazione e/o riconversione dei centri storici e abitati e di quegli edifici commerciali come l’immensa colata di capannoni industriali che ricoprono le nostre periferie o punteggiano il nostro paesaggio. Quelli da subito sono il nostro “terreno” per il fotovoltaico. Chissà se qualcuno ha fatto il calcolo : quanta energia da fotovoltaico produrrebbero le migliaia di metri cubi di cemento esistenti ?
      Veri posti di lavoro, altro che il modello in uso come ci scrive Roberto…

  18. in Italia manca la cultura della cultura, in particolare la cultura dell’ambiente nel più alto senso.
    Invece di recuperare e mantenere i patrimoni artistici facciamo di tutto per rendere penoso il paesaggio che ci circonda
    Vi segnalo che alcuni degli indirizzi indicati sono inattivi
    Buon Anno e che chi gestisce la stanza dei bottoni, a qualsiasi livello, abbia un motto di ravvedimento

  19. Fare in modo che quando e dove si costruisce in deroga al Piano R., ai fini della capitalizzazaione l’edificio abusivo perda di valore rispetto al valore del precedente terreno, e si cinsideri e si quantifichi il danno alla comunità

  20. Solo un ignorante, fascista,nepotista,narciso e complice di truffatori e berlusconisti vari come Alemanno, può pensare di ridurre ROMA peggio di Città del Messico (altra vittima della politica autoritaria e padronale).

    1. Ciao Francesco, devi aggiungere la virgola per ogni indirizzo e togliere lo spazio che precede i nomi. Io l’ho inviata così.

    2. Conviene copiare-incollare gli indirizzi, l’oggetto ed il testo. Anch’io ho fatto così.

  21. Che Roma è solo il tassello di un mosaico in via di distruzione, l’Italia intera è saccheggiata costantemente. Penso anche che la beffa nei confronti dei cittadini riguarda il mancato diritto alla città, per non dire poi quanto danno alle tasche e alla salute provoca l’assalto al territorio…

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