Sibari, sommerso il parco archeologico. Ora rischia di scomparire per sempre
Duecentomila metri cubi d’acqua ricoprono ancora l’area di 500 ettari: lo straripamento del Crati ha inghiottito tutto, dal Parco del Cavallo alle fontane monumentali fino a un impianto termale del I secolo. E l’allarme era già stato lanciato nel 2010
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Le drammatiche condizioni degli scavi archeologici di Sibari, sommersi dall’acqua e dal fango a causa di un cedimento degli argini del fiume Crati, hanno spinto un gruppo di intellettuali a sottoscrivere un appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro della Cultura e a tutti gli Enti competenti, per salvare il patrimonio culturale dell’area.
Ecco il testo dell’appello firmato da decine di accademici:
“Sibari è scomparsa sotto milioni di metri cubi di acqua e di fango a causa di un cedimento, le cui cause devono essere ancora accertate, degli argini del fiume Crati. Le idrovore stanno ancora pompando fuori dallo scavo di Parco del Cavallo l’acqua, ma il problema più grave sarà l’enorme quantità di fango che rimarrà sulle strutture e sugli strati antichi e che dovrà essere rimossa immediatamente, prima che abbia il tempo di solidificarsi e rendere tutte le operazioni di verifica dei danni, scavo, pulizia e restauro molto difficili o, addirittura, impossibili. Chiediamo al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro della Cultura e a tutti gli Enti competenti di intervenire senza indugio per salvare le strutture antiche di un sito che è uno dei patrimoni culturali più importanti della Calabria, dell’Italia e di tutta l’umanità. Chiediamo che vengano destinati fondi e mezzi straordinari per la ripulitura, la messa in sicurezza ed il ripristino dello scavo archeologico“.
Aderisci anche tu all’appello!
E’ possibile aderire all’iniziativa comunicando il proprio nome e cognome, eventualmente la qualifica e la località in cui si esercita la professione, e un recapito email a questo indirizzo di posta elettronica:
Abbandonare Sibari sarebbe un reato contro il patrimonio della umanità.I nostri politici dovrebbero risponder
come ho già scritto, diversi anni fa ho fatto un intervento sugli affreschi di Sibari, e come chi fa questo mestiere sa che quando succedono questi disastri dove hai operato si apre una ferita. IO ci sono, cerchiamo di incontrarci e per quello che sono le mie competenze sarò felice di contribuire. aspetto vostre comunicazioni.M.E. Longo
Non bastano le petizioni? … ci siamo lo stesso però, spero bene, per la nostra storia,per tuttti quelli che capiscono quanto questa sia insieme all’agricoltura l’ unica fonte per le nuove generazioni; per noi; per la Calabria.
Non bastano le petizioni? … intanto proviamo ad esserci, spero bene e solidarizzo con i calabresi
Vogliamo parlare di P.I.L.,se non di cultura,paesaggio,arte?Forse oggi capiamo solo quello,e allora potremmo come Pese diventare straricchi,va bene così?,dedicando più risorse ai nostri beni artistici/culturali/ambientali.
Siamo diventati così insensibili ed ignoranti?
Roberto Roselli
PENSO CHE MOLTA GENTE NON HA RISPETTO PER L’AMBIENTE PERCHE’ NON HA RISPETTO DI SE’ STESSA e L’IGNORANZA AIUTA MOLTO. Devo però anche dire che quando finalmente ci sono persone negli Enti statali che potrebbero fare qualcosa per difendere il territorio allora “la montagna partorisce un topolino” …
Sono un Architetto e sarei felice di poter dare un aiuto concreto per Salvare Sibari.
[…] Intanto, a questo link si può sottoscrivere la petizione per SALVARE SIBARI. […]
E’ INUTILE DISCUTERE DI “CIVILTA'” IN UN PAESE CHE NON RICONOSCE IL
VALORE STORICO ED ARTISTICO , MA SI RICONOSCE IN BEN ALTRI “VALORI”,
DI SACCENZA .
TUTTI SANNO TUTTO!!!!! VEDI I NS.CARI (IN SENSO NON AFFETTIVO) POLITICI,
CHE IN QUESTO MOMENTO NON VEDONO ALTRO CHE LA LORO “POLTRONA”.
DOVBREBBERO RIFLETTERE UN PO’ DI PIU’:
conosco la direttrice del Parco di Sibari da trent’anni e so quanto è stato forte il suo impegno affinche non succedesse quello che è avvenuto ora in maniera così eclatante.
Non possiamo asssistere inermi a questo scempio .Un luogo così importante per la cultura appartiene non solo alla Calabria ma all’Intero Paese. Vanno trovati i fondi per salvare l’area archeologica, con intrventi immediati prima che il fango distrugga tutto.
le associazioni culturali ed archeologiche, le scuole, potrebbero dare una mano ( nel senso fisico) sotto la diretta sorveeglianza della Soprintentenza, partecipando a campagne di scavi . Estendiamo questo appello al massimo affinchè vengano fuori l’indignazione e le proposte di collaborazione. Ma il governo faccia la sua parte prima il fango si solidifichi.Ora è un’emergenza, ma tutti sappiamo che la bonifica di quell’area richiede interventi a monte, per evitare che l’acqua arrivi e ristagni in questo terreno .
Quello di Sibari per me personalmente e un sito molto importante, una parte della storia della civiltà umana, ce troppa ignoranza se non si conosce il passato il futuro non a senso, a Sibari si sono svolti secoli di evoluzione di noi esseri umani, le città stato dell’antica Magna Grecia insieme a quelle greche sono quelle che per primi hanno creato e buttato le basi della DEMOCRAZIA,un’altro stato non permetterebbe mai che secoli di civiltà umana finissero nel CESSO…
CREDO CHE ORMAI LE PETIZIONI DEBBANO LASCIARE IL POSTO AD AZIONI PIU’ COGENTI RISPETTO AI RESPONSABILI DI QUESTO SISTEMATICO MASSACRO DI TERRITORIO E DI BELLEZZA.
Sibari va assolutamente salvata!!! Sono le radici della nostra storia calabrese e italiana.
Abito a 60 Km. da Sibari e vorrei partecipare (in giorno di festa, poichè
lavoro)ai primi interventi di pulitura e se opportuno anche in seguito.
Antonietta Di Giorgio
questa è la nostra miniera d’oro, va preservata e valorizzata…..
Sibari è un sito di grande bellezza e valore archeologico quindi può incrementare il lavoro su quell’area disagiata.
Auguro che questa Petizione trovi attenti ascoltatori e che prendano a cuore le iniziative necessarie. Auguri!