Qualche settimana fa avevamo lanciato un’iniziativa di sostegno a don Eraldo Fracassi, il parroco di Limone del Garda (BS) impegnato in una battaglia pressoché solitaria per difendere la secolare chiesa di San Pietro e il suo oliveto. A minacciarla, il P.G.T. dell’amministrazione comunale, che ha in previsione di costruire nuove abitazioni a ridosso dell’oliveto.
Proprio a causa di questo suo impegno, don Fracassi è stato isolato. Lo stesso sindaco di Limone del Garda, Franceschino Risatti, s’è esposto in prima persona firmando una lettera, insieme ad altri concittadini, da indirizzare al vescovo della diocesi di Brescia per chiedere un suo intervento nei confronti del “parroco ribelle”. La nostra iniziativa è nata proprio in risposta a questo tentativo di delegittimazione. Abbiamo invitato chiunque ha a cuore la tutela del territorio e delle sue risorse ad inviare mail di sostegno a don Fracassi. Per fargli sentire che non è solo in questa sua battaglia. E l’iniziativa ha riscosso indubbio successo.
E’ stato lo stesso don Fracassi a scriverci, ringraziando tutti coloro i quali hanno voluto esprimergli solidarietà e vicinanza. Quasi 800 mail ricevute – tiene a precisare il parroco limonese. Da architetti, professori, associazioni (come Italia Nostra), ma anche tanti semplici cittadini.
L’iniziativa ha sicuramente “fatto rumore”, facendo arrabbiare il sindaco Risatti. Non solo. La soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici delle province di Brescia, Cremona e Mantova ci ha scritto. Anche loro subissati dalle mail di chi ha voluto sollecitare provvedimenti a tutela della chiesa di San Pietro e del suo oliveto. E anche in questo caso la mobilitazione ha avuto successo. Siamo stati informati dalla soprintendenza che sono già state avviate le procedure per apporre un vincolo monumentale diretto sul territorio dove sorge la chiesa.
L’iniziativa di raccolta e-mail ha quindi esaurito dignitosamente il suo scopo. Confermando, una volta di più, che la mobilitazione dei cittadini, l’unione di tante voci in unico grande coro, è lo strumento più immediato ed efficace che abbiamo a disposizione per dire la nostra. Per partecipare al cambiamento ed impedire che altri interessi vengano prima del bene comune, ovvero: il nostro territorio, la sua storia, le sue secolari tradizioni.
E’ presto, tuttavia, per cantar vittoria. L’amministrazione comunale di Limone del Garda non sembra intenzionata a mollare la presa tanto facilmente. Occorrerà restare vigili. E mantenere i riflettori accesi su questa vicenda, affinché il silenzio e la mancanza di informazione non diventino complici di chi in ogni metro quadro di territorio vede un potenziale pozzo d’affari. Senza nemmeno porsi il problema di ciò che verrebbe sacrificato e perduto per sempre.
Roberto Caravaggi
forza Don, di fronte a Dio non ci sono altre potenze.
È sconfortante constatare ancora una volta che l’ingordigia e la stupidità non abbiano limiti; forza Don.
Siamo tutti con te. Condividiamo sicuramente!!!
Io ci sono!Ho diffuso la notizia su fb! Facciamola girare anche sui network!
LEGGE DI TUTELA DEGLI ALBERI MONUMENTALI!
I Comuni dovranno censirli e chi ne provoca il danneggiamento o l’abbattimento dovrá pagare fino a 100 mila euro di multa
Approvata la legge di tutela degli alberi monumentali
Con l’uscita in Gazzetta Ufficiale del 1 febbraio della Legge 10 del 2013, approvata dalla Commissione Ambiente del Senato lo scorso 21 dicembre, ora è legge la tutela degli alberi monumentali, i Comuni dovranno censirli e chi ne provoca il danneggiamento o l’abbattimento dovrá pagare fino a 100 mila euro di multa. Le nuove norme riguardano lo sviluppo del verde urbano e prevedono, tra l’altro, l’istituzione di una Giornata nazionale degli alberi il 21 novembre di ogni anno, l’obbligo per i Comuni di rispettare standard minimi in materia di verde pubblico per abitante, misure per favorire la creazione attorno alle cittá di cinture verdi e soluzioni architettoniche come le coperture a verde sui lastrici solari e sulle pareti degli edifici. “Un risultato importante, frutto di una nostra proposta accolta dal Parlamento: un risultato che consentirá di salvaguardare una grande ricchezza ambientale, paesaggistica e culturale”, commentano Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori del Pd. “Secondo le poche stime disponibili, in Italia vi sono oltre ventimila alberi di importanza monumentale, nei quali l’elevato pregio ambientale si accompagna al fatto di simboleggiare eventi storici, identitá territoriali, storie e leggende secolari. Ora finalmente questo patrimonio potrá essere conosciuto nelle sue reali dimensioni e soprattutto difeso adeguatamente”. (s.f.)
io ci sono!
Riccardo Maffioli
Ho scritto la mail ed espresso il desiderio che i miei figli possano travare trovare in quel, luogo anche tra anni, un sentimento di bellezza e di pace, che è tanto forte anche in un laico. Dunque, forza Don !
Ho scritto la mail di solidarietà. Sembra incredibile occorra ancora discutere di queste cose, che ancora non si sia aperta una sia pur piccola breccia nel muro di stupidità che racchiude la mente di troppi politici, speculatori e cittadini. Ma tant’é. Forza Don Eraldo, tenga duro!
Complimenti e solidarietà a Don Eraldo che ha il coraggio di esprimere il proprio dissenso sempre e comunque di fronte alle tante cose che non vanno. Basta con l’ingordigia e l’avidità di chi non ne ha mai abbastanza!!!
Che gentaglia questi amici degli speculatori.
Forza don Fracassi!
Insistete, dai giornali, dalle tv locali. Fate una raccolta di firme. Chiedete un’audizione alla Conferenza dei Capigruppo in Comune. Chiedete relazioni ad esperti, professori universitari di geografia, di architettura dei giardini, a naturalisti italiani, inglesi, etc. ed inviatele alla Soprintendenza . Noi siamo riusciti a far vincolare l’uliveto murato di Quarto a Genova che era stato destinato a palazzine. Pregate : non si può pregare se non si sente di essere nel giusto. Chiamate anche il Cabibbo, scrivete ad ‘Airone’ ed a riviste simili. Forse occorreranno alcuni anni ma se avrete la forza e la costanza di chi sa di essere nel giusto riuscirete .
Questo uliveto terrazzato conferisce identità culturale al territorio, ‘rural heritage’ protetta e tutelata in Europa.
Sottrarlo alle future generazioni genera scandalo ed esprime disprezzo ed insensibilità per il sacrificio dei progenitori che lavorarono per i figli ed i figli dei figli, per Voi, per l’umanità di oggi che nel giro di pochissime generazioni sta sperperando un patrimonio preziosissimo sottraendolo a chi verra’ dopo per crudo egoismo
Esprimendo una tecnica progredita nel corso di millenni gli antichi terrazzarono con un saper fare raffinato, seguendo le naturali curve di livello, creando muretti a secco perfettamente drenanti – all’esterno le pietre grandi tagliate secondo la giusta vena perché non si disgreghino, all’interno quelle gradualmente più’ piccole coese con la terra – muretti destinati a durare mille anni, terrazze realizzate senza violentare la terra fertile prodotta dalla natura in tempi geologici, proteggendone anzi, con amore, ogni particella dal dilavamento e dalle frane, spostando solo quanto potevano muovere con la forza delle braccia, per creare infine un uliveto che avrebbe consentito a chi sarebbe venuto dopo di trarre nutrimento in simbiosi felice con una natura amica .
Questa cultura, ancor oggi, attraverso quelle pietre, insegna il valore e la necessità del sacrificio a favore delle generazioni future che, per tacito patto naturale, potranno utilizzare il patrimonio costruito con tanta fatica dai loro padri ma senza dissiparlo, consegnandolo conservato e migliorato alle ulteriori generazioni future.
Si consideri anche solo il valore di ricostruzione ad opera delle pochissime maestranze che conservano l’antico saper fare: costi improponibili. Oggi si fanno muri di cemento con pietre incollate all’esterno a simulare i muretti a secco. Muri non drenanti, vere dighe per l’acqua e destinati a cederle molto presto.
Si consideri il valore di questi siti sul piano del turismo, per la peculiarità e rarità dei terrazzamenti in clima lacustre . Anche se chi vi abita spesso non sa riconoscere la bellezza di un paesaggio che ha sempre visto e considera – a torto – scontato, questo è obiettivamente paesaggio del ‘giardino d’Europa’ che sempre più’ porterà ricchezza nel nostro paese .
Enrico Dellacha’
Comitato pro uliveto murato di Quarto – Genova
Bisogna difendere con forza questi tesori che ci appartengono, don Eraldo siamo con te anche nella preghiera.
Non c’è bisogno di commenti per questi atti vandalici, è solo la stupidità di certa gente che occupa, indegnamente, posti amministrativi con il consenso di ignoranti capitalisti.
Voglio sostenere il Don e spedirò tutto quanto PER POSTA. Gli e-mail vengono spesso bloccati o quanto meno non letti…
Parafrasando il titolo di un bel libro di Chiara Sasso diciamo che il territorio è dei nostri figli e dobbiamo difenderlo con ogni mezzo. A don Eraldo vanno la solidarietà e i ringraziamenti di tutta l’Associazione Posidonia di Porto Venere, luogo che quasi non esiste più, sommerso da colate di cemento.
Segnaliamo che la mail non viene consegnata all’indirizzo “lavori pubblici”
Forza Don Eraldo,moltissimi sono con Lei,pochi non hanno ancora capito che stanno distruggendo(hanno già distrutto)un patrimonio artistico culturale ambientale inestimabile.
L’epoca dello sviluppo economico basato sul cemento che distrugge territorio è terminata…l’hanno capita anche i costruttori edili(vedi ciò che dichiara il presidente dell’associazione imprese edili della provincia di Brescia),ma non qualche piccolo gestore di Comune che gestisce contando sull’ignoranza(non conoscenza della realtà mutata)di alcuni suoi cittadini,o sulla furbizia di altri.
– cultura + colate di cemento: ricordiamocelo tutti quando andremo a votare.
Forza don Eraldo
Miguel Prando – Lagundo (BZ )
bisogna lottare per impedire questi scempi
sono con d.Eraldo evangelizzare è anche difendere il paesaggio
Stupidità umana? Interessi? Menefreghismo? Direi l’insieme delle cose. Certe amministrazioni locali andrebbero sciolte solo per questi motivi.
fa bene il Don e merita tutto il sostegno….. quegli altri fanno parte dello “schifo” che vediamo tutti i giorni in televisione e sui giornali…
Grazie di cuore per il sollecito impegno per questa sacrosanta causa, ci si sente davvero meno soli.
E’ delinquenziale rovinare il paesaggio
totale condivisione e solidarietà. Franco Matteoni Pistoia