Agrigento: Un bando comunale, in scadenza il prossimo 28 febbraio, offre ai privati la possibilità di riedificare l’area della Villa del Sole per la costruzione di un impianto sportivo polivalente. Secondo il consigliere comunale Alessandro Patti, il progetto ideato mesi fa per permettere a privati di rendere l’area della Villa Comunale “vivibile”, offrendo servizi fruibili per tutti i cittadini, è stato “stravolto” verso una nuova cementificazione. Pubblichiamo un intervento in merito del comitato promotore di un appello web di prossima apertura.
Come sessant´anni fa. Si apprestano a devastare un’altra villa comunale, un altro polmone verde, un altro panorama. Ieri la bella villa ottocentesca intitolata a Garibaldi, ma prima di lui a Maria Teresa, regina borbonica. Oggi la villetta sotto il viale della Vittoria, detta (ma ancora per poco) del Sole.
Di nuovo insieme: politici e palazzinari.
Ieri come oggi dicono che è per uno scopo nobile. Ieri dicevano che occorreva dare nuovi palazzi ad alcuni enti pubblici che avevano bisogno di una sede in centro. Oggi dicono che devono dare una struttura ad una squadra di pallamano che deve giocare le sue partite lontano da Agrigento.
Una bella colata di cemento ieri come oggi accontenterà tutti e chiuderà tante bocche in un momento in cui il lavoro manca.
Ieri si opponeva al folle progetto di distruggere la Villa Garibaldi solo quelleccentrico avvocato Malogioglio, voce libera ed inascoltata. Oggi contro la nuova devastazione si alzano poche voci libere dalla società civile. Noi di bellaciaoag.it, Agrigento punto e a capo, il Movimento Cinque Stelle e poche altre.
Arrivarono le ruspe e travolsero i giardini, le fontane, i vialetti, le artistiche sfingi all’ingresso della Villa Garibaldi e gli agrigentini accettarono senza fiatare quella barbara decisione, nel nome della modernità.
Presto verrà aperto un cantiere nella Villa del Sole e forse anche moderni impianti solari sovrasteranno il modernissimo palazzetto che verrà costruito nel cuore della Villa, devastandone la semplice geometria, il panorama dal Viale, quello tanto amato da Pirandello. Anche tutto questo nel nome della modernità.
Lo si potrebbe costruire altrove il nuovo, necessario impianto sportivo, ma gli Attila di oggi vogliono come quelli di ieri provare che dove passano loro non crescerà più l´erba. Perché loro comandano, la loro delibera è legge, anche la natura e la ragione ed il buon senso devono piegarsi a loro.
Politici e palazzinari hanno costruito la moderna Agrigento e si preparano insieme a sventare il centro storico, a devastare la costa col rigassificatore, e chissà cos’altro ancora.
Dopo averci dato la squallida Villaseta, i quartieri senza fognatura ed abitabilità, l’università lungo una strada sgangherata, l’abusivismo nella Valle, il dedalo di case nel vecchio rione sotto gas, lo squallore dei vicoli di San Leone, le abbandonate straducce di Cannatello, eccoli continuare insieme l’opera, completare la devastazione, colando cemento anche dentro quel po’ di verde che ci è rimasto nel centro città.
Come non sollevarsi, come non protestare ?
La storia certamente li maledirà, come ha maledetto coloro che distrussero la Villa Garibaldi. Ma maledirà anche noi se non fermeremo questi nuovi contemporanei barbari.
Fonte: bellaciaoag.it
Approfondimento:
Clicca qui per l’articolo con l’intervista a Alessandro Patti e Cinzia Puleri.
Attila vive ancora in ogni politico disonesto.
Chiamarli barbari è un eufemismo, chiamiamoli con il loro vero nome, ovvero cialtroni.