Autostrada Valdastico Nord: il fantasma della Marogna

Lo scorso Novembre, la commissione Via del Ministero dell’ambiente ha dato il suo parere favorevole alla realizzazione dei 39 km di autostrada tra Piovene Rochette, nel Vicentino,  e Trento. L’opera sarebbe necessaria come completamento dell’autostrada A31. La provincia di Trento però si è opposta, ricorrendo fino alla Corte Costituzionale, definendo una “farsa” l’approvazione data dalla Via, ritenendo l’opera nel suo complesso inutile e costosa.

A tal proposito proponiamo una valutazione basata su uno studio geomorfologico curato dal  Prof. Dario Zampieri dell’Istituto di Geoscienze dell’Università di Padova. Tale studio partendo dall’analisi di un accumulo della frana “La Marogna” nel Comune di Valdastico, elabora un giudizio sul delicato equilibrio territoriale su cui andrebbe ad innestarsi l’opera viaria.

Scarica il dossier in formato pdf (1,9 Mb) >

8 commenti

  1. Spero vivamente che questa vergogna non debba mai verificarsi. Ho però molti dubbi perchè l’esperienza insegna che quando la politica vuole,politica che non è certo esempio di onestà, anzi…,arriva quasi sempre dove vuole. Per fortuna sabato u.s. mi trovavo a Trento ed ho assistito ad una forte manifestazione dei cittadini di Mattarello (TN) che stanno opponendosi in maniera fortissima al prolungamento della Valdastico Nord che dovrebbe appunto sboccare in quel territorio. Perchè non si potenzia la Valsugana e perchè si continua a non prendere in considerazione il trasporto su rotaia come fanno invece altri Paesi più evoluti e rispettosi del territorio ? Questa povera Italietta, così ridotta da molti politici che starebbero meglio a fare altri lavori per le loro incapacità dimostrate,perchè deve essere continuamente devastata?
    Chi ha conosciuto le amministrazioni dei paesi anglosassoni,potendolo fare sarebbe felice di andare a vivere lì.

  2. In merito al mio precedente post vi aggiorno che, anche i consiglieri M5S del comune di Mirano (VE), hanno presentato una mozione in merito al presunto conflitto di interesse negli incarichi dell’ing. Silvano Vernizzi.

    qui l’articolo del Gazzettino:

    http://files.meetup.com/4079342/estratto.jpg

  3. CHe l’approvazione dell’autostrada sia una farsa non v’è dubbio, prendete in considerazione questo articolo di Massimo Follesa portavoce CoVePA (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa)tratto da http://www.vicenzapiu.com della Redazione di Vicenza più. Del 29 ottobre 2012 che la racconta bene in merito agli intrecci ed hai conflitti di interasse che sono attorno e dentro tutte le opere come questa che stanno devastando il Veneto.

    Nel marzo 2012 diversi quotidiani hanno ospitato un articolo a firma dell’Ing. Vernizzi. Oltre al significativo titolo egli contestava il riconoscimento giuridico dei comitati come entità in grado di “contrattare” con gli enti poiché ciò porta al blocco e all’anarchia. E’ evidente in questo passaggio che la vera emergenza è quella democratica. Il commissario Vernizzi chiamato ad intervenire per una falsa emergenza, costituisce con la sua figura istituzionale una vera emergenza per la democrazia.

    Per capire come, è utile ricostruire l’incredibile concentrazione di poteri e di ruoli nelle figura del super-dirigente regionale Silvano Vernizzi.

    Quell’intervento è apparso, non per caso, proprio quando per la prima volta il TAR Lazio con sentenze 10184/2011 e 01140/2012, sulle analisi condotte dal CoVePa (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa che i comitati contro il progetto della Pedemontana), sull’impegno di due studi legali e sulle istanze di alcuni cittadini e Comuni ha annullato l’emergenza per la Pedemontana Veneta e la sua nomina a Commissario Straordinario.

    Vernizzi è dirigente della Segreteria per le Infrastrutture, la quale – a differenza del passato – con la la Giunta ZaiaChisso, ricomprende le funzioni un tempo coordinate da altre strutture autonome, quali la Segreteria per il Territorio e per l’Ambiente. Da funzione coordinata, quella delle infrastrutture, diventa Segreteria per il coordinamento dei settori Infrastrutture e Trasporti unitamente a quelli per l’Urbanistica e il Paesaggio e Pianificazione Territoriale, comprendendo le funzioni di controllo in materia di ambiente, paesaggio e pianificazione.

    Si costruisce una diversa gerarchia fra settori e funzioni svolte, con un referente, il Segretario, che contemporaneamente ha pure il ruolo di Commissario per la Pedemontana Veneta (già Commissario per il Passante di Mestre, di cui ancora mancano le opere complementari fra cui le mitigazioni ambientali) e di Amministratore Delegato di Veneto Strade.

    L’assetto gerarchico regionale pone al vertice il Segretario Vernizzi, il quale riunisce le funzioni di valutazione tecnica e di verifica di compatibilità ambientale, anche di progetti stradali, come pure i due incarichi di Commissario e Amministratore della società che progetta, approva, appalta e dirige i lavori delle strade regionali.

    Sulla medesima persona ricade la Presidenza delle commissioni regionali in materia di valutazione ambientale (VAS e VIA) e l’incarico di “coordinatore del Comitato Tecnico per l’attuazione dell’intesa tra Regione e Ministero Beni Culturali in materia di paesaggio”, ma pure quella di “Autorità competente per la valutazione di incidenza ambientale”. È contemporaneamente componente del NUVV: il Nucleo Unico di Valutazione e Verifica degli investimenti pubblici, una sorta di CIPE della Regione Veneto. Le attività del Nucleo consistono in: Valutazione di progetti d’investimento e programmi di sviluppo, Supporto alla programmazione, Promozione di attività di formazione, Diffusione di strumenti metodologici.

    Alla Segreteria dell’ing. Vernizzi fanno capo i settori amministrativi (denominati direzione o unità complessa) Reti e Infrastrutture, Trasporti e Viabilità, Pianificazione Territoriale e Strategica, Valutazione Progetti, Urbanistica e Paesaggio, Cartografia; la Valutazione Progetti comprende le valutazioni ambientali VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e V.Inc.A (Valutazione di incidenza Ambientale, per la tutela della biodiversità); il Paesaggio comprende le autorizzazioni e la pianificazione paesaggistica previsti dal “Codice Urbani”. Contiene pertanto non solo le strutture correlate alla valutazione dei progetti di infrastrutture e impianti vari ma pure quelle per la valutazione della compatibilità ambientale, urbanistica e paesaggistica degli stessi, oltre alla pianificazione territoriale regionale.

    La presidenza della Commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) affidata allo stesso Vernizzi, sarebbe formalmente esterna alla Segreteria Infrastrutture (è compresa nella Segreteria per l’Ambiente), ma consente di completare il controllo diretto degli organi di valutazione ambientale regionale.

    A questo punto c’è da chiedersi se non vi sia un effetto moltiplicatore sul degrado delle strutture pubbliche che l’operato della Segreteria svilupperebbe al di fuori della diretta approvazione dei progetti, per mezzo di decisioni rivolte a Comuni e Province. Sarebbe esemplare il caso della gestione amministrativa della materia paesaggio, delegata dal Ministero dei Beni Culturali alla Regione, in particolare in relazione alle tutela del paesaggio svolta per mezzo delle autorizzazioni paesaggistiche previste dal Codice Urbani (il decreto Legislativo n.42 del 2004, art. 146). Dato il livello di degrado e di compromissione raggiunta dalle strutture pubbliche, che alte istituzioni dello stato hanno denunciato, come la Corte dei Conti, l’organizzazione che abbiamo descritto rafforzerebbe questo presupposto e la diffusa elusione delle norme di tutela vigenti. Si veda la denuncia contenuta nelle due sentenze del Tar Lazio sulla SPV per cui con le modalità amministrative del Commissario Straordinario Vernizzi “verrebbe ad introdursi un potere derogatorio idoneo….. a prevalere sull’ordine della gerarchia delle fonti per effetto di una sistematica interpretativa di carattere estensivo che ben si presta a distorsioni applicative di segno eversivo”.

    Non si possono tacere le oggettive responsabilità della Direzione Regionale del Ministero dei Beni Culturali o dello stesso Ministero, come anche quello dell’Ambiente per lo stato di cose descritto, perché siamo di fronte a una gestione amministrativa delegata e gestita da Regione e Comuni nell’apparente inosservanza delle norme vigenti. Appaiono così sinistre le argomentazioni con cui il Ministro Clini ha introdotto le nuove norme contenute nel disegno di legge recentemente presentato in conferenza stampa con il Presidente Monti e il collega Passera. Ci appelliamo al Ministro dell’Ambiente affinché sappia volgere lo sguardo sulla situazione che abbiamo descritto, perché egli tenga conto di questo in quelle norme semplificative che ha proposto, poiché sembrerebbero più spianare la strada ad opere in grave difficoltà per ricondurle in porti sicuri, piuttosto che rappresentare una serena razionalizzazione. Esse riguarderebbero la semplificazione delle valutazioni ambientali da realizzare negli ambiti regionali, dimentica però gli aggravi economici delle sottovalutazioni degli impatti ambientali e conosce male, forse, il sistema veneto dei Chisso-Vernizzi.

  4. Io, fra le osservazioni, ho segnalato la totale mancanza, nel progetto A31 Nord, di norme che possano contrastare la attività delle ecomafie; la stampa riporta inchieste relative alla A31 sud, alla Pedemontana Lombarda, ed anche, come pare, già nella Pedemontana Veneta si notano scarti di fonderia fra i sottofondi.
    La osservazione non è stata presa in considerazione: sono conniventi tutti i componenti la commissione VIA ministeriale???

  5. Mi scuso se esco fuori tema (anche perchè quanto sta accadendo è incommentabile). Questa foto non è aggiornata. Nella foto, partendo dal basso in centro, percorrendo la strada bianca che hanno creato si contano cinque tornanti (il quinto è in alto sempre in centro foto). Al quarto tornante da oltre un anno hanno scaricato centinaia di camion contenenti (probabilmente) scarti di un’altra cava! L’altro giorno ha nevicato, e si vede chiaramente in mezzo al manto bianco una macchia nera dove hanno scaricato altri camion negli ultimi giorni! SALVIAMO IL NOSTRO PAESAGGIO, SALVIAMO IL FUTURO!

  6. Condivido “il pensiero” del prof. Dario Zampieri, geologo esperto e molto impegnato per la salvaguardia del territorio. Fa bene la provincia di Trento ad opporsi a questo ulteriore “scempio” del territorio.

I commenti sono chiusi.