Basta strade inutili! Firma la petizione per salvare la terra del Salento

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Sta accadendo in Salento: cemento e asfalto per fare un groviglio di strade, spesso inutili, quasi sempre a quattro corsie, frutto di progetti faraonici partoriti in altri tempi, quando lo sviluppo del Salento sembrava legato ad un modello industriale, rivelatosi illusorio.

Mentre tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica, dal piano territoriale di coordinamento della Provincia al Piano paesaggistico regionale di prossima presentazione, guardano al territorio in un’altra dimensione, facendone un elemento unico e insostituibile di uno sviluppo sostenibile basato su tre pilastri: Turismo, Ambiente e Cultura,  pezzi del Governo e delle stesse amministrazioni pubbliche, dall’Anas alla stessa Regione Puglia fino alla Provincia di Lecce, marciano in tutt’altra direzione, dando il via libera a progetti devastanti che continuano a consumare il suolo, abbattendo uliveti, ingoiando campi coltivati e rovesciando tonnellate di cemento e asfalto che altereranno per sempre il paesaggio del Salento. E spesso, mentre la magistratura amministrativa si sostituisce alla politica con una lunga serie di verdetti, il ricatto occupazionale con la “necessità” di spendere i fondi europei stanziati fa il resto.

Eppure il Salento ha la sua rete di strade efficiente e diffusa sul territorio, strade che diventano “della morte” quando vengono percorse a velocità ben superiori dai limiti di velocità imposti dal Codice della strada, e solo raramente per carenze strutturali. D’altro canto, si continuano a progettare arterie in grado di indirizzare sempre maggiori volumi di auto verso la litoranea, senza tener conto che già ora, in alta stagione, lunghi tratti della costa risultano intasati dalle auto per l’assenza di parcheggi e/o di mezzi alternativi. Una progettazione, dunque, che non guarda al futuro e che vede protagonista il partito dell’asfalto e del cemento con un fatturato previsto, solo per queste cinque strade, di una cifra che supera abbondantemente i 500 milioni di euro.

Per rompere questo circolo vizioso, nasce la mobilitazione di un gruppo di cittadini che, grazie all’inziativa di quiSalento.it, ha lanciato una petizione via Internet dal titolo “Basta strade inutili. Salviamo la terra del Salento”, nella quale tra l’altro si sottolinea come il Salento non abbia bisogno di nuove strade a quattro corsie, ma di un armonico sviluppo sostenibile centrato su Turismo, Ambiente e Cultura che preveda infrastrutture compatibili con la naturale vocazione di questa terra.

Cinque in modo particolare i progetti di cui si chiede il drastico ridimensionamento:

  • la strada regionale n. 8 (Lecce-Melendugno)
  • la Maglie-Otranto nel tratto Palmariggi-Otranto
  • la Maglie-Leuca, bloccando la realizzazione del tratto Montesano-Leuca
  • la provinciale Otranto-Gallipoli
  • la provinciale Casalabate-Porto Cesareo

Nella petizione, indirizzata ai commissari europei per i Trasporti e per l’Ambiente, al governo italiano, alla Regione Puglia e alla Provincia di Lecce, si chiede un intervento urgente per fermare questi scempi.

Riteniamo queste opere veri e propri scempi”, si sottolinea, “sia per l’inutile consumo di suolo, sia per lo sradicamento previsto di migliaia e migliaia di alberi, per la gran parte di ulivi, sia per la devastazione di campi e aziende agricole paradossalmente finanziate dagli stessi enti pubblici. Tali progetti sono un evidente danno per l’agricoltura e l’economia locale, come hanno avuto modo di denunciare le organizzazioni degli agricoltori e dei coltivatori diretti, e stridono fortemente con le previsioni urbanistiche e paesaggistiche della Regione Puglia e della Provincia di Lecce compromettendo la stessa immagine del territorio inteso come Parco Salento. Queste opere, peraltro, costituiscono un vero spreco di risorse pubbliche e di fondi europei, né tanto meno possono essere considerate occasione di vantaggi occupazionali, se non vacui ed effimeri. In ogni caso nulli se si considera che le ferite irreversibili al territorio comprometterebbero per sempre potenzialità di crescita e di sviluppo e, dunque, di stabili prospettive occupazionali”.

La petizione, lanciata da un gruppo di firmatari tra cui il regista Edoardo Winspeare, il cantante dei Sud Sound System Nandu Popu e l’attore Mario Perrotta, ha già raccolto oltre duemila firme. Tra le adesioni non solo ambientalisti, ma autorevoli voci della società civile, docenti universitari, artisti, giornalisti, rappresentanti del mondo del volontariato. In prima fila anche le associazioni dei coltivatori diretti e degli agricoltori, contrarie alla devastazione di numerose aziende agricole. Tra le altre adesioni anche quella del “paesologo” Franco Arminio.

LA PETIZIONE DA FIRMARE ON LINE:
http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2013N35702

L’INCHIESTA SULLE STRADE INUTILI DEL SALENTO:
http://www.quisalento.it/salento-news/linchiesta/15263-ambiente-di-strada-in-strada-asfalto-e-cemento-sul-salento.html

13 commenti

  1. E’ lo spreco di soldi l’emergenza del momento. Chi tenta di far varare una corbelleria come il passante nord a Bologna vuole mangiare i soldi dei cittadini: il suolo è un danno collaterale. Il primo danno è costituito dalle tasche vuote.

    La disponibilità di carburanti in Italia cade da anni: è ora di affrontare la realtà ed ammettere che il catrame non ci serve più a nulla.

  2. Povera penisola salentina! Ci torno ogni anno e ogni anno registro sbigottito la presenza di nuove strade e nuovi centri commerciali. Sembra che ognuno ne voglia una/o a testa: sì, una strada e un centro commerciale personalizzati! Temo comunque che sia così un po’ ovunque.Forse dobbiamo ringraziare trent’anni di trucida TV berlusconiana e del malinteso messaggio di progresso che ha fatto passare. Un vecchio slogan recitava “Pagheranno caro, pagheranno tutto”: se mai verrà quel giorno sarà sempre troppo tardi!p.s. per la cronaca non faccio sconti neanche a Vendola il pseudo ecologista: sono tanti hainoi i berluscones a loro insaputa!

  3. come era bella l’Italia prima del miracolo economico! non invidio i giovani perchè non l’hanno vista

  4. Io penso che le Istituzioni devono essere portatrici di salvaguardia del nostro territorio al fine di impedire la deturpazione di questo paesaggio nel Salento e nel resto dell’Italia. Sicuramente noi cittadini dobbiamo renderci partecipi e sensibili per dire la nostra e combattare contro queste speculazioni di parte che servono ad ingrassare sono certi imprenditori e politici e non tutelano le nostre volontà.

  5. E’ ora di dire basta alle speculazioni del territorio,non si deve assolutamente continuare a rovinare le zone più belle della nazione.Il Salento,una perla d’Italia,bisogna assolutamente salvaguardarla dalla cementificazione e dagli asfalti !

  6. importante: sollecitiamo pretendiamo che nel nuovo governo vengano nominati ministri validi decisi preparati severi per l’ambiente e per i beni culturali. che non venga preso in considerazione ne clini ne quelli nominati durante i governi berlusconi.

  7. Spesso è solo buon senso, come quello che ha portato il ministro Catania a presentare un decreto legge sul risparmio di suolo agricolo, qulach’uno oggi se lo ricorda? Lo stesso governo aveva tentato di frenare l’inquinamento luminoso con una proposta “Cieli Bui”, il ministro Ornaghi ha dichiarato che in Italia c’è bisogno di una nuova e aggiornata legge urnbanistica nazionale. Ogni tanto potremmo evitarte di buttare l’acqua sporca del secchio con tutto il creaturo dentro. Non è importanter chi fà le cose importante e farle bene.

  8. le associazioni come Italia Nostra, Legambiente, Salviamo il Paesaggio sono se vogliamo movimenti che permettono di toccare l’opinione pubblica denunciare i problemi del territorio e proporre soluzioni rispetto ai problemi. Purtroppo alle associazioni viene dato dai partiti poco spazio, anche per una certa difficoltà e diffidenza delle associazioni rispetto alla politica. Occorre mobilitarsi di fronte alla drammaticità della situazione ed alla cementificazione selvaggia.

  9. Basta con strade e autostrade, che rovinano paesaggi ed ecosistemi, portano malaffare e corruzione, mandano in rosso i conti dello Stato. Gesualdo Sovrano

  10. No all’asfalto inutile e si’ al recupero delle ferrovie locali abbandonate! Recuperiamo anche la rete dei tratturi comunali privatizzata e chiusa ai cittadini.Per un rapporto sostenibile con il territorio!

  11. ci sono altre plataforme tipo AVAAZ o CHANGE.ORG per fare delle petizione e sono molto riconosciute per tutto il mondo. così potete ottenere firme di tante persone ovunque. Scusate il mio italiano

  12. i grillini sono gli unici che nel loro programma hanno parlato del consumo inutile del territorio che da anni si attua in Italia. A fronte di una difesa del lavoro si fanno scempi di tutti i generi. Il lavoro non deve inseguire gli interessi calati dall’alto, avulsi dai problemi del paese e dettati solo dal facile guadagno di chi muove le leve del comando. Spero che il largo consenso che il paese ha dato a questa nuova forza, fresca, piena di buone intenzioni spinga tutti verso un approccio diverso al territorio e al suo consumo. Siamo stanchi/e di tav, strade, opere inutili. L’infrastrutturazione del territorio può essere altro, ha solo bisogno di un’attenzione e una progettualità maggiore. Il passo ormai è stato fatto, questi giovani uomini e giovani donne rigeneranno la nostra classe politica, sono linfa nuova. Spero che la partecipazione e l’ascolto alle istanze vere del territorio non manchi più.

    1. Ho firmato e non sono grillino e sono anche contro la TAV. Ma pensa un po’ che strano, sono un normale cittadino.

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