Coordinamento contadino di Terra d’Otranto: per una rappresentanza dei “piccoli pezzi di paesaggio rurale”

Foto da Wikipedia.it (autore: Lupiae)

Ogni volta che negli incontri e seminari a cui sono invitato sciorino i dati dell’agricoltura salentina, lo sguardo dei partecipanti si riempie di stupore e meraviglia. E sapete perché? Perché nessuno, ma proprio nessuno, immagina anche lontanamente che in provincia di Lecce le persone che vivono esclusivamente facendo gli imprenditori agricoli sono poco più di 10.000 (diecimila), attento! ho scritto il numero a lettere così eviti di pensare che hai letto male. Invece no! hai letto proprio bene sono solamente diecimila persone che potrebbero abitare tutti insieme riempiendo uno dei 100 comuni della Provincia che mediamente hanno appunto una popolazione di 10.000 abitanti.

I contadini sono molti di più

E’ mai possibile che dei circa 850.000 (ottocentocinquantamila) abitanti della Provincia di Lecce poco più di UNO su CENTO faccia il contadino?
Quando lo dico guardo le facce dei presenti che è come se mi dicessero “ma che stai dicendo? non è possibile!”.
Lo pensano perché quasi tutti gli abitanti della Provincia di Lecce hanno un pezzetto di terra o sono parenti di chi ha un pezzetto di terra e ognuno di questi piccoli proprietari fa il contadino. La loro sorpresa è legittima perché intuiscono la verità. I dati parlano charo: i possessori di un pezzetto di paesaggio rurale della Provincia di Lecce sono circa 200.000 (duecentomila).

Duecentomila contadini che non contano nulla

Ma questi 200.000 contadini non vengono mai presi in considerazione. E sapete perché? Perché oggi come oggi, le Istituzioni dialogano solo con quei 10mila professionisti dell’agricoltura che rappresentano un unico modello produttivo regolato da un unico impianto normativo generale. E la stragrande maggioranza dei contadini? Sono completamente ignorati.
C’è l’urgenza di far riconoscere alle Istituzioni Comuni, Provincia e Regione l’esistenza di una pluralità di territori e realtà sociali, che a loro volta producono una pluralità di sistemi agricoli e di modelli produttivi. Questa realtà impone il superamento del modello unico produttivo che, come intuibile, è regolato da un unico impianto normativo generale, per favorire lo sviluppo delle piccole realtà agricole, parte di un’agricoltura di territorio, multifunzionale e contadina.

Costruire la rete dei contadini di Terra d’Otranto

Si tratta di mettere in rete la pluralità di sistemi agricoli e di modelli produttivi in maniera di riuscire a comunicare in modo originale la declinazione del tema dell’agricoltura che è riuscita ad uscire dalla logica assistenziale e che ha gettato le basi, attraverso percorsi di innovazione, per un più intenso collegamento tra le campagne e le città.
Ciò è tanto più urgente in quanto è proprio questa pluralità di sistemi agricoli e di modelli produttivi che sta determinando, nonostante la situazione difficile che affligge il mondo dell’agricoltura, percorsi che valorizzano le risorse agricole, l’ambiente e il territorio.

La Costituzione del Coordinamento Contadino di Terra d’Otranto

Per interpretare tutto quanto innanzi esposto è stato costituito il Coordinamento Contadino di Terra d’Otranto con Sede in Piazza Palmieri presso il Centro Internazionale di Cooperazione Culturale di Martignano (Lecce).
Basta consultare il vocabolario dove alla voce contadino si può leggere: è contadino chi lavora la terra per conto di un padrone o per conto proprio. Ecco perché l’Associazione dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce, il Centro Studi del Dottore Agronomo e del Dottore Forestale di Lecce, il Centro Internazionale di Cooperazione Culturale con l’Associazione Custodi del Salento hanno dato vita a questo strumento.
Lo scopo principale del coordinamento è creare una rete territoriale di scambio di informazioni e saperi per migliorare le condizioni dell’agricoltura contadina di Terra d’Otranto, con occhio vigile anche su quella nazionale e internazionale
Il coordinamento raccoglierà le esigenze dei 200.000 proprietari del Paesaggio Agrario della Terra d’Otranto attraverso convegni, seminari, dibattiti e incontri per poi portare alle istituzioni regionali competenti quelli che sono gli intenti del coordinamento cercando di partecipare alla stesura di informazioni e programmi.

Info e contatti

Se vuoi aderire al Coordinamento sia come singolo che come gruppo o Associazione puoi mettere mi piace alla pagina Facebook > 
Puoi anche scrivere una e mail a adaf.lecce@libero.it chiedendo di associarti o per essere invitato alle iniziative.

Antonio Bruno

2 commenti

  1. credo che il coordinamento è un ottima proposta. Ricordo a tutti che, la nostra agricoltura rurale e contadina e non solo della puglia ma dell’intero mezzogiorno in particolare, deriva dalla Riforma agraria di Peppino Di Vittorio. Più che riforma agraria io la chiamerei ” esproprio proletario “. Gli obbiettivi erano, dare la possibilità ai braccianti di avere un appezzamento di terra da aggiungere a un reddito precario del bracciante. Oggi cos’è cambiato ? La situazione odierna ci sta portando indietro nel tempo, esattamente all’approvazione della legge 1950. Come dice Antonio, oggi gli aiuti, sono concentrati su due figure imprenditoriali, coltivatore diretti e imprenditori agricoli, per tutti gli altri, la maggioranza dei coltivatori, non hanno accesso a PSR piani di sviluppo rurale, non hanno accesso al credito, non hanno accesso alla formazione, altro nodo importantissimo, se vogliamo che l’agricoltura ritorni ad essere sana, organica, naturale, biologica. I bandi regionali per la formazione, misura 111 Regione Puglia, esclude, tutte le figure non imprenditoriali, quindi, braccianti, disoccupati, precari, studenti ecc. La stessa situazione la incontriamo con i GAL gruppi di azione locale. Quindi, Antonio ha centrato le problematiche. Non ci resta che coordinarci con tutti i soggetti interessati per far valere le nostre ragioni.
    saluti Ivano

  2. GRANDE ANTONIO BRUNO SEMPRE ATTENTO E CURIOSO DELLE REALTA’ LOCALI E PERSONA SENSIBILE E SINCERA

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