Il 28 febbraio prossimo avrà inizio il procedimento contro otto imputati accusati di aver costruito due palazzoni residenziali nella cittadina a nord di Roma, in località Prato Giardino, su un’area destinata a verde pubblico. Il cantiere è bloccato e sequestrato dalla magistratura da oltre due anni. L’associazione Salviamo Bracciano si costituisce parte civile e chiede solidarietà.
Due enormi scheletri di edifici oltraggiano il panorama del lago di Bracciano, l’antico Lacus Sabatinus le cui acque da secoli bagnano l’incantevole cittadina a nord della Capitale, nota in tutto il mondo per lo splendido castello Orsini Odescalchi che domina l’intera area. Un progetto, quello relativo all’edificazione di due edifici ad uso residenziale in località Prato Giardino, non solo avversato dai cittadini ma, a quanto pare, anche dalla Magistratura. Il cantiere in questione, infatti, è posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia dal dicembre 2010.
Una vicenda surreale che ha visto persino la troupe di RaiNews, giunta ai piedi dello storico maniero per documentare lo scempio in atto dietro appello dei comitati, citata per diffamazione dal Comune assieme ad alcuni cittadini, compresa una esponente di Salviamo Il Paesaggio.
La richiesta di risarcimento danni che il Sindaco ha fatto a tutti questi soggetti, accusati “di aver diffamato il buon nome di Bracciano”, ammonta a 3 milioni di euro.
In seguito a questi fatti si è creato nella cittadina un clima piuttosto pesante, come segnalato dalle associazioni e dai cittadini. Per la stessa ragione, in modo strumentale è stato allontanato un consigliere comunale contrario all’edificazione degli orrendi palazzoni, prima denunciato dal sindaco per aver preso parte alla nota intervista di Rai News e poi esautorato dallo stesso capo dell’amministrazione comunale, per l’art.69 D.Lgs.267/2000 che stabilisce l’incompatibilità con una carica pubblica per coloro che abbiano un procedimento civile in corso con lo stesso Comune. Il sindaco, in sintesi, ha utilizzato la sua stessa denuncia per allontanare un rappresentante del popolo democraticamente eletto.
Ora, a distanza di mesi, la Giustizia potrebbe scrivere una parola importante sulla vicenda, perché il prossimo 28 febbraio parte il processo che vede imputate, appunto, 8 persone: “4 costruttori, il capo dell’ufficio tecnico del comune, il capo dello sportello unico per l’edilizia e i due direttori dei lavori del cantiere”, si legge nella nota di “Salviamo Bracciano”, associazione da sempre in prima linea contro la speculazione nella zona. “La società costruttrice ha fatto causa al Comune chiedendo 10.300.000 di euro di danni. Il Comune rifiuta di costituirsi parte civile. Su questo affaire esistono documenti che provano varie collusioni.”
L’associazione Salviamo Bracciano si costituisce parte civile in surroga e chiede solidarietà ai comitati e alle associazioni ambientaliste di Roma e del Lazio. Chiunque può aderire dando la propria solidarietà gratuitamente oppure contribuendo con un’offerta che andrà a sostenere le spese legali.
Per informazioni: Associazione Salviamo Bracciano (salviamo.bracciano@gmail.com)
Il procedimento sulla speculazione di Prato Giardino potrebbe rappresentare un importante crocevia per le future politiche di tutela del territorio e creare inoltre un solido precedente per analoghe vicende, che hanno come vittima l’Italia e come carnefici tutti coloro che dovrebbero proteggerne i tesori storici, culturali e paesaggistici.
Marco Bombagi
Salviamo il Paesaggio – Coordinamento Romano