San Sebastiano da Po: Comune dealberizzato?

sabato 2 marzo 2013
CAMMINATA ECOLOGICA a S. SEBASTIANO PO
Per la CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARBOREO LUNGO LE STRADE
(Clicca sull’immagine per scaricare la locandina)

L’ordinanza del sindaco di S. Sebastiano da Po Laura Birolo, unita alla segnatura con vernice rossa effettuata dall’assessore Costanzo Birolo delle piante grandi e piccole, sane o malate, pericolose o no, a 3 m. a monte e a valle dei bordi delle strade comunali, applicata con brutale accanimento e in disaccordo con l’interpretazione che la Direzione Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da degli articoli del Codice Stradale citati nell’ordinanza medesima, continua a mietere “vittime”, causare danni e mettere a rischio la sicurezza degli automobilisti, in nome della quale l’Amministrazione dice di aver emanato il provvedimento.

Questa volta le vittime sono le querce pluridecennali, perfettamente sane, che costituivano l’alberata di Via Credola, una delle due strade che conducono all’antico borgo e castello della Villa, (l’altra è Via Ricca, anche lì alberi molto antichi, tra cui un bellissimo e sanissimo rovere secolare di 3 metri di circonferenza, ormai abbattuti), nonché gli animali che ci vivevano.

Un vero scempio, che lascia incredulo e sgomento chi transita, abituato alla bellezza, all’ombra, alla protezione che la presenza degli alberi forniva lungo i ripidi tornanti.

Proprio in una di queste pericolose curve ora disalberata, oltre la quale il precipizio, gli stessi abbattitori hanno già dovuto segnalare una frana prima inesistente. Altre numerose microfrane sono ora presenti sul tratto stradale. Anche il sito dell’ARPA Piemonte evidenzia che su Via Credola è già ben nota una grossa frana. Perché infierire, dunque?

Il paesaggio è da day after: rive pelate, strapiombi che fanno impressione, montagne di ramaglie ovunque, gli alberi d’alto fusto abbattuti cadendo hanno rovinato anche quelli che si trovavano ben oltre i 3 m dal ciglio… ed una strada che ormai si percorre con molta meno tranquillità di prima, specie con fondo ghiacciato o sdrucciolevole. Ve la immaginate con grossi muraglioni di cemento a tenere su le rive, al posto di ciò che da sempre hanno fatto gli alberi con le loro radici ed il crescere di nuove piante dai loro semi, bellezza e natura, senza danni né costi aggiuntivi? A chi serve tutto questo? Vien da pensare che serva a chi vende legna ed a chi ripristina poi le frane, non certo alla comunità, che caso mai ne patisce i danni e ne subisce i costi.

Su un pieghevole promozionale rivolto ai turisti leggiamo: “S. Sebastiano da Po è veramente bello ed accogliente, ma che ve lo diciamo noi è normale: tutte le piante amano la terra in cui affondano le proprie radici”. Ci chiediamo dove siano sprofondate le radici degli amministratori locali in questione, quale tutela per i cittadini e amore per la cultura, la storia e la bellezza naturalistica della nostra terra possano vantare, giacché stanno facendo di tutto per guadagnarsi il primato di “Comune dealberizzato”.

Rivolgiamo un appello ai nostri concittadini a non lasciarsi intimorire dalle pressioni ed esortazioni a tagliare, a gestire la manutenzione degli alberi e delle siepi lungo le strade con buon senso, in modo da non creare pericoli per il transito, ma nemmeno rischi di frane per il nostro futuro.

Ad un atto di saggezza e coscienza individuale va la gratitudine collettiva.

Comitato “Salviamo la Nostra Collina”
comitatosalviamolanostracollina@yahoo.it

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sabato 2 marzo 2013
CAMMINATA ECOLOGICA a S. SEBASTIANO PO
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Galleria fotografica

Via Credola: uno dei tornanti ora "pelati"
Via Credola: uno dei tornanti ora “pelati”
Via Credola all’altezza della frana provocata e segnalata: la neve sottolinea bene gli alberi che prima facevano da barriera in quel punto pericoloso e che ora non ci sono più
Via Credola: tagli a monte e a valle del punto già franato
Via Credola: frana provocata che hanno dovuto segnalare, a maggior ragione pericolosa, in quanto situata in corrispondenza di una curva, prima protetta da alberi, ora tutti tagliati!!!
Via Credola; erano alberi sani!
Via Credola: tagli a monte e a valle di alberi sani e pluridecennali
Via Credola: esempio di come sono stati fatti i tagli
Via Credola: frana provocata, che loro stessi hanno dovuto segnalare
Via Credola: rive ormai sguarnite di protezione naturale

 

17 commenti

  1. Grazie a tutti per il vostro sostegno, noi del Comitato Salviamo la nostra collina di San Sebastiano da Po, da un anno ci battiamo con ogni mezzo, esposti alla Procura, segnalazioni agli organi competenti (Regione, Provincia, Corpo Forestale in tutte le sue sedi), lettere all’Amministrazione comunale, incontri pubblici, volantini alla cittadinanza, lettere ai giornali locali… L’esito è quello che si vede nelle foto: i cittadini si sono dimostrati indifferenti al problema, l’Amministrazione insofferente alle nostre richieste. Abbiamo bisogno del vostro sostegno e dei vostri consigli ora più che mai: Grazie a chi ci contatterà sulla nostra pagina FB (Comitato Salviamo la nostra collina) o tramite mail comitatosalviamolanostracollina@yahoo.it. Claudia Casarotto

  2. Penso che tutti questi commenti vadano nella direzione di dura condanna verso i responsabili di questo scempio. E’ vero questa amministrazione si deve sentire responsabile di questo misfatto. Non si distruggono tanti alberi in nome di una fantomatica sicurezza stradale. Non si arma un assessore di pennello e vernice rossa per abbattere tutto ciò che assomiglia ad un albero. Quello che mi lascia perplesso è che nonostante le denunce, nonostante gli inviti a prendere in considerazione altre scelte, non sia accaduto nulla.Vergogna.

  3. denunciare! che interessi ci sono dietro questa storia? questa gente andrebbe condannata ai lavori socialmente utili.per esempio adibirli alla riforestazione

  4. ma la Forestale non è intervenuta? Credo ci siano gli estremi per una denuncia penale!! Fosse solo per i tagli fatti in quella maniera selvaggia
    “e quando avrai tagliato l’ultimo albero di riparerai all’ombra delle nuvole” è un antico proverbio della gente del deserto…pensiamoci

  5. Questi amministratori vanno cacciati al piu’ presto, sarebbe bene chiedere i danni per il disastro ambientale procurato.
    Il nostro paese dimostra una grande arretratezza in tema ambientale e paesaggistico.
    Basta guardare ai paesi a noi vicini come Austria ‘ svizzera ‘ Germania Francia e piu’ a nord vai e meglio e’, per capire il livello di attenzione che esiste per l’ambiente e per gli alberi e le foreste.
    Occorre promuovere una cultura ambientale, ma le nostre istituzioni fanno ancora poco in questo senso.
    C’e’ molto da lavorare…..

  6. Conosco le bellissime e antiche roveri della collina torineseche che stanno morendo lentamente a causa anche dell’inquinamento!!!
    Che tristezza vedere abbattute delle antiche roveri sane!!! In Italia abbiamo perso ogni sensibilità per l’ambiente e il territorio dove viviamo. Erica Zuffi (ex guardiaparco della Riserva Naturale del Bosco del Vaj, ora in servizio al Parco del Ticino e del Lago Maggiore)

  7. Il potere rende idioti? O forse rende ladri. Possono lucrare sulla vendita del legno e sulla “messa in sicurezza” delle frane, in tal modo il PIL cresce….

  8. non ci sono parole!!! Disastri ecologici, alluvioni, strade e case sommerse dall’acqua non le hanno insegnato nulla!! Ma dove vive del sindaco!!Come si fa a vivere senza alberi!! I suoi concittadini dovrebbero presentare una bella denuncia per distruzione del patrimonio pubblico!!! NOn erano alberi suoi ma dei suoi concittadini!!! Come si è permessa!!

  9. perchè non c’è stata denuncia al corpo forestale per abbattimento piante vincolate???? agite in tutela giuridica, fermate i barbari… le parole volano
    M5S Basilicata

  10. Sperando che la maggior parte degli abitanti di questo Comune abbiano sensibilità per l’ambiente, alla prima occasione di elezioni abbattano questi meravigliosi amministratori comunali.

  11. Questo è un delitto contro la natura. Che degli amministratori pubblici possano ordinare impunemente stragi come questa è inaccettabile.

  12. Purtroppo troppi amministratori hanno una sensibilità ambientale pari a zero. Simili tagli purtroppo si vedono molte volte; una volta tagliare un grosso albero era un’impresa, le asce dovevano lavorare molte ore, ora le motoseghe in pochi minuti fanno fuori una pianta enorme e un albero per ricrescere ha bisogno di decine e decine di anni. Nel mio paese sono state tagliate molte decine di alberi che costeggiavano e ombreggiavano il centro storico; un segnale che mette ancor più in evidenza un bellissimo centro storico che sta morendo: quello di San Gimignano.

  13. E’ desolante constatare che continuiamo ad essere un popolo che non ama gli alberi: questo episodio ne è un’ulteriore dimostrazione. Basta viaggiare negli altri paesi europei per rendercene conto e fare confronti che ci vedono sempre agli ultimi posti. Da noi quando un albero è cresciuto abbastanza da dispiegare finalmente i suoi benefici effetti, lo si taglia. Nel nostro paese nascono deprimenti dispute tra vicini di casa perchè uno “pretende” che gli alberi dell’altro, ritenuti ormai troppo cresciuti, siano inopinatamente tagliati. Lo stesso capita per le piazze, i viali, le alberate, i canali. Solo da noi però è così: negli altri paesi le lottizzazioni di una certa età sono immerse nel verde privato e tutti ne godono. I canali della Francia (per fare un altro esempio)sono meravigliose gallerie verdi, mentre da noi sono sistemeticamente tagliati tutti gli arbusti che hanno l’ardire di nascere spontanei sulle sponde. E’ ovvio che un popolo che non ama gli alberi non può che eleggere amministratori che, capaci di trovare anche acrobatiche giustificazioni per ordinare scempi come quello di S.Sebastiano.

    1. Hai perfettamente ragione, purtroppo. Da anni denuncio gli orrori delle Pubblica Amministrazione fiorentina e toscana, dove usa da tempo “potare” il verde pubblico senza necessità e senza correttezza, nonostante esista un regolamento comunale ben fatto che vieta tali pratiche, così fatte. Il risultato è la morte di molti alberi secolari, ricordo di amministrazioni illuminate, i Lorena in particolare, che questi disgraziati stanno distruggendo. Tulle le piante così trattate muoiono nel giro di pochi anni (loro dicono che erano malate, assolutamente falso). Inoltre così dacapitate non fanno più ombra, che sembra essere l’obiettivo di questi delinquenti, oltre ai soldi che fanno con legna e compost. Mi permetto di accludere l’indirizzo di una mia denuncia su altro sito (http://www.neteditor.it/content/203528/gli-alberi-di-firenze). La gente sembra o indifferente o non capire il fenomeno. Eppure il danno per le città è enorme, in salute e mancato benessere, visto che gli alberi danno ossigeno ed ombra. Mi sembra incredibile tutto questo, che non si riesca a svegliare il buon senso ed il buon gusto che in molti deve pur esserci.

  14. UNO … SCEMPIO ! Che ,comunque oltre all’Amm.ne Comunale , deve aver avuto come complici La Forestale ed i responsabili di”CHI” deve dare il nullaosta all’abbattimento : non ultimi i cittadini che potevano impugnare tale scellerata Ordinanza e discutere della cosa di fronte ad un Giudice terzo !

  15. Ma chi sono questi novelli vandali, con il dovuto rispetto per tale antico popolo,? L’educazione mi impone di non apostrofarli come meritano.

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