Due ulteriori pozzi sorgeranno in una bellissima area, Caldarosa, zona di pascoli e sorgenti a ridosso dell’Appennino lucano, terra di antichi grani e di gigli rossi, terra di infiniti mozzafiato, terra di zafferano e di frutti spontanei.
È davvero frustrante dover assistere impotenti allo sterminio di luoghi bellissimi. Restano la rabbia e l’indignazione, anche contro l’indifferenza della gente e l’affarismo degli Amministratori locali, che pure dovrebbero tutelare le vite dei cittadini.
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Articolo tratto da http://www.olambientalista.it/procedure-via-regionali-per-2-nuovi-pozzi-eni-a-calvello/.
Con determinazione dirigenziale del dipartimento ambiente 21 febbraio 2013, n. 219, ENI S.p.A. – Distretto Meridionale – ha autorizzato ai sensi del R.D.L. 3267/23 i lavori di: “Progetto Sviluppo Caldarosa 2/3”, adeguamento piste esistenti ed apertura nuove piste di accesso all’area, in agro del Comune di Calvello.
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, ricorda come l’ENI con avviso del 14 Dicembre 2012 pubblicato sulla stampa locale, avesse chiesto alla Regione Basilicata, dipartimento ambiente, ufficio compatibilità ambientale, la pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi della L.R. 47/98, per il “progetto di sviluppo Caldarosa” situato nel comune di Calvello – concessione Val d’Agri.
Il progetto ENI prevede la realizzazione di due nuovi pozzi “Caldarosa 2 e 3” e relativa strada di accesso, quest’ultima autorizzata con nulla osta del parco Appennino Lucano n. 65 del 20/9/2012, prima del rilascio del parere VIA regionale di prossima emissione. Il progetto inoltre prevede la posa in opera di due oleodotti di collegamento tra la postazione “Caldarosa 2 e 3”, il pozzo Volturino 1 e il centro olio Val d’Agri, ove è in fase di realizzazione la 5 linea con incrementi delle quantità di gas e petrolio da trattare pari a 104 mila barili al giorno.
L’area di intervento è un’area tra pascoli e boschi ricca di sorgenti proprio sul confine del parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.
I nuovi pozzi Caldarosa 2 e 3 – denuncia la Ola – insistono in un’area vulnerabile dal punto di vista ambientale e naturalistico e si trovano sul delicato sistema idro-potabile dell’Appenino Meridionale, oggi minacciato da una intensa attività di ricerca ed estrazioni di idrocarburi che ha già provocato l’inquinamento di corsi d’acqua, laghi e sorgenti.
la basilicata è la regione piu’ ricca di tutto cioè dal petrolio,alle acque,ma nel stesso tempo è la piu’ povera
Quale voce ha un lucano per i suoi amministratori lucani?
Non è possibile che nel 2013 debbano essere i cittadini a dover agire per difendere la TERRA, i BENI COMUNI quando poi ci sono le ISTITUZIONI che, ad arte, dovrebbero fare ciò … al massimo noi dovremmo essere quelli interpellati in caso di speciali autorizzazioni, magari con un referendum …
Hai ragione anche perchè per farlo sottraiamo tempo prezioso alle nostre vite e poi non ci ascoltano,ci ignorano con disprezzo!
Noi Lucani siamo pronti ad opporci; molti molti di noi hanno già fatto sentire la loro pura voce, molti cominceranno ora… Non ci metteranno a tacere!
Purtroppo vige ancora una sorta di generale narcosi della ragione che prevale su tutto!Ma non demordiamo in nome di un futuro ancora possibile!
Bisogna chiedere al Parco Nazionale dell’Appennino lucano e Lagonegrese di dimmettersi. di andare a casa!
Dobbiamo farlo e subito, hai ragione!
IL PARADOSSO ULTERIORE?QUESTA ZONA INTERESSATA DALLE FUTURE TRIVELLAZIONI, CALDAROSA, ERA STATA CLASSIFICATA DALLA SOCIETA’BOTANICA NAZIONALE COME BIOTOPO DA PRESERVARE ASSOLUTAMENTE E COME TALE TUTELATO DA UNA LEGGE REGIONALE DEL 1980.ADESSO SI PUO’INVECE TRIVELLARE? NON E’PIU’UN BIOTOPO?UNA RISPOSTA CHIARA LA ATTENDIAMO ANCORA DAI”SAGGI”DEL PD CHE AMMINISTRANO DA DECENNI QUESTA REGIONE SFORTUNATA IN CUI SI CONTINUA A MORIRE DI LEUCEMIA E TUMORI, SILENZIOSAMENTE, PER NON DISTURBARE GLI AFFARI DI QUESTA MAFIA DI STATO!
Bisogna che la gente fermi certi amministratori indegni di rappresentarli. E’una vergogna assistere a queste cose da parte di persone che sono solo dei venduti.
Le royalties, miseramente gestite, assicurano il consenso.La vergogna del contributo elemosina sull’acquisto della benzina,umiliazione pura,offesa alla dignita’del cittadino,ultima sigaretta del condannato a morte!