Molte volte l’inserimento di pale eoliche, contrasta con il mantenimento dell’integrità paesaggistica delle aree in cui vengono previste; è sicuramente importante perseguire la strada dell’energia sostenibile, ma è altrattanto importante la salvaguardia del patrimonio paesaggistico. La problematica è molto complessa, ma siamo sicuri che un punto d’incontro esiste.
Con una (PAS) Procedura Abilitativa Semplificata, semplicissimo! et voilà, anche la Valle Acerreta avrà il suo totem industriale ben eretto NEL CUORE della Valle, a vista di Badia. Alto 29 metri, cioè più di un palazzo di 10 piani –- tutto a norma, in regola, legale, perbene, come il fotovoltaico che ha coperto campi fertili.
Il Comitato locale è decisamente a favore della “green economy” ma crede che la rinnovabilità di una fonte energetica non sia automaticamente sinonimo di compatibilità ambientale e, proprio perché favorevole alle vere rinnovabili (e le pale eoliche hanno una loro eleganza e utilità), ha constatato con perplessità e rammarico come uffici e amministrazioni non tengano conto adeguatamente dei loro territori, accodandosi burocraticamente alle convenienze delle proprietà.
Il Comitato per la Valle Acerreta ha preso posizione contraria attirandosi la reazione non sempre amichevole dell’azienda, con la quale, alla fine di un incontro, non si è trovata un’intesa per una collocazione alternativa.
L’impianto industriale, approvato “come atto dovuto” dal Municipio, avrà un impatto visivo, paesaggistico e ambientale non rispettoso di un’armonia secolare, di una bellezza consolidata, di uno spirito del luogo da tante persone apprezzato.
Il Comitato è nato per sostenere il Municipio nella cura dei beni comuni (contrasto al degrado delle cose pubbliche, protezione civile, vigilanza ambientale, presidio civico del territorio…) e non è attrezzato per contrastare adeguatamente l’operato di poteri forti la cui logica economico-finanziaria gli è antitetica.
L’Italia è un Paese ricco di bellezze naturali e umane, risorse che sono anche economiche. La Valle Acerreta è una valle di spiritualità, tranquillità, agricoltura pacifica, turismo d’ambiente e familiare. La pala a fondo valle, una vera rarità, sottrae, a differenza che sui crinali, un tanto di prezioso suolo agricolo.
La pala (più alta del campanile) è un’offesa a Badia della Valle, sito romanico tutelato dalle Belle Arti, fondato nel Mille da San Pier Damiano, come l’Eremo di Gamogna.
Il Comitato ricorda che la Valle ha già dato un pesante contributo allo “sviluppo industriale” col passaggio di due metanodotti transcontinentali; nonostante ciò l’ambiente è stato salvaguardato per la lontananza dallo scempio urbanistico e di territorio avvenuto nelle pianure.
LI’ DOVE PROGETTATA LA PALA NON C’ENTRA: è semplicemente fuori luogo, va spostata in luogo più consono.
Il Comitato ha svolto un’ opera di dignitosa testimonianza, ritiene però necessario, per fare un miglior servizio alla Valle, informare coloro che la conoscono e l’amano, perché essa è patrimonio culturale, storico e ambientale di molti, e coinvolgere nuovi soggetti per ulteriori adeguati e risoluti contributi .
Comitato per la Valle Acerreta
Email: perlavalleacerreta@libero.it
No, i nomi cominciate a farli voi, che probabilmente a Marradi non ci siete neanche mai stati. E prima di offendere gli amministratori, o chi per loro, dimostrate cosa avete fatto voi per l’ambiente, stare seduti di fronte al computer e criticare tutto quello che si muove, non è salvare l’ambiente. Alzate le vostre “chiappe” e spostatele a Priolo o ad Augusta o negli altri mille posti in Italia, dove l’ambiente non c’è più, e fatele li le vostre polemiche. Paura nè?
Benvenuta energia rinnovabile. L’Italia è il quarto paese produttore di energia da fonti rinnovabili peccato che oltre la metà di questa va dissipata perchè in esubero. In Puglia e in Calabria le pale eoliche vengo tenute ferme perchè produrrebbero energia inutile.
Una sera di agosto, al tramonto, lancia l’ultimo sguardo verso monte prima di ritirarmi nel “mulino”, tutto era al suo posto: i prati, gli alberi, i monti, la Badia, le cataste di legna insomma tutto quello che vedevo normalmente nella valle da sette anni a questa parte. Mi svegliai di buon mattino per andare a pescare e quando mi trovai sulla soglia della porta qualcosa non tornava con quello che avevo lasciato la sera prima: un mostro bianco con tre braccia era cresciuto notte tempo sullo sfondo dei monti. Quale orrore!!!
Ho visto anemometri rimanere inchiodati per sette anni, forse avranno fatto due o tre giri durante qualche temporale.
Una pala in fondo alla valle, in fondo a questa valle: un grave errore.
Penso che quando si parli di degrado, si faccia riferimento a ben altro, la cecità e la sordità è proprio quella di coloro che giustamente, vogliono preservare il paesaggio, ma allo stesso tempo possiedono 4-5 macchine per famiglia, e che non fanno altro che chiedere alle amministrazioni locali, senza mai dare nulla in cambio. Se non sbaglio è stato realizzato un’agriturismo con ristorante proprio nel fabbricato accanto alla Pieve di Badia della Valle, e mi risulta che per andarvi è necessario pagare come per mangiarci….forse i proprietari non l’hanno fatto per trarne un profitto? Beh, quando nel mondo incontrerò la prima persona che lavora senza profitto cambierò idea, nel frattempo sono stracontenta che in un paese ” meraviglioso” come Marradi nel quale sono nata e ho vissuto per 20 anni, finalmente qualcosa si muova, e vi dirò di più la popolazione è passata da 18000 abitanti a 3300, proprio perchè preservando il paesaggio per “Lor Signori” noi marradesi siamo dovuti andare a lavorare fuori, nelle vostre città, a pagare a voi gli affitti e spesso a vivere come topi. Egoismo, si chiama non “salviamo l’ambiente”, credetemi. E mentre in tutto l’Europa producono energia verde, noi siamo ancora qua a perdere tempo con i comitati. W l’Italia !!!
Questa pala è solo il risultato di una vergognosa farsa che vuole par passare come fonte di energia pulita, uno sfregio ad un territorio incontaminato in equilibrio con l’uomo da 1000 anni.
Nessun rispetto in nome del profitto: questo è il successo dell’arroganza di piccoli imprenditori e della cecità di amministratori locali! Ma non dobbiamo solo indignarci, è nostro preciso dovere preservare per il nostri figli gioielli purissimi come l’Alta Valle Acerreta. Quindi muoviamoci!
Ad essere onesto non mi dispiace, sarà per che condivido ogni forma di energia pulita.
che tristezza senza fine. Comunque l’energia è solo l’alibi: quando si escogita la Procedura Abilitativa Semplificata si comprende come la commistione tra i nuovi palazzinari delle torri eoliche ed alcuni partiti, è sempre più forte
non sono d’accordo con la vostra protesta contro la pala eolica se questo è il luogo più adatto dal punto di vista del vento:anche i mulini a vento potewvano non piacere quando sono nati e poi hanno costituito parte integrante del paesaggio.Non sono esteticamente compatibili neanche i fili che portano energia elettrica,e se vogliamo risparmiare sul petrolio e sull’inquinamento ambientale qualcosa dobbiamo pure fare.D’altronde non è neanche giusto mettere le pale eoliche solo nelle zone più degradate,e poi chi decide quali sono i luoghi belli e quali no? per esempio le immagini che manda in onda la televisione sulle dimostrazioni anti TAV mostrano una valle che non mi sembra eccesivamente ridente rispetto a quelle delle Dolomiti o altre fermo restando la problematica che riguarda i corsi di acqua e l’opportunità economica del lavoro. Forse Italia Nostra dovrebbe promuovere un concorso tra disegnatori industriali per renderle il più esteticamente compatibili.Perchè non fare la campagna contro il decoro urbano che vede insegne sui negozi e finestre di mille foggie diverse anche al centro storico di roma, che non producono energia ma solo contrasto con lo stile delle facciate? scusatemi se la mia voce suona fuori dal coro, ma sento molte persone andare contro i pannelli solari e le pale eoliche e poiintervenire nelle trasmissioni televisive consumare risorse senza controllo nella vita quotidiana. Cordialmente,
Vogliamo sperare che la pala postata nel paesaggio sia e resti per sempre il frutto virtuale di menti bacate dal tarlo del profitto.in caso contrario fateci sapere. Ma che bella la vostra valle! Gino Scarsi
Parlare di barbarie è offendere i barbari, che invadevano l’Italia, portavano lutto e rovina, poi se ne andavano e dalle rovine si ricostruivano città più belle di prima. La media dei nostri amministratori è già qui, distrugge, non se ne va mai e il danno che fanno rimarrà per sempre.
Cominciamo a fare i nomi di questi “amministratori”locali così “attenti”al paesaggio, o magari attenti solo ai loro tornaconti.