Autostrada Orte-Mestre: cittadini contro, ma nessuno ne parla

La nuova autostrada Orte-Mestre costerà 10 miliardi di euro in project financing, sarà lunga 396 chilometri, attraverserà ben cinque regioni con un forte impatto sull’ambiente e consumo del suolo, eppure nessuno ne parla.

Così come nessuno parla della “Rete Stop Orte-Mestre”, vasto network di associazioni ambientaliste, comitati e movimenti che da anni cerca di contrastare la grande opera “E45-E55”, appunto la Orte-Mestre.

Una delle tappe della protesta ha avuto luogo sabato 25 maggio a Ravenna, dalle 10 alle 17.30 presso Casa Melandri. In questa occasione si e’ organizzato il primo convegno nazionale utile a rompere il silenzio della politica e delle Istituzioni. Nutrito il parterre delle sigle aderenti: WWF Italia, Legambiente, Mountain Wilderness Italia onlus, Forum Salviamo il Paesaggio, Stop al Consumo di Territorio, Federazione Nazionale Pro Natura, Movimento5Stelle.

A Ravenna e’ stato spiegato che il progetto preliminare – relativo all’opera autostradale più imponente, per costi ed impatti, fra quelle previste nel Primo Programma delle Infrastrutture Strategiche – ha già ottenuto tutte le autorizzazioni previste per legge mentre manca solo l’ultimo atto di autorizzazione del CIPE.

Nella città romagnola sono stati passati in rassegna i dieci punti che ostano, secondo “Rete Stop Orte-Mestre”, alla realizzazione del manufatto.

L’opera ha un valore di 10 miliardi di euro e non è economicamente sostenibile: si conta infatti di reperire le risorse necessarie attraverso strumenti di defiscalizzazione e di sostegno al Project Finacing, che rischiano di essere estremamente pericolosi per i conti pubblici in quanto vengono in soccorso di piani economico-finanziari non positivi che generano debiti. Prova ne è il fatto che il Ministero dell’Economia ha sollevato di recente numerose obiezioni rispetto alla redditività e quindi alla fattibilità dell’opera in questione.

L’autostrada provocherebbe – se realizzata – gravi danni ambientali a importantissime zone di interesse paesistico, naturalistico e ambientale, tutelate da norme nazionali, internazionali e comunitarie quali il Delta del Po, le Valli di Comacchio e Mezzano, le propaggini meridionali della Laguna di Venezia, la Riviera del Brenta, il Parco delle Foresti Casentinesi, le valli dell’Appennino centrale.

Essa inoltre comporta un elevato consumo di suolo, per la maggior parte libero da edificazioni e favorisce la cementificazione delle aree libere attraversate o adiacenti alle infrastrutture d’accesso, connesse e complementari;

Al quinto punto un altro aspetto non secondario: “L’opera determina un sensibile aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico, accentua il rischio idrogeologico e idraulico soprattutto nelle aree più fragili”.

Senza contare che “ Privilegia, in contrasto con i consolidati indirizzi comunicati in materia di trasporti, ancora una volta il trasporto su gomma a scapito di quelli ferroviario e marittimo, più sostenibili”.

Per la Rete si tratta di un’opera che presenta un calcolo costi-benefici negativo: “I flussi di traffico attuali e futuri che interessano la SS 309 Romea e la E-45 non giustificano in alcun modo la costruzione di un’altra autostrada che sarebbe inutile perché costituirebbe di fatto un doppione della A-1 e della A-14/A-13; costituisce un enorme spreco di denaro pubblico che potrebbe essere meglio impiegato per la manutenzione delle strade già esistenti e del territorio per realizzare, in funzione anticongiunturale, quelle piccole e medie opere pubbliche che la stessa A.N.C.E. crede siano prioritarie per il rilancio del Paese”.

Se mai sarà costruita, avrà tempi lunghi di realizzazione (10-15 anni) e distoglierà risorse per la necessaria e urgente messa in sicurezza di SS 309 e E-45.

Ma ciò che e’ più grave, per i cittadini, e’ che “favorirà ancora una volta la corporazione, iper-garantita, dei concessionari autostradali e gli appetiti edili speculativi che accompagnano questi tipo di operazioni”.

Articolo pubblicato su www.prismanews.net il 1° giugno 2013

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INFORMAZIONI: www.stoporme.org

12 commenti

  1. Purtroppo il Cipe ha dato il via libera prorpio oggi
    Un altro tassello, un altro mattone sulla tomba dell’Italia

    1. IL CIPE NON è UN POTERE ASSOLUTO,è FATTO DA MINISTRI IL Più DELLE VOLTE INCOMPETENTI.VEDASI CHE PER LA PROSECUZIONE DELLA VALDASTICO-VENETO-TRENTO NONOSTANTE IL CIPE Sarà TUTTO BLOCCATO—

  2. Stesso discorso già fatto per ss1 Aurelia Livorno-Civitavecchia /A12 a pagamento.
    Scrivete a Quattroruote, al dottor Deleidi; sicuramente ne se ne parlerà.

    E con l’ occasione segnalo altra porcata della quale nessuno parla: la costruenda autostrada costiera in Libia. Gheddafi la voleva ma non aveva fretta. La pressione a costruirla viene dall’ imprenditoria italiana. Saipem capocordata. L’ ex ministro Giulio Terzi aveva manifestato soddisfazione per la ripresa dell’ accordo italo-libico per la costruzione del tratto dal confine egiziano a Bengasi. Soddisfazione, perchè? Rappresenta forse la soddisfazione dei contribuenti italiani che devono pagare in euro un’ opera che verrà fatta in Libia senza controlli e con occasione di esportazione di valuta da parte delle imprese italiane che faranno i lavori sulla ex “quarta sponda” ?
    Cordialis aluti.
    Marco Preioni

  3. Speriamo solo che la crisi faccia mancare i soldi, così le imprese scappano.

  4. Un’altro orrore per l’immensità dell’opera, ma ciò che preoccupa di più è che non se ne parla nè sui giornali nè altrove. Inoltre, in un momento come questo, a che servono nuove autostrade? I mezzi pesanti sono sempre meno perchè ci sono poche merci da trasportare e anche le auto private viaggiano molto meno che in passato, proprio per la crisi. Però in Italia, la mentalità dei politici non cambia e sono sempre convinti che tutto tornerà come prima, per cui prima o poi un’autostrada in più servirà certamente. Più o meno lo stesso discorso che fanno con la TAV TORINO/LIONE che rischia di essere l’unico pezzo del famoso “corridoio 5” di antica memoria.

  5. Visti tutti i disastri ambientali che si verificano sui nostri territori con frane, alluvioni, incendi e tanto altro, perché non si inizia ad investire in questi interventi???

  6. non condivido in linea di principio, il blocco delle costruzioni di strade, autostrade, ecc; perché se noi siamo indietro la mancanza delle infrastrutture è una delle componenti. Logicamente sta a noi controllare ed evitare che ci siano abusi a tutti i livelli

  7. benedetta sia la mancanza di risorse finanziarie! fatevi sentire anche sui media tradizionali ,molte “schifezze” programmate dai saccheggiatori del nostro paese non sono conosciute da tutti ,purtroppo.

  8. Tutto il peggio possibile. Affarismo ,corruzione, criminalità dei governi che le approvano, (cioè presenza mafiosa.)

    1. penso che Roberto Budini Gatta ha centrato in pieno la ragione che muove la nuova strisciata di cemento….

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