E’ stata approvata ieri al Senato la mozione di urgenza per la modifica della legge quadro sulla aree protette, la 398/91, modifica che porta la firma del Senatore PDL D’Alì. Alla mozione si è detta contraria la maggioranza delle associazioni ambientaliste e degli operatori di settore.
Pubblichiamo un articolo dal blog “Villaggio Globale”, 11 settembre 2013
Finalmente le mani sui parchi
Per effetto del Ddl risulterebbero «premiati», in termini di finanziamenti, non più i Parchi che sanno bene conservare la biodiversità e il paesaggio (vere ricchezze delle aree protette), bensì quelli che autorizzeranno nel proprio territorio il maggior numero di impianti «aventi un impatto ambientale».
Finalmente le mani sui Parchi. La lunga corsa di logoramento è giunta ad un punto di svolta. Infatti, si è votata, ed è passata, oggi al Senato, l’urgenza per un Ddl di cui non se ne aveva assolutamente bisogno dato che i partiti sostenitori del Ddl hanno dichiarato la bontà e l’efficienza della legge Quadro e hanno assicurato l’appoggio di Associazioni ambientaliste e di settore, cosa non vera a giudicare dal tono dei comunicati che proponiamo nel seguito di questo articolo.
Al momento, l’unico risultato, sembra lo sveltimento delle procedure per eliminare i filtri che erano stati imposti per proteggere la biodiversità e il territorio in zone del Paese emergenti dal punto di vista naturale e per questo meritevoli di essere salvaguardate.
Per effetto del voto verranno rivisti gli equilibri fra le rappresentanze negli Enti di gestione, si aprirebbe alla caccia mediante la distinzione fra attività venatoria e controllo della fauna selvatica, si evita di fare un’analisi sulla gestione dei parchi, sulle procedure di nomina dei Presidenti e dei Direttori e si introducono norme di finanziamento mediante royalty che rischiano di condizionare la gestione delle risorse naturali.
A seguire quanto avevamo pubblicato questa mattina.
Anni a studiare e spiegare perché è importante quella piantina o quel bruco, anni e anni e anche convegni a dimostrare le relazioni fra quell’insetto e le piante e quindi l’uomo, anni e anni a battersi per salvaguardare quel tratto di territorio e a proteggerlo. Mentre nel resto del mondo gli studi continuano, le scoperte anche e le forme di tutela restano e si rafforzano, in Italia no. Da anni è iniziata una lenta erosione delle aree protette, da anni tutto il territorio del Bel Paese, dalla natura al paesaggio, dalle aree archeologiche alle ricerche sul campo, sono in lenta ma inarrestabile decadenza.
E così oggi si vota la dichiarazione d’urgenza del disegno di legge S.119 (D’Alì), ovvero il testo di modifica della Legge quadro sulle aree protette, n. 394/91, approvato in Commissione Ambiente in sede deliberante il 21 dicembre 2012 (il giorno precedente lo scioglimento anticipato del Parlamento). Si tratta del testo presentato dallo stesso senatore D’Alì, ovvero il noto «1820», sul quale in molti avevano manifestato forte contrarietà, anche con un acceso dibattito fra le associazioni ambientaliste più rappresentative.
Ma urgente per chi?
Come se in Italia non ci fossero vere urgenze… e d’altra parte una ragione ci deve essere se, come risulta nel rapporto di Ubs e Wealth-X sulla ricchezza nel mondo, mentre la povertà aumenta a spese dei cittadini e del territorio, gli italiani che hanno una ricchezza superiore a 30 milioni di dollari (23 milioni di euro), nell’ultimo anno è cresciuto del 7%, superando quota 2mila e arrivando a 2.075, questi nostri connazionali controllano 235 miliardi di dollari (178 miliardi di euro), con una media di 86 milioni di euro a testa.
Allora perché questo Ddl è urgente, si chiede l’Associazione394?
L’Associazione riporta uno stralcio significativo del Ddl in discussione, che introduce le cosiddette royalties: «I titolari di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di potenza nominale superiore a 1 MW e aventi un impatto ambientale, presenti nel territorio dell’area protetta sono tenuti a versare annualmente all’ente di gestione dell’area protetta, in unica soluzione e a titolo di contributo alle spese per il recupero ambientale e della naturalità, una somma il cui ammontare è definito da apposita convenzione stipulata con l’ente di gestione. Il presente comma si applica agli impianti che entrano in esercizio successivamente alla data di entrata in vigore della presente disposizione». E successivamente l’Associazione commenta: «Impianti di grandi dimensioni e impattanti che oggi sarebbero logicamente vietati. Un evidente conflitto, considerato che il Parco è anche deputato al rilascio dei nulla osta. Risulterebbero così addirittura “premiati”, in termini di finanziamenti, non più i Parchi che sanno bene conservare la biodiversità e il paesaggio (vere ricchezze delle aree protette), bensì quelli che autorizzeranno nel proprio territorio il maggior numero di impianti “aventi un impatto ambientale”».
Si parla tanto di priorità della politica rispetto all’economia ma deve essere tutto un bluff vista l’incapacità di aprire un serio confronto su questioni vitali per l’Italia. Basti pensare alle pressioni dei petrolieri e alla pronta disponibilità per trivellare le coste italiane…
E per quanto riguarda i parchi oltre alle promesse del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, oltre alle posizioni contrarie per la procedura d’urgenza di molte associazioni ambientaliste e degli operatori del settore siamo arrivati alla procedura d’urgenza.
Questa classe politica è assolutamente indifferente ed insensibile anche di fronte al principio di precauzione.
Speriamo di essere smentiti dal voto…
…Ma purtroppo così non è stato.
Mi associo con chi chiede di espellere la schizzofrenica Legambiente dal Forum, visto che è tutto fumo e poca carne.
Credo anch’io che la questione Legambiente vada affrontata, se non altro per una questione di coerenza e serietà! Legambiente è una lobby politico/affaristica con frequentazioni alquanto ambigue, che ci fa nel “nostro” Forum? Siamo in “guerra”, combattiamo!!!
C’è un legame strettissimo tra Legambiente e PD, tanto è vero che moltissimi dirigenti di Legambiente sono poi andati a fare i parlamentari per il PD. Oltre che essere un ottimo modo per mantenere un elevato tenore di vita questo espediente è stato utilissimo a codesti personaggi per interpretare la commedia degli “ecologisti” parlamentari.
Peccato che poi nella realtà costoro hanno quasi esclusivamente contribuito fare un po’ di greenwashing per un partito che ormai non ha nulla di ambientalista e che anzi è infognato in scandali che hanno rilevantissimi aspetti ambientali (tipo la TAV in Toscana, per non parlare del consumo di territorio perpetrato da costoro).
Questo mondo PD-Legambientista è ormai lontano anni luce dall’ambientalismo e dal’ecologismo.
E questa riformaccia dei parchi nazionali e la classica goccia che fa traboccare il vaso e che ci mostra che il re è nudo.
Egregia Direzione del Forum “Salviamo il Paesaggio”, alla lucce delle palesi differenze di vedute e di obiettivi fra tale Forum e Legambiente, non sarebbe il caso prendere in considerazione l’espulsione immediata da codesto Forum della sopracitata Legambiente???
mi é bastato partecipare ad una riunione riguardante il problema ACNA di Cengio e altri temi ambientali rigurdanti la prov di Alessandria dove erano presenti anche due parlamentari del PD per capire quanto a loro dell’ambiente non freghi proprio nulla !!
la malapolitica è la malattia…la buona politica è la cura.non ci sono alternative. e la responsabilità della malapolitica purtroppo è in gran parte nostra. i difetti che noi imputiamo ai nostri politici sono i nostri difetti, fateci caso…ci vuole un’assunzione di responsabilità da parte di tutti..se io mi comporto bene e osservo le regole poi saprò e potrò PRETENDERE che anche il politico faccia altrettanto.
Credo che ORSO TIBETANO abbia centrato il VERO problema. Questo DDL è stato VOLUTO per assicurare ai vari direttori dei Parchi ( messi lì da Legambiente) da NOI pagati, da coloro che sono stati Presidenti di tale associazione eletti prima nella Margherita e ora PD,che determinano la SICH! politica ambientale di questo partito. Epifani SVEGLIA!!!!!!!
Chiedo ufficialmente che le ASSOCIAZIONI facenti parte di SALVIAMO IL PAESAGGIO, inizino una raccolta firme da iviare a TUTTI i PARLAMENTARI.
concordo con tutti i commenti pubblicati . aggiungo che il nostro ” esimio” presidente non si è mai pronunciato sul rispetto per l’articolo 9 della costituzione ,quello che tutela il paesaggio. resistenza!
per quanto le associazioni siano numerose, per quanto gli operatori del settire siano anch’essi un numero, per quanto i cittadini sensibili e non coinvolti direttamente in associazioni siano moltissimi, tutto questo popolo non sa come sollevarsi, non è capace di farlo e purtroppo io temo che subirà ogni cosa o perdendo le battaglie o neanche facendole pur condividendone gli intenti
Purtroppo è vero…
La Guerra non è solo quella evidente in Siria o in altre parti del mondo…C’è una guerra terribilmente subdola che è quella ambientale.Questa è la terza guerra mondiale!
Questa non è una legge, questo è un colpo di stato!
Sono dei maledetti speculatori travestiti da politici. Questa gente è indegna di sedere in parlamento. Questa riforma NON deve assolutamente passare.
Fonti di stampa scrivono che Federparchi e Legambiente sono favorevoli a questa riforma e alla “urgenza”. Se questo è vero allora Legambiente non può più definirsi una associazione ambientalista e deve abbandonare Salviamo il Paesaggio!
Questa legge è stata voluta da Legambiente, Pd, Federparchi (costola di Legambiente) e Coldiretti e già nella scorsa legislatura tramite gli ex parlamentari Ferrante e Della Seta era stato avviato l’iter legislativo… Ripeto, VOLUTA DA LEGAMBIENTE…. meditate gente, meditate…
Non è soltanto il problema del senatore D’Alì ma è il PDL e purtroppo anche il PD che ha voluto questo matrimonio “immorale” e quindi si scambiano i favori. Vorrei sapere che cosa ha a che fare questo Decreto con un Governo che è nato per le emergenze sociali e economiche e per cambiare la legge elettorale? Sono semplicemente degli “schifosi” collusi con gli interessi che riescono a garantire in cambio dei voti che a loro servono per tenersi ancora in vita.
Penso che per questo disgraziato Paese non ci sia speranza. L’italia è certo bella, è indubbiamente unica, ma è in mano agli italioti, purtroppo. Quanto alla politica, i parlamentari sono semplicemente vergognosi e indegni di un paese civile e questo evidenzia il grave, drammatico limite della democrazia: l’ignoranza e l’indifferenza diffuse nella società postindustriale.
D’Alì è ancora sotto inchiesta per mafia nel trapanese…ancora stiamo a parlare. In un altro paese sarebbe bastato per fargli il culo.
In Italia si scrive tanto, ma poi in giro ci sono i banditi a far danni
Quando si diceva “tutti a casa” non era per scherzo, poi ci troviamo in queste situazioni paradossali
signor Lucas è vera la notizia che riporta sul senatore “mafioso”?perchè intendo riportarla su un mio articolo su Cilento notizie
Oltre ad avere una classe politica da schifo, corrotta, mafiosa, ora abbiamo anche dei vandali insensibili all’ambiente, ma sensibili alle loro tasche da riempire con voracità. ma quando gli italiani capiranno in che mani si sono consegnati e si rivolteranno contro siffatti figuri che non meritano neppure un minimo di rispetto?