Marinella di Sarzana e il suo futuro

Una lettera di Roberto Mazza di “Salviamo il Paesaggio” per chiedere il rilancio di Marinella di Sarzana, territorio dalle grandi potenzialità e finora poco cementificato, che potrebbe diventare un possibile laboratorio di un modo nuovo di interpretare il territorio: turismo “slow”, litorale curato, agricoltura, ripristino di antiche tradizioni agricole e sostegno a quelle nuove, con ricadute positive anche per l’occupazione giovanile.

marinella-fiume

Caro Sindaco,

spesso Ella fa riferimento ala necessità di fermare il consumo di suolo ed alla rivitalizzazione dell’agricoltura locale, nel tentativo di dare alla nostra città una impronta slow ed eco-sostenibile. Ma non sempre a tali intenti seguono disposizioni urbanistiche e politiche coerenti.

Penso in particolare a Marinella, intesa come una area vasta e di rilevanza strategica per l’economia delle nostre zone: per il turismo, per l’agricoltura e per il lavoro, soprattutto giovanile.

L’area comprende cinque grandi spazi di prestigio: il fiume, la piana (il cosiddetto parco campagna), l’area costiera, la vecchia Tenuta, la Colonia ex Olivetti.

Si tratta di un bene inestimabile che potrebbe e dovrebbe diventare una grande risorsa per la nostra città, e su cui crediamo sia necessario poter riflettere insieme.

La premessa ė molto semplice e chiara a tutti.

litorale1. In Liguria sono rare le aree paesaggistiche pianeggianti, a vocazione agricola, che non siano ancora state fortemente cementificate, intersecate da grandi infrastrutture viarie, centri commerciali e capannoni industriali. La zona a cui ci riferiamo rimane al momento un unicum, una rarità nella nostra Regione. Si pensi solo che nella vicina Toscana aree analoghe sono almeno un centinaio e di proporzioni assai maggiori; basti solo osservare le pianure e le pinete nell’area pisana o viareggina.

2. La zona costiera soffre di un certo degrado, con accessi alla spiaggia poco decorosi ed un arredo urbano ed una cura del verde (aiuole, passi pedonali e ciclabili) inesistenti o almeno inadeguati.

3. Il parco campagna è in una situazione allarmante. Poco controllato e sede di attività commerciali e insediamenti di cui si dovrebbe più puntualmente verificare la liceità, come il grande parcheggio per i TIR, adiacente all’autostrada, o le molte attività per lavaggio auto e vendita di autovetture usate.. La condizione delle ex piste ciclabili è sotto gli occhi di tutti. In alcuni punti la strada si restringe troppo a causa di recenti smottamenti e frane, e pone rischi notevoli per gli automobilisti ed i ciclisti.

4. Il fiume è in uno stato sempre più grave di incuria e vi si scoprono ogni giorno resti di vecchie discariche.

5. Anche nell’area adiacente al Parco di Monte Marcello si trovano i resti di discariche (vi si trova una zona a fianco ad un sentiero con alcuni centinaia di copertoni di auto e camion)

6. Ancora troppo poco,si fa per potenziare l’agricoltura, anche laddove si sta creando “naturalmente” un nuovo proliferare creativo di giovani agricoltori e anche di nuove e redditizie colture (vedi le coltivazioni di basilico).

7. La condizione della antica Tenuta di Marinella è da verificare in fretta, e, pur trattandosi di aree “private”, l’ente pubblico deve programmare e pianificare le scelte urbanistiche.

8. La colonia Olivetti, per la quale insieme abbiamo già sollecitato destinazioni più congrue al contesto, non va dimenticata, ma deve divenire oggetto di studio di fattibilità, non potendo ignorare la inevitabile fatiscenza cui è esposta senza adeguate manutenzioni.

I limiti

L’attuale condizione in cui versa Marinella non piace a nessuno: agli abitanti di Marinella; ai turisti; ai sarzanesi che da sempre amano e vivono la spiaggia; ai foresti, proprietari di case che vi vivono tra Marinella e Monte Marcello nei periodi estivi; a chi vi lavora (gestori di stabilimenti e locali commerciali, e rimessaggi).

Pur tuttavia, forse l’inerzia, ha evitato più grandi distorsioni e cementificazioni inopportune, mantenendo ancora una buona qualità del paesaggio. Ad eccezione di Fiumaretta (area amegliese) e delle costruzioni terrificanti degli anni 60-70 (sul litorale e Luni Mare) l’edificazione non è stata così devastante come da altre parti. I motivi li conosciamo ed hanno a che fare con la mancanza di un piano strutturale urbanistico condiviso da amministrazioni e MPS, ed in parte anche all’opposizione che si è fatta in questi anni.

Ancora va considerata lungimirante e assai meritevole la scelta dell’amministrazione dell’epoca di destinare la grande area verde che separa la città al mare, a Parco Campagna. Elemento questo che ha salvato l’area da inevitabili speculazioni. Tutto ciò comporta ad oggi alcuni vantaggi non trascurabili per una programmazione futura che proviamo a delineare.

I vantaggi

Una città storica bella e ricca di opere artistiche e architettoniche con manifestazioni culturali importanti possiede un accesso al mare, una marina, un grande litorale! Per quale motivo si dovrebbe impegnare per una sua ulteriore devastazione dopo quella compiuta negli anni ’70?

Perché non utilizzare questa ancor grande bellezza, in qualche modo congelata negli ultimi 20 anni, per tutelare ulteriormente il paesaggio, per aumentarne l’apprezzamento turistico e costruire attorno ad essa nuove forme di lavoro, occupazione giovanile, sviluppo, che non coincida soltanto con quello nel settore edilizio viario?

Città storica, fiume, parco campagna, colonia Olivetti, Tenuta di Marinella, temi e territori che vanno messi in relazione, unificati per dare senso al tutto: è la “nuova città” di Sarzana. Si puo salvare il lungofiume se si connette al parco campagna , si salva il centro antico se lo si connette al fiume, salvi la colonia Olivetti se la pensi come un servizio al territorio (anche turistico, ma non stanziale). Immaginiamo una città con una pista ciclabile a mare, con un litorale curato, con parcheggi diffusi e invisibili, con nuove piantumazioni idonee, con riduzione di cartellonistica e riduzione, o scomparsa, di zone commerciali.

Le risorse

Tra la città storica e un litorale seriamente valorizzato si può creare un altra “unicità”, proprio là dove inizia la Liguria. L’amministrazione non può ragionare con la logica del litorale versiliese: differenti sono le caratteristiche ambientali, gli spazi, le storie, le tradizioni e le tipologie turistiche, il substrato imprenditoriale ed economico.

Qui è tutto da inventare e da misurare: Marinella potrebbe diventare un possibile laboratorio di un modo nuovo di interpretare il territorio, il turismo “slow”, il paesaggio, l’agricoltura, il ripristino di antiche tradizioni agricole, ed il sostegno a quelle nuove, con risposte sicuramente interessanti anche per l’occupazione giovanile.

Roberto Mazza
Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori

La tenuta di Marinella (fonte: Wikipedia)
La tenuta di Marinella (fonte: Wikipedia)
L'ex colonia Olivetti (fronte mare)
L’ex colonia Olivetti (fronte mare)

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Ministro Orlando, cominci da Marinella

Dal blog di Marco Preve su Repubblica.it

Anche alla recente Festa Democratica di Genova il ministro dell’Ambiente, lo spezzino Andrea Orlando, ha ribadito quelle che sono le sue priorità: “controllare il rischio idrogeologico, tutelare gli ecosistemi, ridurre il consumo di territorio, pianificare le risorse idriche come bene comune, puntare sulla trasformazione del tessuto urbano esistente e non su nuove edificazioni”.

Troppa grazia verrebbe da dire dopo anni di assenza e soprattutto con compagni di governo che ancora battono le strade dei condoni edilizi.

Si potrebbe dire, vedremo cosa farà il ministro.

Ma perchè non provare a dare una mano al ministro proponendogli non una dichiarazione di principio ma un bel caso concreto. Stimolato dalla lettera di Roberto Mazza dell’associazione Salviamo il Paesaggio, pensavo che il ministro potrebbe liberare la sua regione da uno dei progetti più devastanti per il territorio a marchio Pd (mica per niente dentro ci sono il glorioso Monte dei Paschi del periodo Mussari e le onnipresenti coop) quello del porto di Marinella di Sarzana.

Coraggio giovane turco, dia una bella sciabolata alla cementificazione. Almeno simbolica, con una dichiarazione tipo “Secondo me la Marinella è una cag… pazzesca”

Per sorreggere il ministro nella sua decisione potete mandare il link di questo post all’indirizzo della sua segreteria

segreteria.ministro@pec.minambiente.it

8 commenti

  1. Sono basita, felicemente basita nel constatare che anche un cementificatore del passato( non dei più accaniti per la verità) come l’ing. colliva abbia a cuore la salvaguardia del nostro territorio cosi devastato dai politici amministratori del partito del ministro, che della val di magra hanno fatto scempio…come nel resto della Liguria peraltro
    Sono però poco fiduciosa, perchè convinta che le dinamiche interne del partito non gli lascino spazio per agire autonomamente; e se lo facesse la sua carriera politica correrebbe il serio rischio di spiaggiarsi.
    Però c’è gente che ha tempra e corraggio..se son rose fioriranno

  2. Ho mandato appena questa mail a Orlando.

    Gentile Ministro Orlando,

    sono anch’io ligure, e avendo ormai raggiunto l’età di 62 anni ho potuto, ahimé, assistere a una quantità tale di scempi ambientali nella mia regione che manco mi ricordo com’era prima, tranne quando alcune patetiche vecchie foto rievocano la passata bellezza della nostra regione.
    Quello che continuo ad avere sotto gli occhi è l’inarrestabile distruzione di ogni angolo verde rimasto. Non so che cosa si pensa di poter raggiungere con questa insensata attività, certamente, come ben scriveva Serra sulla Repubblica di ieri, gli italiani non amano il paesaggio, a differenza dei francesi (tranne che in alcuni punti, dove hanno anch’essi rovinato posti meravigliosi, per amor del vero).

    Io trovo molto riduttivo parlare del paesaggio solo come “risorsa”, quindi inserendolo nelle attività economiche, quasi non fosse sufficiente preservarne la bellezza, una bellezza democratica e necessaria all’uomo, di cui tutti possono usufruire.

    Tuttavia è vero che se questa bellezza non viene preservata, se ne vanno anche le potenzialità economiche sane e rinnovabili di un territorio che, cementificato per sempre, rinuncia alle sue vocazioni agricole e turistiche.

    Perciò la prego, anzi la supplico di opporsi a questi progetti devastanti e cinici che impoverirebbero ulteriormente, anche dal punto di vista culturale, la nostra Liguria e tutta l’Italia.

  3. Argomentazioni precise, ampie ed articolate. Prospettive stimolanti e suggestive. Chissà se una volta tanto verranno accolte. Potrebbe essere l’inizio di un rapporto fecondo con la politica: il ministro è giovane, con voglia di fare cose intelligenti e tese a realizzare un’economia che non si basi sulla rapina. Stimoliamolo!

  4. E’ difficile non essere d’accordo ed alla luce dei disastri che lasceremo in eredità, potremmo costruirci un piccolo riscatto e far si che qualcuno potrà un giorno dire che la nostra bellissima natura da qualche parte ha trovato cittadini/e di buonavolontà che hanno lasciato un bel segno!

  5. quanto mai calzante,opportuna e necessaria la proposta di R.Mazza su Marinella, condivisa inoltre in pieno da Italia Nostra che alcuni anni fa, nelle giornate dei Paesaggi Sensibili, portò un vasto pubblico a condividere consimili temi e proposte: si spera che gli amministratori
    siano ora in grado di vedere i grandi vantaggi di salvaguardare e promuovere sostenibilmente un territorio così particolare e reso prezioso anche dalla mancanza di grandi speculazioni edilizie!!!
    In bocca al lupo e speriamo bene!
    s. spinato
    Italia Nostra spezia

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