Cividale del Friuli, uno dei siti dell’Unesco, nel giro di pochi anni si sta trasformando in un’anonima cittadina di provincia a causa della speculazione edilizia. Nonostante l’ultimo censimento parli di 800 alloggi vuoti, si continua a costruire deturpando le rimanenti aree verdi, anche verso la zona collinare, in aree di interesse paesaggistico.
Cividale del Friuli venne fondata da Giulio Cesare sulla più antica via di comunicazione con le terre danubiane, ed in breve tempo acquistò importanza non solo per i suoi traffici commerciali, ma anche come luogo di villeggiatura dei ricchi aquileiesi. Il passato di Cividale è ricco di storia: nel Medioevo divenne un importante centro di vita ecclesiastica e in seguito divenne anche ducato franco, per poi passare nel 1419 a Venezia.
Nel 2011 sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità sia il Monastero di Santa Maria in Valle che il Tempietto Longobardo, entrambi situati nel quartiere medioevale di Borgo Brossana con l’area verde dell’orto delle Orsoline (oggi a rischio stravolgimento).
La città è situata in un ambiente fragile e delicato sia dal punto di vista geologico (infatti è stata severamente colpita dal terremoto del 1976) che idrogeologico, anche per effetto dei cambiamenti climatici in corso. Nel settembre 2013 ad esempio, essa è stata investita da un forte nubifragio che ha causato non solo allagamenti in numerose abitazioni, ma anche danni per infiltrazioni al coro ligneo del Tempietto.
Nel giro di pochi anni però, si è trasformata in un’anonima cittadina di provincia a causa della speculazione edilizia e di un’amministrazione inadeguata (mancanza di sinergie con personale qualificato: archeologi, geologi, ambientalisti, storici dell’arte, architetti, ingegneri, urbanisti ecc.) per un centro di grande importanza storico-artistica e paesaggistica.
Così attualmente la città presenta al suo ingresso, da un lato una nuova squallida zona artigianale urbanizzata (50 ettari) che si è insediata su precedenti prati e terreni agricoli e che a causa della crisi non è mai decollata, (sito con ritrovamenti di ville ed insediamenti rustici romani) e dall’altro una zona artigianale-industriale in cui ha sede anche un’acciaieria, oggetto di continue polemiche da parte degli abitanti del comune limitrofo di Moimacco (4 Km da Cividale) a causa delle polveri sottili o delle scorie prodotte.
Nonostante l’ultimo censimento parli di 800 alloggi vuoti ed un calo della popolazione, si continua a elargire concessioni edilizie con una concentrazione di abitazione alquanto alta, deturpando le rimanenti aree verdi anche verso la zona collinare, in luoghi di interesse storico-paesaggistico e dissestati dal punto di vista idrogeologico.
Un esempio è rappresentato dalla collina un tempo utilizzata per la “Festa degli Alberi” (zona “Tiro a Segno”), posta ai piedi dei ruderi del Castello di Zuccola e recentemente deturpata nonostante le proteste degli abitanti attigui.
L’area urbana invece si ritrova con due siti di caserme totalmente dismesse ed una solo parzialmente, e tutta la zona contigua al Palazzetto dello Sport che complessivamente costituiscono una considerevole superficie da recuperare e con tre “cattedrali nel deserto”:
- il Palazzetto dello Sport (costo 4 milioni di Euro in 20 anni?), struttura sovradimensionata, utilizzata poche volte l’anno e spesso inagibile a causa di allagamenti;
- il moderno edificio adiacente all’ospedale, in costruzione da diversi anni e che dovrebbe essere impiegato come sede distrettuale (costo 9 milioni di Euro?);
- il centro commerciale appena terminato in zona stazione (che ha stravolto la viabilità con tre rotatorie sproporzionate), ed uno in fase di ultimazione (su prati e campi – zona Barbetta) che compromettono non solo l’attività dei piccoli negozi del centro storico, ma anche la vita dei cividalesi.
Alcune delle aree dismesse presenti a Cividale:
Nonostante le molte aree dismesse, si continua a costruire:
Per di più, essendo collocata sulla forra del fiume Natisone, Cividale vive l’ incubo che venga anche costruito un ulteriore ponte oltre a quelli esistenti, nonostante i cittadini si siano organizzati con la raccolta di firme per evitarlo. (vedi articolo su questo sito).
Per tutti questi motivi quindi, è di fondamentale importanza che l’amministrazione comunale apporti una variante al piano regolatore improntata alla sostenibilità ambientale fuori e dentro le mura prendendo in considerazione:
- i locali e recenti cambiamenti climatici;
- l’attuale crisi economica;
- le reali esigenze dei cividalesi;
- il centro e i suoi dintorni in quanto zone di interesse storico-artistico oltre che paesaggistico;
- la cementificazione del territorio non giustificata dal prevalente contesto economico di tipo agricolo ( vigneti ed agricoltura) e dalle piccole attività commerciali. Si dovrebbe infatti puntare solamente al recupero edilizio e ad uno sfruttamento delle aree dismesse perché, malgrado qualcuno affermi, come riportato nel saggio “Collasso” di J. Diamond: “Non si può privilegiare l’ambiente a scapito dell’economia. Quindi le preoccupazioni ambientali sono un lusso, le soluzioni proposte sono una perdita netta da un punto di vista economico, dunque meglio risparmiare soldi. In realtà è l’esatto contrario, Un ambiente danneggiato costa enormi somme di denaro, a breve e a lungo termine, il risanamento o la prevenzione permettono invece di risparmiare molti soldi a lungo andare e spesso anche nell’immediato. E’ meno costoso prendersi cura della salute dell’ambiente in cui viviamo, così come facciamo con il nostro corpo, ed è preferibile prevenire la malattia invece di cercare di curarla dopo che si è sviluppata.”
- la responsabilità come città di essere stata iscritta nei siti tutelati dall’Unesco grazie ai gioielli architettonici dei Longobardi che essa custodisce, inseriti in un contesto di grande pregio.
Adriana Zanon
(socia di Greenpeace)
________________________________________
Fonti utilizzate:
Guida Touring Club Italiano,
articoli pubblicati sul Messaggero Veneto del 26/11/2013-29/11/2013 e sul giornale locale Il Ponte n 9/2013-n.12/2013
http.//www.digilander.libero.it/rinascitacividale/
Collasso, J. Diamond – Einaudi
http://www.consorziocastelli.it/castelli/zuccola
tutto vero. I poteri forti vincono sempre. Bell’articolo condivido tutto.
Cividale oramai è governata in funzione e solamente a favore dello spicchio unesco che contiene. La presunzione suggerisce che basti urlare in nome Unesco e tutto funziona da se. Non esiste un programmazione seria e competente per quanto riguarda il turismo attivo e ci si affida solo al turismo culturale con la mitica frase “tanto la gente a Cividale viene lo stesso”. Scarsi o nulli i servizi per i visitatori , non c’è attrattività turistica di alcun tipo oltre ai siti storici , mentre le attività commerciali non sono ricettive e non hanno voluto o saputo adeguarsi ai canoni di una città turistica. A nessuna delle poche agenzie turistiche dislocate in città interessa formulare pacchetti turististici incoming . Le poche manifestazioni importanti che vantava Cividale stanno andando allo sfascio, nessuna visibilità e nemmeno un briciolo di gratitudine verso le molte Associazioni locali che si sono prodigate gratuitamente negli anni per promuovere e valorizzare la città con eventi importanti. Gli uffici comunali che peccano enormemente di comunicazione interna , sembra di imbattersi in una vera torre di Babele. Non esiste un calendario di manifestazioni programmato e non c’è alcuna competenza o esperienza sull’organizzazione degli eventi. Che vogliamo dire sulla fetta economica della Città???? ….. commercianti con menti stagnanti , senza iniziative , senza spirito di collaborazione e in certe situazioni anche senza educazione , solamente polemiche e pretese, viziati da anni dal fatto che “tanto la gente a Cividale viene lo stesso”. Stendiamo un velo pietoso sull’edilizia che fa da cornice, un verio scempio. Se questi che ho elencato sarebbero i presupposti per valorizzare Cividale credo che i primi risultati siano già sotto gli occhi di tutti . Il mio sfogo da cittadina cividalese non è basato su chiacchiere di osteria ma su esperienze dirette con la consapevolezza e la delusione sempre più palpabili che le potenzialità e le realtà di Cividale sono immense e potrebbero essere colte e sviluppate a favore del benessere di tutti mentre di fatto è una città che sta morendo.
Concordo perfettamente anch’io con quanto scritto; ammetto che la sostituzione del primo semaforo scendendo da Sanguarzo con una rotonda, abbia velocizzato il transito, ma è altrettanto vero che il costruirne un’altra a meno di 100m dal semaforo, negli orari critici la intasa che è un piacere…
E aggiungerei anche che forse sarebbe il caso di rivedere l’incrocio realizzato qualche anno fa sulla strada che da Cividale porta a Moimacco, all’ingresso di Bottenicco: ha mietuto qualche vittima e solo dopo l’ultima è stata aggiunta finalmente l’illuminazione. Diciamo che una rivisitata (o l’ennesima rotonda che personalmente non amo) renderebbe l’incrocio più sicuro, soprattutto d’estate, quando la visibilità scarsa per chi si immette sulla strada principale, viene ulteriormente ridotta dall’erba sempre ALTA.
Sono nata a Cividale nel 1954 ora vivo a Peseggia di Scorzè(VE) mi è venuto un colpo quest’estate quando sono venuta e ho visto quell’obbrbrio di centro commerciale ma c’era proprio bisogno di costruirlo???non mi sembra che manchino negozi è un paesdove non manca nulla.Udine non è lontana;non pensano agli anziani abituati ai negozietti dove si possono scambiare 2 parole??????
Gentilissimi lettori,
tengo a fare una precisazione sull’ osservazione che qualcuno mi ha fatto riguardo all’andamento della popolazione residente a Cividale.
Io leggo in questo modo i dati ( dal 2001 al 2012) del primo grafico visibile sul sito, che ho preso come riferimento :
http://www.tuttitalia.it/friuli-venezia-giulia/66-cividale-del-friuli/statistiche/popolazione-andamento-demografico/
Nell’anno 2002 è partito un trend di crescita che ha raggiunto il picco nel 2010, quindi è seguito un crollo (trend negativo) che ha portato i valori attuali a quelli del 2002. Inoltre io non sono riuscita a vedere un’inversione di tendenza.
Cordiali saluti, Adriana
Buongiorno Adriana,
io penso che siamo talmente abituati a sentire sempre parlare di calo demografico (che non c’è quasi mai) che lo vediamo anche dove i dati dicono il contrario. Comunque li si guardi, i dati Istat o quelli che lei cita nel loro complesso NON parlano di calo. Sia che prendiamo l’intero intervallo 2002-2011 (censimento) o 2002-2012, sia che guardiamo anno per anno (su undici intervalli annuali, più della metà indicano crescita), i dati statistici indicano che la popolazione è cresciuta più di quanto è calata. Quindi, se posso permettermi, l’affermazione da lei fatta non era corretta.
Forse con il 2013 ci avviamo verso un calo maggiore di abitanti, ma ricordiamoci che il Friuli nel suo complesso continua a crescere demograficamente, e io credo che la pressione la senta anche Cividale con i comuni circostanti.
Aggiungo anche che non c’è stato nessun crollo nel 2011, come spiegato chiaramente sia sul sito dell’Istat che su quello che lei indica: semplicemente il censimento ha corretto gli errori dei dati precedenti, troppo alti.
Chiedo scusa per la pedanteria, ma la sovrappopolazione umana è il problema madre di tutti gli altri e vederlo negare mi fa soffrire
(senza negare, specifico, che ci siano anche altri fattori come la speculazione edilizia e la mala gestione del territorio)
Relativamente alla popolazione mondiale la invito a leggere questo articolo:
http://life.wired.it/news/natura/2013/01/15/la-crescita-della-popolazione-mondiale-frena.html
Cordiali saluti.
L’articolo è estremamente fuorviante. Il fatto che la crescita rallenti non basta: intanto continuiamo a crescere. È come dire che un’automobile lanciata verso un precipizio sta “rallentando”: l’unica cosa che deve fare è frenare immediatamente e invertire la rotta! Altrimenti finirà nel burrone prima di poter godere dei benefici del suo rallentamento.
Nei paesi occidentali la bassa natalità sarebbe una buona notizia, perché permetterebbe di rientrare nei ranghi ambientali (attualmente gli italiani consumano complessivamente quattro volte le risorse di cui il nostro paese dispone: http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/trends/italy/); purtroppo questo è annullato dalla crescita della popolazione dovuta all’immigrazione. Quindi un paese può avere bassa natalità e crescere comunque demograficamente. Questo anche perché gli effetti della bassa natalità si manifestano dopo decenni: la Cina ha introdotto la politica del figlio unico più di trent’anni fa, e da quella volta comunque la popolazione cinese non è MAI calata.
Condivido anch’io l’articolo di Adriana Zanon ed avendo vissuto negli anni settanta a Cividale per diversi anni, confermo una trasformazione che, sebbene abbia anche migliorato e abbellito il centro cittadino, ha allargato l’ hinterland con una serie di squallide zone artigianali attualmente solo in parte produttive e da una serie di case a schiera alquanto anonime e a tutt’oggi ancora in parte invendute. Non è un problema di amministrazioni che piacciono o meno (ci sono amministrazioni di centro destra che lavorano anche bene così come c’è una lunga serie di amministrazioni di centro sinistra che dovrebbero essere eliminate) nè tantomeno di estremismi. Il problema è che molti amministratori non riescono ad andare oltre a quello che è il loro mandato elettorale credendo di ottenere il consenso delle comunità (e spesso purtroppo ci riescono) realizzando ed approvando opere e costruzioni visibili, se non imponenti, quando in realtà gli stessi risultati a livello di incremento occupazionale ed economico si avrebbero comunque con una buona manutenzione o riqualificazione di ciò che già esiste. E questo vale per le unità abitative, produttive, per le strade, ecc. Cividale mi piace ancora, ma mi basta uscire un poco fuori per non riconoscerla più, e la collina della Festa degli Alberi è purtroppo solo un lontano ricordo.
A me l’articolo è piaciuto e l’ho letto volentieri. Condivido l’opinione di chi scrive che è necessaria un’opposizione di principio, ma anche un apprezzamneto costruttivo. E’ bello anche leggere voci che portano un’opinione diversa, ma per piacere tutti, portate fatti documentati e riferiti a documenti esistenti (esempio la popolazione è in calo? basta guardare su http://www.comuni-italiani.it/030/026/statistiche/ )
” mandare a casa per sempre una volta per tutte” mi sembra piuttosto un’argomentazione scialba. Non che non sia estrema ma è stata detta da tutti , compreso io, così tante volte senza effetto che appunto mi sà di scialba. Ritengo invece che anche i commenti meno critici letti partano dallo stesso sentire di chi è stato critico. La domanda è come ottenere un bene comune ad immagine e somiglianza dei nostri ideali. Continuando a rimanere invischiati in “chi è contro ” e ” chi è con” tout court ? , oppure provare ad estraniarsi da questo generalismo ed andare nello specifico di ongni singola scelta. Anche all’interno di uno stesso progetto. Cosa non è andato bene e cosa invece è andato bene. Ovviamente se non ci si mette d’accordo neppure se questo, possiamo ben chiedere a chi fa le scelte ad essere lungimirante e portatore di interessi generali, ma poi noi, di fatto, per primi diventiamo portatori di interessi solo specifici. Ad esempio le nostre convizioni.
Leggere certi commenti come quelli di Angela e Gaia ci fa capire come l’italiano non sia ancora cresciuto, e che si pensa solo a dividere in categorie il pensiero della gente. Si pensa solo all’interesse privato e al particolarismo e non al bene dell’ambiente, difendendo l’indifendibile ed alimentando le cattive amministrazione. A chi giova questo atteggiamento mentale? sicuramente a soddisfare il proprio io e basta. Spero di non dover sentire più in futuro tali argomentazioni scialbe.
Scusi, secondo lei quale sarebbe la mia argomentazione, in che senso penserei all’interesse privato e quale sarebbe l”indifendibile che io difenderei? Ho fatto solo notare un errore e una mancanza nell’articolo. Tra l’altro sono friulana e passo regolarmente per Cividale, quindi so almeno un po’ di cosa parlo.
Se la popolazione, secondo lei, si è mantenuta stabile, allora perché costruire altri alloggi se ve ne sono di vuoti? le sue argomentazioni non reggono e alimentano solo quelle amministrazioni che si arricchiscono alle sue spalle e con il suo placet, depauperando l’ambiente, bene di tutti, quindi anche mio. Rifletta!!
Qui non si tratta di “secondo me”: i dati Istat dicono che la popolazione si è mantenuta sostanzialmente stabile tra un censimento e l’altro (alla luce degli aggiornamenti usciti oggi e riguardanti il mese di luglio, risulta che Cividale ha un abitante in meno di quanti ne avesse nel 2002 – ma questi sono appunto aggiornamenti di oggi e l’autrice fa riferimento ad un altro periodo temporale). Se poi a lei fa più piacere sostenere che la popolazione è calata, io non so cosa farci.
Lei non ha letto bene il mio commento: lo ripeto, se la popolazione è stabile non serve costruire altre abitazioni, visto che vuote ve ne sono a iosa. Eppure penso di parlare italiano!
Diciamo bene cosa è successo nell’area dell’ex Italcementi e di chi è colpa per gli ecomostri che si vedono entrando a Cividale: Coop e Banca di Cividale. L’articolo non fa nessuno di questi tre nomi.
Inoltre, noto l’ennesimo errore di questo tipo: perché si scrive che c’è stato un calo della popolazione se non è vero? Dal 2002 la popolazione è sostanzialmente stabile (l’ultimo censimento in realtà la dava in leggero aumento, ma i dati più recenti parlano di un ritorno a poco sopra i livelli del 2002). Mi dispiace che questo sito continui a permettere che venga fatta disinformazione su questo punto.
Brava Adriana, bell’articolo, duro ma vero, purtroppo.
Che hanno fatto la corsa del Battistoni. Chi era il Battistoni ? Era uno che quando giocava a scopa faceva sempre 19 carte e 4 denari. Le speculazioni andranno a vuoto e resteranno i danni,
Questo è il solito pensiero di parte (sinistra) dove tutto e proprio tutto va male solo perchè l’amministrazione non piace. Il momento è difficile per tutti e queste sono scelte coraggiose e per questo passibili di critica. L’ambiente è importante, anzi fondamentale ma gli ambientalisti hanno fatto anche tanti danni (un esempio per tutti sono i letti dei torrenti e dei fiumi intoccabili e sempre più colmi di sassi rami ecc…) e non parliamo degli estremismi di greenpeace che non si possono condividere. Le reali esigenze dei cividalesi probabilmente non le ha capite ancora nessuno. Per anni arrivare a piedi o in bici a Cividale da Rubignacco era un incubo e molto pericoloso… ora finalmente si comincia a mettere in ordine anche queste zone. Poi le esigenze più importanti sono anche quelle che pur avendo solo un reddito da lavoro dipendente gli aiuti per bonus bebè, asili mense ecc sono miserissimi sia come contributi che come offerta. Spendere a cividale è sempre più proibitivo e non penso che un centro commerciale faccia affondare tutta l’economia del centro… io una camicia a 200 euro non me la posso permettere!! Quindi se si vuole fare gli interessi dei cividalesi e di chi vive vicino a noi sarebbe meglio cominciare ad essere più obiettivi e propositivi, che sfighe e cose che vanno male le conosciamo già. Basta polemiche a pappagallo!!
Credo che questa amministrazione non piaccia nemmeno ai parenti stretti degli amministratori. Il momento è decisamente difficile per tutti e queste sono scelte scellerate e quindi passibili di segnalazione al Gabibbo. L’ambiente è importante, anzi, fondamentale, dato che ne facciamo parte. Gli ambientalisti hanno fatto un sacco di danni ma meno dei politici ed hanno l’attenuante di non guadagnarci nulla. Per capire le reali esigenze dei cividalesi sarebbe stato sufficiente chiedergliele. Per arrivare a Cividale da Carraria, Gagliano, Grupignano, Barbetta è ancora un incubo e pericoloso, quindi non si mette in ordine nulla. Per i contributi bebè, asili e mense, chiedere all’amministrazione che ti piace tanto. L’offerta commerciale cividalese, pur non vastissima, è piuttosto variegata e si trovano camicie a meno di 200 euro. In ogni caso si aggiungono 5 euro di benzina ai 10 che si vogliono spendere per una camicia e si va al Bennet di Pradamano, così evitiamo di costruire un centro commerciale che assomiglia ad una cozza a ridosso del centro storico di Cividale, due ipermercati semivuoti in aggiunta a svariati supermercati che neanche fossimo in 700.000 abitanti, una banca che sembra un carcere, una palazzetto da serie A di basket, una stazione ferroviaria stellare per il trenino di nonna papera, un capolavoro di architettura arrivando da Sanguarzo, condomini invenduti in via Udine che danno la sensazione di arrivare a Bibione con quelle splendide grondaie blu e terrazzi arancione balneare. Quindi, se si vogliono fare gli interessi dei cividalesi e di chi gli sta vicino, sarebbe meglio cominciare ad essere più obiettivi e propositivi, puntare su turismo, cultura e territorio, non su cubi e cozze di cemento armato. Esatto. “Basta polemiche a pappagallo del pappagallo”
Bello.Condiviso al 90 % l’articolo. Credo che per ottenere un rotta virtuosa oltre alla necessaria opposizione di principio, si debba comunque attuare un apprezzamento costruttivo di quanto ( anche se proporzionalmente minoritario) è stato fatto. Le piste ciclabili, anche se solo abbozzate nei pressi della stazione, sono più che apprezzate da chi scrive e la nuova viabilità altrettanto ( comprese le rotatorie che permettono di passeggiare dove prima non si poteva ). E’ da qui che si deve continuare. Questo se si desidera partire da quello che è stato fatto piuttosto che , come spesso accade e che rischia di ricadere per i più nella retorica, su quello che non si è fatto. Un cordiale saluto
Certi sindaci sono peggiori dei più sciatti governi nazionali, e andrebbero mandati a casa per sempre una volta per tutte.