“MALA GESTIO” è il titolo di un dossier del Comitato No Crescent, scritto dopo che l’ultima sentenza del Consiglio di Stato, lo scorso 24 dicembre, ha chiaramente evidenziato problemi negli iter autorizzativi del Crescent, opera progettata dell’archistar Bofil sull’ultima parte ancora libera del lungomare di Salerno.
Ancora una volta, triste déjà vu, solo dopo che il “mostro” ha fagocitato il mare con il suo obeso cemento ci si accorge dell’assenza delle relative, indispensabili e dovute autorizzazioni paesaggistiche.
Occorrerà adesso, come da richiesta del Consiglio di Stato, riesaminare tutta la procedura per produrre le suddette autorizzazioni.
Ma tutto ciò come suggello di una violenza al paesaggio già perpetrata? Sarebbe questa un’ulteriore insopportabile offesa all’intelligenza dei cittadini, parzialmente risarcibile solo da un abbattimento del manufatto in questione.
Leitmotiv tutto italiano, situazioni kafkiane tipiche di un Paese dove chi dovrebbe per legge controllare non controlla e dove il paesaggio è considerato tuttora come una sorta di riserva di caccia esclusiva per i furbetti di turno. Il paesaggio degradato a banale optional da cartolina, anziché essere considerato bene comune essenziale e prioritario, valore fondante della Repubblica e costituzionalmente tutelato!
Comitato Articolo 9 Comitato Articolo 9
Scarica il dossier “MALA GESTIO” realizzato dal Comitato No Crescent
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Appello al ministro Bray
ABBATTIAMO IL CRESCENT,
L’ECOMOSTRO ABUSIVO!
Pregiatissimo Ministro Massimo Bray,
ci appelliamo pubblicamente e urgentemente a Lei perché si risolva, in tempi certi, la vicenda del Crescent, l’ecomostro abusivo -in parte già edificato – concepito per dare vita ad una incredibile speculazione edilizia, su area del demanio marittimo, nel luogo più rappresentativo della città di Salerno.
Il mastodonte di cemento ha fatto scempio del tratto più autentico del paesaggio urbano riconosciuto, l’edificio – saracinesca ha fatto scempio anche della legalità.
La Magistratura ha dovuto constatare le irrimediabili violazioni nelle procedure per la costruzione del complesso residenziale: il Consiglio di Stato, con sentenza definitiva del 23 dicembre 2013, ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche dell’intero comparto edilizio, la Magistratura penale ha aperto vari filoni di indagine nei confronti di decine di indagati, tra essi amministratori comunali, dirigenti comunali, dirigenti della Soprintendenza, costruttori.
Le contestazioni riguardano pluralità di reati, delitti contro la pubblica amministrazione, delitti contro la pubblica fede, delitti contro il patrimonio e reati ambientali, quali “lottizzazione abusiva” ed “opera eseguita in assenza di autorizzazione”. Fatti gravissimi, compiuti in concorso da decine di soggetti, che hanno portato il Gip del Tribunale di Salerno a firmare lo scorso 18 novembre il decreto di sequestro preventivo del Crescent.
Dalle indagini penali è emerso addirittura che i foto-inserimenti inviati dal Comune alla Soprintendenza non avevano in realtà la natura propria dei “renders”. Al tempo stesso si è dovuto appurare che l’ente di tutela che, soli quattro giorni prima della scadenza del termine, comunicava al Comune di voler sottoporre il progetto del PUA “Fronte del Mare” al Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici presso il Ministero per un parere consultivo, in realtà non ha mai inviato quel progetto al Comitato Tecnico di Roma.
Chiare violazioni di legge, già accertate coi detti provvedimenti, che non possono in alcun modo essere sanate alla luce delle norme contenute nel Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.
Il Crescent, Signor Ministro, è oggi il simbolo dell’aggressione al paesaggio e al territorio, la stessa Direzione regionale della Soprintendenza, del resto, con una nota del 21 settembre 2009 aveva espresso forti perplessità sull’intervento urbanistico sollecitando il Comune a rivedere il rapporto della città con il mare e a perseguire diverse scelte progettuali.
Il Crescent, Signor Ministro, è il simbolo dell’illegalità, come lo fu in un recente passato il vicino Fuenti.
È per questo che ci appelliamo pubblicamente a Lei perché si disponga, con urgenza, l’abbattimento dell’ecomostro abusivo. Solo così si ripristinerà la legalità salvando il centro storico cittadino e il suo prezioso paesaggio.
Soltanto così potremo sperare di non indignarci come il letterato barese Armando Perotti il quale negli anni ’20, lottando contro l’edificazione di un complesso che creava ostacolo all’estensione a perdita d’occhio del lungomare del capoluogo pugliese, così denunciava: “Compierono la di chiudere con un edificio, di cui non discuto la forma e gli scopi, lo sbocco del corso sul mare. In un altro Paese quella infamia sarebbe stata cancellata a furia di popolo: da noi ci si abitua a tutto, anche ad essere accecati, a essere soffocati”.
In verità, in relazione al caso Crescent ampi settori della società civile hanno dimostrato di non “abituarsi” alla speculazione edilizia, hanno saputo indignarsi all’interesse particolare che distrugge i beni comuni.
Signor Ministro, è ora giunto il tempo di una risposta dell’Istituzione che Lei rappresenta, nel rispetto di valori costituzionali (articolo 9 Carta Fondamentale), nel nome della legalità.
Con osservanza.
Italia Nostra
Comitato No Crescent
A mio avviso l’abbattimento di questo enorme edificio porterebbe a danni sicuramente minori rispetto a quelli che saranno causati dalla politica, non in grado di gestire l’indotto in maniera da fare arricchire Salerno. Avete ascoltato le ragioni del comitato? Secondo me questi seduti sono un pochino fuori di testa eh!
http://www.zerottonove.it/si-crescent-coordinamento-attivo/
http://www.marieclaire.it/Attualita/amore-ossessivo
http://www.supportopsicologico.org/articoli/dipendenza-affettiva-difficolta-relazionali.html
“MALA DIGESTIO”, altro che “mala gestio”! Un po’ di citrosodina o malox compresse agli abitanti dell’eco-mostro vero (ex palazzo INAL alle spalle del Crescent) e tutto si risolve. Non avete ancora capito che state difendendo gli interessi di un condominio coperto dal Crescent e non quello di una comunità (salernitana) che col 75% dei consensi ha dato mandato al sindaco, tra l’altro, di costruire piazza della Libertà e relativo palazzo circostante. Sapete cosa c’era prima in quella zona?? Vi siete informati?? Se c’è stato abuso (informatevi) l’opera non potrà essere sanata (vizio di forma per mancanza) ed allora sarà giustamente abbattuta. Se verrà sanata la mancanza di documentazione richiesta (unica richiesta della sentenza del Consiglio di Stato) cosa volete abbattere? Ma di cosa state parlando? Siate obiettivi, così perdete di credibilità.
Ricordando la scena finae di Zabriskie point:abbattiamolo subito e trasmettiamo l’evento in diretta
…e buttatelo giù!!
io sono stata diverse volte a Salerno e piu’ volte mi sono meravigliata di come una città con un centro storico cosi’prezioso, avesse tutti questi enormi condomini, l’uno a pochi metri dall’altro, che riepivano completamente il lungomare. questo ultimo affronto al paesaggio è veramente troppo, ma purtroppo in linea col resto. penso che l’aabbattimento sia necessario, ma anche una riflessione sul territorio sia anche doverosa. Sonia Giavelli
Il problema e’ attuare un reale coinvolgimento dei cittadini nelle scelte fondamentali della vita della comunità attraverso tutti gli strumenti di conoscenza e di partecipazione che la nostra democrazia prevede.Una sana riflessione collettiva su scelte urbanistiche in funzione della città bene comune,magari anche con l’ausilio del referendum consultivo,porterebbe ad una maggiore condivisione e consapevolezza anche nella gestione degli altri problemi.
Il mare e la natura è un bene di tutti
belli e brutti,
l’aria del mare può volare
l’uomo la può respirare sia povero che ricco,
ma a cosa serve quella barriera al mare
il Crescent altrove si può fare?
Togliere l’aria ai malati, agli abitanti delle città di mare
è un delitto privare anche chi lavora di sentirsi al mare.
Il Crescent lì è stato fatto male,
non si può dubitare che l’edificio è nato male,
è stato costruito ma la legge si deve rispettare
ed ora la legge deve trionfare
la sentenza si deve rispettare.
Campanale Anna Maria
condivido l’appello abbattiamo il crescent. Abbiamo tenuto il congresso nazionale Inu ad Ottobre proprio con quell’immagine di sottofondo ed il mio disagio è stato enorme per la non presa di posizione. E’ stato ignorato. Salvo ricevere durante i lavori del nostro congresso una delegazione di giovani del comitato che ci ha illustrato la situazione, CHE SI PROCEDA SUBITO CON L’ABBATTIMENTO
Rispetto tutte le posizioni. Siamo in democrazia ed ognuno ha dire di poter esprimere liberamente il suo pensiero. Ma, a me personalmente,riesce difficile continuare a credere nella buona fede di Amm.ri e tecnici. L’accellerazione dei lavori, quando vengono mossi dei rilievi da parte di Comitati ed associazioni ambientalisti, anzicchè accettare il confronto è semplicemente indice di non rispetto del confronto e del diritto dei cittadini a dire la loro sulle grandi opere che si mettono in atto nel nostro Paese e una presunzione di diritto all’immunità da parte di chi gestisce il potere. Questi personaggi si affidano troppo alle loro amicizie per controllare l’operato dei vari organi di controllo vigenti per legge e della stessa Magistratura e vanno avanti a carro armato pur di far trovare oppositori e cittadini davanti a situazioni di fatto. Purtroppo questo avviene a tutti i livelli della vita politica ed istituzionale del nostro Paese e diventa sempre più difficile per i cittadini difendewre il proprio diritto alla salute, al paesaggio, all’ambiente e al territorio. Ci stanno regando sempre più nelle riserve indiane. Come si fa a non accorgersene? Onofrio Infantile
Salerno e’ Salerno!Non puo’diventare una copia di Barcellona!
Salerno ha una sua peculiare fisionomia ed una sua originale bellezza legata alla propria storia di cui vanno rispettatele le tracce eliminando solo il degrado e la sporcizia.I vecchi magazzini generali del porto, risalenti al primo novecento, non erano poi cosi’malvagi!Recuperati,in maniera semplice e spartana,avrebbero potuto costituire uno spazio pubblico di incontro ,un laboratorio di idee creative per la citta’ di cui discutere serenamente senza pregiudizi reciproci e nel massimo rispetto di tutte le opinioni.In fondo, il Comune aveva intrapreso un decisa ed apprezzabile opera di lotta al degrado e di recupero delle zone abbandonate della citta’.Bastava questo, bastava coinvolgere i cittadini nell’educazione civica finalizzata anche ad una maggoire cura e rispetto degli spazi comuni.Bastava che il mare divenisse finalmente quel bene pubblico fondamentale qual’esso è e quindi fosse balneabile e alla portata di tutti.Non c’era bisogno di altri porti, di altro cemento o di cemento firmato per avere un futuro! Bastava pescare i doni del mare, prendere i frutti della nostra terra ,curare i nostri tesori culturali e paesaggistici facendo una rete di bellezza con tutte le bellezze circostanti fuori da ogni forma di banale campanilismo! In fondo, siamo l’Italia non siamo solo Salerno contro Napoli!
Al posto del Crescent i vecchi magazzini generali ristrutturati, magari in museo della cultura mediterranea, circondati da un grande giardino di piante autoctone,compresi i secolari platani abbattuti,e nient’altro che il mare tutto intorno!Perche’ non ne abbiamo parlato serenamentetutti insieme prima di questa colata di cemento?In fondo la citta’ è la casa di tutti i cittadini.E ALLORA CHE RIPRENDA UN DIALOGO SERIO E CESSI QUESTA GUERRA FRA GUELFI E GHIBELLINI E SI ACCETTI ANCHE L’IPOTESI DI UN ABBATTIMENTO DEL CRESCENT SE EFFETTIVAMENTE ,COME DA RISCONTRO DEL CONSIGLIO DI STATO,NON SONO STATE RISPETTATE LE PROCEDURE A TUTELA DEL PAESAGGIO.MA SENZA ODIO E RANCORI!ERRARE UMANUM EST PERSEVERARE…..
…..bella l’idea dei vecchi magazzini di mattoncini rossi affacciati sul mare come spazio di archeologia industriale recuperato alla citta’!Solo che non è attuabile perchè quei magazzini non ci sono piu’.Sono stati demoliti.
La proposta del grande giardino mediterraneo che guarda il mare ,quella si’,è ancora realizzabile!
L’aveva sommessamente suggerita,qualche tempo fa, con una lettera aperta al Comune ,anche il locale coordinamento del Forum Nazionale di “Salviamo il Paesaggio”.Ma e’rimasta solo una semplice idea, non degna di nota.
Ci consolano un pò le antiche immagini, fissate nel tempo da instancabili viaggiatori stranieri, ricordo di una bellezza marina rigogliosa cosi’come i versi di Alfonso Gatto,poeta salernitano originale ed eclettico che ha amato e cantato intensamente il paesaggio della sua città. E ciò,nonostante la costruzione, negli anni ’70, di un orribile porto commerciale,a ridosso della costiera amalfitana ,fortemente impattante sul già fragile contesto, abbia tragicamente consolidato e “nobilitato” il processo di barbara cementificazione della città e del suo litorale, accelerato dagli anni’60, con conseguenze irreversibili anche per l’habitat marino.
Scusate, ma il PD nelle cui file milita il De Luca cosa fa? Certe persone dovrebbero essere espulse dal partito, anzi non dovevano mai entrarci.
“Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo poche anime sensibili”.
Con Italo Calvino diciamo sì al vento, sì al mare, NO AL CEMENTO !!!!!!
Il nostro bel Paese è caratterizzato da due elementi mal ritrovabili altrove in così grande quantità concentrata in poco spazio e contemporaneamente: Natura e Cultura, apprezzate in tutto il resto dell’Orbe, ma assolutamente poco tutelate da noi. Non a caso, in una conferenza a tema ferroviario, tenutasi domenica 29 settembre 2013, cui fui invitato a partecipare, ho, volutamente, posto l’accento sul ruolo della Pubblica Istruzione: l’analisi era circoscritta ad alcuni concetti generali di educazione del Cittadino ed allo specifico della tecnica, gestione ed economia dei trasporti, ma un simile schema può e deve essere ripetuto a riguardo di altri settori; essendo mancante proprio quell’educazione dell’Uomo come Cittadino rispettoso dei diritti degli altri Cittadini, educazione che dovrebbe portare ad un rispetto delle regole e, se non gradite, cambiarle, senza violarle a proprio uso e consumo, al lavoro prima nell’interesse della comunità e poi nel proprio, a non sprecare le risorse che ci sono state, generosamente quanto faticosamente, tramandate.
Purtroppo, l’abusivismo edilizio colpisce ovunque: se le leggi, da un lato, considerano abusivo un piccolo locale in zona agricola da usarsi come deposito attrezzi o come pollaio, con attenti controlli ai limiti della vessazione, le stesse leggi, che considerano reato grave la cementificazione selvaggia con annessa torta di tangenti non trovano persone che la perseguano con altrettanto zelo. Quando si decide di cementificare una zona a mare, le parole d’ordine sono rispetto e armonizzazione: rispetto dell’ambiente circostante, senza ostruzioni di rii e canali oppure violazione di zone di biodiversità vegetale ed animale oppure particolarmente favorevoli all’incubazione dei pesci, evitare nella maniera più assoluta l’immissione di sostanze inquinanti; armonizzazione con quanto già realizzato dalla Natura e dall’Uomo. Su quest’ultimo punto, basti pensare a Napoli, Città che, purtroppo, accanto agli Scarlatti o ad un Cimarosa ha ben altri soggetti: nella zona portuale troviamo un giardino, il Maschio Angioino, il Palazzo Reale, il Teatro San Carlo e Piazza del Plebiscito; di analoga eleganza tutta Italiana, seppur migliorabile nella manutenzione, la zona di Castel dell’Ovo. Troppi muratori scarabocchiatori di carta sono abilitati quali Architetti: paradossalmente, nei concorsi d’Architettura, tanto più sgraziata è un’opera, quanto più viene premiata, analogamente a quanto si fa nei concorsi di Composizione per le opere musicali, ancorché questa deplorevole tendenza stia diminuendo. E dire che sarebbe sufficiente guardare ad illustri esempi come quelli dati dal Brunelleschi, dall’Alberti o dal Palladio!
Auguro il miglior successo possibile all’iniziativa No Crescent: non si può più tollerare uno scempio come l’albergo del Fuenti, il cui scheletro è rimasto per anni a stuprare l’estetica della Costiera Amalfitana in nome di uno sporco interesse economico!
Salerno,esalta l’essenza della tua vera bellezza!
Libera” il tuo volto che feconda e fonde l’acqua e i monti e si fonde in sospiri…”!
SCOPRIAMO L’ANTICA BELLEZZA DEL PAESAGGIO ITALIANO DA TROPPO TEMPO ORMAI ACCARTOCCIATA NELL’INCULTURA DEL CEMENTO E DEL PETROLIO!
“Ce qui est digne d’etre aimé contre ce s’anéantit”
Cosi’anche i poeti Zanzotto ed Eluard non avranno lottato e sofferto invano!
Una storia incredibile che mette in risalto come il paesaggio – unico petrolio italiano – sia vittima di interessi speculativi, di inefficienze amministrative, della poca attenzione per i beni comuni. NO MORE CRESCENT!
La presupponenza del potere è la causa principale di questo obbrobrio. Dialogare con le Istituzioni oggi è diventato proprio per questo assai difficile.Governatori di Regioni e i cosiddetti Sindaci forti si comportano come “Deux macchina” che nessuno deve contraddire.E pur di prevalere nei loro propositi si accellerano i lavori per far trovare la cxittadianza davanti ad una situazione di fatto, pur non avendo le autorizzazioni necessarie. E’ questo che è avvenuto a Salerno. Il progetto del Crescent come tutti sapete è stato venduto dal suo ideatore a cinque grandi Comuni. Anche a Savona ci furono contestazioni rispetto al progetto, ma alla fine il buon senso prevalse e fu modificato. Questo non poteva avvenire a Salerno, dove abbiasmo una G.M. che va a carro armato, senza fregarsene di nessuno. E oggi i nostri amm.ri si vestono da vittime ed aizzano i lavoratori del Crescent contro gli ambientalisti.E il sindacato degli edili, ancora una volta, a Salerno si è sempre contraddistinto per le sue ambiguità. E’ il metodo Deluchiano di procedere è sfacciatamente proprio questo. Salvare il Crescent oggi vuol dire consentire a Vincenzo De Luca sentirsi ancora più forte e senza più avversari nel portare avanti ancor più speditamente certi progetti (e ne stanno venendo fuori altri che ai Noi ambientalisti preoccupano come il Crescent. Ci preoccupano anche le leggerezze del Sovrintende ai Beni culturali di Salerno, Miccio, che prima dell’avvio dei lavori non diede alcun parere e a lavori finiti ha detto che la deviazione del Fusandola era ammissibile. L’inondazione del Fusandola fu la causa dell’alluvione del 1954 che costo oltre 440 morti al rione Canalone(a Salerno). Indipendentemente dal fatto che tale pronunciamento come dicono i legali di Italia Nostra è illegale in quanto la legge vogente non consente che tali pareri si possano dare ad opera compiuta, io mi domando come si fa a dare un parere del genere se dopo la devizione della foce del fiume, la Piazza anistante il Crescent si è allagata per quattro volte a causa di piogge. Bisogna essere solo ubriachi per dare un parere del genere. Credo giusto, pertanto, data l’instabilità della piazza antistante il Crescent, dovuta anche a gravi errori tecnici e il non rispetto delle distanze dal mare da parte dell’Amm.ne comunale e dell’impresa costruttrice, sia giusta.Pretendere di voler salvaree continuare nei lavori vuol dire avere una faccia di culo. Onofrio Infantile Salerno, 12 gennaio 2014
” …sorvoleremo insieme il firmamento dove le stelle brilleranno a cento…..?
O saremo, soltanto, insieme a mugghiarci addosso stipati nel manufatto mostro…..in fondo al fosso?”