Ci si era lasciati con l’articolo che spiegava l’enorme progetto di cementificazione della vastissima porzione di area agricola ai confini di Roma e le strenue azioni di contrasto messe in campo da cittadini, comitati ed associazioni.
L’articolo inoltre sollecitava i lettori di Salviamo il Paesaggio a porre in atto un massiccio ”bombardamento” verso le mail-box degli enti sui quali, in misura minore o maggiore, ricadeva la responsabilità, la competenza e la vigilanza su una simile operazione.
Il ”mail-bombing” di circa diverse centinaia di mail ha avuto i suoi esiti positivi: pochi giorni dopo, infatti, una delegazione di ADA (Argine Divino Amore) è stata ricevuta dall’Assessore della Regione Lazio sulle Politiche del Territorio Michele Civita, per discutere della questione.
L’incontro, come riferito da chi vi ha partecipato, fu acceso ma comunque proficuo. Lo stesso Civita, simultaneamente, è stato incalzato da un’interrogazione dell’allora neo-eletto gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle, nella quale si chiedeva esplicitamente all’assessore se fosse dello stesso parere negativo precedentemente espresso da Assessore della tutela ambientale della Provincia di Roma.
Dopodiché un fatto di rilevantissima importanza ha fatto irruzione nella scenario appena descritto: nei mesi estivi la Regione Lazio, come forse molti sanno, ha deciso di aprire una discarica su via Ardeatina, nella zona della Falcognana, area limitrofa a quella in questione oggetto di edificazione.Ovviamente sono seguite, e ancora seguono, le proteste legittime di moltissimi cittadini residenti nei pressi del sito, i quali giustamente non vogliono trovarsi a convivere con l’impatto ambientale che può portare una discarica.
L’evento ”sui generis” è stato il fatto che la protesta abbia visto come protagonista anche l’ex-sindaco di Marino Adriano Palozzi (ex in quanto decaduto poiché eletto in Consiglio Regionale), il quale tra gli scranni della Pisana si è scagliato ferocemente contro la decisione della giunta Zingaretti. Protesta inaspettata perché Palozzi da Sindaco di Marino non si è mai mostrato sensibile alle tematiche ambientaliste sulla corretta gestione dei rifiuti. Nel suo doppio mandato da Sindaco il Comune di Marino si è contraddistinto per essere uno dei comuni meno virtuosi nei Castelli Romani nella raccolta differenziata, fermandosi miseramente su percentuali prossime al 20%, mentre in altri comuni contigui si superavano abbondantemente gli standard imposti dalla normativa nazionale.
Forse, più che nella classica volontà dei politici di cavalcare le proteste dei cittadini, i motivi della protesta dell’ex-Sindaco marinese sono più da ricercare nel reale rischio di pregiudizio, in virtù di un’apertura di una discarica limitrofa, del successo della speculazione edilizia da lui fortemente voluta e sostenuta.
Dopo questo breve resoconto la narrazione giunge al mese scorso nel quale finalmente si discuteva nel Consiglio Comunale di Marino una mozione (presentata il 30 Settembre!) del consigliere Adolfo Tammaro, consigliere d’opposizione eletto da una lista civica indipendente.
La mozione chiedeva una revoca in auto-tutela delle delibere comunali che avevano dato inizio all’iter-amministrativo del progetto edificatorio. La mozione evidenziava le macroscopiche storture formali, i pareri ignorati di autorevoli enti e i seri dubbi sulla sostenibilità del progetto dal punto di vista ambientale ed idrico
http://noicambiamo.it/giornale/adolfo-tammaro/1104–revoca-delle-delibere-sul-divino-amore-
La lunga gestazione della discussione è dovuta a due successivi rinvii del Consiglio Comunale, il secondo ottenuto con una vera e propria fuga da parte della maggioranza, cioè facendo mancare il numero legale dell’assemblea.
Proprio la settimana scorsa si è discussa finalmente la mozione. Anche se il termine discussione è un termine improprio. Dopo l’esposizione delle obiezioni, la mozione è stata bocciata senza un minimo di replica politica da parte della maggioranza, solo un intervento tecnico del dirigente comunale preposto che si è limitato a confermare, in maniera non tanto convincente, la regolarità della procedura. Il silenzio della maggioranza di fronte ad una tale quantità di obiezioni tecniche e politiche è stato, per usare un ossimoro, assordante.
Nonostante questo il bilancio da fare al termine di questi mesi non è affatto negativo.
Il PD locale e regionale a parole si dimostra contrario alla maxi-cementificazione, vedremo se seguiranno anche dei fatti concreti. Va detto che dal gruppo consigliare del PD è stata promossa una mozione che chiedeva una revoca delle delibere regionali ma ancora non è stata discussa e votata.
Dal lato giuridico i segnali che giungono dai legali sono incoraggianti la procedura è stata troppo forzata e il TAR dovrà tenerne conto.
A prescindere da come andrà a finire un insegnamento già si può cogliere in virtù degli enormi risultati ottenuti, il territorio può essere tutelato solo con l’impegno, la cura e l’amore di chi vi abita.
Argine Divino Amore
https://sites.google.com/site/arginedivinoamore/home
argine.divinoamore@gmail.com
Ringraziamo il sindaco Marino, altro pinocchio d’Italia, pronto ad inchinarsi ai voleri del presidente della A.S.Roma per la speculazione edilizia mascherata sotto il nome dello sport a Tor di Valle.Sindaco sei una vergogna!
Regà, se vi fate un giro per le campagne di Marino, dove ti rigiri, ti rigiri stanno edificando e come se non bastasse, anziché VERGOGNARSI si continua ancora a proporre, a difendere la cementificazione di tutta la zona che va dal Gotto d’Oro alla Madonna del Divino Amore… semplicemente una @#+ù@#ò !
Ma è possibile mai che dopo anni, decenni di massacro del territorio, che ha trucidato le importanti e preziose peculiarità turistiche, agricole, storiche… sociali dei Castelli Romani, ancora c’è chi pensa, chi vuole devastare quel poco di tutto che è rimasto con il CEMENTO ?
Non si sa dove buttare la monnezza, l’acqua è poca e inquinata, l’aria è inquinata, i nostri centri storici sono enormi parcheggi di auto nonché anonimi dormitori, le vie che attraversano i nostri centri storici sono avviluppate da un lungo serpentone di auto che va da Rocca Priora a Velletri e tutto questo ancora non basta per rendersi conto dei danni che sono stati fatti ma soprattutto ancora non ci si rende conto delle dimensioni della follia che vorrebbe tagliare anche l’ultima palma rimasta in questa Isola di Pasqua nostrana !
Un ringraziamento dalla Cittadinanza di Marino per il Vs. impegno sulla questione.
Michele