Dalla provincia di Potenza un caso emblematico per tutto il nostro Paese: per interesse economico si impone ai cittadini uno sciagurato progetto di “sviluppo” basato sulle trivellazioni petrolifere, che con i suoi veleni minaccia una terra di altissimo valore.
L’Eni, nel suo nuovo programma di raddoppio petrolifero in Val d’Agri e in Basilicata, è intenzionata a trivellare i pozzi “Caldarosa 2” e “Caldarosa 3” in un’area vulnerabile dal punto di vista ambientale e naturalistico, sul delicato sistema idro-potabile dell’Appennino Meridionale, già minacciato da una intensa attività di ricerca ed estrazioni di idrocarburi, che ha provocato l’inquinamento di corsi d’acqua, laghi e sorgenti.
I cittadini chiedono a gran voce solidarietà e ascolto per provare a fermare questa vera e propria tragedia ambientale.
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Un paradiso in pericolo
Nel mese di giugno, Caldarosa è coloratissima. Grazie in particolare proprio ai gigli rossi di Caldarosa. Sorgenti, abeti bianchi e pascoli biologici per mucche e pecore.
Questa l’immagine della loro terra che i cittadini vorrebbero continuare a vedere, risparmiandola dal pericoloso arrivo delle trivelle. Un paradiso che gli assatanati del petrolio vorrebbero distruggere e che purtroppo è già preda di caccia da parte degli assatanati dell’eolico – dice l’associazione “Art.9”.
Un importante risultato l’abbiamo strappato quando la Sovrintendenza ha espresso parere negativo. Abbiamo anche inoltrato un esposto alla Commissione europea per violazione delle biodiversità. Ci avevamo già provato con il Ministero dell’Ambiente che si è trincerato però dietro l’ostacolo del Titolo 5 della nostra Costituzione, legittimando le sciagurate scelte della Regione Basilicata.
Ma a causa del progetto di sviluppo che, come denunciano i comitati, è pensato”scientificamente” a tavolino dall’Eni e corredato da una nutrita bibliografia per camuffare uno sterminio di territorio e di popolo, il futuro di questa terra è inevitabilmente segnato.
Vincoli ambientali annullati dall’interesse economico
Dopo il parere negativo dell’Ufficio regionale competente per il paesaggio, all’inizio del 2014 anche la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata ha bocciato il progetto dell’Eni, nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale. Perché i delicati equilibri ambientali vengono minacciati da nuovi lavori petroliferi che Eni (e Shell) hanno intenzione di realizzare, finalizzati al raddoppio della produzione di idrocarburi.
Si riconosce chiaramente che, in un quadro panoramico ancora scarsamente antropizzato, le opere sarebbero elementi di rottura del tutto estranei all’attuale paesaggio in un’area estremamente vulnerabile dal punto di vista ambientale e naturalistico.
Siamo a ridosso infatti dell’area Sito di Interesse Comunitario del Monte Caldarosa, inserita nell’elenco nazionale dei biotopi dalla Società Botanica Nazionale.
Non bastano le misure di salvaguardia della Rete Natura 2000, i vicini confini del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, la Zona di Protezione Speciale né il riconoscimento europeo di area importante per l’avifauna: quando l’interesse economico spinge, non ci sono fasce di rispetto che tengano e tutto è consentito, anche opere fuorilegge. Come se la biodiversità dovesse per forza adattarsi a convivere con gli impianti produttivi e tecniche di perforazioni altamente invasive e inquinanti.
Un insostenibile impatto ambientale e anche visivo: l’area pozzo è prevista ad una quota di 1326 mt. sui rilievi orientali del Monte Caldarosa e pertanto è altamente visibile da e verso i punti panoramici e di percorrenza nonché dalle altre zone limitrofe sottoposte a vincolo paesaggistico quali quelle del Parco Nazionale della Val d’Agri.
La condotta di collegamento in uscita dall’impianto transita in aree sottoposte a vincolo idrogeologico e in aree boscata. Questo vuol dire numerosi abbattimenti di alberi: al peggio non c’è limite.
Non bastano di certo le mitigazioni: vi è sempre il rischio di errori umani, come nelle operazioni di rifornimento dei carburanti, oppure di azioni di sabotaggio, o ancora di eventi incidentali, come rotture delle valvole di sicurezza e delle condotte. Cosa succederebbe quindi? Senza contare che negli studi di impatto sembra inadeguata la valutazione della sismicità dell’area.
L’opposizione al progetto
La OLA (”Organizzazione Lucana Ambientalista”) e l’Associazione “Articolo9 ” hanno inviato il loro dettagliato esposto alla Commissione europea per chiedere un formale controllo delle procedure autorizzative fin’ora seguite. Ad ottobre Ola, Salviamo il Paesaggio e “Articolo 9″ hanno presentato ed illustrato presso il ministero dell’Ambiente il loro dossier.
La lettera dei pastori
Con una lettera – che riportiamo integralmente qui sotto – gli agricoltori ed i pastori della zona provano a ribellarsi.
Giovanna reclama, con le sue semplici parole, il diritto all’autodeterminazione del popolo lucano, diritto negato in nome di uno pseudo sviluppo economico che ha portato solo povertà e distruzione dell’ambiente e del paesaggio.
CONOSCO PERSONE DI “SINISTRA” CHE TRIVELLANO LE SORGENTI E LE BIODIVERSITA’ NELL’INDIFFERENZA GENERALE ANCHE E SOPRATTUTTO DI QUELLI DI “SINISTRA” E, IN PARTICOLARE, DEGLI”INTELLETTUALI” DI “SINISTRA”!
DI SINISTRA O DI SINISTRA MEMORIA?
“CONTINUIAMO COSI’, FACCIAMOCI DEL MALE!”DIREBBE NANNI MORETTI.
Ma forse , il fatto che ci stiano distruggendo la vita e la bellezza, non interessa piu’neppure a lui!
Meglio affogare in un barattolo Nutella?
ETICHETTE E SIGLE DI PSEUDO- APPARTENENZA IDEOLOGICA E CORRELATI CARRIERISMI CHE CALPESTANO LA VERITA’NON DOVREBBERO AVERE FUTURO IN UNA DEMOCRAZIA DEGNA DI TALE NOME!
Oro Grigio
Oro Nero
(comitato No Crescent)
Pensavamo che il peggio fosse passato. Che fosse già stato vissuto.
Con gli anni ’60 e ’70 a segnare una crescita economica che passava anche attraverso un’edilizia privata carente di adeguata pianificazione o attraverso uno sviluppo industriale che talvolta determinava la cementificazione delle coste o di baie straordinarie come Bagnoli.
Sbagliavamo.
Pensavamo che l’idea di trivellare territori pregiati o di piazzare piattaforme petrolifere lungo i litorali fosse un’idea antica, superata dalle esigenze di protezione ambientale che si sono andate affermando negli anni o dalla consapevolezza di valorizzare sul serio il paesaggio. Il vero petrolio italiano.
Sbagliavamo.
La contemporaneità ci fa rivivere quelle stesse scelte che negli anni successivi al boom economico in molti hanno criticato, additando quegli anni ’60 e ’70 come i decenni caratterizzati da una gestione perniciosa del territorio.
Invece ci risiamo.
L’Italia inciampa negli stessi errori. Ricade nella logica degli interessi speculativi, cancellando per sempre storie, paesaggi, identità.
I Comuni svendono pezzi di territorio per fare cassa con gli oneri di urbanizzazione. Oltre il 70% degli oneri incassati con il rilascio dei permessi di costruire è utilizzato per la spesa corrente.
Taluni enti locali svendono la salute dei cittadini per incassare le royalties del petrolio. Con il Governo centrale che, attraverso il ministro dello Sviluppo economico, ha promosso norme ancor più permissive per i petrolieri, accorciando le procedure burocratiche per permessi di ricerca e concessioni.
Un iter di deregulation normativa avviato con l’approvazione dell’articolo 16 della Legge n.27 del 24 marzo 2012, quella delle liberalizzazioni. “Una vera e propria pietra tombale posta sulla terraferma e sul mare italiano” ha sostenuto il Coordinamento No Triv, un aggregato di associazioni, movimenti, organizzazioni e cittadini (circa 60 organizzazioni in tutta Italia), che vuole SALVARE L’ITALIA DALLA “PETROLIZZAZIONE” SELVAGGIA!
«Oro Grigio, Oro Nero» è il titolo di un breve dossier pubblicato su http://www.nocrescent.it.
Salerno e i suoi dintorni conoscono tutti i colori dell’oro: il grigio e il nero. Sfumature che uccidono il territorio e la salute.
Salerno è la città del cemento. Nuove colate stanno rivestendo la costa. Con i casi emblematici del porticciolo di Pastena, antico insediamento marinaro da deturpare con l’intervento dei privati, e del Crescent, l’Ecomostro per eccellenza che si vuole erigere occupando spiagge demaniali e superficie marina.
Il Vallo di Diano e la Lucania a sud, l’Alta Irpinia (www.nopetrolioaltairpinia.it) a nord sono i luoghi del petrolio. Speculatori di varia nazionalità sono pronti ad azionare trivelle per nuove ricerche.
Colare ed estrarre. Attività diverse che rispondono alla stessa esigenza: speculare!
cara Eni,
mettetivi una mano sulla coscenza per il danno ambientale e idrologico di inquinamenti ambientali e un tasso elevatoto di tumori che si rispecchia nell area della val d agri ,sellata e altrove, le persone muoiono e si ammalano ogni minuto madri e figli rivendicano il diritto di manifestare il sidapprovo di questi inpianti per la perdita dei propri cari e per il tasso di disoccupazone che c e nella nostra zona poiche chi lavora in questi stabilimenti di certo non sono lucani o dei paesi circostanti ……quindi mi chiedo a cosa serve un altro pozzo petrolifero se non viene occupato lavorativamente da lucani…agevolate la pastorizia e prodotti lucani che in queste terre verranno occupate da pozzi e valorizzate i prodotti lucani che sono i migliori in tt italia no allo spreco e alle cose banali e dannose vogliamo aria terra acqua PULITAAAAAA
Ballata per Caldarosa
“Piume verdi fu il bosco
e le tonde irrequiete lepri
e gli scoiattoli a schiere
bevvero nella fontana.
Or quell’acqua impaurita
odora e sussulta di lepri
di molli scoiattoli in fuga.”
“NON ESISTONO TERRE PURE E TERRE IMPURE TUTTO DIPENDE DALLA BONTA’ O DALLA MALVAGITA’ DELLA NOSTRA MENTE”. PENSO CHE E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI CAMBIARE MENTE, MODO DI PENSARE. LA POLITICA E LA GENTE LUCANA NON PUO’ CONTINUARE A NASCONDERSI DIETRO UN DITO. LA BASILICATA HA GIA’ DATO ED E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE BASTA!!!! RINGRAZIAMO SOSTENIAMO COLORO (QUEI POCHI) CHE SI BATTONO ANCHE PER NOI. BASTA AL SERVILISMO DICIAMO LA VERITA’ E GIA’ QUESTO RAPPRESENTA UNA GRANDE RIVOLUZIONE UMANA E DEMOCRATICA
IO COSA PENSO?NELLA MIA IGNORANZA PENSO A COME SIAMO EGOISTI E CECHI IO PER PRIMO A DIVORARE TUTTO SENZA PENSARE TRASCINATI DA QUESTO MECCANISMO INDUSTRIALE DI SFRUTTAMENTO E INGORDIGIA CHE CI ACCOMUNA CHE DIRE….NON SO,SO SOLO DI DOVER DIRE GRAZIE A TUTTI I GRANDI UOMINI E DONNE E TUTTI INDISTINTAMENTE SENZA DISCRIMINAZIONE DI RAZZA SESSO E COLORE DELL’ IMPEGNO CHE METTONO TUTTI I GIORNI PER MIGLIORARE IL MONDO, NON IMMAGINIAMO NEANCHE LO SFORZO E LA FATICA CHE FANNO QUINDI GRAZIE E ANCORA GRAZIE, TORNANDO AL DISCORSO BASILICATA, ENI PETROLIERI INGORDI E MALATI DI SOLDI VI PIACE STARE A TAVOLA INSIEME ALLA VOSTRA FAMIGLIA,AMICI E ZOCCOLE VARIE A COMPRARE NEI NEGOZI LE PRIMIZIE COME FORMAGGI,SALUMI CARNE ECC ECC VI PIACE INGURGITARE E SFONDARVI LA PANCIA COMODAMENTE COMPRANDO CON LA CARTA DI CREDITO GRAZIE ALLA FATICA DI CONTADINI ALLEVATORI AGRICOLTORI PESCATORI OPERAI DI TUTTI I TIPI EH? COME FATE A NON CAPIRE? SE CONTINUAMO COSI’ SARA PRESTO FINITO TUTTO E I NOSTRI FIGLI NIPOTI E GENERAZIONI FUTURE NON POTRANNO GODERE DI TUTTO QUESTO SIAMO VICINI A UN PUNTO DI NON RITORNO PIU’ VICINI CHE MAI NEL 2030 I PIU’ GRANDI SCENZIATI NATURALISTI STUDIOSI VARI GRANDI MENTI DELLA SCENZA LO SANNO MA LA TV NON NE PARLA SOLO IN RETE LO POSSIAMO IMPARARE! PRIMA DI MORIRE SVESTITEVI DI TUTTO E IMPEGNATEVI A CAMBIARE IN MEGLIO IL MONDO RISCHIANDO TUTTO FATELO SARA’ UNA BELLA SENZAZIONE E VI RENDERA’ ORGOGLIOSI E ANCHE I VOSTRI FIGLI E PARENTI SENZ’ALTRO CORROTTI NON TUTTI LO SO MA LA MAGGIORPARTE LO SAPPIAMO ORMAI è DI DOMINIO PUBBLICO, CON TUTTE LE VOSTRE PUTTANE PRONTE AD APRIRE LE GAMBE DAVANTI A UN DIAMANTE INSANGUINATO( E POI FARANNO I DISCORSI MORALI AI LORO FIGLI SFIGATI CHE AVRANNO TUTTO CON I SOLDI COMPRERANNO COMODAMENTE TUTTO O MANDERANNO IL LORO FATTORINO O DONNA DI SERVIZIO,SENZA IMMAGINARE MINIMAMENTE QUANTO SIA STUPENDO IL LAVORO DELLA TERRA E LA SODDISFAZIONE DI RACCOGLIERE I FRUTTI E VIVERE CON GLI ANIMALI E TRASFORMARE IL CIBO CON MAESTRIA RISPETTANDO I TEMPI QUESTA è LA VERA VITA. PENSIAMO TUTTI INSIEME A SFRUTTARE MENO TUTTO E DI PENSARE PIU’ INTELLIGENTEMENTE A COME VIVERE CIAO A TUTTI. AH DIMENTICAVO! MIA NONNA “SANTO CARMELA! E’ DI NOEPOLI BASILICATA
Non dovrebbe essere lecito distruggere questi tesori -allevamento di mucche di pregiata razza podolica, paesaggio, tradizioni-in nome di attività che distruggono risorse
Silvia Tozzi
PENSO CHE OGGI, CON LA CRISI CHE IN PARTICOLAR MODO IL NOSTRO PAESE STA ATTRAVERSANDO,L’OPINIONE PUBBLICA PUò ESSERE MAGGIORMENTE SENSIBILIZZATA, SOSTENENDO E DIMOSTRANDO COME LE REALTà RISPETTOSE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO, INDIVIDUANO UNA VIA DI SVILUPPO PIù CONCRETA E SOSTENIBILE PER IL FUTURO
Con Governi come questo delle “Larghe intese” (e sappiamo benissimo tra chi!) c’è poco da stare allegri. Non ci sono ma che tengono! ….e salute e vita di chi abita nei territori interessati da certi progetti non contano. Parlano solo di sviluppo, di commercio di energia da rilanciare. Ricorrono al miraggio di nuovi posti di lavoro che quasi sicuramente non ci saranno o per lo meno saranno in una quantità risibile. Le stesse contropartite economiche per gli EE.LL. interessati sono risibili rispetto ai rischi e i danni che fanno correre ai territori. E’ possibile una resistenza pacifica a tutto questo? Davanti a tanta insensibilità, io credo di NO! Questa gente difficilmente impara qualcosa dalla vita, se le eventuali calamità non colpiranno loro stessi e le loro famiglie. Onofrio Infantile Ven. 14 febbraio 2014
Certo è avvilente dover lottare contro chi invece dovrebbe essere dalla nostra parte ed aiutarci a tutelare tutto quanto è Paesaggio, ma soprattutto un pezzo di Vita.
Proprio un questi giorni noi, come Comitato Gente del Sarno, ci stiamo confrontando con l’agenzia regionale Arcadis che è l’ente attuatore del Grande Progetto fiume Sarno, un progetto per mitigare il rischio allagamento che anziché intercettare l’acqua in caduta intende farlo durante lo scorrere con una serie di vasche di laminazione impattanti in maniera prepotente nel paesaggio e mettendo a rischio l’inquinamento delle falde, visto che le acque che vi scorrono sono ancora inquinate!
Sarebbe ora che la Basilicata si dotasse di un serio piano paesaggistico e ambientale che tolga dalle grinfie degli speculatori (petroliferi, eolici e fotovoltaici) i territori ancora integri.
Sono commosso dalla lettera e preoccupato per quanto si prefigura. Vorrei fare una domanda, però, perché mi risulta che le trivellazioni in Val d’Agri non hanno arrecato particolari danni al paesaggio. Se questo è vero (non so dirlo con esattezza in quanto non ci sono mai stato, ma ho presente una puntata di Report che ne parlava e mostrava i luoghi) la domanda, per onestà intellettuale, è se la descrizione che è stata fatta nell’articolo corrisponda davvero a quello che potrebbe accadere una volta autorizzate le perforazioni. So che i pozzi petroliferi lucani forniscono una grande quantità di greggio, un’importante frazione del fabbisogno nazionale. So anche, tuttavia, che a questa elevata produzione non corrisponde un giacimento di grandi dimensioni e quindi il petrolio di Val d’Agri dovrebbe esaurirsi in pochi anni. Mi piacerebbe che tutti questi elementi fossero posti sul campo per un’analisi serena della questione.
CARO CLAUDIO,NON PECCO DI DISONESTA’INTELLETTUALE NEL CONFERMARTI CHE PURTROPPO TUTTO QUESTO NON E’UN BRUTTO SOGNO O BANALE TERRORISMO PSICOLOGICO MA E’LA TRISTE REALTA’!
SE TU VIENI IN BASILICATA, TE NE RENDERAI CONTO PERSONALMENTE ED IMMEDIATAMENTE ANCHE SOLO GUARDANDO IL PAESAGGIO!
GIA’L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’AVEVA COLLOCATO LA BASILICATA FRA I 44 SITI PIU’PERICOLOSAMENTE INQUINATI DEL NOSTRO PAESE E SENZA CALCOLARE GLI ESITI TRAGICAMENTE IMPATTANTI DELLE TRIVELLAZIONI E DELL’INCENERITORE FENICE!
SI REGISTRANO AHIME’PREOCCUPANTI INCREMENTI DI LEUCEMIE,DI MALATTIE TUMORALI E CARDIO-RESPIRATORIE!MA LA LETTURA DELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE FATTO DALL’ENI PER IL PROGETTO SVILUPPO CALDAROSA DISSIPERA’ CERTAMENTE OGNI TUO RESIDUO DUBBIO SULLA REALE ENTITA’DELLE TECNICHE DI DISTRUZIONE MESSE IN ATTO!
ALLA LUCE DI CIO’, DOPO UN’ANALISI PIU’CHE SERENA DELLA QUESTIONE E ANCHE IN CONSIDERAZIONE DELLA CRESCENTE POVERTA’SOCIALE ED ECONOMICA DELLA BASILICATA,AUSPICHIAMO UNA MORATORIA IMMEDIATA DELLE TRIVELLAZIONI ED UNA DECISA INVERSIONE DI TENDENZA NELLA PROGRAMMAZIONE DELLE FUTURE POLITICHE ENERGETICHE E DI SVILUPPO NAZIONALI E REGIONALI.
PER NON PARLARE POI DELL’ESIGENZA DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE PER TUTTO IL NOSTRO PIANETA!
Sarebbe ora di smetterla di consumare suolo e distruggere preziosi pascoli e terreni agricoli per incrementare la produzione di petrolio. L’inquinamento portato dagli impianti industriali non è reversibile. Le aree verdi sono perse per sempre e gli spazi naturali a disposizione di agricoltori e allevatori per produzioni biologiche si riducono ancora a causa di politiche dissennate che non si proiettano nel futuro.
Se non cessa immediatamente questo miserabile mercimonio di territori e di salute,l’Italia non avrà piu’un futuro perche’ avrà perso irrimediabilmente la sua agricoltura e con essa il suo paesaggio.
NON CI RESTERANNO CHE SQUALLIDI,ININTERROTTI ASSEMBRAMENTI DI TRIVELLE E DI PARCHI FOTOVOLTAICI ED EOLICI IN UN MARE DI CEMENTO!
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!
ROMPIAMO QUESTO MURO DI GOMMA DI COMODI O RASSEGNATI SILENZI E DI IPOCRITA E REITERATA ILLEGALITA’ CHE CI NEGA LA BELLEZZA E AVVILISCE LA NOSTRA DIGNITA’E CI IMPEDISCE ANCHE DI LASCIARE UN LIBERO COMMENTO SU QUESTO SITO!
GIOVANNA NON HA AVUTO PAURA DI PRENDERE CARTA E PENNA E DI ESPRIMERE CON SEMPLICITA’LA PROPRIA SPERANZA CHE IL SUO,IL NOSTRO MONDO NON VENGA DISTRUTTO DALL’INGORDIGIA DI MISERABILI AFFARISTI!
LIBERIAMO INSIEME A LEI IL NOSTRO PENSIERO ANCHE DAL SOLITO “TANTO E’TUTTO INUTILE PERCHE’ UN FIORE NON FA PRIMAVERA”,E,SOPRATTUTTO, CERCHIAMO DI ESSERE UMANAMENTE SOLIDALI IN QUESTA DIFFICILE BATTAGLIA!
SOLIDALI SUL SERIO!A PRESCINDERE DALLE SEMPRE PIU’NARCISISTICHE “APPARTENENZE”CHE IMPEDISCONO UNA CONCRETA SINERGIA PER UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA DI QUESTI VITALI PROBLEMI!
Che è ora che tolgano le mani dalle nostre terre!In questi giorni nelle sale,qui della provincia di Salerno e di Potenza,si sta trasmettendo un film:Zio Angelo e i tempi moderni…ci dice come il nostro territorio si sta svendendo a tutti quelli che tra parchi eolici e parchi fotovoltaici ci stanno distruggendo un paesaggio in cambio di nulla!!!