Comunicato stampa di Italia Nostra in merito all’arresto del vicesindaco di Verona, Vito Giacino.
Premesso che sino al momento della condanna definitiva, esiste la presunzione d’innocenza, ritengo che l’arresto di Vito Giacino, ex assessore alla pianificazione, ex vicesindaco e soprattutto ex braccio destro del primo cittadino del Comune di Verona, Flavio Tosi, per circa sette anni, imponga una seria riflessione sull’attendibilità degli strumenti urbanistici approvati durante il periodo in cui ha operato.
E’ doveroso ricordare che le scelte relative alle volumetrie ed alle destinazioni d’uso delle aree definite dal P.A.T. e dal P.I., sono state decise durante l’assessorato di Vito Giacino, così come le stesse opzioni di procedere con il sistema del project financing per la ristrutturazione delle caserme di Santa Marta e Passalacqua, per il traforo delle Torricelle e per l’Arsenale.
Da considerare anche la fretta che l’ex assessore ha dimostrato nel voler approvare, prima delle sue dimissioni, la variante urbanistica che avrebbe permesso la realizzazione di un centro commerciale di fronte alla fiera.
Il tipo di pianificazione del territorio attuato dall’amministrazione del sindaco Flavio Tosi, con assessore alla pianificazione territoriale Vito Giacino, ci risulta urbanisticamente incomprensibile. La concessione di un numero eccessivo di centri commerciali, di poli direzionali, terziari ed alberghieri, in un periodo di grave crisi economica, ci sembra totalmente estranea ai reali bisogni della città.
Vorremmo sapere quali siano stati e siano i motivi che hanno spinto i nostri amministratori a pianificare milioni di metri cubi di cemento che porteranno un dannoso squilibrio territoriale ed un grave aumento dell’inquinamento.
Incomprensibile è anche la non pianificazione di Verona sud, con le grandi aree dismesse da riqualificare quali, le ex Officine Adige, il Foro Boario, gli ex Mercati Ortofrutticoli, gli ex Magazzini Generali, l’ex Manifatture Tabacchi e l’ex Cartiere Verona. In quell’area sono previsti oltre quattro milioni di mc, di cui oltre tre di commerciale, alberghiero e direzionale.
A questi vanno aggiunti: L’ex Biasi ora Ikea che prevede 241.000 mq, a cui vanno aggiunti 90.000 mq tra ricettivo, direzionale e ludico ricreativo e altri 75.000 mq di nuove residenze per 1.700 nuovi abitanti; il progetto Palazzina, con 53.000 mq di edifici adibiti al commercio e il centro commerciale di fronte alla Fiera di 8.500 mq.
In sintesi, nel P.A.T. sono pianificati: 10.900 nuovi alloggi e 750.000 mq di edifici ad uso commerciale, terziario e produttivo. Da notare che la popolazione di Verona nel 2011, si è fermata a 252.520, registrando un saldo demografico negativo e che le abitazioni vuote sono oltre diecimila.
Il P.I., potenzialmente consuma, in cinque anni, quasi l’intera volumetria prevista dal programma decennale del P.A.T. per il settore produttivo (2.460.615 mq su oltre 3.000.000 mq); e il 95% del commerciale (237.937 mq), a fronte della previsione decennali del PAT di 249.072 mq.
Nonostante la legge approvata dal Consiglio dei Ministri, che blocca l’edificazione nelle aree agricole, nel P.A.T. decennale, è previsto il cambio d’uso di ben 167 ettari agricoli e di questi il 67%, circa 113 ettari, lo sarà nei primi cinque anni del P.I.
I nostri antenati latini direbbero: cui prodest.
Giorgio Massignan
(pres. prov. Italia Nostra)
Verona 17.02.2014
Facile rispondere a chi giova tutto questo: alle loro tasche e a quelle dei loro compari. E poi la Lega doveva fare gli interessi del Nord, che buffoni.