La rete delle 934 organizzazioni che compongono il Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” esprime la propria soddisfazione nel registrare la decisione assunta dal Consiglio dei Ministri nell’approvare un atto normativo che rappresenta un importante passo in avanti verso la necessaria e urgente risposta a un problema di grande rilevanza per il nostro paese, come quello del consumo di suolo.
Sono molti gli aspetti positivi contenuti nel DdL approvato – a iniziare dal riconoscimento del suolo come bene comune e risorsa non rinnovabile – che intende allineare le politiche del nostro Paese agli orientamenti espressi dalla Unione europea e alla roadmap da essa suggerita a tutti gli Stati membri per giungere al “consumo netto zero di suolo/territorio” entro il 2050. Si ritiene comunque che, in considerazione della situazione di criticità registrata nel nostro Paese e certificata dai dati ISPRA (che mostrano un consumo di suolo pari a 8 metri quadrati ogni secondo), l’obiettivo dell’azzeramento debba essere anticipato e assicurato in tempi molto più brevi.
Il Forum ritiene che l’iter del DdL non sarà facile né, probabilmente, rapido e, come propria abitudine, offre questo suo unanime contributo di proposte, integrazioni, osservazioni e critiche all’attenzione del Governo, del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni allo scopo di rendere l’impianto normativo proposto strettamente indirizzato verso gli alti obiettivi prefissi.
Questo documento rappresenta la posizione ufficiale del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio sul Disegno di Legge in oggetto, ed è strutturato in forma di analisi critica dei singoli articoli. L’intenzione del Forum è di valutare i potenziali effetti della Legge nella forma proposta, esprimendo apprezzamento dei contenuti condivisibili ovvero, per gli aspetti migliorabili, proposte di emendamento.
In Italia come in Europa il consumo di suolo fertile rappresenta una delle tendenze più deleterie degli ultimi decenni. Nel nostro Paese questo consumo si è mantenuto su livelli particolarmente elevati, con una media degli ultimi 50 anni stimata in oltre 90 ettari al giorno.
Per anni negletto, questo tema molto sensibile ha fortunatamente ottenuto di recente l’attenzione che merita da parte dei cittadini e delle forze politiche. Diverse iniziative sono state prese a livelli locali e nazionali, sotto la forma di proposte di modifica di leggi vigenti oppure risistemazione complessiva della materia. Ultima in ordine di tempo, l’iniziativa governativa oggetto di analisi nel presente documento.
Se l’approccio alla questione e l’impostazione generale appaiono lodevoli, parte dei contenuti sembrano tuttavia ancora generici o deboli e lasciano perciò sperare in modifiche che rendano il provvedimento più efficace e stringente.
Nel dettaglio, si osserva una scarsa definizione dei tempi e modi di raggiungimento degli obiettivi e l’eccessiva complessità di talune procedure (oggetto nel seguito di specifiche annotazioni del Forum). Ma forse il punto dell’intero impianto che rivela la debolezza più grave è costituito dall’Art. 9, Disposizioni Transitorie e Finali: quest’articolo costituisce un vero e proprio salvagente non solo dei procedimenti edificatori approvati, ma addirittura di quelli “in corso”, entrando in palese contraddizione con i presupposti e i principi stabiliti dallo stesso DdL.
In termini generali, il Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio valuta comunque l’attenzione rivolta al tema come un fatto positivo e ritiene che l’iniziativa legislativa promossa dal Governo rappresenti un autorevole tentativo di trovare soluzione, non più differibile, a un problema di dimensioni nazionali. E, per rendere più esplicito l’obiettivo che si intende raggiungere, il Forum suggerisce di caratterizzare sin dal titolo i contenuti delle norme in discussione, proponendo la modifica: “Progressivo arresto del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”.
Di seguito, l’analisi del testo con le nostre osservazioni e proposte articolo per articolo: