Cosa sta accadendo in Italia? Sembra che molti proprietari di terreni edificabili stiano chiedendo alle amministrazioni di stralciare le destinazioni delle loro aree così da farle ritornare agricole, mentre i Comuni cercano di difendere le già esigue entrate economiche, spolpati dal “Patto di stabilità”, e si aggrappano affannosamente alle imposte sui terreni.
Queste richieste sembrerebbero in controtendenza nel Paese in cui “il consumo di suolo è cresciuto ad una media di 8 mq al secondo” e in cui è dimostrato “che si tratta di un processo che dal 1956 non conosce battute d’arresto” (Comunicato Stampa ISPRA).
La portata del problema è ben dimostrata dagli articoli comparsi su alcuni siti e dalle interviste rilasciate dai sindaci preoccupati:
“Cittadini che bussano alle porte del municipio e chiedono espressamente lo stralcio dai Pgt delle proprie aree edificabili per non sborsare troppi soldi. E dall’altra i Comuni che, preoccupati, interpellano chi ha presentato domanda di costruire o di trasformare un edificio per sapere se, di fronte alla stangata Imu in arrivo, intendono effettivamente procedere o preferiscono rinunciare.
Barbara Baldini, sindaco del comune di Montagna: «É un andirivieni continuo in municipio cittadini che vogliono capire cosa cambierà con l’Imu e quanto dovranno pagare. Ma ci sono anche tante persone che mi hanno espressamente chiesto di togliere l’edificabilità al loro terreno». Pur di non dover subire un salasso, si è dunque disposti a “sacrificare” il valore di un’area sulla quale si può costruire, declassandola, ma risparmiando. «Proprio così: preferiscono rinunciare».
Graziano Murada, sindaco di Albosaggia: «La crisi economica e l’introduzione di una forte e per certi versi eccessiva tassazione sulle proprietà immobiliari stanno portando alle dismissioni del patrimonio più che alle nuove realizzazioni».” (LA PROVINCIA DI SONDRIO – Il quotidiano di Sondrio online, 27/04/2012)
“È finita l’epoca in cui si facevano carte false per chiedere la trasformazione di un terreno da agricolo a edificabile. Oggi va al contrario: sempre più proprietari terrieri chiedono il dietro front, bussando alle porte degli amministratori per poter riportare ad agricoli i terreni che nelle vecchie pianificazioni urbanistiche erano diventati edificabili. Perché ? Sugli agricoli l’Imu non si paga, sugli edificabili sì. E siccome il mercato degli immobili è, manco a dirlo, immobile – e all’orizzonte non si vedono schiarite -, i terreni da una parte costano e dall’altra non fruttano.
Alberto Maffi, sindaco del comune di Grandosso: «Nel Piano di governo del territorio approvato nel 2009 dalla passata amministrazione, figuravano 10 ambiti di trasformazione che avrebbero portato gli abitanti da circa 1.500 a circa 2.000. Ma da allora non c’è stata una sola richiesta, nemmeno verbale, per dare il via alle costruzioni».
Gennaro Bellini, sindaco del comune di Foresto Sparso: «Abbiamo ricevuto una decina di richieste di stralcio di aree edificabili, per ricondurle alla loro originaria destinazione agricola. Assistiamo a un fenomeno di marcia indietro: anche se i terreni edificabili dormono, con l’Imu costano. Così i proprietari chiedono di rinunciare all’edificabilità per abbattere totalmente l’imposta, che grava in maniera pesante. Nel Pgt che abbiamo recentemente adottato non si prevedono nuove aree edificabili a carattere residenziale e produttivo».” (ECO DI BERGAMO, 25/04/2013)
Anche a Senigallia, comune della provincia di Ancona, accade che l’ammistrazione faccia un passo indietro riguardo le previsioni di nuovi volumi edificati:
“Con la variante licenziata dall’assise cittadina – al termine di una seduta al quanto turbolenta per alcuni punti e subemendamenti – sono stati in pratica cancellati 587.084 metri cubi di cemento per una superficie pari a 89.708 metri quadrati e terreni per oltre 40 ettari. Un atto che va incontro al desiderio dei cittadini di vedere Senigallia meno oppressa dal cemento e che rispetta la volontà dell’Amministrazione, come fatto già con il Piano degli Arenili e con gli indici edificatori, di abbassare i volumi cementizi nella città e rendere Senigallia più dotata di spazi verdi.
Maurizio Mangialardi, sindaco del comune di Senigallia: «Lo strumento riconferma l’attenzione dell’Amministrazione Comunale ad operare secondo il piano regolatore vigente per far sì che alcune aree da edificabili passino a verdi pubbliche o agricole, mentre altre degradate vengano riqualificate senza costruire nuovi volumi su spazi ancora incontaminati».” (SENIGALLIA NOTIZIE, 07/02/2014)
Quali siano le vere motivazioni che stanno producendo questo nuovo dietro front, se scelte nate dopo competenti analisi, oppure conseguenti all’ammutinamento di edili e costruttori che bloccati dalla gigantesca crisi immobiliare , lasciano le postazioni di guardia per arretrare nelle retrovie, non è dato sapere.
Ma il pensiero che tutto dipenda dalla crisi economica e intellettuale in atto nel nostro paese, e poco da una nuova consapevolezza istituzionale ambientale territoriale, si consolida sempre di più.
I risultati di queste nuove dinamiche sono sotto gli occhi di tutti: le nuove costruzioni rimangono vuote e fanno molta difficoltà a trovare degli acquirenti, i capannoni sono in liquidazione e le aree edificabili non trovano soggetti propensi a costruire.
Riguardo le cause della crisi dei prezzi, sostiene il presidente di Osmi borsa immobiliare Marco Dettori, sono attribuibili «a politiche che, in un periodo in cui il mercato andava bene, hanno prodotto troppo, senza che ci fosse un’adeguata pianificazione. Il risultato è che ora ci sono più case che acquirenti e in città ci si trovano prezzi più competitivi».
Riguardo le cause del blocco di nuova edilizia, oltre alle motivazioni “classiche” imputate alla crisi globale, qualcuno invoca un forte bisogno di rinnovare gli strumenti urbanistici vigenti. Ripensare, sotto una nuova ottica finalizzata sia al blocco di consumo di territorio e sia ad una nuova rigenerazione urbana, tutti gli atti preposti al Governo del Territorio. Riformulare le previsioni di crescita, le dinamiche di sviluppo e cercare di trovare una soluzione valida al problema delle richiete di stralcio delle aree edificabili non ancora costruite. Problema che, senza ombra di dubbio, segnerà fortemente i prossimi anni. Detto questo in una situazione, come quella attuale, l’Italia mostra il fianco e incassa colpi su colpi, dimostrando la debolezza congenita (storica!) delle proprie capacità di investimento finalizzate ad nuovo sviluppo consapevole.
Dalle parole di Settis è chiara la base culturale che sottende il problema: “(…) la “pancia degli italiani” (…): la convinzione che il miglior modo di investire i propri guadagni o risparmi, non è indirizzandoli sulle attività produttive (e non solo), bensì sulla “roba”, e in particolare sulla proprietà immobiliare, intesa come un valore sicuro, un deposito bloccato come un salvadanaio, la “cosa giusta” da farsi per garantire se stessi, i figli, la famiglia. Le difficoltà dell’agricoltura, che scoraggiano o marginalizzano quasi dappertutto la piccola e media proprietà, hanno indirizzato questa mentalità, propria di una società preindustriale, quasi esclusivamente sull’edilizia abitativa. Comprare uno o più appartamenti, anche per famiglie con reddito medio, è diventato un comportamento abituale, anzi normale: l’unico investimento sicuro, si sente ripetere, è quello del “mattone”.
Come agire ? Un buon punto di partenza può nascere, sicuramente, dalla collaborazione tra i migliori centri di ricerca nazionali (Università, Istituti, ecc.) e gli Enti locali più virtuosi. Stipulare un nuovo “Patto di rinascita” che permetta di ampliare e di finalizzare, su solide basi culturali e scientifiche, il raggio d’azione di utili strumenti urbanistici fortemente competitivi. Nuove conoscenze per nuove Istituzioni lungimiranti.
Inoltre è d’obbligo avviare, nel minor tempo possibile, circuiti economici basati non più su ulteritori costruzioni, ma su intelligenti investimenti di rigenerazione urbana e territoriale.
Salve: stessa storia mio padre era coltivatore diretto fino a poco, ora in pensione ed il terreno circa 3 ettari venne passato da agricolo a edificabile al prg . Ma con la crisi degli ultimi anni mi ritrovo questa eredita’ rimasta ferma li’ tutto e’ abbandonato.Con il terrore dell’ imu che non avro’ da pagare (comune di santa marinella RM)Come posso uscirne? Possibile che nessuno ha soluzioni oltre che essere iscritto al coltivatore diretto?
Mia madre percepisce una pensione di circa € 11.000,00 netti annui e dovrebbe pagare circa € 5.000,00 annui di imu per un terreno sito in roseto degli Abruzzi (TE) di 12.000 mq donatogli da mio nonno nel 1982 e’ da lui acquistato nel 1960.
Oltre alla tassa annua ha ricevuto un accertamento Ici per gli anni 2006/7/8/9/10/11 per un importo pari ad € 27.000,00.
Preciso che mia madre ha sempre pagato l’ici sul terreno ma sempre come agricolo non sapendo che l’area fosse edificabile.
Abbiamo fatto ricorso alla commissione tributaria ma la sentenza di primo grado ci ha dato torto, la causa sta andando avanti ed il nostro comune fino ad oggi non ha fatto nulla per aiutarci.
Sommando l’imu da pagare sul terreno con quella da pagare per le abitazioni (la nostra e quella lasciatagli dai suoi genitori) e la tassa sui rifiuti, mia madre dovrebbe pagare circa € 8.000,00 annue con un introito di € 11.000,00, vi sembra possibile.
Capisco che il terreno ha un valore ma non è accettabile che si tassi in questo modo un cittadino onesto che lo possiede da più di mezzo secolo e che percepisce un così basso reddito.
Qualcuno di voi sa se esiste una soluzione a questo problema visto che non ci è possibile pagare tali somme di denaro e non vogliamo assolutamente vendere la proprietà poiché per mia madre la stessa ha un valore affettivo visto che ha perso sia il padre che il marito quando erano ancora giovani.
Avevo scritto questo commento nel 2015 e ad oggi le cose non sono migliorate, quello che mi fa arrabbiare e che il nuovo governo nella nuova legge di bilancio, cancella tutti i debiti IMU dal 2000 al 2010 sotto i mille euro e non aiuta, escludendo la stessa IMU dalla Pace fiscale, le nostre famiglie che hanno un debito molto piu’ elevato ed ingiustamente contratto.
Possibile che nessuno si accorga di questa ingiustizia, dobbiamo difenderci tutti assieme!!!
Comitato NO PRG Osimo mail: no.prg2005@gmail.com visitate la pagina facebook Comitato no prg Osimo chiedetemi anche amicizia su facebook Angelo Marini e messaggiatemi,ci stiamo mettendo in contatto con tutti i comitati o similari e propietari tartassati ingiustamente fate proselitismo cercate informatevi e datemi i dati di altri comuni dove propietari a livello nazionale combattono contro questa legge voluta dall’alto i (governi anni 90 in poi) non e facile lo sappiamo x orgagnizzarsi in modo più incisivo da decidere poi tutti insieme come procedere a livello più alto . scrivetemi alla mail che ho inserito. tel 3284521586 Cordiali saluti Angelo Marini
normative pazzesche la cui assurdità è inutile commentare ma la colpa è anche degli italiani che mandano in parlamento demagoghi e incmprtenti
Abbiamo più volte fatto richiesta di riclassificare come agricolo il nostro terreno reso fabbricabile dal comune di Macello(To), ma senza esito. Nessuno è interessato a fabbricare, ovviamente. E l’IMU ci strangola. Che fare?
salve,ho un appezzamento di terreno soggetto a prg con destinazione “commerciale a progettazione unitaria”(comparto)interessando una decina di proprietari,il comparto non si è realizzato per disinteresse di alcuni proprietari,quindi il terreno “risulta matematicamente non edificabile”ho ricevuto un accertamento imu di 7300,00 a dicembre 2017 ,ho presentato una domanda di recessione ad agricola a settembre 2012 su modulo messo a disposizione della stessa amministrazione comunale,a tutt’oggi non ho ricevuto risposta. che posso fare?se è possibile avere un risposta in breve tempo vi sarei grato anche perché ho ancora 15 gg per un eventuale ricorso
Consigliamo di trasmettere una nuova raccomandata con ricevuta di ritorno per sollecitare risposta …
Per tornaconto elettorale il furbone di turno ha eliminato ICI sulla prima casa svuotando di fatto le casse comunali il risultato è stato che in tutta Italia i Comuni sono corsi ai ripari rendendo terreni anche paludosi edificabili con l’appoggio di leggi create ad hoc che affermano che L’IMU va pagata dal momento che viene approvato il piano regolatore, non tenendo conto della fattibilità, se sono state fatte le opere di urbanizzazione, dell’economia che sta attraversando il Paese, delle tasche dei cittadini ecc. In sostanza hai vinto il biglietto della lotteria ma non sai se esiste il giorno che potresti riscuotere il premio, per ora paga.
Le tasse vanno pagate sul reddito effettivo reale non sulla probabile ipotesi che un giorno si possa diventare milionari. Per cui queste leggi vanno solo abolite.
possiedo un terreno in territorio di Monreale (PA)in zona VL2 a quota 800 mt s.l.m. La zona è paralizzata, degradata e abbandonata. Da oltre 10 anni non avvengono più c/vendite. Malgrado ciò il comune continua a tartassare detti terreni con valori e IMU sempre crescenti. Secondo il mio parere tutto ciò è illegale in quanto l’art. 5 comma 5 del DL 504/92 recita che bisogna aver riguardo alle vendite e all’andamento del mercato immobiliare nella zona per terreni similari.Ma come è possibile stabilire un valore da porre come base imponibile se nella zona non vi è più mercato immobiliare ?
Ho presentato ricorso e sono in attesa di un’udienza da parte della CTP. Come posso difendermi ?
Con quali argomentazioni o sentenze a me favorevoli ? Per favore mandatemi una risposta al mio sito
acquagius38@gmail.com o consigliatemi un avvocato tributarista di Palermo disposto a difendermi. Ringrazio con anticipo. Acquaviva Giuseppe anni 79- Via Discesa Bonomolo 28A Altofonte 90030 PA
Mi ritrovo nella stessa situazione di molti di voi e anche quello di mia mamma e mia sorella che non hanno letteralmente di che pagare.
Brutta notizia per tutti è che dopo aver vinto in commissione tributaria ( Parma) e in regione, abbiamo perso in Cassazione il mese scorso. Questa ha riconosciuto il terreno edificabile e quindi soggetto ad imposta, che dovrà essere stabilita in commissione tributaria regionale ( Emilia Romagna). Nella nostra regione sostenevamo che il terreno in PSC e non in POC ( non c’è più PRG), fosse potenzialmente edificabile. Di fatto se anche volessimo, non potremmo edificare, dovremmo fare richiesta di entrare nel POC( piano operativo).
Anche noi, oltre il danno la beffa, di aver chiesto da subito lo STRALCIO, ma ci è stato negato perchè il comune non può fare modifiche visto che il nostro terreno è tra altri. IMPRIGIONATI quindi fino a quando decidono loro.ASSURDO!!!
Ora ci stiamo nuovamente mobilitando cercando di convincere l’amministrazione ad abbassare il più possibile l’imposta, anche se questo tentativo l’abbiamo fatto in questi anni e non ci hanno ascoltato, nemmeno quando eravamo in vantaggio di due cause. Ora che l’abbiamo persa non oso immaginare.
L’unica differenza è che ora si ritrovano alcuni cittadini che non hanno di che pagare e con questo esigiamo che ci diano delle soluzioni. E’ responsabilità degli amministratori.
Occorre sicuramente un fronte COMPATTO che sappia dare voce a questo dramma.
Informatemi, per favore, se esiste già qualcosa. Io penso di iniziare a scrivere ai quotidiani nazionali e a trasmissioni di denuncia, sperando che ci diano ascolto.
Mi ritrovo nella stessa situazione di molti di voi e anche quello di mia mamma e mia sorella che non hanno letteralmente di che pagare.
Brutta notizia per tutti è che dopo aver vinto in commissione tributaria ( Parma) e in regione, abbiamo perso in Cassazione il mese scorso. Questa ha riconosciuto il terreno edificabile e quindi soggetto ad imposta, che dovrà essere stabilita in commissione tributaria regionale ( Emilia Romagna). Nella nostra regione sostenevamo che il terreno in PSC e non in POC ( non c’è più PRG), fosse potenzialmente edificabile. Di fatto se anche volessimo, non potremmo edificare, dovremmo fare richiesta di entrare nel POC( piano operativo).
Anche noi, oltre il danno la beffa, di aver chiesto da subito lo STRALCIO, ma ci è stato negato perchè il comune non può fare modifiche visto che il nostro terreno è tra altri. IMPRIGIONATI quindi fino a quando decidono loro.ASSURDO!!!
Ora ci stiamo nuovamente mobilitando cercando di convincere l’amministrazione ad abbassare il più possibile l’imposta, anche se questo tentativo l’abbiamo fatto in questi anni e non ci hanno ascoltato, nemmeno quando eravamo in vantaggio di due cause. Ora che l’abbiamo persa non oso immaginare.
L’unica differenza è che ora si ritrovano alcuni cittadini che non hanno di che pagare e con questo esigiamo che ci diano delle soluzioni. E’ responsabilità degli amministratori.
Occorre sicuramente un fronte COMPATTO che sappia dare voce a questo dramma.
Informatemi, per favore, se esiste già qualcosa. Io penso di iniziare a scrivere ai quotidiani e a trasmissioni di denuncia, sperando che ci diano ascolto.
ICI/IMU è dovuta anche nel caso i terreni considerati aree fabbricabili dal PRG sono inedificabili in quanto ricadenti in zona alluvionale? Il Comune pretende il tributo ma dichiara che non potrà concedere licenza edilizia. Questa non si potrebbe chiamare estorsione?
ICI/IMU è dovuta anche nel caso in cui i terreni,inclusi nel PRG come aree fabbricabili, non possono essere edificati in quanto ricadono in zona alluvionale?
Buongiorno, il mio caso si rispecchia in molti commenti che ho letto.
Mia madre ex imprenditore agricolo quindi attualmente in pensione si trova a pagare una considerevole imposta di imu su un terreno che tuttora coltiviamo, ma che il comune dove è ubicato (Tito, PZ) da qualche anno con il prg ha trasformato da agricolo in edificabile. Benissimo aumenta il valore, provo a metterlo in vendita…. A questo punto la beffa :Qualche imprenditore facoltoso si è fatto avanti ma andando a vedere nel dettaglio il nuovo prg del comune di Tito ha riscontrato la cosiddetta “beffa”. Praticamente se vuoi costruire in quella zona bisogna costituire un consorzio.
RISULTATO: nessuno proprietario nelle vicinanze vuole costituire il consorzio e nessuno vuole comprare quei terreni….
Qualcuno può illuminarci?
A Fiumicino /Isola Sacra abbiamo lo stesso problema.P.R.G.approvato definitivamente nel 2006,ma non possiamo edificare a causa dei vincoli imposti dall’ABTevere,rischio esondazione massimo R4.Ma da anni 2005 paghiamo una IMU salatissima e chi non ha potuto pagare arrivano le cartelle di Equitalia.
scusate ma ce’ una organizazione che possa portare avanti la questione?
l’unica possibilità è diventare imprenditore agricolo
Ne medioevo erano i banditi che depredavano i piccoli propritari , adesso i comuni, le regioni e lo stato
Questo è uno dei mtivi per cui in Italia vince il partito degli astenuti, possibile che per un terreno che mi rende 300 euro/anno debba pagane 1000 di IMU. Finora l’unica protesta è stata quella di non andare a votare , ma non si può continuare così
mafia legalizzata
Stesso problema , a Ragusa mi chiedono gli arretrati dal 2007 per un terreno agricolo resi edificabile senza darmene comunicazione. Il terreno e’ di proprietà di mio padre da 50 anni.mio padre dopo aver lavorato una vita prende 900 euro di pensione al mese e adesso dovremmo pagare 4000 euro di imu l’anno sui terreni. Siamo il bancomat dei comuni e dello stato. Non credo più a nulla . A casa mia quello che sta accadendo si chiama estorsione.ho provato a vendere il terreno ma, essendo edificabile dal 2007 ma ancora non si può effettivamente costruire e’ invendibile. vergogna.
Mi vengono in mente dei versi di Dante :
Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
Ladri
Mia madre percepisce una pensione di circa € 11.000,00 netti annui e dovrebbe pagare circa € 5.000,00 annui di imu per un terreno sito in roseto degli Abruzzi (TE) di 12.000 mq donatogli da mio nonno nel 1982 e’ da lui acquistato nel 1960.
Oltre alla tassa annua ha ricevuto un accertamento Ici per gli anni 2006/7/8/9/10/11 per un importo pari ad € 27.000,00.
Preciso che mia madre ha sempre pagato l’ici sul terreno ma sempre come agricolo non sapendo che l’area fosse edificabile.
Abbiamo fatto ricorso alla commissione tributaria ma la sentenza di primo grado ci ha dato torto, la causa sta andando avanti ed il nostro comune fino ad oggi non ha fatto nulla per aiutarci.
Sommando l’imu da pagare sul terreno con quella da pagare per le abitazioni (la nostra e quella lasciatagli dai suoi genitori) e la tassa sui rifiuti, mia madre dovrebbe pagare circa € 8.000,00 annue con un introito di € 11.000,00, vi sembra possibile.
Capisco che il terreno ha un valore ma non è accettabile che si tassi in questo modo un cittadino onesto che lo possiede da più di mezzo secolo e che percepisce un così basso reddito.
Qualcuno di voi sa se esiste una soluzione a questo problema visto che non ci è possibile pagare tali somme di denaro e non vogliamo assolutamente vendere la proprietà poiché per mia madre la stessa ha un valore affettivo visto che ha perso sia il padre che il marito quando erano ancora giovani.
Ciao Nicola, abbiamo provato a girare la tua domanda ad alcuni tecnici del settore, ti facciamo sapere via email
Buongiorno, se qualcuno ha avuto risposta a questo quesito può girarlo gentilmente anche a me? La mia famiglia si trova nella stessa situazione. Grazie!
Ciao,
Vi ringrazio per l’interessamento ma ad oggi non ho ancora ricevuto una Vostra risposta, la situazione non è cambiata…..
Grazie mille
La nostra situazione famigliare è pressochè identica alla vostra. Abbiamo anche perso in Cassazione, dopo aver vinto i primi due gradi.
Non abbiamo mai smesso di parlare con l’amministrazione dal 2004 e non si è mosso niente. Ora cercheremo ancora di più, visto che hanno la responsabilità di questo dramma.
e’ ignobile che una amministrazione, loscamente trasformi zone agricole in edificabili, al puro scopo di favorire speculazioni mirate oltre ad abbindolare ignari coltivatori che hanno altro per la testa che controllare ciclicamente i pgt….
siamo governati a livello locale da una marea di amministratori truffatori, indegni di ricoprire sia il titolo che la carica di amministratori.
un banale esempio: i miei genitori ultraottantenni, ex coltivatori, con pensione di 500 euro cad.pagano 2200 euro anno per imu, per 1500 mq. trasformati dal comune in edificabili…questo significa rubare a chi per una vita ha lavorato duramente.Ladri!
Ho dei terreni agricoli che sono stati inseriti alcuni anni fa come zona ad uso campeggio e quindi sto pagando IMU come tali. Ho fatto domanda al comune di riclassificarli come agricoli ma ho avuto risposta negativa in quanto si dovrebbe modificare il piano regolatore del comune. Posso fare nulla?
la solita finta democrazia il cittadino non viene interpellato va solo spremuto su cio’che possiede la politica esiste non devono esistere i politici uomini ma cittadini che fanno politica e’ora e’ giusto il cambiamento
non tutto il male vien per nuocere!
senza dubbio l’inversione di tendenza è legata al portafoglio e non ad una rinnovata sensibilità territoriale, ma , se la politica ha un senso, si cerchi di innestare un cambiamento culturale a partire dalla situazione attuale, consolidando un nuovo indirizzo di sviluppo più rispettoso del territorio, della terra, del paesaggio
Questo comportamento dei proprietari terrieri era da prevedere visto la pesante tassazione IMU che i Comuni stanno applicando sui terreni edificabili e la crisi stessa del mercato edilizio. Questa tendenza potrebbe portare a dismissione di piccole attività economiche e a tentativi di alienazione del patrimonio edilizio da parte di molti proprietari. Togliere le possibilità di speculare sui suoli agricoli come si è fatto finora per edificare a danno dell’ambiente della salute e del territorio senz’altro è un fatto positivo, se ci fosse una seria politica da parte del Governo, delle Regioni e degli EE.LL. di accompagnamento e sostegno a progetti di rilancio delle produzioni agricole tipiche locali e biologiche, nonchè di riconversione ecologica dell’economia, accompagnata anche ad un rilancio dell’artigianato locale (vedi la politica del credito agevolato!).
Il rischio, altrimenti, è lo spopolamento e l’abbondono di interi paesi soprattutto delle zone interne, montuose e collinari. Salvare e rilanciare certe attività, vuol dire non solo preservare al memoria storica e culturale di certi luoghi, ma anche tradizioni di vita sociale e di organizzazione del lavoro legati ad Essi. Vuol dire maggiori possibilità di preservare il territorio anche da calamità naturali. La proposta del prof. Settis di una collaborazione fattiva fra centri di ricerca e Comuni virtuosi tesa ad individuare circuiti economici basati non più su ulteriori costruzioni, ma su intelligenti investimenti di rigenerazione urbana e territoriale, a mio avviso, deve partire prima di tutto da questo. Basta con i progetti calati dall’altro e non in sintonia con il territorio e le tradizioni storiche, paesaggiste, ambientali e di organizzazione di vita e di lavoro di chi vi vive. Onofrio Infantile Ven. 14 febbraio 2014
Quando il tuo Comune decide, senza interpellarti, di destinare ad attività produttive il tuo campo ai margini dell’abitato e tu riesci a capire che è così troppo tardi, quando sono scaduti tutti i termini per fare osservazioni al nuovo piano regolatore (visibile solo in un ufficio tecnico scomodissimo o in minuscole planimetrie on line);
quando ti guardi intorno e vedi, nel raggio di pochi km, oltre a case fatiscenti abbandonate da decenni, infinite distese di capannoni abbandonati per chiusura definitiva di attività;
quando scopri che il tuo campo, che hai regolarmente affittato ad un agricoltore, resterà incolto perché lo stesso agricoltore non lo vuole più non avendo più destinazione agricola;
quando paghi su quel campo un’ IMU annuale che è superiore
all’affitto agrario che hai percepito in 10 anni;
NON CAPISCI PIù PERCHé IL TUO SINDACO è DETTO VIRTUOSO Né PERCHé LO STESSO ADERISCE AL FORUM SALVIAMO IL PAESAGGIO
E DECIDI CHE QUESTO FORUM è LA SOLITA BUFALA
Ciao, potresti indicarci a quale comune ti riferisci?
Il nostro forum ha quasi 1000 associazioni ed Enti aderenti da tutta Italia, impossibile controllare tutti uno per uno, ma se qualcuno “predica bene e razzola male” è giusto che si sappia!
Mirabello Monferrato
l’IMU sulle aree edificabili è una sanguinosa tassa che affligge il proprietario della stessa, imprigionandolo. Purtroppo nessun politico si interessa al problema ma è ora di unirsi (contribuenti) per sollevale la questione ed imporre un intervento legislativo volto ad una drastica riduzione delle aliquote e/o rideterminazione dei valori. Non si può pagare un tributo cosi elevato per anni in attea di una improbabile realizzazione edificatoria.
L’unica soluzione dopo anni di battaglie su questo argomento e donare l’area al comune o alla chiesa.
Continuando a pagare tutte queste tasse il capitale verrebbe perso comunque.
sono d’accordo col sig Sabino anche io ho un terreno edificabile purtroppo dormiente per causa crisi del settore edilizio e quindi ritengo che sia giusto abbassare le aliquote di calcolo del Imu CHIEDO CE QUALCHE ORGANIZAZIONE che puo sollevare il probblema?grazie?
Dobbiamo fare di più uniamoci , io ci provo sara dura ma muoviamoci cerchiamo di unire piu propietari di comuni sparsi a livello nazionale ,io ho iniziato a cercare e sto a registrarmi numeri telefonici e mail poi ci si dovrà confrontare e discuter come muoversi. Angelo Marini tel 3284521586 mail no.prg2005@gmail.com pagina facebook Comitato NO PRG Osimo