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Salerno, altro che “Italia viva”, questa è la solita Italia della speculazione e dell’illegalità

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L’8 marzo a Salerno si è tenuto il convegno “Italia Viva. Per una carta del rinnovo urbano”, con il sindaco Vincenzo De Luca, l’archistar Ricardo Bofil, il critico Vittorio Sgarbi e il sociologo Domenico De Masi.

(da Salernonotizie.net)Parte da Salerno un manifesto, una riflessione nazionale sulla trasformazione urbana e le sue potenzialità culturali, economiche, occupazionali. La palude burocratica e l’incerto quadro normativo, il comitatismo e lo pseudo ambientalismo rendono l’Italia un paese mummificato dove il rinnovo urbano – grande risorsa per il futuro del paese – diventa un sentiero di guerra, irto di ostacoli e senza reale tutela dell’ambiente.

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In risposta al convegno “Italia Viva”
tenutosi a Salerno l’8 marzo 2014

ALTRO CHE “ITALIA VIVA”,
QUESTA E’ LA SOLITA ITALIA

LA SOLITA ITALIA della speculazione:

L’Italia risponde sempre alla logica degli interessi speculativi,
per cancellare storie, paesaggi, identità.

Dietro molte “riqualificazioni” si nascondono interessi particolari, con interventi quando non dannosi inutili, senza benefici per la collettività.

I Comuni continuano a svendere pezzi di territorio per fare cassa con gli oneri di urbanizzazione. I dati sono allarmanti: oltre il 70% degli oneri incassati con il rilascio dei permessi di costruire è utilizzato per la spesa corrente, il territorio è lo “sportello Bancomat” degli enti locali. Dal 1990 al 2005 sono stati divorati dal cemento e dall’asfalto 3,5 milioni di ettari, cioè una regione grande più del Lazio e dell’Abruzzo messe assieme. Il tutto a un ritmo di 244.000 ettari l’anno, altro che eccesso di vincolismo o di burocratizzazione …..
Solo per intenderci, in Germania dove, per ragioni storiche e naturali, vi sono meno vincoli e procedure più snelle, dal ’98 il consumo i suolo non può crescere più di 11.000 ettari l’anno.
Salerno non si discosta dalla tendenza nazionale, la nostra è oramai la città del cemento.
La linea di costa stravolta dalle nuove colate “spalmate” lungo il litorale, con i casi emblematici del porticciolo di Pastena, antico insediamento marinaro da deturpare con l’intervento dei privati, e del Crescent, «lo spaventoso ministero sovietico» come definito da Sgarbi in un articolo ad esso dedicato nel 2009, che occupa il demanio marittimo.

LA SOLITA ITALIA dell’illegalità:

L’Italia è una Repubblica fondata sulla prescrizione.

Quasi l’80% dei processi penali, tra essi la gran maggioranza riguarda l’abusivismo edilizio, istruiti presso il tribunale di Vallo della Lucania, il tribunale del Parco Nazionale del Cilento, tra i più estesi del paese, si concludono con prescrizione.

Si continua a sostenere, erroneamente, che il condominio privato Crescent sia solo questione paesaggistica. Non è così.

Il Crescent non è solo un enorme casamento -poggiato su colonne prefabbricate – che dà ‘un colpo all’occhio’; il Crescent è il simbolo dell’illegalità.

La speculazione sottesa alla finta “riqualificazione” prevede addirittura l’occupazione di suolo demaniale (arenile compreso) e di superfici di mare.

Alle decine di indagati (tra essi, politici, dirigenti comunali, dirigenti della Soprintendenza, costruttori) sono contestati, a vario titolo, delitti contro la pubblica amministrazione (Abuso d’ufficio in concorso, art. 323 C.P.), delitti contro la pubblica fede (Falso ideologico in atto pubblico, art. 479 C.P.), delitti contro il patrimonio (Invasione di terreni e di edifici, art. 633 C.P.) e reati ambientali quali la Lottizzazione abusiva (art. 44, lett. c DPR 380/2001) e l’Opera eseguita in assenza di autorizzazione (D.LGS 42/2004).

LA SOLITA ITALIA dell’attacco alla partecipazione attiva:

In un contesto tanto deprimente che degrada l’ambiente e l’uomo,
si svilisce la polis e pure i beni comuni.

‘O Sistema ingloba tutto e tutti, teme solo i corpi estranei: la cittadinanza attiva, l’informazione libera, l’opinione consapevole, la libera espressione delle idee.

È per questo che le associazioni, i comitati sono visti come un prurito fastidioso, un male da rimuovere. Mentre leggi dello Stato ampliano le possibilità di azione delle associazioni, opportunità già riconosciute dai tribunali, a Salerno si discute come sbaragliare l’associazionismo, quello che critica chiaramente.

Contro la giurisprudenza dei tribunali, contro le leggi dello Stato, contro la Costituzione.

Italia Nostra
Salviamo il Paesaggio di Salerno
Comitato No Crescent

9 commenti

  1. “La strada conduceva verso Salerno,lungo l’orlo del precipizio.Niente poteva essere piu’meraviglioso di questa vista.Le immense montagne coperte dalla rara e divina vegetazione di questo clima,con valli sinuose ed insenature scure e profonde in cui perfino l’immaginazione poteva difficilmente penetrare, scendevano precipiti dalle loro cime nevose verso il mare.Dinanzi a me era Salerno,costruita su una pianura in pendio tra le montagne ed il mare…. promontori rocciosi avanzavano nel mare, coronati di boschi di lecci e olivi o dai merli rovinati di qualche fortezza araba o normanna.” P.B.Shelley-Salerno -febbraio 1819.
    Ricordi di una bellezza antica, violentata e sbranata dall’insaziabile mostro Cemento!
    PIANTIAMO UN BOSCO DI LECCI ED OLIVI SULLE CENERI DI CEMENTO!
    SE NON ORA QUANDO?

  2. rettifico ho generalizzato quando ho scritto i salernitani:con una parte consistente di Salernitani: quelli poi che votano ancora un sindaco come De Luca comunque sono vicino anch’io al comitato e spero che altri si aggrghino Buon lavoro

  3. penso che i salernitani comincino a svegliarsi dall’ubriacatura che solo continuando a cementificare quella che una volta era una bella riviera e che un sindaco come De luca dovrebbe fare posto ad altri che abbiano un pensiero diverso rispetto all’attuale modello di sviluppo,ma se così no fosse prima o poi sarà la natura a ribellarsi

    1. HAI PERFETTAMENTE RAGIONE,ALDO!La natura si ribella gia’!Pensa che molte specie di pesci hanno abbandonato il golfo di Salerno a causa dell’inquinamento e del cemento dei numerosi porti costruiti e ancora in costruzione !Il mestiere del pescatore va scomparendo e siamo costretti a mangiare solo pesce che proviene dai mercati esteri!Viene inoltre a mancare la materia prima per molte aziende locali artigianali di lavorazione del pescato.Anche le spiagge, quasi tutte private, perdono la loro sabbia e sono sempre piu’ strette!

  4. “un giorno ,sulla striscia d’aiola d’un corso cittadino,capitò chissà donde una ventata di spore,e ci germinarono dei funghi.Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che proprio li’prendeva ogni mattina il tram….”
    GRANDE ITALO CALVINO!RIVOLUZIONARIA LA SEMPLICITA’DEL SUO MARCOVALDO!
    Purtroppo la voracità del partito trasversale del cemento non lascia spazio neppure alle piccole spore poichè si lottizzano anche le aiuole!

  5. LA BELLISSIMA ED ANTICA CITTA’ DI SALERNO NON MERITA DAVVERO UNA COLTRE DI CEMENTO CHE STA RICOPRENDO IL SUO PREGEVOLE E SUGGESTIVO TERRITORIO.
    SIAMO VICINI AGLI AMICI DI ITALIA NOSTRA SALVIAMO IL PAESAGGIO E COMITATO NO CRESCENT.
    ANDATE AVANTI.NON SIETE SOLI.

    1. Davvero non saprei cosa aggiungere a quello che dice Teresa Liguori. Si, dobbiamo andare avanti e lottare,consci di non essere soli,ma anche stanchi di non avere un attimo da dedicare a noi stessi, per colpa di speculatori senza scrupoli e politici senza la voglia ed il coraggio di aiutarci. Anzi…E Allora aanti , ciascuno con il proprio fardello,ma profondamente accomunati dalla stessa sensibilità. Un abbraccio a Salerno,avete l’appoggio di una lottatrice come Teresa Liguori,Vice Presidente di Italia Nostra.

  6. Un convegno indegno, organizzato da un indagato, con ospiti a gettone. Se voleva essere una grande manifestazione, con l’elaborazione di principi di alto profilo, allora è completamente fallita. Un’assemblea condominiale Produrrebbe di più e di meglio.

  7. “L’Italia loro” verrebbe da dire, quella che ha ingrigito paesaggi e storie, luoghi e identità. BASTA CEMENTO!

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