Nell’Unione Europea una delle prime cause di degrado del suolo è l’impermeabilizzazione, che si verifica quando la terra è coperta da un materiale come il cemento o l’asfalto. Essa comporta un rischio accresciuto di inondazioni e di scarsità idrica, contribuisce al riscaldamento globale, minaccia la biodiversità e suscita particolare preoccupazione allorché vengono ad essere ricoperti terreni agricoli fertili.
L’Europa è uno tra i continenti più urbanizzati al mondo.
Le città non sono soltanto motori economici, bensí svolgono un ruolo senza uguali nel fornire gli elementi costitutivi della qualità della vita da ogni punto di vista: ambientale, culturale e sociale. La crescita urbana e la diffusione di insediamenti caratterizzati da una bassa densità demografica costituiscono una delle principali minacce per lo sviluppo territoriale sostenibile. Inoltre, in alcune regioni, gli incentivi al riutilizzo di siti dismessi sono insufficienti e di conseguenza la pressione esercitata sui siti incontaminati è crescente.
A peggiorare la situazione si aggiunge la generalizzata mancanza di apprezzamento nei confronti del valore del suolo (e del paesaggio), che non viene riconosciuto come risorsa limitata e non rinnovabile.
Fra il 1990 e il 2000, la quota rilevata d’incremento di terreno occupato nell’UE era di circa 1.000 km² l’anno, con un aumento delle aree d’insediamento pari quasi al 6%. Dal 2000 al 2006, l’incremento della quota di terreno occupato è scesa a 920 km² l’anno, mentre le aree d’insediamento sono aumentate d’un ulteriore 3%. Ciò equivale ad un aumento quasi del 9% fra il 1990 e il 2006 (da 176 200 a 191 200 km²). Ipotizzando per tale crescita una tendenza lineare costante, in un periodo storicamente molto breve di appena 100 anni, verrebbe convertita un’area paragonabile al territorio dell’Ungheria (equivalente ai due terzi dell’intera superficie italiana).
La DG Ambiente della Commissione Europea, basandosi su uno studio commissionato nel 2011 (scarica il pdf – solo in inglese), ha preparato un manuale per combattere l’impermeabilizzazione:
“Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo”
Il documento indica le buone pratiche atte a limitare, mitigare e compensare il problema ed illustra molti esempi di buona prassi a livello politico, legislativo, di programmi di finanziamento, di strumenti di pianificazione locale o di campagne di informazione, attuati all’interno dell’Unione. Dovrebbe servire da fonte d’ispirazione per le autorità competenti, per i professionisti della pianificazione e per tutti i cittadini interessati in Europa.
sono consigliere comunale a Vado Ligure.
E’ in approvazione il regolamento edilizio.
Vorrei inserire prescrizioni per limitare la impermeabilizzazione del terreno e per imporre serbatoi di accumulo corrispondenti alla superficie impermeabilizzata per limitare i rischi alluvionali.
Mi potete indicare comuni in cui norme simili siano state inserte?
Saluti
Roberto Cuneo
cell 335 6762414