Questa è la terza volta che si tenta di costruire un’altra strada tra Cisternino e Ostuni: un progetto inutile (perchè di strade ce ne sono già tre), devastante (perchè distruggerebbe in maniera irreparabile un territorio che non ha uguali al mondo) e irresponsabile (perchè comprometterebbe ogni possibilità di sviluppo ecosostenibile presente e futuro).
Il primo tentativo risale addirittura agli anni Sessanta, quando anche qui si viveva il mito dell’automobile, della velocità e dell’asfalto. Il mondo da allora è cambiato ma a Cisternino è rimasto un Sindaco che non se ne è accorto. Ma sarà soltanto per far guadagnare un paio di minuti agli automobilisti che Donato Baccaro è pronto a sacrificare ambiente, paesaggio, territorio, cioè il nostro bene comune più prezioso? Una nuova strada, si sa, stimola gli appetiti di chi vuole investire nel cemento e dispone di quei grandi capitali che nei loro paradisi fiscali “off shore” progettano villaggi turistici e “masserie a schiera”.
Il primo progetto andò fallito per esaurimento dei fondi. Il secondo, grazie a una sentenza del Tar che diede ragione al Wwf e a un cittadino espropriato.
Questa volta sarà sconfitto dalla volontà popolare che ormai è ben consapevole dei reali interessi che sono in gioco dietro la Strada dei Colli e intende salvaguardare il patrimonio della Valle. E stavolta i cittadini di Cisternino non saranno soli a battersi contro questo progetto dissennato: al loro fianco ci sarà la Regione Puglia che nell’agosto scorso ha approvato il nuovo PPTR, il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale.
Il Comune ha affidato anche la realizzazione di questo progetto alla stessa società di Verona, la Technital Spa. E noi vorremmo tanto sapere perchè. Non è certo per favorire l’economia di Cisternino che si affidano i fondi del finanziamento a una società del Nord notoriamente legata alla Lega Veneta e che ha già dato prova di sè nella costruzione della tristemente famosa autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Per la Valle d’Itria gli ingegneri veneti hanno disegnato un mostruoso nastro d’asfalto largo tra gli 11,5 e i 15 metri, con tanto di rotatorie di 25 metri, piazzole di sosta, guard-rail, pannelli insonorizzanti, lampade led.
Per oltre cinque chilometri lo stradone metterebbe a rischio l’assetto idrogeologico della Valle e farebbe strage di centinaia e centinaia dei nostri ulivi, anche secolari (mentre quelli “monumentali” verrebbero trapiantati, e dunque destinati a una morte più lenta); sacrificherebbe altrettanti lecci e fragni (la preziosa “Quercus trojana” che ormai sopravvive solo qui); distruggerebbe vaste aree degli ultimi lembi di macchia mediterranea e di territorio boschivo che restano in tutta la Puglia.
Assieme a questi tesori naturali, l’asfalto annienterebbe anche i tesori della mano dell’uomo: oltre sei chilometri di quei muretti a secco che con il reticolo dei tratturi formano il tipico “mosaico agro-silvo-pastorale” che non è solo un paesaggio che incanta i viandanti ma è la base di una economia contadina che sta già rifiorendo proprio grazie all’arrivo di un nuovo turismo “slow”. Invece, 140 famiglie di agricoltori verrebbero espropriate e 12 ettari di territorio sarebbero sacrificati. Alla fine i turisti, piuttosto che ammirare il paesaggio, dovranno badare alle automobili che correranno ben oltre i limiti di velocità. E la velocità farà aumentare il numero degli incidenti e i livelli di inquinamento, anche acustico, mentre favorirà (eh sì!) i furti e le rapine in contrade fino a oggi risparmiate da tutto ciò. Terrificante…
Il nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale riuscirà a darci gli strumenti per frenare questa follia suicida?
Opera di Angela Barbanente, urbanista di fama internazionale, oggi vicepresidente della Regione e assessore al Territorio, il PPTR sembra rappresentare una garanzia per la salvezza della nostra Murgia dei Trulli.
Per il PPTR “non sono ammissibili” né l’apertura di nuove strade asfaltate e nemmeno l’impermeabilizzazione, con l’asfalto, delle strade rurali e dei tratturi. Sono invece “ammissibili” il ripristino di percorsi pedonali abbandonati come l’apertura di nuovi, purchè finalizzati alla “mobilità dolce” (piste ciclabili, ippovie, ecc.). Per i muretti a secco, considerata la loro importanza sul piano paesaggistico e idrogeologico, sono previsti solo manutenzione e ripristino, ma “senza smantellamento totale del manufatto”. E ce n’è anche per chi si illude di poter un giorno costruire “masserie a schiera” e nuovi villaggi turistici “con vista a mare” perchè entrerà in vigore un “accertamento di compatibilità paesaggistica” da parte della Regione. La quale Regione si preoccuperà di valorizzare “il patrimonio identitario-culturale” promuovendo il recupero delle masserie, dell’edilizia rurale e dei manufatti in pietra a secco, come i tanti trulli diroccati.
È evidente che la Strada dei Colli voluta dal sindaco Baccaro non è conciliabile con il PPTR. Perchè Baccaro rappresenta il passato, una cultura vecchia e obsoleta, un concetto del bene pubblico che è al servizio del bene privato. Mentre la vocazione di Cisternino e della Valle d’Itria è lo sviluppo ecosostenibile, la nuova agricoltura biologica, il turismo “dolce”.
Aderiscono: WWF Puglia, Slow Food Puglia, Fai Puglia, Salviamo il Paesaggio, Legambiente Puglia, Italia Nostra Puglia, ANCI Bari Ass. Carabinieri in congedo e Gruppo Protezione Civile, Meteo Valle d’Itria, Terra Libera dai Veleni, ANT CIsternino, Gruppo Archeologico Valle d’Itria, Luzzart, ARCI Alter, Ass. Noi Insieme, Ass. Anteas, I Giardini di Pomona – Conservatorio Botanico, Macrohabitat, Ass. Musicisti Valle d’Itria, Casina Settarte Ostuni, CAT Putignano, Confederazione Sindacale U.S.B., Ass. Uniti per Cisternino, Sturnium Cisternino, i tre girasoli, La Bottega dello Sfuso, Ferrara S.a.s., Bar Fod, BB&honey Millefiori Cisternino, BB Masseria Piccola, Studio Fotografico Francesco Carparelli, Remix Bar, Calib caffè libreria, Ambulatorio Veterinario Dott. Loparco, Digisolving, Osteria Bell’Italia e Mezzofanti, In Puglia Arte e Cultura, Enoteca il Cucco, Qua la Zampa, Autofficina Semeraro Casalini, Edil Market, Idroservice Ostuni, Elettrotecnica Menga, InPuglia Tour, Cremeria History e 110 Cavalli Mozzarella Bar, Società coop. agricola La Demetra, Erboristeria Fanelli, Casa vacanze La vita a cono, Galizia Viaggi e Turismo, Il Figulo, Calzature Semeraro, La sarta Anna, Garden-shop Casalini, Grazia Tagliati x il successo, Cuppino Calzature, Immagine Donna, Ottica L’Abbate, Von Smoke’, Arte e Cornici, Emanule Zaccaria Materiali edili, Frantoio Oleario Carucci, Giuseppe Orlando e gli amici animali, Jatt’s e chene di Angelica, Supermercati C.S., La Braceria Soleti, Sapori di Puglia alimentari, Ambulatorio Veterinario dott. Sabatelli, Merceria Soleti Maria, Tabaccheria Zizzi, La Nicchia Azienda Agricola Conte, Il Capriccio, Studio Dentistico dott.ssa Daniela Prearo, La Fenice, Moda Intima Guarini, Bubacco alimentari, Centro Sport, CinCin Bar, Panificio Palumbo, Caffè del Corso.
Anche la LIPU lega Italiana protezione Uccelli ha aderito al NO fermo e deciso alla costruzione della scellerata strada. Prego dunque inserire anche la LIPU tra gli aderenti al Comitato. La costruzione di quella strada sarebbe uno scempio per quel territorio e per chi come me lo conosce bene (da piccolo facevoil forestale anche in quella zona)
Agostino Cavallo delegato prov.le LIPU
Costruire la Strada dei Colli è una operazione demenziale! Anni addietro,in epoca non sospetta,ebbi ad esprimere il mio pensiero in un articolo pubblicato sul mensile cisterninese Porta Grande:Il suggerimento è rimasto lettera morta,non raccolto da nessuno!Cisternino ha bisogno di un grande progetto di riqualificazione dei 360 Km.di strade,tratturi,viottoli,che punti allo sviluppo ecostonenibile e assicurare altresì la sicurezza delle strade da perte dell’utenza.Le strade comunali,le vicinali di uso pubblico,le vicinali sono per lo più pericolose,formate ad una sola careggiata ma a doppio senso di marcia in violazione del Codice della strada,pericolose,chi dovrebbe controllare e far rispettare la Legge non ha occhi per vedere.In primis il Sindaco legale rappresentante del Comune; Il Prefetto Autorità di Governo sul territorio; La Regione ha gli occhi bendati,tutti col prosciutto sugli occhi!.Cisternino ha urgente bisogno di un adeguato collegamento viario con la grande strada di comunicazione: la strada statale 379 a scorrimento veloce,utile sarebbe la bretella che da Monte Peppe sole porta alla pedemontana a valle della Gravina di Castro con raddoppio fino alla statale 16.L’ammodernamento della vecchia via fluminis non è più adeguata alle esigenze dei tempi.Sono sicuro che queste riflessioni finiranno nell’oblio e nei cessi e concludo con una frase cara ad un mio vecchio Amico (Avv.Francesco Clarizia) A.S.M.” acqua santa ai morti”
non si può non essere d’accordo con chi dice “no alla strada dei colli” e vede positivamente il nuovo PPTR. La Puglia è ancora un bene prezioso di biodiversità, beni culturali, archeologici e identità perchè aggredirla?
SALVIAMO IL MOSAICO PREZIOSO DEI TRATTURI PUGLIESI, LUCANI, ITALIANI!SALVIAMOCI!