In questi giorni, come oramai a tutti noto, è in corso il dibattito su un ordine del giorno regionale che ha come obiettivo la sospensione per 120 giorni dell’approvando Piano Paesaggistico provinciale.
Un piano paesaggistico atteso, almeno a parole, da tutti e certamente da coloro che ritengono indispensabile che questa terra si doti finalmente di uno strumento per la tutela del territorio e del paesaggio che la protegga concretamente da ogni potenziale ulteriore scempio e saccheggio.
Tuttavia da parte di una classe dirigente che non perde occasione per mostrarsi miope e priva di una precisa strategia di pianificazione, ma anche da molti professionisti, si obietta che esistono gravi vizi procedurali e, per questo soltanto, ne chiedono la sospensione se non addirittura la revoca. Ma siamo sicuri che le cose stiano veramente così?
La sola presenza di alcuni, seppur evidenti, a dir dei tecnici, errori o vizi nel piano, ci chiediamo, possono essere causa di tanta inquietudine e preoccupazione, tale da spingere i politici nonché i tecnici a chiederne urgentemente l’immediata sospensione? E il territorio, il paesaggio, i tanto declamati beni culturali, chi li tutelerà? Si perché, la sospensione di 120 giorni che poi siamo certi sarà prorogata di altri 120 e poi altri 120 ancora, non prevede certamente la corrispondente sospensione degli inutili progetti di lottizzazione che incombono ancora oggi così pesantemente nel nostro territorio. Non si è ancora contenti del disastro causato nella piana di San Marco, dove il territorio, in quella che era una delle più belle pianure di Sciacca, è stato consumato con la peggior spietata logica dell’USA e GETTA? E gli ultimi interventi effettuati finanche con palazzi di 7 piani a ridosso delle mura e le lottizzazioni a pochi metri dal letto del fiume Bagni e quelle a mo’ di città in località Lumia, non hanno soddisfatto ancora la fame di cemento di alcuni Sciacchitani? Senza naturalmente dimenticare gli storici interventi datati qualche decennio dei palazzi in pieno centro, di appartamenti costruiti sui bastioni della chiesa Madre, dello sconquasso effettuato in contrada Molinelli e di tutti i quartieri nati senza che siano stati adottati i più elementari criteri oltre che di natura paesaggistica anche urbanistica….
In pratica, 50 anni di scempi e saccheggi di ogni genere che uno dopo l’altro si sono susseguiti in questa terra senza soluzione di continuità e questo proprio, ci permettiamo di sottolineare, per la mancanza di reali piani urbanistici nonché di un piano paesaggistico, il cui obbligo alla redazione da parte di ogni Regione, era già previsto, dalla dimenticata Legge Galasso, nel 1985.
E’ triste dover constatare che Oggi, l’iniziativa doverosa della Sovrintendenza, seppure con un ritardo di quasi 30 anni, venga accolta con tanto disappunto e perfino irritazione.
Pertanto, NOI diciamo che è arrivato il momento di dire BASTA e dunque…
CHIEDIAMO a tutti i cittadini che in qualche modo condividono questo messaggio e in particolare a tutte le Associazioni che in qualsiasi forma hanno a cuore la tutela del territorio , il WWF, Lega Ambiente, LIpu, Italia Nostra, Fai e i tanti vari comitati come Stoppa la Piattaforma, No Muos, No Rigassificatore ecc.. che tanto si sono prodigati quando singole minacce hanno insediato l’integrità del nostro paesaggio, nonché a tutti i rappresentanti politici, adesso che vi è la concreta possibilità di tutelare con un unico provvedimento l’intera provincia e quindi di bloccare ognuna di codeste minacce, di sostenere la nostra battaglia perché non rimanga soltanto una mera battaglia di civiltà e di sensibilizzazione, ma divenga anche di concreta salvaguardia e di effettivo sviluppo, perché la presenza di alcuni eventuali vizi formali non diventino l’alibi per consentire impunemente altri 50 anni di totale deregulation edilizia e pertanto… parafrasando le parole di Peppino Impastato:
In fondo tutte le cose, anche le peggiori, una volta fatte poi si trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere. Dopo un po’ tutto fa parte del paesaggio…c’è, esiste…nessuno si ricorda più di com’era prima. Non ci vuole niente a distruggere la bellezza…
Esortiamo tutti a riflettere sulle seguenti parole:
Non abituiamoci a veder distrutta la bellezza.
Non rassegnamoci a veder nascere nuovi paesaggi da Film dell’orrore. Non permettiamo che ogni giorno un pezzo di quella provincia che diciamo tutti di amare, venga impunemente depredata, permettendo che La bruttezza e il caos edilizio diventino il nostro unico inesorabile destino.
Non lasciamo che la bellezza del nostro paesaggio venga relegata al ruolo di inutile spot turistico o rimanga solo l’immagine sbiadita di una cartolina stropicciata da mostrare nostalgicamente alle prossime generazioni, perché ricordiamoci che il paesaggio è l’unico vero marchio distintivo nonché la vera anima di un territorio, perché è soprattutto esso che fa della Italia e della Sicilia, in particolare, un Posto unico al Mondo. Sosteniamo il Piano Paesaggistico Provinciale.
Comitato Salviamo il paesaggio Sciacca
salviamoilpaesaggio.sciacca@gmail.com
COME NON SOSTENERVI! LA SICILIA ,L’ITALIA ,VANNO SALVATE PRIMA CHE LA LORO BELLEZZA SIA DIVORATA!IL PIANO PAESAGGISTICO E’ FONDAMENTALE!LO ABBIAMO CHIESTO,CON UN APPELLO- PROPOSTA, ANCHE ALLA REGIONE BASILICATA, DILANIATA DALLE TRIVELLE,LO ABBIAMO FATTO PRESENTE A TUTTI AI MINISTR ,A RENZI. SOLO LA GUIDI HA RISPOSTO… CON UN RADDOPPIO DELLE TRIVELLAZIONI!
E’ necessaria una vera e propria rivoluzione culturale che sia in grado di portare ogni italiano a superare quell’ottuso individualismo che fino ad oggi lo ha caratterizzato (al sud, al centro e al nord) e a considerare il paesagggio, come ogni altro bene comune come un “bene proprio” da tutelare e da consegnare intato alla nuove generazioni. Molta responsabilità hanno avuto le istituzioni che fino ad oggi hanno diseducato alla cura dei beni comuni con il loro cattivo esempio, con la piaga del clientelismo e del voto di scambio, le sanatorie edilizie, la politica come comitato d’affari al servizio di ogni abuso contro il patrimonio storico, artistico, architettonico, paesaggistico…Ma agli italiani che accusano la politica di essere la fonte di tutti i mali chiederei di passarsi la mano sulla coscienza per scoprire quante complicità (grandi e piccole) essi hanno avuto con i poteri politici per ottenere favori di vario tipo. L’attuale classe politica non è come un cancro che irrompe in un organismo sano ma il sintomo di una malattia generale, di una decadenza morale e intellettuale di cui i “cittadini” italiani sono in gran parte responsabili.
Federico Creazzo
sono d’accordissimo con voi!Sono stata a Palermo 3 giorni in febbraio e vedere il centro storico quasi vuoto di palermitani, con tutte le bellezze artistiche che vi si trovano, fa male al cuore di qualsiasi essere umano, italiano o turista che sia