Rallenta la legge contro il consumo di suolo, accelera invece l’invasione motorizzata e la svalutazione dei boschi e delle foreste lombarde. Ancora incompresa, e pericolosamente trascurata, l’importanza della conservazione del suolo anche, se appena piove un po’ di più, iniziano i disastri.
Svalutazione delle aree boscate lombarde, ancora molte in montagna ma più rare nella cementificata pianura; abbattimenti indiscriminati più facili e senza alcuna compensazione. Questo purtroppo ha deciso il Consiglio Regionale della Lombardia con il Progetto di Legge 124 denominato, ancor prima dell’approvazione, legge Ammazza Foreste. 40 sì dalla maggioranza Lega Nord, Forza Italia così come da NCD e da un consigliere del PD, 24 no: legge approvata nonostante la ferma opposizione in particolare della lista Con Ambrosoli Presidente – Patto Civico .
Il pericolo era già stato lanciato, qualche giorno prima, dalle associazioni unite nel contrasto alla proposta di legge: tante le prese di posizione, le osservazioni e gli appelli alla non approvazione da parte, tra gli altri, di WWF e Legambiente, mentre il CAI ha lanciato una petizione online che ha raccolto oltre 40.000 sostenitori. Con questa legge non si darà nessun sostegno alle attività che coinvolgono i boschi – sostengono da più parti – ma sarà solo penalizzata la loro tutela.
Una pesante accelerata verso il consumo del suolo
Inizialmente promossa per autorizzare gare motorizzate nei boschi e nei percorsi rurali, la proposta è stata poi trasformata e peggiorata. Fino a 15 anni di età i boschi in pianura non sono più considerati tali, prima invece lo erano.
Scarsamente considerate e viste come elemento di abbandono, le aree boscate sono quindi sempre più a rischio, in mancanza di tutela, di subire la tanto pubblicizzata “valorizzazione”, esclusivamente economica, in case e strade. Con questa legge, che modifica la precedente che invece garantiva una minima tutela (Legge Regionale 5 dicembre 2008, n.31) , il regalo ai costruttori è assicurato perché – fa notare Legambiente – si “amplia il numero di possibili interventi edilizi che i comuni potranno autorizzare”
Con la legge si da ai sindaci la possibilità di autorizzare disboscamenti e le manifestazioni sopra citate. Una possibilità che però, causa limitate competenze sul tema da parte delle amministrazioni e forti spinte che vengono dagli interessi privati, rischia di essere un elemento di debolezza per la tutela del territorio. Tutela che è sempre ritenuta, erroneamente, un freno alla crescita delle attività economiche. Meno burocrazia – sostengono i promotori – espressione che può essere in realtà interpretata come meno vincoli e controlli.
L’importanza dei boschi finisce all’ultimo posto
Quanto sono importanti i boschi? E’ sempre bene ricordare, oltre valore naturale della loro conservazione, gli aspetti collegati alla salute umana come la regolazione del clima, una qualità migliore dell’aria che respiriamo e la conservazione della biodiversità e quindi di un ambiente più resistente alle alterazioni. Per ultimo, ma di strettissima attualità, l’aspetto collegato alla prevenzione di frane e alluvioni.
Ad ogni evento di intensità anche non estrema, i corsi d’acqua lombardi, come il Seveso, esondano in città provocando ingenti danni. Il Seveso esonda proprio perché – lo ricorda ancora Legambiente – il suo bacino è compromesso dal consumo e dall’impermeabilizzazione del suolo. La situazione sarebbe migliore con aree di sfogo e con la conservazione della naturalità.
Con il progetto Metrobosco la Provincia di Milano promuoveva negli anni scorsi l’aumento delle piantumazioni e la connessione delle aree boscate. Boschi dalle diverse caratteristiche e funzioni: ripariale, produttivo-agricolo, storico-paesaggistico, spontaneo ecc. Come tante esperienze europee insegnano, la forestazione urbana avrebbe per il nostro territorio un’importanza economica e ambientale strategica.
Tutto questo però viene facilmente rallentato e in breve tempo superato per far spazio allo sfrecciare tra gli alberi di macchine e motociclette. Assurdo.
Luca D’Achille
Sono sempre loro, non si smentiscono mai.
Chi sono quei colleghi che si prestano a quest’opera infame e senza supporto tecnologico e scientifico? Oppure, come al solito questa operazione viene portata avanti dai tecnici : ingegneri ambientali, architetti del paesaggio?
Da ricordare che le UNICHE FIGURE TECNICHE, PER LEGGE, CHE POSSONO PORTARE A TERMINE OPERAZIONI FORESTALI, SONO SOLO AGRONOMI E TECNICI FORESTALI LAUREATI. SONO ANCHE GLI UNICI CHE POSSONO FIRMARE PIANI D GESTIONE BOSCHIVA.
Ho paura !!! Una folle paura perché non riesco a capire dove andremo a finire ! Sono ignorante ma come possono non sapere quelli che hanno ” studiato ” a cosa stanno combinando !! E pensare che li abbiamo votati.
Lo sapevamo che la Lega Nord insieme ai compagni di merende di Forza Italia, prima con Formigoni e adesso con Maroni hanno sempre pensato agli interessi delle Lobby e dei propri compari, quindi, di riflesso, anche ai loro interessi economici, facendoli passare per “devoluzione”. Cosa si aspettavano i lombardi che li hanno votati? Non si sono accorti che questa gente mette la maschera per le grandi occasioni, ma quando devono agire mostrano quella vera; oppure che la gente che li ha votati, sia proprio come loro?
Ma cosa vi aspettavate dalla Lega. Dove governa cementifica vedasi il Veneto e la Lombardia. Poi sarebbero quelli dalla parte del popolo. Che ipocriti!! Sono solo servi dei poteri forti.