Questo è il testo del documento che Italia Nostra ha trasmesso al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, muovendo critiche concrete al programma di accordo quadro connesse alla ricostruzione della Città della Scienza: paesaggio e cultura non possono essere barbaramente contrapposti.
Il luogo più bello della costa flegrea, a Nord di Napoli, merita l’attenzione che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha deciso di conferirgli. Ma altrettanta attenzione dovranno avere tutte le istituzioni impegnate a rispettare la volontà dei napoletani che hanno sollevato la propria voce, sottoponendo al Consiglio comunale della città la delibera da questo approvata con la quale si chiede di liberare la spiaggia di Bagnoli da qualsiasi intasamento e la pubblica riappropriazione finalizzata a un godimento negato per decenni ai napoletani dalla presenza delle fabbriche. Non solo l’Italsider ma anche le strutture comprate sulla costa negli anni ’90 dalla Fondazione Idis per allocarvi Città della scienza.
Il denaro pubblico andato in fumo nel marzo 2013 non ha ragione di essere ancora speso per tornare a intasare la spiaggia. È netto il contrasto con tutte le normative ambientali, paesaggistiche e urbanistiche che dispongono l’esatto contrario, assorbendo la volontà popolare trasferita nelle normative statali di tutela e nel piano regolatore e ancora tutt’oggi immutata.
Grave e irresponsabile prescindere dall’istanza popolare e calpestare norme chiare e vigenti che offrono altrettanto chiaramente l’alternativa più valida: costruire Città della scienza al di là della strada.
E’ veramente questa l’occasione ultima di riscatto della città dall’aggressione del cemento che vorrebbe colare chi ritiene che paesaggio e cultura, in questa parte di città, debbano contrapporsi brutalmente e paradossalmente.
Italia Nostra auspica che il Presidente Renzi voglia disporre il riscatto di Bagnoli attraverso la bonifica, ma nel rispetto della sua storia e del suo impareggiabile paesaggio.
ITALIA NOSTRA
partecipo all’appello di Italia Nostra per Bagnoli
Valeria Santurelli
E’ un luogo di straziante bellezza.
abbandonato e dimenticato come le tante realtà e tragedie del Sud.
X anni ho sperato che finalmente qlc succedesse, ma si parla e non si arriva a nulla. Potrebbe diventare patrimonio dell umanità? E’ troppo difficile o lo è già inutilmente?
Conoscevo l esistenza di questo luogo, ma non lo avevo mai visto dall alto.
mi sono trovata x caso ad osservarlo dell ospedale FAtebenefratelli, di via Manzoni, a Napoli.
era un momento di garndi preoccupazioni, perchè era ricoverata mia madre.
Dalla finestra della saletta d attesa, si intravedeva il tramonto. LO spettacolo era unico. I raggi cadevano dietro le isole davanti la baia di bagnoli, Nisida e Procida,che come un abbraccio protettivo chiudono la spiaggia. apparivano nere, circondate da un mare d’ argento e quella luce dorata del primo pomeriggio invernale faceva sfolgorare tutta la baia. .
Se non abbassavo gli occhi vedevo lo spettacolo della natura in tutto il suo splendore…ma sotto non potevo evitare di vedere i resti della ex italsider…e ancora la città della scienza non era stata brucuiata…
bisognerebbe fare un bando di adozione…non ci meritiamo tanta bellezza, perchè altrimenti non si spiegherebbe come mai si lavora con impegno.. solo x distruggere il nostro unico patrimonio : la bellezza del nostro paesaggio!
E’ un luogo di straziante bellezza.
abbandonato e dimenticato come le tante realtà e tragedie del Sud.
X anni ho sperato che finalmente qlc succedesse, ma si parla e non si arriva a nulla. Potrebbe diventare patrimonio dell umanità? E’ troppo difficile o lo è già inutilmente?
Conoscevo l esistenza di questo luogo, ma non lo avevo mai visto dall alto.
mi sono trovata x caso ad osservarlo dell ospedale FAtebenefratelli, di via Manzoni, a Napoli.
era un momento di garndi preoccupazioni, perchè era ricoverata mia madre. era al tramonto.
Era al tramonto. Dalla finestra della saletta d attesa, si intravedeva il tramonto. LO spettacolo era unico. I raggi cadevano dietro le isole davanti la baia di bagnoli, Nisida e Procida,che come un abbraccio protettivo..chiudono la spiaggia. apparivano nere, circondate da un mare d’ argento e quella luce dorata del primo pomeriggio invernale faceva sfolgorare tutta la baia. .
Se non abbassavo gli occhi vedevo lo spettacolo della natura in tutto il suo splendore…ma sotto non potevo evitare di vedere i resti della ex italsider…e ancora la città della scienza non era stata brucuiata…
bisognerebbe fare un bando di adozione…non ci meritiamo tanta bellezza, perchè altrimenti non si spiegherebbe come mai si lavora con impegno.. solo x distruggere il nostro unico patrimonio : la bellezza del nostro paesaggio!