“Lazio Possibile”, costola regionale dell’associazione promossa da Giuseppe Civati, deputato della minoranza Pd, si aggiunge al lungo elenco di realtà territoriali contrarie al controverso progetto noto come Corridoio Tirrenico Meridionale, espressione che sintetizza un vasto complesso di interventi tristemente noti ai cittadini: dal collegamento A12-Tor De’ Cenci all’autostrada Roma-Latina, fino alla bretella Cisterna-Valmontone e alle opere connesse. Per un totale di circa 186 Km di asfalto, 2,7 miliardi di Euro e sette anni di lavori.
Di seguito il testo integrale della nota stampa emessa dall’associazione.
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Nonostante l’iter amministrativo e progettuale del Corridoio Tirrenico Meridionale prosegua, seppur con lo spostamento della presentazione delle offerte di gara dal 16 settembre al 27 novembre 2014, si aggiungono nuove voci che manifestano il proprio dissenso rispetto alla realizzazione dell’opera.
Nelle settimane passate erano stati i costruttori laziali a manifestare tutto il loro scetticismo in merito al mantenimento di costi e tempi di realizzazione del complesso degli interventi (collegamento A12-Tor De’ Cenci, autostrada Roma-Latina, bretella Cisterna-Valmontone e opere connesse per un totale di circa 186 Km di asfalto, 2,7 miliardi di Euro e sette anni di lavori), indicando come soluzione alternativa e urgente la messa in sicurezza della Pontina utilizzando i 468 milioni di Euro già stanziati per l’opera.
In questi giorni anche tra i rappresentanti politici pontini serpeggia più di un dubbio sulla necessità di affrontare un impegno economico così gravoso per un’opera pubblica di incerta utilità, dalle tempistiche realizzative indefinibili al di là del cronoprogramma dei lavori ufficiale e che, pertanto, rischia di trasformarsi in una nuova Salerno-Reggio Calabria.
Ultimi a manifestare il proprio scetticismo il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo e la consigliera Regionale Rosa Giancola, che si aggiungono ad autorevoli rappresentanti del PD pontino che già si sono detti contrari al progetto, amministratori locali, ai comitati sorti a difesa del territorio e dei beni comuni.
Si intravede quindi la possibilità di riaprire una discussione tanto nel Partito Democratico della Provincia di Latina, quanto nella maggioranza che sostiene il Presidente della Regione Lazio Zingaretti. Discussione che deve vertere non solo sull’opportunità di costruire nuove infrastrutture che hanno un impatto devastante sul territorio, ma, come da più parti ribadito, sul modello di sviluppo verso il quale tendere nell’immediato futuro, a maggior ragione in un periodo nel quale il governo incontra non poche difficoltà nel reperire risorse da dedicare all’ammodernamento infrastrutturale del Paese, come la discussione in atto in questi giorni sui contenuti del decreto Sblocca-Italia dimostra in tutta la sua drammaticità.
Lazio Possibile, costola regionale dell’associazione promossa da Giuseppe Civati al Politicamp di Livorno dello scorso luglio, pensa che sia giunto il momento di riaprire un confronto tra movimenti, cittadini, partiti e istituzioni per giungere ad una soluzione condivisa che consenta un reale ammodernamento della rete infrastrutturale territoriale tenendo insieme esigenze di mobilità di persone e merci, compatibilità ambientale e valorizzazione del territorio.
Queste, per Lazio Possibile, le proposte da cui ripartire:
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Messa in sicurezza della Pontina.
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Realizzazione di una Metro leggera di superficie sull’asse Latina-Roma.
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Realizzazione della gronda merci di Roma che libererebbe tracce per i treni sul reticolo ferroviario romano per i treni passeggeri.
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Chiusura dell’anello ferroviario di Roma.
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Utilizzazione dell’asse AV/AC Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno per il trasporto merci in orario notturno). Valorizzazione delle bellezze artistiche, culturali, paesaggistiche dell’agro romano e dell’agro pontino.
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Realizzazione di autostrade informatiche per mettere in contatto domanda e offerta di cultura, in tutti i sensi”.
Ottime proposte degne di essere sviluppate.