Le associazioni ambientaliste, culturali e tecnico-scientifiche e i comitati di cittadini di seguito elencati
PRESO ATTO
– del ritardo da parte del Governo italiano, delle Autorità di Bacino e delle Regioni nel completo recepimento della Direttiva Quadro sulle Acque, 2000/60/CE, che sostiene la necessità di ristabilire la buona qualità dei corsi d’acqua e comunque di non degradarne le condizioni ecologiche;
– della necessità di promuovere azioni tese al risparmio delle risorse e dei beni comuni, alla conservazione e alla corretta gestione del paesaggio e al rispetto degli habitat naturali sulla base dei principi di partecipazione e di precauzione;
CONSTATATO
– che meno del 10% dei corsi d’acqua alpini mantiene ancora condizioni di naturalità elevata – cioè non è perturbato da derivazioni, da alterazioni morfologiche significative e da immissione di inquinanti; che i restanti corpi idrici sono in gran maggioranza sfruttati da derivazioni scopo idroelettrico e/o irriguo, ingenti e in successione, che in alcuni periodi dell’anno spesso arrivano a prosciugarne interi tratti;
– che anche nei corsi d’acqua appenninici e nel resto del territorio italiano il livello di sfruttamento delle acque superficiali e la pressione sui corpi idrici sta rapidamente aumentando, al contrario di quanto richiederebbero gli obiettivi delle direttive europee;
– che gli incentivi statali alle fonti energetiche rinnovabili hanno scatenato una rincorsa alla costruzione di centinaia di nuove centrali idroelettriche, in particolare di piccola taglia;
– che sempre più spesso le domande di concessione di derivazione per scopo idroelettrico insistono in Parchi o in aree Natura 2000 (SIC o ZPS), in biotopi, o comunque in contesti ambientali e paesaggistici di particolare pregio e fragilità;
– che è in atto la procedura EU Pilot 6011/14/ENVI da parte della COMMISSIONE EUROPEA, Direzione Generale Ambiente tesa ad accertare, dietro specifici esposti presentati da vari soggetti, la corretta applicazione della Direttiva – quadro “Acque” 2000/60/CE, della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE e della Direttiva “VIA” 2011/92/UE, nei confronti del Governo Nazionale per i bacini dei fiumi Tagliamento, Oglio e Piave;
– che ancora oggi molte grandi derivazioni non prevedono rilasci di deflusso minimo vitale a valle delle captazioni e più in generale le misure di mitigazione degli impatti della produzione idroelettrica sono estremamente limitate;
– che la necessità di intervenire su molti corsi d’acqua con interventi di riqualificazione ecologica, ma anche paesaggistica, viene rimandata nonostante evidenti situazioni di criticità e degrado;
– che la normativa italiana sulla gestione delle acque non è ancora adeguata a tutelare compiutamente le esigenze plurime che i corsi d’acqua soddisfano nei confronti degli ambienti umani e dell’ecosistema: non solo produzione di energia ma anche altri servizi ecosistemici quali la biodiversità, l’autodepurazione, la ricarica delle falde, il ripascimento dei litorali, lo spazio ricreativo, il turismo, ad oggi insufficientemente tenuti in considerazione nella pianificazione e gestione dei bacini fluviali;
pur riconoscendo che l’energia idroelettrica costituisce un’importante fonte rinnovabile in quanto contribuisce all’abbattimento delle emissioni di CO2
SOTTOLINEANO
l’urgente necessità di adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire il conseguimento degli obiettivi di qualità ecologica previsti dallaDirettiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE)
E CHIEDONO
al Ministero dello Sviluppo Economico
al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
al Parlamento
alle Regioni
alle Province Autonome di Trento e Bolzano
al Segretariato della Convenzione delle Alpi
per quanto di loro competenza:
• l’immediata sospensione del rilascio di nuove concessioni e autorizzazioni per impianti idroelettrici su acque superficiali, comprese quelle attualmente in istruttoria, a cominciare dai procedimenti in itinere che ricadono nei “siti non idonei” individuati nelle varie Regioni, ad esclusione di tipologie e contesti circoscritti da individuare con apposito elenco (es. la valorizzazione dei deflussi nelle reti di acquedotto e fognatura, il recupero di ruote idrauliche di antichi opifici di particolare valore testimoniale, lo sfruttamento del reticolo minuto in aree remote quali rifugi alpini, ecc.);
• la contemporanea revisione degli strumenti di incentivo da mantenere solo per impianti che soddisfino tutti i requisiti di tutela dei corsi d’acqua e della biodiversità specificati ai successivi punti;
• la contestuale apertura di un tavolo di confronto a livello nazionale, esteso anche ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste, pescasportive, culturali e tecnico-scientifiche, accomunate dall’avere tra gli scopi statutari la conservazione e il miglioramento dei corsi d’acqua e della biodiversità, con lo scopo di valutare le migliori modalità per ridurre l’impatto delle centrali idroelettriche esistenti e minimizzare quello di eventuali nuovi impianti;
• che i Piani di Gestione dei distretti idrografici stabiliscano tangibili politiche di risparmio nell’uso del bene idrico e nel contempo prevedano programmi di misure tesi alla riqualificazione dei corsi d’acqua e, più in generale, del bene comune acqua;
• che venga attuato un processo rigoroso di valutazione dell’impatto ambientale, e che si considerino in modo esplicito gli impatti cumulativi dei progetti che incidono su uno stesso bacino imbrifero, compresi gli impatti causati da attività esterne alla produzione idroelettrica (come le derivazioni a scopo irriguo e gli interventi di artificializzazione degli alvei); che vengano inoltre analizzati in modo esplicito gli effetti dei previsti impianti di produzione idroelettrica sugli elementi che valutano lo stato ecologico dei corpi idrici;
• che venga superato il concetto attuale di DMV (Deflusso Minimo Vitale) a favore di quello di deflusso ecologico e cioè di una regola di rilasci che sia realmente in grado di garantire il mantenimento degli obiettivi di qualità ecologica di un corpo idrico e dei servizi ecosistemici da questi supportati;
• che sia significativamente migliorato il livello di controllo dell’effettivo rispetto dei deflussi rilasciati in alveo e delle altre misure di mitigazione e che le sanzioni previste dalla normativa siano effettivamente applicate in caso di comportamento fraudolento;
• che i corsi d’acqua, e in particolare quelli di montagna, vengano considerati un patrimonio di biodiversità, di valori ambientali e paesaggistici da tutelare piuttosto che una semplice risorsa da sfruttare in modo intensivo e indiscriminato; una risorsa preziosa per il paesaggio in grado di favorire un turismo ricreativo alternativo e meno impattante anche in ambito fluviale, creando nel contempo, grazie alla conservazione delbene, uno sviluppo economico e sociale armonico del territorio;
• che venga messo in discussione l’articolato normativo secondo il quale le opere per la realizzazione degli impianti idroelettrici, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti
• che la procedura di confronto sui Piani di Gestione dei bacini idrografici venga mantenuta aperta e condivisa a tutti i soggetti portatori di interessi sociali ed economici; in particolare che presso ogni Regione e Provincia autonoma venga istituito un tavolo di confronto pubblico permanente tra tutti i cittadini sensibili alla tematica e i portatori di interesse, in specifico accompagnamento ad ogni momento decisionale relativo alla gestione delle risorse idriche, come contemplato dalle direttive europee, che prevedono allargati processi partecipativi al governo del territorio;
• che si tenga conto dell’Articolo 9 della Costituzione, e soprattutto del recente pronunciamento del Consiglio di Stato (Cons. Stato, sez. IV, 29 aprile 2014, n. 2222), che ribadisce come il “paesaggio” sia bene primario e assoluto e che la sua tutela sia quindi prevalente su qualsiasi altro interesse giuridicamente rilevante, sia di carattere pubblico che privato;
• che all’interno del confronto che vede protagonisti l’Unione Europea e lo Stato Italiano nella proposta e attuazione della Macroregione Alpina, si preveda un capitolo di impegno comunitario che salvaguardi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo i corsi d’acqua, costruendo un reale ponte solidaristico fra le esigenze delle popolazioni metropolitane e quelle che vivono stabilmente nelle realtà montane.
SOTTOSCRIVONO IL DOCUMENTO:
CIRF – Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale – Bruno Boz, presidenteABC – Comitato Bellunese Acqua Bene Comune – Lucia Ruffato, presidente
CIPRA Italia – Francesco Pastorelli, direttore
MOUNTAIN WILDERNESS Italia – Carlo Alberto Pinelli, presidente
LEGAMBIENTE – Vittorio Cogliati Dezza, presidente
WWF Italia – Luigi Epomiceno, direttore generale
Federazione Nazionale PRO NATURA – Mauro Furlani, presidente
Associazione Italiana per la Wilderness (AIW) – onlus – Franco Zunino, presidente
ITALIA NOSTRA – Marco Parini, presidente
LIPU – Fulvio Mamone Capria, presidente
FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA – Paolo Carsetti, portavoce
MAN, Associazione Mediterranea per la Natura – Deborah Ricciardi, presidente
GRUPPO 183 – Michele Zazzi, coordinatore nazionale
Spinning Club Italia – Mario Narducci, presidente
FIPSAS – Ugo Matteoli, presidente
Alleanza Pescatori Ricreativi – Marco Sammicheli, presidente
CENTRO INTERNAZIONALE CIVILTA’ DELL’ACQUA – Eriberto Eulisse, direttore
FIRAFT, Federazione Italiana Rafting – Danilo Barmaz, presidente
CAI Veneto – Francesco Carrer, presidente
CAI TAM Veneto – CAI Tutela Ambiente Montano – Simone Papuzzi, presidente LEGAMBIENTE Veneto – Luigi Lazzaro, presidente
Legambiente Schio-Valleogra – Lorenzo Baiocchi
LIPU Veneto – Lega Italiana Protezione Uccelli – Carlotta Fassina, coordinatrice
Comitato interregionale PERALTRESTRADE DOLOMITI sez. Cadore – Giovanna Deppi, coordinatrice
FEDERAZIONE BACINI DI PESCA DELLE DOLOMITI BELLUNESI – Luigi Pizzico, presidente
(Bacino di Pesca n 1, Comelico e Sappada; Bacino diPesca n 2, Ansiei; Bacino di Pesca n 3, Boite; Bacino di Pesca n 4, Centro Cadore; Bacino di Pesca n 5, Agordino; Bacino di Pesca n 6, Maè-Piave; Bacino di Pesca n 7, Alpago; Bacino di Pesca n 8,Piave; Bacino di Pesca n 9, Cordevole; Bacino di Pesca n 10, Acque Feltrine; Bacino di Pesca n 11, Cismon Fiorello; Bacino di Pesca n 12, Lago di Corlo)
Federconsumatori Belluno – Guido Mattera, segretario
Mosca Club Treviso – Enos Bortolozzo, presidente
Pescambiente Fossano TV – Valter Paoletti, Presidente
Ecoistituto Veneto Alex Langer – Michele Boato
Associazione Pescatori Bacino Acque Fiume Brenta – Rolando Lubian, presidente
Open Canoe – Open Mind – Cristian Bertolin
Coordinamento Acqua Bene Comune Vicenza – Filippo Canova, portavoce
CAI Friuli Venezia Giulia – Antonio Zambon, presidente
Comitato Tutela Acque Bacino Montano del Tagliamento – Franceschino Barazzutti, presidente
Comitato interregionale PERALTRESTRADE Dolomiti sez. Carnia – Ira Conti, coordinatrice
Comitato Assieme per il Tagliamento – Franca Pradetto, presidente
Movimento Tutela Arzino – Dario Tosoni
Gruppo di Mutuo Soccorso Cordenons PN – Daniele De Piero
Trentino Fly Club – Adriano Gardumi
Comitato Permanente di Salvaguardia del fiume Noce – Luca Scaramella
Associazione Biologi dell’Alto Adige – Norbert Dejori, Presidente
CAI Regione Lombardia – Renata Viviani, Presidente
CAI Tam Regione Lombardia – Roberto Andrighetto, Presidente
A.P.S. Braone Comitato Vallecamonica – Claudio Prandini, presidente
COMITATO CENTRALINE VALCAMONICA – Sandro Leali, coordinatore
Aderiscono al Comitato: Italia Nostra Sezione di Valle Camonica, Legambiente Circolo di Valle Camonica, Associazione Amici Del Lago Moro, Associazione Produttori Agricoli di Valle Camonica (APAV), Associazione Culturale Graffiti, Associazione Valcamonicabio, Auser Insieme Università della Libertà, Comitato Camuno Acqua Pubblica, Condotta Slow Food di Valle Camonica, Gruppo Italiano Amici Della Natura, Commissione Intersezionale CAI-TAM Valle Camonica e Sebino, Conferenza Stabile delle Sezioni e Sottosezioni CAI di Valle Camonica e Sebino , Meetup Vallecamonica, Osservatorio Territoriale Darfense, Osservatorio Territoriale Edolese, GASV Gruppo di Acquisti Solidali di Valle Camonica, GAS di Edolo, APS Braone, APS Angolo Terme, APSD Borno, APS Lozio, Mosca Club Vallecamonica, Carpfishing Italia, Pescatori Hobby Sport Piancogno, Gruppo Pesca Losine, Gruppo Pesca Bienno, Gruppo Pesca Ceto, Gruppo Pesca Esine, APS Malonno, APS Prestine.
Legambiente Valtellina – Ruggero Spada, Giovanni Bettini
Circolo Legambiente Valle Intelvi – Ferruccio Spazi
Comitato Adda Sud – Maurizio Lozzi, Presidente
Comitato Acque Comasche – Oreste Ciapessoni
Coordinamento Acqua Pubblica della Provincia di Sondrio – Martina Simonini
Comitato Difesa Acque Amici della Val Grosina – Giovanni Curti, portavoce
U.N.Pe.M. Lombardia – Fabrizio Oliva
Club Pesca a Mosca Brescia – Fabrizio Oliva
Comitato la Nostra Staffora – Alessandro Maruffi
ARCI Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, Provincia di Sondrio – Marco Francesco Doria, presidente
Gruppo Acque Valmalenco – Daniela Mascheroni Franco Rabbiosi
APS Aironi del Sass Corbee, Val Sanagra, Grandola eUniti, Como – Massimo Selva, presidente
Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Val Sanagra – Attilio Selva
Associazione Storia Natura e Vita Val Sanagra, Grandola e Uniti, Como – Pietro Tedesco
GRAM Gruppo Ricerche Avifauna Mantovano – Daniele Longhi, presidente
Comitato Rogna Nostra – Luca Gugiatti
Comitato Varroncello-Pagnona, Lecco – Marco Tagliaferri
ATAAI-Associazione Tutela Ambienti Acquatici e Ittiofauna – Marco Baltieri, presidente
U.N.Pe.M. Piemonte – Gianni Tacchini, presidente
Club Pescatori Sportivi di Novara – Gianni Tacchini, presidente
Club Italiano Pescatori a Mosca, Torino – Luciano Maccarini, presidente
Quota Zero, Catch & Release Val Lemme, Piemonte – Alessandro Mai
Comitato Tutela Fiumi Biella – Daniele Gamba, Guido Gubernati
Aderiscono al Comitato: Thymallus Aurora Fly Fishing Club, Legambiente Circolo Tavo Burat Biella, Pro Natura Biellese, WWF Biellese, APR Alleanza Pesca Ricreativa, ARCI Pesca FISA di Biella Comitato TST – Tutela e Sviluppo del Territorio di Bagni di Vinadio-Terme Vito Venni
Comitato Milanesio – Martino Barbara
Associazione La Degagna (Vignone, VB) – Maria Cerutti, presidente
Raggruppamento Irriguo Roccia-Milanesio – Flavio Rebuffatti
Comitato Pro Devero – Livio Locatelli
Thymalus Aurora Fly Fishing Club – Pierangelo Grillo, presidente
Comitato per il Territorio delle 4 Province (Alessandria, Pavia, Piacenza, Genova – alte valli dei torrenti Borbera, Curone, Staffora, Trebbia e loro tributari) – Giuseppe Raggi, presidente
Legambiente Valle D’Aosta – Rosetta Bertolin, vicepresidente
Associazione Culturale Zone – Dora Baltea – Marcello Contini, presidente
NO TUBE Piacenza – Fabrizio Binelli, Claudio Ghelfi
Ass. Querciantica Camugnano – Paola Campori
LEGAMBIENTE Piacenza – Laura Chiappa
Fly Casting Club Reggio Emilia – Corrado Benassi, presidente
ASD Forlyfly – Paolo Locatelli
Comitato Osca – Gianetto Uberti, presidente
Che è una iniziativa molto importante, contenuti del documento del tutto condivisibili anche se, forse, doveva esser presa molto prima che lo sfruttamento dilagasse.
Concordo e sarei ancora più propositivo su argomenti quali le “scale di rimonta” e il “minimo deflusso vitale”. Lo scempio che ogni anno si compie nei meno nobili canali della provinvia di Milano è un’indecenza ambientale. Maurizio Vedovati – Consigliuere Comunale e Socio Fondatore Legambiente Terre di Parchi.
Concordo. Antoine Fratini, presidente dell’Ass. Natura & Psiche.
Concordo pienamente con quanto espresso nel vostro documento.